Tacchino-zombie per cena
http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=aPfeOAhDfbM&feature=endscreen
Attenzione:
Prima che vi mettiate a leggere
questa fic sono necessarie alcune avvertenze:
-Fred non è mai morto (il clima ne
avrebbe risentito e poi per rendere questa storia divertente ho
bisogno dei gemelli Weasley vivi e vegeti ;) )
-Oliver e Anne sono i nomi che ho
scelto per i signori Granger, purtroppo la Regina Rowling non ci ha
mai dato queste informazioni!
-La storia si svolge a distanza di
circa un anno dalla battaglia di Hogwarts.
-Consiglio di ascoltare la canzone
dei Gogol Bordello che vi ho linkato, caspita, è troppo
Weasley!
Ahah!
Buona lettura!
Ron
si torturava le mani nervosissimo
mentre guardava Hermione.
-Ma perchè dobbiamo farlo? Le nostre
famiglie già si conoscono!
Esclamò lui, sperando nella sua pietà,
ma lei chiuse gli occhi e scosse la testa, irremovibile.
-Ron, non ci provare! Il fatto che si
siano parlati qualche volta a Diagon Alley non significa che si
conoscano!
Ribatté lei incrociando le braccia
mentre Ron alla sua destra sospirava affranto.
-Ma perchè li abbiamo invitati alla
Tana? Non potevamo fare questa cosa a casa tua?
Chiese supplichevole.
-Oh, non essere sciocco, Ron – lo
rimbeccò lei – sarebbe stato impossibile portare
tutta la tua
famiglia da me!
-Appunto!
Constatò Ron evidenziando l'ovvio.
-Basta così, ormai i miei genitori
sono qui, vedrai, andrà alla grande!
Lo rassicurò lei con un sorriso,
prendendogli la mano. Dalla cucina si udivano schiamazzi e risate,
quando entrarono trovarono che i signori Granger erano già
seduti e
avevano un'espressione che variava dallo spaesato al divertito. Il
signor Weasley chiedeva importanti chiarificazioni riguardo alla
reale differenza tra un forno e un microonde al signor Granger,
mentre la signora Weasley era intenta a cercare d'insegnare tutti i
nomi dei suoi figli alla signora Granger, che, con grande stupore dei
gemelli, si dimostrò abbastanza brava nel riconoscerli (a
quanto
diceva lei le gengive di Fred erano di poco più visibili di
quelle
di George quando sorridevano, non si era nemmeno accorta
dell'orecchio di George). Ron e Hermione col loro arrivo non
portarono (con loro somma gioia) il silenzio in tavola. Subito
scambiarono un'occhiata con Harry («Oh,
ti prego! Dai, vienici! Fred e George tramano qualcosa! Sicuro!»
l'aveva supplicato Ron, che pensava di trovare in lui un punto di
riferimento più rassicurante di quanto non lo fossero i suoi
fratelli, i gemelli in particolare lo preoccupavano da morire) seduto
all'altro lato del tavolo accanto ad una graziosa Ginny con i capelli
raccolti in uno chignon ed un chiassosissimo George, intento a fare
l'imitazione della faccia di Gazza quando avevano lanciato per la
prima volta le cacche-bombe in uno dei corridoi di Hogwarts, Charlie
rise di gusto, nonostante fosse la millesima volta che guardava il
gemello recitare la parte del custode. Ron lanciò
un'occhiata ai
suoi genitori, erano imbarazzanti come sempre, ma sembravano andare
molto d'accordo coi signori Granger, rossissimo in faccia si
lasciò
andare ad un sospiro di sollievo. Hermione aveva la solita parvenza
tranquilla, ma dentro di sé era abbastanza nervosa, adorava
la
famiglia di Ron, ma aveva paura che i suoi genitori rimanessero
travolti dalla loro
magia. Mamma Weasley
si alzò in piedi.
-Bene,
visto che ormai ci siamo tutti direi che è proprio ora di
mangiare!
Disse
mettendosi le mani sui fianchi per poi aggiustarsi con fare teatrale
i capelli rossi.
-Finalmente!
Le gambe del tavolo cominciavano ad avere un aspetto appetitoso!
Commentarono
Fred e George, esibendosi nel loro solito coro a due voci. Molly
prese un grosso vassoio e lo appoggiò sul tavolo, quando lo
scoperchiò a Ron parve di ingoiarsi le tonsille.
L'acchiappa-tacchino.
Sua mamma, alla prima cena con i genitori della sua ragazza, aveva
preparato l'acchiappa-tacchino.
Vide chiaramente gli sguardi sadici dei gemelli puntarsi su di lui,
divertiti come non mai.
-Oh
no.
Gemette,
Hermione lo guardò interrogativa. L'acchiappa-tacchino era
un piatto
che mamma Weasley preparava ai gemelli nel giorno del loro
compleanno, prima che entrassero ad Hogwarts (per questo motivo Ron
era sicurissimo del loro zampino nella faccenda), in pratica il nome
dice tutto: il gioco consiste nell'acchiappare il tacchino che
comincia a scappare e a svolazzare via non appena qualcuno tenta di
affettarlo. Un tacchino
morto che svolazza zigzagando per una stanza, cosa si può
desiderare
di più fine e sofisticato? Ron
tentò si fermare con un gesto carico di
drammaticità la super
forchettata che Fred stava per piantare nel fianco del tacchino, ma
fu tutto inutile. Questo prima rotolò da una parte, poi
girò il
collo verso Fred tutto tramante e poi in un istante spiccò
il volo.
Ron poté quasi vedere gli occhi del signor Granger cadere
sul suo
piatto. Subito nella Tana scoppiò il caos, tutti cercavano
di
afferrare il tacchino, chi a mani nude chi armato di forchetta (Ginny
quasi infilzò George, Ron fu molto deluso del suo
fallimento).
Hermione fissò Ron con gli occhi spalancati. «Mamma!»
ruggì, ma lei era troppo intenta a spiegare a Anne Granger
come
doveva fare per acchiappare il tacchino («Faccia
così guardi, una
bella finta..! ») Il volatile, goffo e profumato di
spezie, di
tanto in tanto sbatteva da qualche parte, contro il muro, contro la
credenza e volava tutto storto e in maniera imprevedibile (di tanto
in tanto si lanciava in qualche giro della morte scoordinato o faceva
marcia indietro all'improvviso). Il signor Granger si lanciò
all'attacco e con una forchettata molto decisa inchiodò il
pennuto
(ormai non più tanto pennuto) proprio al piatto di Hermione,
che lo
guardò sconcertata scoppiare ridere come un bambino. Ron,
arrabbiatissimo, guardò in cagnesco prima i gemelli che
ridevano a
più non posso e poi sua madre, per aver anche solo potuto
pensare di
dare ascolto a quei due scellerati di Fred e George («Pensavo
potesse essere un'idea carina!» si era scusata a voce
bassissima,
mentre nessuno guardava). Il tacchino, una volta affettato, era
assolutamente delizioso. Secondo Hermione, Charlie ne mangiò
una
quantità preoccupante. Ron tentò di sbollire la
sua rabbia, non
voleva dare una cattiva impressione ai genitori di Hermione, che
erano rimasti abbastanza scioccati, ma anche piuttosto divertiti da
tacchino-zombie.
-Hermione
ci ha detto che non sei tornato a Hogwarts per terminare il tuo
ultimo anno, Ronald – lui deglutì piuttosto
rumorosamente alle
parole del signor Granger («Perfetto, pensano che io sia uno
sfaticato!») - Ti sei trovato bene a lavorare coi tuoi
fratelli ai
Tiri Vispi Weasley?
Gli
domandò gentile, Ron si lasciò andare ad una
mezza risata isterica,
contento che i genitori di Hermione fossero così
schifosamente
carini in confronto alla sua famiglia di idioti.
-Sì,
molto, sa com'è, Fred e George sono dei veri... -
(«infidi
stronzi») - geni...
Terminò
lui sicurissimo
di aver instaurato un legame telepatico coi gemelli che si misero a
ridere divertiti.
-Oh,
come sei dolce Ronnie!
Fece
scherzoso Fred gesticolando teatralmente.
-Ma
stavo pensando di lasciare il negozio... - continuò timido
Ron,
mentre diventava tutto rosso - ...Cioè, mi piacerebbe
provare a
diventare un Auror...
Hermione
sorrise ai suoi genitori.
-Dopo
tutto quello che ha fatto aiutandomi nella ricerca degli Horcrux, non
avrà alcun problema a passare i test!
(«Harry,
che tu sia benedetto!») Constatò Harry sporgendosi
dal suo posto
per guardare negli occhi Oliver Granger. La signora Granger
sembrò
spaesata.
-Ah,
sì! - disse Hermione risoluta – Gli Auror sono i
membri del
Ministero della magia che si preoccupano di combattere i sostenitori
della magia Oscura, i test a cui Harry fa riferimento, sono i corsi
che si devono seguire per far parte di questo gruppo, solitamente
durano circa tre anni.
Snocciolò
Hermione esaustiva come le pagine di un'enciclopedia.
-Sembra
un lavoro davvero molto impegnativo e anche pericoloso...
Commentò
la signora Granger mettendosi una mano sul petto, con
quell'espressione gli ricordava molto Hermione. Le sorrise.
-Sì,
beh... Spero di diventare abbastanza bravo da non mettermi in
un qualche casino...
Cioè, da non mettermi nei guai...Da non... Sì,
beh...sì.
Si
rituffò sul suo tacchino, teso come la corda di un violino,
il
signor Granger gli sorrise.
-Anche
mettere le mani in bocca alle persone è un lavoro
pericoloso! - le
ricordò Oliver – Ti ricordi di quel bambino che
una volta mi ha
morso la mano, pensavo sarei rimasto senza un arto!
Scherzò
lui a sostegno di Ron, che lo guardò riconoscente.
-Oh
mio Dio, signora G.! - saltò su all'improvviso Fred.
-Ha
mai visto l'album di foto di Ronnie?!
Continuò
al posto del gemello George. Anne non fece in tempo a scuotere la
testa timidamente, che i gemelli avevano scaraventato sul tavolo un
gigantesco e pesantissimo album di foto facendolo tremare tutto.
Dovevano averci lavorato per anni, collezionando tutti i momenti
più
imbarazzanti della sua triste esistenza, per aver potuto riempire un
raccoglitore di quelle dimensioni mastodontiche. Ron pensò
seriamente di essere stato un terribile criminale nella sua vista
precedente per essersi meritato quella orribile piaga dei suoi
fratelli.
-Guardi
questa – indicò George aprendo un pagina
accuratamente selezionata
– la prima smutandata incantata del piccolo Ronnie!
Spiegò
sognante mentre si asciugava una lacrima inesistente, con tutti si
avvicinavano a guardare un Ron piangente di circa cinque anni, che
svolazzava di qua e di la con le mutande appese ad un gancio
invisibile. Le orecchie gli diventarono di un rosso fiammante.
-Oppure
guardi questa, signor G. !
Lo
chiamò Fred, mentre con l'indice gli mostrava una foto che
lo
ritraeva mentre, appena svegliato, si beccava in faccia la sua torta
di compleanno dei sette anni. Toccò poi al momento quando
sulla
scopa finì incastrato su un albero alto dieci metri (pianse
due ore
ma né Fred né George lo fecero scendere) per poi
passare al magico
week-end di campeggio al mare dove George gli aveva dato della
polvere soporifera e mentre dormiva aveva composto sulla sua schiena
con dei sassolini “Sono una bellissima bambina”,
quando si era
svegliato, dopo essere stato al sole tre ore almeno, si era ritrovato
rosso come un aragosta e con una bella scritta bianca sulla schiena.
Ed infine il magico, indimenticabile, terribile momento in cui, quei
due maledetti stronzi dei suoi fratelli, gli avevano messo messo la
pozione super lassativa nella colazione. Ron risparmiò i
dettagli ai
presenti alla cena.
-OK,
BASTA!
Ruggì
offesissimo mentre la faccia gli andava a fuoco, tutti ridevano
divertiti. Guardò Fred e George così male che i
gemelli pensarono
che avrebbero potuto prendere fuoco da un momento all'altro.
Tentò
di mantenere la calma e di far sì che i signori Granger,
nonostante
i suoi fratelli idioti, non si si facessero un'idea troppo orrenda
della sua famiglia. Purtroppo due dei fratelli col curriculum
migliore, Percy e Bill, non erano potuti venire alla cena. Hermione
tentava di rassicurare Ron di tanto in tanto, sussurrandogli che
andava tutto bene e che i suoi adoravano i Weasley, ma Ron non poteva
immaginare come ciò fosse possibile, mai come in quel
momento
pensava che la sua fosse una famiglia di decerebrati gravi.
-Dimenticavo
signora G.!
Incalzò
Fred, Ron si voltò a guardarlo gelido.
-Sa
che Ron prima di Hermione frequentava un'altra ragazza?
No.
Non potevano fargli questo.
Non potevano.
L'argomento Lavanda Brown era imbarazzante a livello molecolare.
-Sì,
non gli sono sempre piaciute le brave ragazze intelligenti come lei!
Continuò
George ridente.
-Infatti
avesse visto in che numeri si lanciavno! Mi ricordo benissimo di una
volta in cui...!
Ron
esplose.
-MIO
DIO! MA QUAL E' IL VOSTRO PROBLEMA?! DOVETE ROVINARMI LA VITA A
QUALUNQUE COSTO?! CHE IDIOTI DI DIMENSIONI BIBLICHE!
Urlò
infuriato alzandosi in piedi, facendo cadere la sedia, mentre la
faccia gli diventava paonazza. I gemelli a occhi spalancati
indietreggiarono appena. Ron imbestialito uscì dalla cucina
a passi
pesanti e sbatté la porta.
-Vado
da lui...
Si
offrì Harry all'istante. Molly si girò infuriata
verso i gemelli.
-Perché
dovete strapazzarlo sempre così?! LO SAPEVATE CHE CI TENEVA
MOLTISSIMO!
Per
quella che Hermione credette fosse la prima volta, sulle facce di
Fred e George vide un'espressione di vergogna.
-Nella
vostra camera, ora!
Li
rimproverò severo il signor Weasley come avrebbe fatto con
le loro
copie bambine, quando loro invece avevano vent'anni compiuti.
-Forza
anche voi, tutti via! Filare a letto! E ringraziate pure quei due se
la festa è finita!
Congedò
i suoi altri figli Molly, irritata.
-Se
non è un grosso problema vorremmo parlare con Ronald...
Esordì
Anne guardando il marito in cerca di assenso, che ricevette subito.
-Esatto
– continuò lui annuendo – se possibile,
da soli...
Specificò
con gentilezza e calma.
-O-Oh,
ma certo! Mi scuso per il comportamento dei miei figli, hanno battuto
la testa da piccoli, poverini...
Si
scusò la signora Weasley mentre Arthur le passava un braccio
attorno
alle spalle.
-Vado
a chiamarlo io!
Propose
Hermione scattando in piedi. Harry tentava di alleviare le pene di un
inconsolabile Ron. Fissava il vuoto e sembrava non ascoltare davvero
le parole di Harry, che gli assicurava che la cena era stata molto
divertente e che i signori Granger sembravano molto contenti, secondo
il suo parere.
-Ron?
Lo
chiamò Hermione, lui si voltò a guardarla.
-Scusami!
Prometto che ammazzerò Fred e George, ti porterò
i loro cadaveri e
che poi ti lascerò libera di cercarti un altro ragazzo che
non viva
con una famiglia di debosciati!
In
quel momento passò la signora Weasley che, salendo le scale,
gli
schioccò un'occhiataccia. Hermione sorrise e disse:
-Vai
pure, Harry. I miei vogliono parlare con Ron.
Subito
lui si fece ancora più nervoso e quando si sedette accanto
ai
signori Granger cominciò a scusarsi in mille maniere per
quello
spettacolo tragicomico che erano i Weasley.
-Ronald,
- lo interruppe il Signor Granger ridendo – non ti devi
scusare di
nulla! Noi adoriamo la tua famiglia! Sono tutti simpatici e
gentilissimi ed inoltre saranno per voi un ottimo appiglio nella
vita! Ma cosa più importante adoriamo te!
Concluse
affabile, Ron si sentì arrossire.
-Esatto,
- continuò Anne – sei un bravo, intelligente,
responsabile e
coraggioso ragazzo! Non potevamo chiedere di meglio per nostra
figlia!
Gli
assicurò con un sorriso incoraggiante che gli
ricordò tanto quello
di Hermione.
-Quindi,
non preoccuparti di farci una bella impressione, è troppo
tardi per
quello!
Scherzò
il signor Granger dandogli una pacca sulla spalla.
-Grazie,
signori Granger, non sapete quanto questo mi faccia piacere... Ma
state tranquilli, per la prossima cena avrò ammazzato i
gemelli,
così andrà tutto liscio come l'olio!
Ron
era seduto sugli scalini dell'ingresso della Tana e guardava i cielo
un po' nuvoloso. Sentì la porta cigolare alle sue spalle.
-Posso
sedermi con te?
Gli
chiese Hermione, lui le fece spazio.
-La
cena peggiore della mia esistenza.
Grugnì
offeso, Hermione ridacchiò irritandolo.
-Fred
e George stanno facendo una colletta per ricomprarti la torta che ti
avevano sbattuto in faccia la mattina del tuo settimo compleanno.
Lo
informò lei appoggiando la schiena alla porta.
-Che
simpaticoni.
Brontolò
incrociando le braccia sulle ginocchia per poi affondarci dentro il
mento.
-La
prossima volta che fanno qualcosa giuro che farò un
manifesto con la
foto in cui se la fanno addosso alla vista del fantasma che infestava
la cantina di nonna alcuni anni fa! Lo giuro!
Hermione
rise prendendogli il viso tra le mani.
-Ti adoro, Ronald Weasley!
Gli
disse con gli occhi che sorridevano e brillavano riflettendo
chissà
quale luce. Le orecchie di Ron divennero calde.
-Meno
male, Hermione Granger!
Rispose
lui ridacchiando prima di baciarla.
SavetheFrog:
Mi frullava in testa da epoche, insomma sono poche le storie in cui si possono utilizzare dei tacchini zombie! Ahah! Però che dire, scrivere delle Fic con protagonisti Ron ed Hermione è un'impresa impossibile, già questa One-shot mi ha richiesto un sforzo incredibile! Lo scritta e riveduta almeno duecento volte! Spero che il risultato sia stato piacevole e che vi abbia regalato un sorriso! Un bacio! =)