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Autore: glendower    08/04/2012    2 recensioni
La Fiamma Danzante solleva un sopracciglio, sbalordito apre la bocca, la richiude e la riapre un paio di volte prima di rispondere – prima di poter credere a ciò che ha appena sentito.
Lui, Roxas ricorda. Ricorda cose che non gli appartengono, sa e non sa, conosce le cose sbagliate, vede solo la negativa parte del suo essere un Nessuno.
Ha solo una giustificazione per proteggersi, una scusa per redimersi. «Erano traditori e tu... aspetta, tu ricordi? »
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel, Roxas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts II
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Sei l'Io che va oltre la strada del sole


Se fosse facile fare così poterti dire già quello che so. Farebbe freddo in un attimo che passerà.
[Subsonica; NuvoleRapide] 




Corre, corre via, evitando di focalizzare un punto esatto dove fermarsi perché i piedi possono portarlo ovunque, non c’è meta a cui arrivare, solo una persona da lasciare alle spalle.
Corre senza pensare al fiato inesistente o al sudore gelato che gli impregna la maglietta; fugge senza un dove, fugge per un solo ed unico motivo: deve – vuole - scappare.
Corre lungo le strade arancioni di Twilight Town e non saluta Pence, Olette e Hayner quando passa davanti a loro, può e deve solo proseguire avanti, scantonando tutti i rallentamenti.
Corre anche quando i muscoli sotto sforzo iniziano a lamentarsi – a bruciare e a farlo andare sempre più lentamente, tanto che il suo aguzzino si fa sempre più vicino, riesce a vedere i suoi capelli rossi in lontananza ogni volta che si gira per guardare indietro.

Se raggiunge casa sua ha la possibilità di salvarsi, basta chiudere porte e finestre – basta nascondersi sotto il letto o dentro un armadio, murandosi nel buio cieco dell’oscurità.
Roxas rischia il tutto e per tutto prendendo una scorciatoia, salta tre scalini alla volta, svolta un angolo dietro la fermata dell’autobus ed inciampa, finendo dritto contro il postino.
Tutta quella fretta lo fa cadere a terra in una nuvola di polvere e già immagina cosa succederà – succederà che avrà il suo fiato sul collo e le sue labbra a torturarlo come capita spesso quando va a tediarlo con le storie di un’Organizzazione che non conosce.

Cerca la luce, cerca la luce – si ripete, ma nessun Keyblade arriva improvvisamente, le sue uniche armi solo un pugno chiuso ed uno sguardo infuocato d’azzurro.
Rialzarsi diventerebbe un’azione deleteria, ridotta ad un’inutile perdita di tempo e così opta per restare seduto lì dov’è, ai piedi di quella figura in cappotto nero che confabula frasi senza senso; affrontare i suoi incubi e liberarsi dagli impicci non è una soluzione ma provare non costa niente.

«Vuoto di memoria con la ‘V’ maiuscola. Vieni, alzati e poi torniamo a casa» senza complimenti, Axel, con sfrontatezza gli afferra un braccio, preme le dita nella carne molle e, senza usare le buone maniere lo fa alzare, trattandolo come una bambola facile da manovrare.

«Togliti dai piedi» è la secca risposta data insieme a calci e schiaffi all’aria, troppo lontani per raggiungere il bersaglio – troppo deboli per provare anche solo a fare del male.

«Andiamo Roxas, sono io!» il suo sbieco sorriso lo impaurisce, il suo tono di voce fa altrettanto.

''Io'' è un pronome personale che corrisponde ad un ronzio – un buco all’interno dei ricordi di qualcun altro di cui si ricorda in sporadici momenti, quando dorme e quando non è in sé.
''Io'' , nel suo caso Axel, è una grossissima puttanata di cui non ha mai sentito parlare, forse è un pedofilo, uno stupratore seriale – uno che lo vuole a tutti i costi da quelli più giovani di lui.

Il biondo si dimena e la situazione si complica nuovamente, mettendolo in posizione di svantaggio rispetto a chi è più grande. Axel lo spinge in un vicolo cieco, bloccandolo tra il suo petto ed il muro di una casa; l’arto del biondo si ritrova bloccato sopra la sua testa, in una posizione innaturalmente dolorosa. In questa colluttazione fa l’anguilla imprigionata in una rete da pesca, o è il pescatore a disfarsene, oppure il pesce è già pronto per la brace.
Roxas sfrigola i denti – Funghetto mostra le piccole fauci, sputando rabbia su di una faccia preoccupata sicuramente per finta.

Quello che gli dice in seguito lo butta fuori senza sapere bene da dove proviene, evidentemente parla solo per liberarsi di lui. «Per Io intendi… Io, cioè Tu, quello quello egoista? Tu lo sporco doppiogiochista? Tu quello che uccide i suoi compagni? »

La Fiamma Danzante solleva un sopracciglio, sbalordito apre la bocca, la richiude e la riapre un paio di volte prima di rispondere – prima di poter credere a ciò che ha appena sentito.
Lui, Roxas ricorda. Ricorda cose che non gli appartengono, sa e non sa, conosce le cose sbagliate, vede solo la negativa parte del suo essere un Nessuno.
Ha solo una giustificazione per proteggersi, una scusa per redimersi. «Erano traditori e tu... aspetta,  ricordi? »

«No, non ricordo ma tu, tu sei quell’Io che non mi ama, perché tu sei l’Io che non ha un cuore. »

Quando lo libera, indietreggiando ad occhi sbarrati, Roxas non ascolta le sue risposte, corre, corre via da quell’incubo a cui non crede né mai crederà.
Scappa da quell'Io che non camminerà mai sulla sua strada inondata di sole e se è successo, come l'altro gli ha raccontato, giura e spergiura che non accadrà mai più. 
Fugge a rintanarsi nelle ultime ore delle sue vacanze estive e promette ancora, promette che non ci sarà niente, nemmeno una prossima vita dove incontrarsi. 




note autore; ho una visione dell'AkuRoku molto buzzurra. Li shippo e non li shippo - li vedo insieme solo in un modo molto ANGST o perlomeno in un modo molto intortoso, difficile da spiegarvi nelle due righe che sono solo il mio modesto spazio. Non essendo canon, il loro rapporto particolare è spesso ingigantito oltremisura e la cosa dopo un po' stufa. Axel poi, accoppiato con Roxas trita che ti ritrita finisce sempre per portarselo a letto c: Bando ai commenti miei, inutili, quantomeno mai letti, infesto il fandom finché c'è ispirazione, ora mi defilo, sparisco, mi metto nell'angolo e coltivo funghi. Lì ci sono i pomodori, potete lanciarli, non ho paura. Buona lettura. Ness. 

  
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