Devi fartene una ragione Olimpia.
Xena è morta.
Non c’è più.
Niente te la riporterà indietro.
Nessun espediente.
Non puoi andare dalle Parche a barattare la sua vita perché è contro le regole.
Non puoi andare negli  Inferi  o nei Campi Elisi per riprendertela , perché lei non è più li.
Non puoi supplicare l’arcangelo Michele perché non lo farebbe mai.
Non puoi  chiedere aiuto a Persefone la Dea della morte perché non è suo il compito.
Non puoi andare nella tua tribù di Amazzoni per finire nel mondo degli spiriti e riprendertela perché non esiste un modo.
Semplice. Non puoi riaverla accanto a te per il semplice fatto che lei non vuole, ormai il suo destino si è compiuto, si è sacrificata per migliaia di anime altrimenti perdute.
Quindi devi fartene una ragione. Xena non tornerà. Devi continuare  a vivere.
Ma come posso vivere sapendo che la persona che amo, la mia migliore amica, la mia anima non è più accanto a me?
Mi sento vuota , annullata, completamente in balia del dolore.
Circondata da una fitta nebbia di rabbia e tristezza che mi oscura la vista e mi riempie i polmoni  impedendomi di respirare.
Ogni movimento si fa via via più pesante, il cuore fa male come se venisse trafitto da migliaia di lancie infuocate. Mi sembra di impazzire.
Essere qui sulla terra, senza meta, senza più voglia di vivere, la mia mente lentamente cade nell’abisso della pazzia.
Non dormo da giorni, ogni volta che chiudo gli occhi , uno sguardo di ghiaccio mi si para davanti.
Non mangio da giorni, stare li , in una taverna da sola , quando fino a poche lune fa tu eri accanto a me che sorseggiavi allegramente del buon vino, mi chiude la bocca dello stomaco.
Come hai potuto Xena? Lasciarmi così? Avevi promesso di restare sempre accanto a me,  perché noi, dicevi, eravamo legate da un filo indissolubile.
Sempre insieme dicevi, nella vita e nella morte, eppure tu mi hai lasciato qui da sola.
“L’erede di Xena” mi chiamano , eppure io non mi sento nemmeno la metà di te,  hai salvato vite, popoli, persino divinità.
Hai combattuto minotauri, giganti, ciclopi, Idre, Valchirie , Divinità e molti altri esseri.
Sei morta e sei risorta, sono morta io e mi hai riportato dall’aldilà , siamo morte  ma siamo ritornate.
Perché questa volta non può essere così? Per me eri invincibile, e lo sei tutt’ora.
Sono afflitta da mille conflitti interni, So che hai fatto la cosa giusta sacrificandoti per la pace di quelle anime perdute ma nel frattempo scambierei la tua vita anche per tutta l’umanità.
Più passa il tempo più dentro me qualcosa si spezza, si sgretola  causandomi ancora più sofferenza.
Mi sto ammalando di dolore,  i miei mal di testa , la mia febbre continua, la mia fragilità. Vedendomi ora non diresti mai che sono  la tua erede,  non riesco nemmeno più ad alzare la spada.
E a nulla è servito rifugiarmii nella mia tribu accanto a Melanippe, a niente è servito il rito di purificazione.
Ho smesso di voler vivere, Melanippe e le altre amazzoni non perdono momento per tenermi d’occhio.
Temono in un mio gesto disperato, e fanno bene.
Lo vorrei tanto, ma allo stesso tempo  so che tu non ne saresti felice e io non voglio deluderti.
Voglio morire impugnando la spada, voglio morire combattendo contro il male.
Voglio raggiungerti dovunque tu sia e passare il resto dell’eternità con te qualunque cosa ci aspetterà.
Voglio te.
Perché sto così male? Ti scongiuro ho bisogno di un tuo segno.
Mi basterebbe anche la tua solita tirata di naso.
Da quando ti ho sotterrata a Potidea accanto a tuo fratello Linceo e tua madre Irene non  ho più sentito la tua presenza che tanto mi riscaldava la notte.
Mi sento sola , abbandonata da tutto e da tutti, anche da te.
Vorrei riuscire  finire tutto in un modo o nell’altro e non stare nel mezzo soffrendo  per qualcuno che non tornerà più
Voglio che tutto finisca.
Ti prego.