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Autore: Seel22    09/04/2012    1 recensioni
Piccola one-shot ispirata al primo capitolo di City of Lost Soul.
Il legame tra parabatai mi ha sempre incuriosito e mi piacerebbe scrivere una bella fanfiction su di esso. Per il momento mi accontento di questa robetta che mi è venuta in mente mentre facevo la doccia XD Spero piaccia ;) se vi va di commentare mi fareste molto felice!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec Lightwood, Jonathan, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Only a dream

 

SPOILER minuscolo per chi non avesse letto il primo capitolo di City of Lost Soul (in internet anche tradotto in italiano, per chi volesse). Spero questa storia piaccia ;) i commenti sono piuttosto graditi!  Enjoy it!!!




Clary lo guardò fisso.
"Alec", disse. "Non provi niente?"

Alec sgranò gli occhi, il loro blu si era oscurato, e per un attimo Clary si ricordò del ragazzo che l'aveva odiata quando era arrivata all’ Istituto, il ragazzo con le unghie rosicchiate e buchi nelle magliette e un risentimento che sembrava inamovibile . "So che sei arrabbiata, Clary," disse, la sua voce tagliente, "ma se stai suggerendo che Iz e io ci preoccupiamo meno di Jace di quanto non faccia tu…–“
"Non lo faccio", disse Clary. "Sto parlando della connessione tra parabatai.Tu puoi percepire delle cose su Jace. Perciò voglio dire. . . puoi percepire se è ancora vivo?

 

 
Alec sospirò.

Erano giorni ormai che cercava in tutti i modi di eludere le domande di Isabelle, del Conclave e soprattutto di Clary. La dolce ragazzina dai capelli rossi era forte, ma come poteva spiegarle che Jace agiva di propria volontà senza farla impazzire dal dolore?
Il ragazzo si sfregò gli occhi con le mani e sospirò nuovamente. Era rannicchiato sul letto di Magnus, la schiena appoggiata alla parete, guardando lo stregone dormire placidamente. Erano settimane ormai che non riusciva a fare lo stesso. Gli incubi lo tormentavano: oltre alla faccia del suo fratellino Max che aleggiava nei suoi sogni, ora anche Jace compariva sempre più spesso.

Alec si alzò piano e, cercando di non svegliare Magnus, lo scavalcò, diretto verso il bagno dell’appartamento. Lì, aprì il rubinetto e si gettò un po’ d’acqua sulla faccia, cercando di risvegliare la sua mente dal torpore in cui era caduta. Si guardò allo specchio. I grandi occhi blu che tanto piacevano a Magnus erano cerchiati di nero, l’incarnato pallido da cammeo ormai era quasi livido.

Avvenne mentre si passava una mano sui capelli.
Vide un lampo di luce e sentì una voce rimbombare nella sua testa.
“Sei mio. Sei mio per sempre”. Non riusciva ad urlare, non riusciva a muoversi. Riusciva solo a sentire questa frase ripetersi dentro di lui, talmente forte che non sembrava sgorgare dalla sua testa, ma dal suo cuore. ***

“Alec, ALEC!!! Alexander,svegliati!”. Sentì qualcuno che lo scuoteva. Spalancò gli occhi. Era ancora rannicchiato sul letto, dove probabilmente si era addormentato. Gli occhi verdi e felini di Magnus lo guardavano con un’espressione preoccupata.
“Era solo un sogno…” sussurrò lo stregone stringendolo in un morbido abbraccio.
 Il ragazzo lo strinse forte, pensando a quanto avrebbe desiderato che fosse veramente solo un sogno. Cercando di non perdersi nel dolore. Cercando di dimenticare l’ipnotico sussurro di Sebastian Morgenstern.




*** Avete presente quando vi trovate in un posto dove la musica è molto alta (tipo discoteca) e sembra che la musica non venga da fuori ma direttamente dal vostro corpo? Intendevo quell'emozione lì, ma non sono sicura di essermi spiegata bene ;) 
  
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