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Autore: Claudia Hunter    09/04/2012    1 recensioni
"Davanti a me, intravidi uno spettacolo che i miei occhi non avrebbero mai voluto vedere: il nemico distava da me pochi“ Davanti metri.
E distava pochi centimetri dall’uomo che avevo amato da sempre.
Il paesaggio costituito solamente da alte montagne e crepe, terreno arido ornato solamente dal vento che faceva ondeggiare i miei lunghi sulle mie spalle.
I suoi occhi blu, mi osservarono per un attimo.
Istintivamente , delle lacrime volevano fuori uscire dai miei occhi, ma non potevo permettermi di piangere non adesso.
Anche gli occhi del nemico mi osservarono mentre avanzavo, ma il suo sguardo era diverso da quello di Naruto : era freddo, guardigno e incuriosito.
Pronto ad attaccarmi.
Ma questa volta non avrei avuto paura, no non avrei avuto paura di morire per te Naruto…
Le mie braccia quasi automaticamente si misero in posizione di combattimento: pronte ad attaccare il nemico, pronte a difendere con tutta la mia forza la persona che amavo. “
Ed eccoci qui, con un One-shot questa volta sulla coppia NaruHino *_*
Degli ipotetici pensieri di Hinata in cui affronta Pain dando la sua vita pur di difendere Naruto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo  1

 

I will be forever for you… Naruto –Kun

Correvo cercando di ricuperare fiato.
Temevo di perderlo, una sensazione che cresceva sempre di più.
Stremata, inciampai  su una radice di un albero, ma non  cadetti.
Delle lacrime cominciarono ad inondarmi il viso.
“Hinata non puoi permetterti di piangere…non adesso” mi ripetei, ma sembravano che volessero scendere giù automaticamente.
Dovevo trasformare la disperazione in forza e aumentai di velocità.
“Naruto-Kun… ti prego resisti” sussurrai incominciando a saltare da un albero ad un altro, chiudendo gli occhi visualizzai il suo volto, stringendo la mano sul petto cercando di calmare il dolore che si stava lacerando sempre di più.
Atterrai i piedi sul mordibo terreno.
Stanca, avanzai di qualche passo.
Ero riuscita ad individuare Naruto attraverso il Byakugan.
Il mio sguardo si fermò su uno spettacolo agghiacciante il quale i mei occhi non avrebbero mai voluto vedere: il nemico distava  da me pochi metri.
E distava pochi centimetri dall’uomo che avevo amato da sempre.
Il paesaggio costituito solamente da alte montagne e crepe, terreno arido ornato solamente dal vento che faceva  ondeggiare i miei lunghi sulle mie spalle.
 Il suo corpo immobilizzato e infilzato da dei bastoni metallici.
Lo osservai con uno sguardo dispiaciuto.
Il nemico dai capelli arancioni stava per attaccare Naruto, alzando una mano destra, ma riuscii a fermarlo in tempo, colpendo allo stomaco indietreggiò.
<< Naruto –kun… >> sussurrai solamente.
Lui stupito mi osservò.
Osservai per un attimo il terreno e poi il nemico.
L’uomo dai capelli arancioni, mi osservava in modo freddo.
Senza alcuna emozione.
Come se stesse aspettando silenziosamente, la morte di Naruto.
No, non glielo avrei mai permesso.
 Le mie braccia quasi automaticamente si misero in posizione di combattimento: pronte ad attaccare il nemico, pronte a difendere con tutta la mia forza la persona che amavo.
Cominciai ad attaccare il nemico, ma sembrava troppo forte : li evitava con destrezza.
Un pugno allo stomaco mi colpì violentemente facendomi atterrrare e rotolare per terra.
Intravidi del sangue e tossii.
L’uomo dai capelli arancioni si mise davanti a Naruto.
Con fatica mi rialzai.
Dovevo farcela.
Con le mani strette a pugni evocai il chakra.
Naruto mi osservava stupito.
Attraverso la tecnica dei Draghi Gemelli cominciai ad attacare Pain.
Calcio e pugno, calcio e pugno trasformandosi quasi in una danza.
Disperazione e paura, rabbia verso di lui.
Mentre cercavo di distrarlo Naruto mi osservava.
Questa volta non avrei avuto paura.
No, non avrei avuto paura di morire.
Il nemico evitava i miei attacchi.
Con velocità riuscii a colpirlo e mi diressi verso l’uomo che avevo da sempre amavo.
Che mi aveva dato sempre la forza di andare avanti.
Che mi aveva insegnato a non arrendermi.
Mentre lo osservavo negli occhi, colpii con il chakra e con un calcio alcuni dei fili metallici, distruggendoli.
Forse non eravamo poi così diversi Naruto –kun…
Circondati dalla solitudine e con nella mente un sogno.
Tu di diventare Hokage e io di migliore e cercare di essere meno timida e di restarti accanto.
Un ltro calcio e un altro bastone metallico spezzato.
Hinata Hyuuga la ragazza che doveva portare avanti la dinastia del suo clan, ma screditata dal padre: ritenuta troppo debole.
Picchiata dagli altri e chiusa dentro per via della timidezza.
Che mi ha accompagnata fin da quando ero piccola.
Ma poi sei arrivato tu Naruto…
Questa volta Pain mi colpì nuovamente, facendomi accasciare per terra.
<< Hinata…!!! >>udii le sue urla da lontando.
Osservai la mia mano: sangue.
Tossii cercando di rialzarmi.
Si… poi sei arrivato tu Naruto-Kun…
Mi hai fatti diventare la ragazza che sono adesso.
Che attraverso il suo sorriso mi hai sempre incitata a migliore e di farcela.
A fatica mi rialzai nuovamente.
Passo dopo passo mi riavvicinai verso di lui, accasciandomi e rialzandomi, sotto lo sguardo di Pain.
L’unica cosa di cui mi ero pentita, pensai tra la disperazione era quella di non esserti stata accanto nei momenti in cui ti eri sentito solo.
Restarti accanto e dirti: Tu non sei stato mai solo, perché c’ero io…
anche se tu non lo sapevi io ti ho sempre voluto bene…
Ti amo e ti amerò per sempre Naruto-kun…
Arrivai a lui.
Ma questa volta avrei avuto un’altra possibilità,mi sarei riscattata.
Posai una mano su un bastone metallico.
Lui mi osservò dispiaciuto.
Ricambiai con un sorriso.
<< Naruto-Kun… >> sussurrai. << Mi dispiace non aver fatto ciò che avrei dovuto fare tanti anni fa. >>
Lui alzò lo sguardo.
<< Ma spero questa volta di riscattarmi. Non ho paura di morire.. per te Naruto …>> continuai iniziando a muovere il bastone.
Lui alzò lo sguardio.
<< Ti prego smettila… >> sussurrò.
Continuai a sorridergli. << Perché ci sarò per sempre per te… perché ti amo… >>
Non ci credetti: avevo appena detto ciò che avrei sempre voluto dirgli.
Pain mi prese e mi alzò in aria.
Sapevo di trovarmi faccia a faccia con la morte…
Che lei mi avrebbe strappato via…
Oramai ero felice.
Felice perché gli avevo detto tutto.
Perché me ne sarei andata sapendo di aver fatto qualcosa per lui.
Infondo l’amore e anche questo, no?
Pochi secondi e percepii il terreno sotto di me, duro e crudele.
Rotalai qualche metro.
Le rocce dure mi ricoprirono.
Non riuscivo più a muovermi.
Respiravo a fatica.
Ad un tratto sentii il metallo che mi colpì in petto e urlai per esprimere il dolore che provavo.
Poi i miei occhi si chiusero, accompagnati dallo sguardo sorridente di chi avevo sempre amato… 

  
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