Salve
a tutti! Questa è la mia prima ffic slash su Naruto. Spero che vi
piaccia, quanto è stato un piacere per me scriverla! Ovviamente io non ci
guadagno niente e tutto il materiale appartiene all’autore originale delle
serie!
Calore
La
notte era scesa fredda e repentina, prima di quanto avessero
previsto. Stavano fuggendo da giorni. Avevano portato a termine la
missione, ma i ninja avversari ancora non mollavano. Kakashi-sensei era rimasto indietro per sistemare le
trappole, ma i ragazzi dovevano fermarsi in una radura.
«Sakura, dobbiamo fermarci in quella radura!» ordinò Sasuke, atterrando silenziosamente a terra. La ragazza lo
seguì immediatamente.
«Come
sta Naruto?» domandò seriamente preoccupata,
avvicinandosi.
«Ha
la febbre molto alta. In quei kunai doveva esserci
qualche veleno molto potente se ancora non si è ripreso.»
risponde, facendo scivolare piano il biondo a terra
poggiato ad un albero.
«Vado
a cercare dell’acqua.» si propose Sakura,
sparendo velocemente fra gli alti alberi. Il moro, intanto, si era messo a
scavare una piccola buca dove accese un piccolo fuoco.
Non potevano rischiare di essere scoperti in quel momento: senza Kakashi, c’era solo lui a dover proteggere la ragazza e Naruto… Sospirò e si voltò verso il biondo.
Stava
tremando per il freddo e per il veleno che scorreva in lui. Non poteva fare
niente ora e quella era una cosa che odiava: l’impotenza… E quando si trattava
del biondino, il sangue gli ribolliva nelle vene…
Solo
lui poteva confrontarsi con Naruto…
Solo
lui poteva battersi con Naruto…
Solo
lui e nessun altro!
Solo
lui poteva comprendere Naruto…
«Stupida
volpe!» borbottò fra se e se, non capendo perché la Volpe a Nove Code ancora
non stesse curando il biondo.
«Stupida
a chi? - ringhiò improvvisamente una voce, mentre il ragazzo perché un potente chakra provenire da Naruto. Che stava succedendo? Come aveva fatto il ragazzo a
rimettere in piedi? – Ah, lo stupido Uchiha» sbuffò
il biondo.
«La…
La Volpe?» domandò un allibito ed impreparato Sasuke,
osservando gli occhi blu cobalto di Naruto macchiarsi
di rosso. Il demone si stava liberando?
Gli
occhi rossi della Volpe a Nove Code osservarono e studiarono attentamente il
bruno, i suoi movimenti e la sua forza. Sbuffò divertita.
«Sì…
Il cucciolo ha ragione, sei molto forte…»
«Che cosa vuoi?» domandò il ragazzo, attivando il
suo sharingan. Rimase a bocca aperta a ciò che vide: un’aura d’energia terrificante
emanava dal corpo di Naruto, talmente grande a
soprastare ai più alti alberi dell’antica foresta.
«Oh,
tranquillo… Il cucciolo è addormentato, volevo
stiracchiare un po’ le mie code… Non voglio sbranarti anche se ora che mi hai
offeso… - soffiò lei ed il ragazzo vide la sua enorme bocca schioccare nella
sua direzione. Una gocciola di sudore scivolò lungo il suo collo. – Ma non
voglio certo ferire il mio cucciolo, per questa volta ti è andata bene.»
«Cosa vuoi dire?» Sasuke era
confuso: quel demone non lo stava attaccando? Cosa
c’entrava Naruto?
Era
sul punto di fare quelle domande quando improvvisamente la Volpe a Nove Code sparì
così come era arrivata. Con movimenti a scatti il
ragazzo ripose il suo kunai, tirando un sospiro di sollievo. Non poteva combattere contro un demone…
Non poteva combattere contro il demone che Naruto
possedeva…
Si
avvicinò con cautela al biondo, prendendolo fra le sue braccia con delicatezza.
Il suo cuore normalmente freddo venne infuocato da qualcosa
quel sentimento che era nato così piano che non si era accorto di nullo..
«Naru-chan…» sussurrò piano, stringendolo a sé. Ora come ora
contava solamente non tenerlo al freddo e loro non avevano niente con cui
coprirlo. L’unica maniera era tenerlo stretto a sé, per passargli un po’ del
proprio calore.
Ma
che diavolo stava facendo? Da quando in quando si era rammollito così tanto da
perdersi con quelle smancerie? Lui era un Vendicatore! Doveva pensare solo ad
uccidere suo fratello! Non doveva perdere tempo in quel modo…
«No!»
si disse sottovoce, ma risoluto. Naruto era l’unica
persona per cui provava qualcosa… Erano così simili…
Entrambi cresciti in un mondo di solitudine e di dolore, lontani dagli altri,
con un passato pieno di sangue…
«Sa-Sasuke! - lo chiamò improvvisamente Sakura,
richiamandolo al mondo reale. – Cos’è successo? Ho
sentito…»
«Tutto
tranquillo.» fu la sua breve risposta, riportando il
suo sguardo sul biondo che teneva con così tanta cura fra le braccia.
Esattamente come un cucciolo che cerca più tepore, Naruto
si raggomitolò ancora di più sul moro poggiando la fronte sul petto del
ragazzo.
«Sasuke… Che cosa stai facendo? Non ti ho mai visto così…»
sussurrò la ragazzo stupefatta nel vedere il bruno
così coinvolto. Lui, però, gli lanciò una delle sue più fredde occhiate.
«Tu
non capisci. E non potrai farlo mai.» rispose, forse troppo violentemente.
«Co-cosa stai dicendo?» balbettò lei confusa ed apprensiva.
Lui si pentì d’averle risposto così rudemente e non
capiva cosa e perché… Era stanco e confuso.
«Niente,
Sakura. Lascia perdere… Sono
stanco…» sbuffò non sapendo cosa dirle. In effetti, non capiva nemmeno lui cosa gli stesse capitando. Perché
quello stupido ragazzino gli faceva quell’effetto?
«D’accordo…»
mormorò mogia Sakura, premunendosi di far bere un po’
di acqua fresca al biondo, che mugugnò disturbato. I
suoi occhi si aprirono leggermente.
«Sa…
Sasu-chan…?» bisbigliò così piano solo il moretto lo
sentì, anzi lo rapì letteralmente: non aveva mai sentito il suo nome
pronunciato in un sussurro appena udibile, con una fiducia sincera… Sembrava
così dolce e lo era!
Sasuke
si scoprì a coccolare Naruto fra le sue braccia, con
un calore esplodere nel suo freddo cuore tanto da fargli quasi male… E fu in
quel momento che il desiderio di proteggere quel ragazzo divenne così forte,
così intenso da fargli dimenticare la sua vendetta. In quel preciso istante, Sasuke capì che c’era anche qualcos’altro oltre alla
vendetta… Una cosa che poteva regalargli un qualcosa di molto più bello della
semplice vendetta… Non sapeva cosa…
«Tranquillo…
Hai la febbre alta» rispose pianissimo Sasuke con un
piccolo sorriso che gli incurvava gli angoli della bocca.
«Tu…
Stai… Bene?» ansimò ed il moro si sentì riempire di una dolcezza infinita.
Sfiorò la guancia del biondo gentilmente.
«Sì,
sto bene… Non preoccuparti…» lo confortò, immergendosi in quei lucidi occhioni blu in cui qualcuno poteva annegare felice.
«No-non sai… Vorrei così… Vorrei
così tanto… Liberarti da quel marchio, Sasu-chan… -
confessò a fatica Naruto, cercando con gli occhi quel
simbolo maledetto. – Vorrei vederti libero… Libero da quel marchio… Libero dal tua vendetta… Ve-vederti
libero e felice… Co-con chiunque vorrai…» aggiunse
con tremenda fatica, come se quelle parole non avesse mai volute dirle.
Parole
che volevano dire anche così tante altre cose.
Parole
che volarono dritte nell’angolo più sconosciuto che l’Uchiha
possedeva: il suo cuore.
Il
moro ebbe la fitta più dolorosa al cuore che avesse mai avuto
in tutta la sua vita. Una ferita dalla quale, però, sgorgava un calore immenso
che mai aveva provato in vita sua.
«Cerca
di riposare, Naru-chan…» s’intromise di colpo Sakura, facendo riaddormentare il biondo. Sasuke avrebbe voluto ammazzarla: come si permetteva?
«Perché l’hai fatto?!» le ringhiò contro.
«Naruto non avrebbe voluto…» mormorò dispiaciuta la rosa, ad
occhi bassi.
«Tu
lo sapevi…?» chiese stupefatto, spalancando la bocca.
La ragazza gli sorrise forse un po’ melanconicamente e
si mise a sedere accanto a lui.
«L’ho
sempre saputo… Per quanto cercasse di provocarti, per
quanto facesse lo spaccone… I suoi occhi ed i suoi gesti dicevano tutto il
contrario… Dicevano quanto ci tiene a te…»
«Gli
voglio davvero molto bene, Sakura… Ed anche a te ne
voglio… Anche se non lo do a vedere, vi voglio davvero bene… Solo che… - un
breve attimo di silenzio. - Mi dispiace, Sakura-chan…
Ma non credo di poter…» ammise improvvisamente Sasuke,
lasciando che quelle parole venissero a galla senza ricacciarle indietro nella
sua parte più profonda.
«Lo
so che non mi sceglierai mai, Sasuke… Tu hai già
scelto qualcun altro.» disse
lei, con un mezzo sorrisino molto tirato.
«Mi
dispiace, non volevo ferirti…»
«Lascia perdere… Andrò avanti. Forse Ino avrà un infarto, ma chissenefrega… - ridacchiò la
ragazza, strappando una risata anche all’algido Uchiha.
– Certo, che Naruto ti fa proprio bene… Sei già più
libero. Non ti ho mai sentito ridere…»
«Grazie,
Naruto…» sussurrò piano Sasuke,
accarezzando con dolcezza il viso del suo tesoro più grande, assaporando quel
lieve calore che ora stava sciogliendo il suo cuore…
Note:
Beh, forse il titolo non c’entra
molto… Ma non sapevo che altro mettere -.-“ !
Recensite, mi raccomando: sono troppo curioso di sapere che ne pensate!