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Autore: siemdrew    09/04/2012    2 recensioni
Questa è la mia esperienza. La serata più bella della mia intera vita. Voglio condividere le mie emozioni con voi, nella speranza che le apprezziate e che vi rammentino ciò che provaste voi al Concerto e per far sapere alle Beliebers che rimasero a casa a piangere - come d'altronde avrei fatto io - cosa è successo quel giorno.
Grazie, Bieber
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal mio paese in provincia di Como a Milano di norma non ci vuole molto tempo. Ma oggi, in macchina, i minuti sembrano non passare più. Mio padre guida allegramente, seppur un po’ fastidito dal volume alto di Somebody To Love. Io guardo fuori dal finestrino la vegetazione ai limiti dell’autostrada, pensando, fremendo, gridando nella mia mente che giorno migliore non c’era mai stato. Ogni tanto alzo lo sguardo, sorrido e sento il mio cuore battere troppo per l’emozione. Mio padre nota che sono piuttosto agitata e cerca di fare conversazione per allievare la tensione, l’ansia e, addirittura, lo sbigottimento. Sì, perché sono ancora stupita di essere riuscita a prendere in tempo i biglietti per il Concerto del mio idolo. La signorina alla Ticket One aveva detto che i biglietti, usciti il 3 dicembre 2010, erano quasi finiti nel giro di due orette o meno. Io ero riuscita a trovarne due il 4 dicembre. Mi pareva… un sogno troppo vivido.
«Tutto bene?», mi chiede papà scoppiando a ridere. Intanto parte First Dance.
«Sì. No. Non lo so», gli rispondo imbarazzata. Io e mio padre ci siamo sempre voluti bene, ma è la prima volta che mi portava a un Concerto di uno dei cantanti per cui impazzisco di più e mi sembra strano manifestare tante forti emozioni in sua presenza.
«Tranquilla. Manca poco», mi rassicura. «Tu piuttosto vedi di chiamare la tua amica, per dirle dove ci mettiamo».
Ubbidisco subito. Chiamo Giulia, una delle mie più care amiche. Valentina, la mia migliore amica, una pazza fanatica dei Sonohra, su facebook mi aveva costretto ad accettare l’amicizia di un’altra fan di Diego e Luca, questa Giulia. Così avevo scoperto che a Giulia piace il mio stesso idolo. E mano a mano che ci conoscevamo, scoprivamo di avere in comune tantissime cose. E il pensiero che ora sto per incontrare davvero una persona così fantastica mi fa girar la testa!
«Cosa dice?», mi chiede papà dopo che ho finito la telefonata con Giulia.
«E’ già lì da un po’. E noi siamo ancora qui, in autostrada», mi lamento alzando il volume del lettore DVD e facendo dunque innervosire ancor di più mio padre.
Un quarto d’ora dopo vedo lo stesso edificio in cui ero stata il 5 dicembre 2010, per il Concerto di Lady Gaga. Riconosco il Mediolanum Forum di Assago e il cuore mi scoppia nel petto per la gioia. Quel momento si sta avvicinando e io impazzisco dalla felicità ogni secondo di più.
Allora, per immortalare il momento “Eccoci arrivati al Mediolanum!”, accendo la videocamera e nel contempo nel lettore parte One Time, ma ‘proposta’ in un modo insolito (ecco il video da dove l’ho scaricata http://www.youtube.com/watch?v=S1mSn4kwExo :D)
Quindi, immaginate la scena. Una Belieber qualunque che fa partire un video di sé mentre arriva dove vedrà il suo idolo per la prima volta e nel contempo comincia una canzone così bella.
Per parcheggiare dobbiamo pagare e papà brontola assai per il prezzo alto. Ma poi si zittisce – alleluia! – e io esco dalla nostra ripugnante Punto rossa. Insisto nel chiamare Giulia, ma lui dice che è meglio avvicinarci prima all’edificio e poi chiamarla. Così, seppur agitata, mi vedo costretta a stargli dietro, blaterando di quanto io sia felice ed esaltata.
Arriviamo davanti a una specie di ristorante, Panesprit. In ogni angolo ci sono ragazze e ogni tanto si sentono le canzoni di Justin, forse le fanno partire dai cellulari. Decido dunque di chiamare Giulia, perché non la vedo e mi sento un po’ fuori luogo da sola con mio padre in mezzo a tante fan urlanti che parlano con le loro amiche.
«Pronto Gaia?», mi dice Giulia al cellulare quando la chiamo.
«Giulia sono arrivata!», annuncio con un gridolino eccitato. «Dove sei?»
«Sinceramente? Non lo so»
«Ma come»
Papà, che sente la conversazione, mi dice di consigliarle di guardarsi attorno. Pochi istanti dopo Giulia risponde: «Sotto... Panesprit»
Silenzio. Anche io sono sotto Panesprit.
Mi guardo in giro, mentre lei chiama il mio nome, ma non le rispondo – sono troppo impegnata a cercarla.
«Cosa indossi?», mi chiede. Domanda difficile: sono così emozionata che non me lo ricordo.
Mi guardo e rispondo. «Una maglietta bianca con Justin che ride, jeans viola e una borsa nera della Converse»
Vedo una ragazza girarsi verso di me, ma sono troppo presa a fissare i miei piedi pe darle retta.
«Io indosso una  maglietta nera con la a figura bianca di Justin, quella di Never Say Never, jeans e una borsa della Gola bianca e viola»
E’ in questo momento che mi rendo conto di chi sia davvero la ragazza che si era girata verso di me.
A pochi metri di distanza, per la prima volta Giulia e io ci guardiamo stupite. Lei è... bellissima. E’ una ragazza bellissima, coi suoi capelli lisci e castani e i suoi occhi grandi che mi guardano esterrefatti.
In un secondo, spegniamo la chiamata e corriamo ad abbracciarci, gridando cose come “Oh mio dio!” e “Non ci posso credere!”. Insomma, avevo finalmente conosciuto una delle persone più speciali della Terra.
 
Ora che sono qui, il tempo passa ancora più lentamente. Giulia mi racconta che dicevano di aver visto Justin affacciarsi da un terrazzo, ma lei non sa se è vero. Per ammazzare il tempo, ci divertiamo a scriverci le dediche sui nostri  diari segreti. Finché un orda (?) di Beliebers urlanti corre verso una specie di portico, proprio davanti a noi, affermando che Justin è dietro un portone. Giulia e io lasciamo perdere i diari e ci fondiamo nella folla, con papà e i genitori di Giulia che ci dicono di stare attente. Sorpassiamo le persone in qualsiasi modo. Finché non ci troviamo a un metro dalla porta in cui dicono ci sia Justin. Il problema è che in quel metro ci sono tantissime fan - sempre urlanti.
Praticamente, passiamo una bella oretta indecise tra l’andarcene, perché è tutta una finzione, e il rimanere, perché magari Justin è davvero a pochi passi da noi. Però siamo convinte di avergli visto un braccio – io – e i capelli – lei.
Comunque, torniamo dai nostri genitori affrante.
Però incontriamo due ragazze, che ci chiedono se Justin sia davvero lì. Noi rispondiamo che non si sa e loro cominciano a parlarsi a bassa voce.
La ragazza bassa – capelli lunghi, lisci e tosta di corpo – chiede all’amica: «Glielo diciamo?»
L’amica – alta, capelli ricci scuri e magrolina – annuisce.
«Io sono Francesca, lei Andrea», dice poi la bassa, Francesca. «Ma comunque, sapete che Dolce e Gabbana hanno invitato Justin a un party?»
«Davvero?», esclamiamo Giulia e io, strabiliate.
«Sì!», conferma Andrea con un sorriso a trentadue denti. «E noi ci andremo!»
«Beate voi», commento.
«Già!», concorda Giulia. «I nostri non ci lasceranno mai andare»
Passiamo tutto il pomeriggio con Andrea e Francesca. Sono due fan completamente pazze, ma divertenti, e ciononostante il tempo sembra bloccato sulla stessa ora: le 4.
Dopo ciò che mi sembra un'eternità, alle 5 aprono i cancelli, e Andrea e Francesca si fiondano verso la coda per il nostro anello. Ma papà le ferma.
«Voi due state con me, Gaia e Giulia?», chiede indicando noi tre.
«Sì, signor Davide», risponde Andrea.
«Noi entriamo alle 6»
«Perché?», chiede Francesca, sdegnata.
«Ma l’avete visto il casino che c’è lì?», ribatte mio padre additando la fila, che in effetti è davvero un casino. Lunga e piena di gente. Ma davvero troppo piena. «Ecco, quindi entriamo verso le 6»
Non c’è modo di convincere mio padre a entrare prima. Lui è convinto che sarà meglio alle 6 e che troveremo posto lo stesso.
Passa un’altra ora. Non resistiamo più. Guardando le altre tre Beliebers, penso che mi sembriamo quattro sperdute su un’isola deserta, dove non c’è cibo né niente. Ho bisogno di entrare nel Mediolanum Forum, trovarmi un posto buono e godermi la serata. Ma manca ancora tanto tempo. Troppo. E io non ce la faccio più. L’attesa mi sta sfinendo.
Quando saliamo le scale per raggiungere l’anello, mi sento uno zombie. Andrea e Francesca sono già arrivate saltellando alla fine della scalinata, poi veniamo io e mio padre e dietro di me Giulia. Sì, mi ero ripromessa di risparmiare tutte le energie per il Concerto, ma tra la folla, e la corsa per scoprire se Justin era sotto il portico e tutto il resto mi sento sfinita ancora prima che il vero divertimento inizi.
Trovati i nostri posti, papà si mette in posizione per fare i video. Abbiamo beccato una zona vicina al palco, laterale e non tanto in alto. E’ perfetta! Mi immagino già Justin che farà la sua comparsa sul palco, cantando con la sua bellissima voce e guardando noi, le Beliebers italiane, con tanto affetto e gratitudine.
Sul palco mandano un certo Bluey Robinson. E’ bravo a cantare, e Giulia e io balliamo e ci divertiamo un mondo. A un certo punto si abbassano le luci, lasciando illuminato solo una parte del palco. Non riesco a capire se Justin sta entrando in scena, perché Bluey sta ancora cantando. Guardo Giulia con sguardo interrogativo, ma appena mi giro vedo qualcuno. Una persona fin troppo familiare.
Justin Bieber, il mio idolo, compare correndo sul palco e lanciando quello che a primo impatto mi sembrano petali di rosa. Insomma, non sono così vicina da capire cosa siano. Potrebbero essere anche peperoni (?)
La scena si svolge in pochi istanti. Justin compare sul palco, lancia i petali e corre via. Nel contempo Giulia crolla a terra coprendosi il viso con le mani.
«Giulia!», esclamo abbassandomi per abbracciarla. Sta piangendo. Sta piangendo dalla gioia.
«Oddio, Gaia!», mormora. «L’ho visto! Il mio idolo, il mio mito, la mia ispirazione... era lì davanti a me!»
L’azione istintiva di Giulia – il crollare a terra in lacrime – mi fa molta tenerezza e, provando ciò che prova lei, la abbraccio forte e sento che momento migliore non ci sarà mai.
Ci alziamo, sempre abbracciate, e intanto vedo un conto alla rovescia, impresso su uno schermo dietro di noi. Manca un quarto d’ora. Ma stranamente passa veloce.
Le luci si spengono, c’è una specie di bolla di ferro sul palco, immersa nel fumo bianco. I minuti finiscono e mancano 60 secondi…
59… Guardo Andrea e Francesca esaltate.
47... Osservo il nostro grande cartellone, appeso dietro di noi.
35… Guardo mio padre, che fissa i secondi passare, pronto con la videocamera.
23… Abbraccio Giulia, non riesco a resistere.
10... Il cuore mi batte ancora più forte, ed è una sensazione bellissima.
3… 2… 1…
Lo spettacolo sta per cominciare.


NOVE APRILE DUEMILAUNDICI

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