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Autore: SavetheFrog    10/04/2012    4 recensioni
La famiglia Weasley e i signori Granger si conoscono durante una cena. Che cosa succede quando dei gemelli dispettosi s'impegnano al massimo per rovinare la vita del loro adorato fratello minore?
Dal testo:
L'acchiappa-tacchino. Sua mamma, alla prima cena con i genitori della sua ragazza, aveva preparato l'acchiappa-tacchino. Vide chiaramente gli sguardi sadici dei gemelli puntarsi su di lui, divertiti come non mai.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tacchino-zombie per cena

http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=aPfeOAhDfbM&feature=endscreen



Attenzione:
Prima che vi mettiate a leggere questa fic sono necessarie alcune avvertenze:
-Fred non è mai morto (il clima ne avrebbe risentito e poi per rendere questa storia divertente ho bisogno dei gemelli Weasley vivi e vegeti ;) )
-Oliver e Anne sono i nomi che ho scelto per i signori Granger, purtroppo la Regina Rowling non ci ha mai dato queste informazioni!
-La storia si svolge a distanza di circa un anno dalla battaglia di Hogwarts.
-Consiglio di ascoltare la canzone dei Gogol Bordello che vi ho linkato, caspita, è troppo Weasley! Ahah!
Buona lettura!




Ron si torturava le mani nervosissimo mentre guardava Hermione.
-Ma perchè dobbiamo farlo? Le nostre famiglie già si conoscono!
Esclamò lui, sperando nella sua pietà, ma lei chiuse gli occhi e scosse la testa, irremovibile.
-Ron, non ci provare! Il fatto che si siano parlati qualche volta a Diagon Alley non significa che si conoscano!
Ribatté lei incrociando le braccia mentre Ron alla sua destra sospirava affranto.
-Ma perchè li abbiamo invitati alla Tana? Non potevamo fare questa cosa a casa tua?
Chiese supplichevole.
-Oh, non essere sciocco, Ron – lo rimbeccò lei – sarebbe stato impossibile portare tutta la tua famiglia da me!
-Appunto!
Constatò Ron evidenziando l'ovvio.
-Basta così, ormai i miei genitori sono qui, vedrai, andrà alla grande!
Lo rassicurò lei con un sorriso, prendendogli la mano. Dalla cucina si udivano schiamazzi e risate, quando entrarono trovarono che i signori Granger erano già seduti e avevano un'espressione che variava dallo spaesato al divertito. Il signor Weasley chiedeva importanti chiarificazioni riguardo alla reale differenza tra un forno e un microonde al signor Granger, mentre la signora Weasley era intenta a cercare d'insegnare tutti i nomi dei suoi figli alla signora Granger, che, con grande stupore dei gemelli, si dimostrò abbastanza brava nel riconoscerli (a quanto diceva lei le gengive di Fred erano di poco più visibili di quelle di George quando sorridevano, non si era nemmeno accorta dell'orecchio di George). Ron e Hermione col loro arrivo non portarono (con loro somma gioia) il silenzio in tavola. Subito scambiarono un'occhiata con Harry («Oh, ti prego! Dai, vienici! Fred e George tramano qualcosa! Sicuro!» l'aveva supplicato Ron, che pensava di trovare in lui un punto di riferimento più rassicurante di quanto non lo fossero i suoi fratelli, i gemelli in particolare lo preoccupavano da morire) seduto all'altro lato del tavolo accanto ad una graziosa Ginny con i capelli raccolti in uno chignon ed un chiassosissimo George, intento a fare l'imitazione della faccia di Gazza quando avevano lanciato per la prima volta le cacche-bombe in uno dei corridoi di Hogwarts, Charlie rise di gusto, nonostante fosse la millesima volta che guardava il gemello recitare la parte del custode. Ron lanciò un'occhiata ai suoi genitori, erano imbarazzanti come sempre, ma sembravano andare molto d'accordo coi signori Granger, rossissimo in faccia si lasciò andare ad un sospiro di sollievo. Hermione aveva la solita parvenza tranquilla, ma dentro di sé era abbastanza nervosa, adorava la famiglia di Ron, ma aveva paura che i suoi genitori rimanessero travolti dalla loro magia. Mamma Weasley si alzò in piedi.
-Bene, visto che ormai ci siamo tutti direi che è proprio ora di mangiare!
Disse mettendosi le mani sui fianchi per poi aggiustarsi con fare teatrale i capelli rossi.
-Finalmente! Le gambe del tavolo cominciavano ad avere un aspetto appetitoso!
Commentarono Fred e George, esibendosi nel loro solito coro a due voci. Molly prese un grosso vassoio e lo appoggiò sul tavolo, quando lo scoperchiò a Ron parve di ingoiarsi le tonsille. L'acchiappa-tacchino. Sua mamma, alla prima cena con i genitori della sua ragazza, aveva preparato l'acchiappa-tacchino. Vide chiaramente gli sguardi sadici dei gemelli puntarsi su di lui, divertiti come non mai.
-Oh no.
Gemette, Hermione lo guardò interrogativa. L'acchiappa-tacchino era un piatto che mamma Weasley preparava ai gemelli nel giorno del loro compleanno, prima che entrassero ad Hogwarts (per questo motivo Ron era sicurissimo del loro zampino nella faccenda), in pratica il nome dice tutto: il gioco consiste nell'acchiappare il tacchino che comincia a scappare e a svolazzare via non appena qualcuno tenta di affettarlo. Un tacchino morto che svolazza zigzagando per una stanza, cosa si può desiderare di più fine e sofisticato? Ron tentò si fermare con un gesto carico di drammaticità la super forchettata che Fred stava per piantare nel fianco del tacchino, ma fu tutto inutile. Questo prima rotolò da una parte, poi girò il collo verso Fred tutto tramante e poi in un istante spiccò il volo. Ron poté quasi vedere gli occhi del signor Granger cadere sul suo piatto. Subito nella Tana scoppiò il caos, tutti cercavano di afferrare il tacchino, chi a mani nude chi armato di forchetta (Ginny quasi infilzò George, Ron fu molto deluso del suo fallimento). Hermione fissò Ron con gli occhi spalancati.
«Mamma!» ruggì, ma lei era troppo intenta a spiegare a Anne Granger come doveva fare per acchiappare il tacchino («Faccia così guardi, una bella finta..!  ») Il volatile, goffo e profumato di spezie, di tanto in tanto sbatteva da qualche parte, contro il muro, contro la credenza e volava tutto storto e in maniera imprevedibile (di tanto in tanto si lanciava in qualche giro della morte scoordinato o faceva marcia indietro all'improvviso). Il signor Granger si lanciò all'attacco e con una forchettata molto decisa inchiodò il pennuto (ormai non più tanto pennuto) proprio al piatto di Hermione, che lo guardò sconcertata scoppiare ridere come un bambino. Ron, arrabbiatissimo, guardò in cagnesco prima i gemelli che ridevano a più non posso e poi sua madre, per aver anche solo potuto pensare di dare ascolto a quei due scellerati di Fred e George («Pensavo potesse essere un'idea carina!» si era scusata a voce bassissima, mentre nessuno guardava). Il tacchino, una volta affettato, era assolutamente delizioso. Secondo Hermione, Charlie ne mangiò una quantità preoccupante. Ron tentò di sbollire la sua rabbia, non voleva dare una cattiva impressione ai genitori di Hermione, che erano rimasti abbastanza scioccati, ma anche piuttosto divertiti da tacchino-zombie.
-Hermione ci ha detto che non sei tornato a Hogwarts per terminare il tuo ultimo anno, Ronald – lui deglutì piuttosto rumorosamente alle parole del signor Granger («Perfetto, pensano che io sia uno sfaticato!») - Ti sei trovato bene a lavorare coi tuoi fratelli ai Tiri Vispi Weasley?
Gli domandò gentile, Ron si lasciò andare ad una mezza risata isterica, contento che i genitori di Hermione fossero così schifosamente carini in confronto alla sua famiglia di idioti.
-Sì, molto, sa com'è, Fred e George sono dei veri... - («infidi stronzi») - geni...
Terminò lui
sicurissimo di aver instaurato un legame telepatico coi gemelli che si misero a ridere divertiti.
-Oh, come sei dolce Ronnie!
Fece scherzoso Fred gesticolando teatralmente.
-Ma stavo pensando di lasciare il negozio... - continuò timido Ron, mentre diventava tutto rosso - ...Cioè, mi piacerebbe provare a diventare un Auror...
Hermione sorrise ai suoi genitori.
-Dopo tutto quello che ha fatto aiutandomi nella ricerca degli Horcrux, non avrà alcun problema a passare i test!
(«Harry, che tu sia benedetto!») Constatò Harry sporgendosi dal suo posto per guardare negli occhi Oliver Granger. La signora Granger sembrò spaesata.
-Ah, sì! - disse Hermione risoluta – Gli Auror sono i membri del Ministero della magia che si preoccupano di combattere i sostenitori della magia Oscura, i test a cui Harry fa riferimento, sono i corsi che si devono seguire per far parte di questo gruppo, solitamente durano circa tre anni.
Snocciolò Hermione esaustiva come le pagine di un'enciclopedia.
-Sembra un lavoro davvero molto impegnativo e anche
pericoloso...
Commentò la signora Granger mettendosi una mano sul petto, con quell'espressione gli ricordava molto Hermione. Le sorrise.
-Sì, beh... Spero di diventare abbastanza bravo da non mettermi
in un qualche casino... Cioè, da non mettermi nei guai...Da non... Sì, beh...sì.
Si rituffò sul suo tacchino, teso come la corda di un violino, il signor Granger gli sorrise.
-Anche mettere le mani in bocca alle persone è un lavoro pericoloso! - le ricordò Oliver – Ti ricordi di quel bambino che una volta mi ha morso la mano, pensavo sarei rimasto senza un arto!
Scherzò lui a sostegno di Ron, che lo guardò riconoscente.
-Oh mio Dio, signora G.! - saltò su all'improvviso Fred.
-Ha mai visto l'album di foto di Ronnie?!
Continuò al posto del gemello George. Anne non fece in tempo a scuotere la testa timidamente, che i gemelli avevano scaraventato sul tavolo un gigantesco e pesantissimo album di foto facendolo tremare tutto. Dovevano averci lavorato per anni, collezionando tutti i momenti più imbarazzanti della sua triste esistenza, per aver potuto riempire un raccoglitore di quelle dimensioni mastodontiche. Ron pensò seriamente di essere stato un terribile criminale nella sua vista precedente per essersi meritato quella orribile piaga dei suoi fratelli.
-Guardi questa – indicò George aprendo un pagina accuratamente selezionata – la prima smutandata incantata del piccolo Ronnie!
Spiegò sognante mentre si asciugava una lacrima inesistente, con tutti si avvicinavano a guardare un Ron piangente di circa cinque anni, che svolazzava di qua e di la con le mutande appese ad un gancio invisibile. Le orecchie gli diventarono di un rosso fiammante.
-Oppure guardi questa, signor G. !
Lo chiamò Fred, mentre con l'indice gli mostrava una foto che lo ritraeva mentre, appena svegliato, si beccava in faccia la sua torta di compleanno dei sette anni. Toccò poi al momento quando sulla scopa finì incastrato su un albero alto dieci metri (pianse due ore ma né Fred né George lo fecero scendere) per poi passare al magico week-end di campeggio al mare dove George gli aveva dato della polvere soporifera e mentre dormiva aveva composto sulla sua schiena con dei sassolini “Sono una bellissima bambina”, quando si era svegliato, dopo essere stato al sole tre ore almeno, si era ritrovato rosso come un aragosta e con una bella scritta bianca sulla schiena. Ed infine il magico, indimenticabile, terribile momento in cui, quei due maledetti stronzi dei suoi fratelli, gli avevano messo messo la pozione super lassativa nella colazione. Ron risparmiò i dettagli ai presenti alla cena.
-OK, BASTA!
Ruggì offesissimo mentre la faccia gli andava a fuoco, tutti ridevano divertiti. Guardò Fred e George così male che i gemelli pensarono che avrebbero potuto prendere fuoco da un momento all'altro. Tentò di mantenere la calma e di far sì che i signori Granger, nonostante i suoi fratelli idioti, non si si facessero un'idea troppo orrenda della sua famiglia. Purtroppo due dei fratelli col curriculum migliore, Percy e Bill, non erano potuti venire alla cena. Hermione tentava di rassicurare Ron di tanto in tanto, sussurrandogli che andava tutto bene e che i suoi adoravano i Weasley, ma Ron non poteva immaginare come ciò fosse possibile, mai come in quel momento pensava che la sua fosse una famiglia di decerebrati gravi.
-Dimenticavo signora G.!
Incalzò Fred, Ron si voltò a guardarlo gelido.
-Sa che Ron prima di Hermione frequentava un'altra ragazza?
No. Non potevano fargli questo.
Non potevano. L'argomento Lavanda Brown era imbarazzante a livello molecolare.
-Sì, non gli sono sempre piaciute le brave ragazze intelligenti come lei!
Continuò George ridente.
-Infatti avesse visto in che numeri si lanciavno! Mi ricordo benissimo di una volta in cui...!
Ron esplose.
-MIO DIO! MA QUAL E' IL VOSTRO PROBLEMA?! DOVETE ROVINARMI LA VITA A QUALUNQUE COSTO?! CHE IDIOTI DI DIMENSIONI BIBLICHE!
Urlò infuriato alzandosi in piedi, facendo cadere la sedia, mentre la faccia gli diventava paonazza. I gemelli a occhi spalancati indietreggiarono appena. Ron imbestialito uscì dalla cucina a passi pesanti e sbatté la porta.
-Vado da lui...
Si offrì Harry all'istante. Molly si girò infuriata verso i gemelli.
-Perché dovete strapazzarlo sempre così?! LO SAPEVATE CHE CI TENEVA MOLTISSIMO!
Per quella che Hermione credette fosse la prima volta, sulle facce di Fred e George vide un'espressione di vergogna.
-Nella vostra camera, ora!
Li rimproverò severo il signor Weasley come avrebbe fatto con le loro copie bambine, quando loro invece avevano vent'anni compiuti.
-Forza anche voi, tutti via! Filare a letto! E ringraziate pure quei due se la festa è finita!
Congedò i suoi altri figli Molly, irritata.
-Se non è un grosso problema vorremmo parlare con Ronald...
Esordì Anne guardando il marito in cerca di assenso, che ricevette subito.
-Esatto – continuò lui annuendo – se possibile, da soli...
Specificò con gentilezza e calma.
-O-Oh, ma certo! Mi scuso per il comportamento dei miei figli, hanno battuto la testa da piccoli, poverini...
Si scusò la signora Weasley mentre Arthur le passava un braccio attorno alle spalle.
-Vado a chiamarlo io!
Propose Hermione scattando in piedi. Harry tentava di alleviare le pene di un inconsolabile Ron. Fissava il vuoto e sembrava non ascoltare davvero le parole di Harry, che gli assicurava che la cena era stata molto divertente e che i signori Granger sembravano molto contenti, secondo il suo parere.
-Ron?
Lo chiamò Hermione, lui si voltò a guardarla.
-Scusami! Prometto che ammazzerò Fred e George, ti porterò i loro cadaveri e che poi ti lascerò libera di cercarti un altro ragazzo che non viva con una famiglia di debosciati!
In quel momento passò la signora Weasley che, salendo le scale, gli schioccò un'occhiataccia. Hermione sorrise e disse:
-Vai pure, Harry. I miei vogliono parlare con Ron.
Subito lui si fece ancora più nervoso e quando si sedette accanto ai signori Granger cominciò a scusarsi in mille maniere per quello spettacolo tragicomico che erano i Weasley.
-Ronald, - lo interruppe il Signor Granger ridendo – non ti devi scusare di nulla! Noi adoriamo la tua famiglia! Sono tutti simpatici e gentilissimi ed inoltre saranno per voi un ottimo appiglio nella vita! Ma cosa più importante adoriamo te!
Concluse affabile, Ron si sentì arrossire.
-Esatto, - continuò Anne – sei un bravo, intelligente, responsabile e coraggioso ragazzo! Non potevamo chiedere di meglio per nostra figlia!
Gli assicurò con un sorriso incoraggiante che gli ricordò tanto quello di Hermione.
-Quindi, non preoccuparti di farci una bella impressione, è troppo tardi per quello!
Scherzò il signor Granger dandogli una pacca sulla spalla.
-Grazie, signori Granger, non sapete quanto questo mi faccia piacere... Ma state tranquilli, per la prossima cena avrò ammazzato i gemelli, così andrà tutto liscio come l'olio!


Ron era seduto sugli scalini dell'ingresso della Tana e guardava i cielo un po' nuvoloso. Sentì la porta cigolare alle sue spalle.
-Posso sedermi con te?
Gli chiese Hermione, lui le fece spazio.
-La cena peggiore della mia esistenza.
Grugnì offeso, Hermione ridacchiò irritandolo.
-Fred e George stanno facendo una colletta per ricomprarti la torta che ti avevano sbattuto in faccia la mattina del tuo settimo compleanno.
Lo informò lei appoggiando la schiena alla porta.
-Che simpaticoni.
Brontolò incrociando le braccia sulle ginocchia per poi affondarci dentro il mento.
-La prossima volta che fanno qualcosa giuro che farò un manifesto con la foto in cui se la fanno addosso alla vista del fantasma che infestava la cantina di nonna alcuni anni fa! Lo giuro!
Hermione rise prendendogli il viso tra le mani.
-Ti adoro, Ronald Weasley!
Gli disse con gli occhi che sorridevano e brillavano riflettendo chissà quale luce. Le orecchie di Ron divennero calde.
-Meno male, Hermione Granger!
Rispose lui ridacchiando prima di baciarla.














SavetheFrog:


Mi frullava in testa da epoche, insomma sono poche le storie in cui si possono utilizzare dei tacchini zombie! Ahah! Però che dire, scrivere delle Fic con protagonisti Ron ed Hermione è un'impresa impossibile, già questa One-shot mi ha richiesto un sforzo incredibile! Lo scritta e riveduta almeno duecento volte! Spero che il risultato sia stato piacevole e che vi abbia regalato un sorriso! Un bacio! =)








  
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