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Autore: Lyla    04/11/2006    17 recensioni
I rapporti con Neji sono così migliorati, dopo la partenza di Naruto dal villaggio della Foglia, che Hinata non può più fare a meno di lui... Due uccelli rinchiusi in una prigione dorata si regalano un attimo di vera felicità approfittando del calar della notte, rivelando i loro reali sentimenti l'uno per l'altra. [NejixHinata]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga | Coppie: Neji/Hinata
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Forbidden Feelings

Forbidden Feelings

 

 

Hinata si strinse a lui con un sospiro.

 

Finalmente erano soli.

 

Aveva atteso quel momento così a lungo, che non le sembrava vero di trovarsi davvero con lui, adesso, in quel momento…

 

… dopo una lunga giornata passata a fingere davanti agli altri che non ci fosse nulla a legarli, oltre a un rispetto reciproco…

 

Ma adesso erano liberi, lontani dagli sguardi estranei, soli con la loro passione, liberi di amarsi nella semi-oscurità, incuranti di tutto il resto, protetti dalla vegetazione tutt’intorno a loro…

 

Lui la strinse fortemente a sè, come se non volesse più lasciarla andare, e lei si abbandonò a quel gesto, sentendosi pervadere da un’intensa sensazione.

 

Felicità.

 

Era felice di essere con lui.

 

Non ricordava più quando “era iniziata” di preciso…

 

Tutto ciò di cui era consapevole, era che Naruto se n’era andato già da quasi due anni, e che lei si allenava faticosamente da allora ogni giorno per dare il meglio di sè stessa.

 

Anche Neji non faceva altro che allenarsi.

 

I loro rapporti erano migliorati giorno dopo giorno… i tempi in cui lui la guardava con odio le sembravano così lontani da darle l’impressione che appartenessero a un’altra vita.

 

Poi, era accaduto qualcosa.

 

Un cambiamento.

 

Chissà come mai, Hinata si ritrovava sempre ad averlo vicino, qualunque cosa stesse facendo.

 

D’altra parte, Neji sembrava attirarla verso di sè con la forza calamitante del suo sguardo, di quegli occhi così chiari che forse sarebbero sembrati inespressivi a chiunque altro… ma non a lei.

 

Non parlavano poi molto, quando avevano l’occasione di vedersi, ma anche il più piccolo dei sorrisi che lui le rivolgeva era per Hinata un momento di gioia.

 

Si era resa conto che guardare Neji, stare con lui, le procurava delle strane sensazioni, molto diverse da quelle provate quando Naruto le era stato vicino in passato.

 

Era un turbamento che le faceva ribollire il sangue nelle vene, che le faceva desiderare di avere Neji sempre accanto a sè, accarezzare il suo bel volto e sentirsi stringere dalle sue braccia… era qualcosa di… disarmante.

 

Si era chiesto a lungo cosa le stesse succedendo… che nome poteva dare al sentimento che provava quando si trovava con Neji?

 

Era possibile che…

 

Non poteva essere. Lei amava Naruto… oppure, fino ad allora aveva soltanto creduto di amarlo?

 

Quel dubbio le tormentava il sonno da lungo tempo. Si ritrovava a chiedersi ripetutamente cosa stesse facendo, mentre il desiderio di sapere se anche Neji si sentiva così nei suoi confronti le faceva pensare di aver perso la ragione…

 

Non era possibile essere così ossessionata dal proprio cugino, lei lo sapeva.

 

C’era qualcosa di sbagliato nel fatto che si ritrovasse a pensare a quanto lui fosse perfetto e ineguagliabile.

 

La sua abilità, il suo aspetto, il suono della sua voce, il suo sguardo assorto quando era intento ad allenarsi…

 

Ma Naruto non le era mai sembrato più lontano.

 

Continuava a pensare a lui con ammirazione, ma l’immagine di Neji era diventata sempre più ossessiva, ed era persino riuscita a fare sbiadire quella del ragazzo che era stato il solo a occupare il cuore di Hinata per anni.

 

Poi, sul finire di un lungo giorno di allenamenti, lei aveva deciso di fermarsi in anticipo ed era andata a vederlo mentre dava sfoggio delle sue abilità.

 

Era il solo ad allenarsi nella radura, in quel momento… cosa alquanto strana. Forse i suoi compagni di squadra avevano finito prima.

 

Hinata non riusciva a staccare gli occhi da lui. I suoi movimenti rasentavano la perfezione, e lei sapeva che non sarebbe mai riuscita ad eguagliarlo

 

Si muoveva con una sicurezza che lei non possedeva, che non avrebbe mai posseduto…

 

Una nuova consapevolezza le aveva trafitto il petto come fosse un kunai affilato. Si era voltata tristemente, gli aveva dato le spalle.

 

Come poteva Neji interessarsi a una incapace come lei?

 

Tanto valeva andarsene, scomparire, come se non ci fosse mai stata.

 

Lui si era accorto della sua presenza, e Hinata era stata costretta a fermarsi, senza però riuscire a guardarlo negli occhi.

 

Era stata una sciocca.

 

Era ovvio che Neji sapeva che lei era lì da quasi mezz’ora, anche se aveva trattenuto il fiato per non farsi notare e si nascondeva dietro il tronco di un albero.

 

“Hinata-sama… perchè ve ne andate?”

 

Dunque l’aveva notata già da prima. Lei era arrossita, senza sapere cosa rispondere.

 

Aveva sentito che Neji le si stava avvicinando.

 

Doveva voltarsi e dirgli la verità.

 

Incontrò a fatica lo sguardo del ragazzo… la stava fissando con… era per caso preoccupazione, quella che gli leggeva negli occhi?

 

Hinata deglutì a fatica, decidendosi a parlare, le ginocchia tremanti.

 

“Ecco, io… ”

 

Non era riuscita a dire altro.

 

Non aveva la forza, il coraggio di dirgli quello che pensava davvero… che lei era una stupida a pensare di poter arrivare ai suoi livelli… e che era un’illusa a credere che lui potesse vederla come qualcosa di diverso da una semplice, imbranata cugina…

 

Lui non aveva avuto la minima reazione. Almeno in un primo momento.

 

Hinata aveva abbassato gli occhi, del tutto incapace di correre via, di nascondersi di fronte allo sguardo penetrante di Neji.

 

Poi, lui aveva mormorato il suo nome, quasi in un sussurro.

 

“Hinata-sama…”

 

Lei aveva alzato gli occhi chiari, quasi bianchi, e i loro visi si erano trovati vicinissimi… così vicini che ogni tentativo di fuga si sarebbe rivelato inutile.

 

Hinata avrebbe voluto fuggire, ma una parte di lei si chiedeva cosa stesse accadendo, e cosa stava per accadere, tenendola inesorabilmente inchiodata davanti a Neji.

 

Lui l’aveva stretta a sè, poi le loro labbra si erano incontrate, e… Hinata non aveva capito più nulla.

 

Sentiva solo l’ardente desiderio di stare vicino a Neji, il più vicino possibile, stordita da quello che stava accadendo.

 

Forse era sbagliato, ma a lei non importava più di tanto, incredula del fatto che Neji le stesse facendo delle cose simili, quelle che tanto aveva desiderato, mentre i due si abbandonavano alla passione a lungo trattenuta…

 

Neji si scostò da lei per guardarla in viso, un sorriso leggero a incurvagli le labbra, sollevando una mano per accarezzare quel volto delicato, il volto di colei che, suo malgrado, aveva imparato ad amare.       

 

… anche se aveva fatto ogni cosa per evitare che accadesse…

 

… anche se si era detto infinite volte che non era giusto e che doveva lasciar perdere…

 

… che Hinata non poteva che provare per lui solo il rispetto che la loro parentela imponeva…

 

… che era assurdo pensare di amarla quando per anni aveva nutrito per lei un odio profondo.

 

Ma non era riuscito a seppellire i suoi sentimenti sotto una maschera di freddezza, a far finta che per lui contasse solo allenarsi e divenire più forte di chiunque altro.

 

La presenza di Hinata era diventata per lui una delle poche certezze della sua vita.

 

La sua bellezza aumentava giorno dopo giorno, al pari della sua grazia, e la fragilità della giovane riusciva a disarmarlo ogni volta come fosse la prima.                                                                                                

 

Hinata arrossì vistosamente, abbassando lo sguardo.

 

Quello di lui, riusciva sempre a confonderla.

 

Le piaceva e la metteva a disagio insieme… sembrava scrutarla nel profondo, e lei poteva leggervi benissimo il desiderio che gli bruciava dentro, lo stesso che le mozzava il respiro in quell’istante, mentre le loro labbra si incontravano per esprimere quello che entrambi non potevano, non erano in grado di esprimere a parole.

 

Era un bacio pieno di passione, quasi violento, e Hinata si aggrappò fortemente a lui, con un gemito strozzato, la schiena a contatto con il tronco di un albero che già molte volte aveva fatto da testimone ai loro incontri notturni.

 

Le mani di lui cominciarono a vagare lungo il suo corpo, armeggiando con la cerniera della sua felpa, il respiro affannoso, i capelli che gli ricadevano scompostamente davanti agli occhi ma che, secondo Hinata, non lo rendevano meno bello alla luce soffusa della luna.

 

Non aveva provato qualcosa di simile per nessun’altra ragazza

 

Hinata gli era piaciuta fin dalla prima volta che il suo sguardo si era posato sulla sua minuscola figura di bambina, stretta a quella solenne del padre.

 

In seguito, il solo pensare al suo nome lo aveva fatto bruciare d’odio e rancore.

 

Ma ora, quei tempi erano lontani.

 

Il suo cuore continuava a bruciare, era vero, ma questa volta per qualcosa di decisamente diverso dall’odio.

 

Cominciò ad accarezzarla e a baciarla con ardore e delicatezza insieme.

 

Trattava Hinata come quello che era: qualcosa di infinitamente prezioso che apparteneva soltanto a lui.

 

Il viso arrossato, gli occhi annebbiati dall’intenso piacere che le procurava il tocco di Neji, Hinata si chiese quanto avrebbe dovuto aspettare prima di essere completamente sua, e si tenne saldamente a lui, facendo scivolare le mani sui suoi abiti, cercando di togliere gli ostacoli che la separavano da ciò che più desiderava in quel momento.

 

Lui le tolse definitivamente la felpa, facendola scivolare da una parte, raggiungendo i suoi seni piccoli e perfetti che gli sembravano ogni volta diventare sempre più accoglienti, e glieli baciò, facendo attenzione a non rovinarne il candore, mentre Hinata affondava convulsamente le dita tra i suoi capelli, per poi farle scivolare lungo le spalle di lui, consapevole del fatto che una mano era scesa a liberarla degli ultimi abiti che indossava.

 

Neji si sentiva stordito, inebriato dai suoi gemiti, dal suo profumo, dal calore del corpo di Hinata premuto contro il suo…

 

“Neji… ” 

 

Non poteva più aspettare, non potevano

 

Entrò rapidamente in lei, strappandole un gemito sommesso, quindi cominciò a muoversi sempre più velocemente, attento a memorizzare ognu minimo dettaglio di quello che stava condividendo con Hinata.

 

Lei lo supplicava di non fermarsi, il corpo attraversato da scariche di intenso, devastante piacere, le mani che affondavano tra i capelli di Neji, stringendosi a lui come a voler trattenere ogni briciolo della sensazione di completezza che inebriava entrambi…

 

… si amarono così, protetti dalle tenebre.

 

Solo la luna sembrava osservarli.

 

Tutto il resto non aveva più importanza, non esisteva neppure.

 

 

 

 

Soffiava una brezza leggera.

 

La giornata era appena cominciata, e una ragazza dai lunghi, lisci capelli blu scuro stava uscendo di casa, pronta ad affrontare un altro lungo allenamento.

 

Mancava mezz’ora all’incontro con Kiba e Shino… c’era tempo.

 

Hinata s’incamminò per il viale con una meta ben precisa, a passo leggero.

 

Quando giunse a destinazione, vide che lui era già lì ad allenarsi, come tutte le mattine.

 

Si nascose dietro un albero per osservarlo brevemente, sorridendo dentro di sè, notando che lui si era fermato all’improvviso, un sorriso leggero sulle labbra.

 

“Già stanco, Neji?” gli chiese Tenten, attenta a seguire ogni minimo movimento del ragazzo.

 

Lui negò con decisione, quindi riprese ad allenarsi.

 

Sapeva che Hinata lo stava guardando.

 

Lo faceva sempre più spesso, ormai… quindi, era meglio non deluderla.

 

Un giorno, pensò Neji, ti mostrerò un altro tipo di forza, Hinata-sama.

 

“Quella che mi permetterà di liberarci dalla nostra prigione e di vivere liberamente alla luce del sole…

 

Due uccelli dalle piume dorate si alzarono in volo.

 

Sembrarono rincorrersi brevemente nel cielo, le ali bagnate di luce… poi si allontanarono insieme, come richiamati da una forza misteriosa.

 

Hinata li seguì con lo sguardo fino a quando non scomparvero all’orizzonte, poi emise un sospiro e s’incamminò per la sua strada.

 

 

 

FINE

 

 

**

 

Ecco, uccidetemi pure  >__< 

 

Preciso che è la prima NejiHinata che scrivo, e non so nemmeno se sia venuta decentemente.

 

Sono due personaggi che adoro, mi sono appassionata molto alle vicende del loro clan e ho deciso di fare un piccolo esperimento! Credo sia difficile rendere bene una coppia alternativa e un po’ incestuosa come questa, ma ho voluto mettermi alla prova ^^

 

A presto,

Lyla                                       

 

  
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