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Autore: Mariii    08/04/2012    1 recensioni
Nella città di Bonx, delle sparizioni impensieriscono gli abitanti.
La colpa è data ad una bestia, della quale si ritrova il pelo insolito in tutte le scene.
Il commissario Tomson si accolla il caso, ma quando cominceranno a sparire le vittime stesse dalle scene, diventerà sempre più difficile risolvere il suo caso.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faceva freddo.. Ma come..? Era agosto. La terra sotto le mani era fredda.. i vestiti estivi strappati erano zuppi e congelati. Solo lì Iside aprì gli occhi. E lo vide.. quell mostro la fissava.. Ma gli occhi non erano da mostro. Erano troppo consapevoli.. Erano occhi.. umani... In una bestia..
Non riusciva a pensare sentiva solo il dolore pungente sotto la spalla destra. Si guardo le mani, con le quali si copriva per metà gli occhi. Erano insanguinate, ma le ferite si erano chiuse. Impossibile. Eppure..
-Non ci vedo bene-  Si ricordò Iside. Affilò lo sguardo e notò che l'animale dagli occhi umani non c'era più. Allorà smise di respirare per poter cogliere ogni minimo rumore.. Niente. Vagò con gli occhi restando immobile e.. Niente.
-Bene,- pensò - Avanti Iside, muoviti. Vattene da qui.- Appena pensò così però si ricordò di non sapere dove era. Decise di allontanarsi da lì comunque, per paura che come un orso quella bestia potesse tornare dalla vittima.
Si alzò velocemente.. Errore.. La spalla squarciata si fece sentire ma Iside la ignorò anche se a fatica. Si fece coraggio per muovere un passo in quella boscaglia. Scoprì che l'aria era effettivamente estiva.. Ma la pozza in cui era distesa era gelida. Faceva buio, perciò non vide di cos'era quella pozza.
Non voleva pensare, non voleva farsi prendere dalla paura nè ricordare gli ultimi minuti, o forse secondi, o giorni e mesi.  Della maglietta sottile e dei pantaloncini di jeans che indossava all'inizio erano rimasti brandelli, impotenti sotto le unghie taglienti come falci della bestia.
Si mise a camminare nel silenzio di tomba di una calda notte d'agosto. Ben presto senti dei passi pesanti e un respiro secco e veloce. Sembrava uno sbuffo continuo, accompagnato da un ringhio basso e incessante. Iside si senti afferrare per la seconda volta da quegli artigli affilatissimi e la visuale le si macchiò di nero. Però ci sentiva... Sentiva il ruggito di quel mostro, il respiro pesante, le zampe che raschiavano la terra e li artigli che lambivano la sua pelle. Iside non sentì più nulla e cadde per la seconda volta a terra, con i sensi azzerati.
Il mostro se ne accorsè e si girò verso la luna, bianca e perfetta, che illuminava leggermente il suo pelo argenteo. Buttò la testa all'indietrò e si liberò in un ruggito che straziò la quiete di quella boscaglia addormentata.



                                                                                                                                                                                                                                                     * * *    

-Commissario! Commissario!
Tompson si sentì chiamare così dall'agente Gary Andrew con urgenza mentre il poliziotto correva verso il commissario.
-Che succede, agente Andrew?-  chiese Tomposon
- Il mostro!- Gridò l'agente.
- Dove?!?- chiese il commissario afferrando la fondina contenente la pistola.
-Non si sà.. Però a Nord del bosco di Bonx abbiamo trovato delle... Tracce.. - Andrew esitò, perchè la parola tracce sminuiva fortemente la scena che avevano ritrovato.
-Che tracce? Andrew, parla!- Il commissario si stava spazientendo. Cercava tracce all'inizio della città di Bonx dov'era stata trovata la prima vittima.. E ora, una nuova scena, in un luogo senza collegamenti logici co il primo luogo, per di più senza che lui ne sapesse qualcosa. Era il suo caso, no?
- Commissario, deve vedere. Non so spiegare quello che..- Andrew si bloccò, e poi sparì dietro l'angolo, tornando dopo 30 secondi con una busta imbottita in mano e una cartellina sottile e rossa. Aprì con cura la busta imbottita, e ne estrasse altre bustine, contenenti oggetti insanguinati.
Uno era un artiglio..Faceva impressione, guardando un'artiglio di quelle dimensioni, di quali doveva essere la bestia? era lungo più della mano di Andrew, ricurvo e nerissimo. Ricoperto di sangue. Un'altra butina conteneva dei peli argentei, Che sembravano quasi spine tanto erano grossi e ruvidi.. anch'essi erano insanguinati, ma non abbastanza da nasconderne il colore. La terza bustina conteneva un pezzo di stoffa arancione. Un tempo era un magliettina leggera ed estiva. Insanguinata per metà, e strappata dal resto della maglietta in modo irregolare, evidentemente dagli artigli come quelli della prima bustina. Andrew posò davanti al commissario le tre bustine e aprì la cartelina rossa. Dentro c'erano delle foto. Le porse al commissario che staccò gli occhi dall'artiglio per osservarle. Mostravano una pozza di sangue. Brandelli di jeans e tessuto arancione, peli argentei e una scarpa che un tempo era stata bianca. L'albero, che era spezzato a metà, evidentemente dal mostro. 9 foto di quella pozza e 3 dell'albero, da angolazioni diverse. Non bastava!
-Andrew, prendi la volante. Andiamo a controllare di persona.- Disse Tompson. Andrew schizzò alla macchina e il commissario lo seguì dopo aver gettato uno sguardo preoccupato all'artiglio nero. Se il mostro fosse tornato lì...
-Ma la vittima?- chiese appena entrati in macchina il commissario.
-Neanche una traccia. Niente di niente.- Disse Andrew, dubbioso. Non era normale che ci fossero tutte le prove possibili tranne la vittima.. Certo, una bestia non sa della Polizia, e proprio per questo anche il corpo dovrebbe essere lì..
Andrew guidava sicuro verso il Bosco di Bonx. Arrivarono alla scena e subito il commissario disse:
-Agente.. Le foto. A quando risalgono quelle foto?
- Non so l'ora, appena sono arrivate ve le ho portate. Ma credo in mattinata.
- Guarda- Indicò senza scendere la pozza di sangue - E' ancora liquido, Andrew. Il sangue normale s'indurisce dopo poche ore. O perlomeno s'addensa. Ma questo..
-Non ci avevo pensato..- sospirò Anndrew, e scese dall'auto. - Chiamo la scentifica. Verranno a prelevarne un campione e.. E poi vedremo.- Mentre parlava estrasse il telefono e poi si girò verso il commissario per assicurarsi che avesse sentito.
Ma il commissario fissava la pozza di sangue, e non c'era verso. Andrew si avvicinò e lo scosse.
-Eh?- Disse il commissario scuotendo la testa velocemente.
-Commissario, chiamo la..- Cominciò Andrew.
-Ah, sì, sì. Chiama. Io.. Devo.. Faccio un giro.- Lo interruppe Tompson.
-Da solo?!?- Esclamo Andrew. - Commissario non è il caso di essere temerari. Torneremo con le unità e la scentifica. Intanto chiudiamo le entrate del bosco. Se c'è qualcuno, non uscirà.-                                                                                                                                                                                                                                               * * *
Correndo verso la città capiva di sbagliare.. Eppure non si fermava: Aveva deciso.
Chi avesse deciso non era del tutto chiaro. Quale delle due parti? Certo, la parte umana non decideva praticamente mai niente, ma la coscienza e l'intuizione degli uomini trapelava spesso nei pensieri da bestia. Ma non bastavano a fermare le zampe che sfrecciavano velocissime tra i fusti degli alberi.
C'era un forte odore di muschio e di terra umida, ma con quel naso non ebbe problemi a seguire la traccia che l'avrebbe condotta in città. - Ma che cavolo faccio?- Si chiedeva, senza neanche provare a formulare una vera risposta. Correva e basta.
Iside arrivò in città. Le prima case erano nuove e poche erano complete, il che significa che la zona era scarsamente abitata. Nessuno la vide da quegli edifici alti. La parte umana e buona della bestia immaginava la propria casa, i familiari addolorati, gli amici atterriti.
Poi vide un gatto. La parte selvaggia la fece accovacciare per inseguire la preda. Il gatto schizzò via e Iside nel suo nuovo corpo gli era dietro. Stava entrando in città, con macchine, persone e poiliziotti.. Persone.. Voleva davvero fare del male ai suoi amici e vicini? No.. No, ma..
E poi eccolo.. Il Richiamo.. Doveva correre. Girò sui tacchi e corse nella foresta, dal punto in cui arrivava il Richiamo. Lì c'era Ryan a denti scoperti.
  
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