Heather
Biscotto, mascarpone e caffè.
A volte il sapore della vittoria sapeva
essere tremendamente più buono del solito.
Questa, però, non era una di quelle
volte.
Non lo era, perché il tiramisù che
fino a quel momento si stava tranquillamente gustando iniziò presto
a sembrarle indigesto, quasi immangiabile.
E a ben poco, per sollevarle il morale, erano valsi i cuscini più comodi della prima classe, la musica di
violini di sottofondo, o lo spassoso pensiero di quegli sfigati
degli altri concorrenti che in quello stesso momento si stavano godendo tutti
gli svantaggi della classe dei perdenti.
La colpa era di quei conati di vomito
che le stavano rigirando lo stomaco ogni volta che, per caso, distoglieva l’attenzione dal finestrino, gettandolo per caso
sul sedile poco lontano dal suo.
La scena che scorgeva ogni volta
diventava, chissà come, sempre più agghiacciante:
Courtney che invitava nella prima
classe Alejandro.
Courtney che si sedeva sulle ginocchia
di Alejandro.
Courtney che civettava giocando con i
capelli di Alejandro.
Schifo, schifo, schifo al quadrato!
Quando Heather ritraeva lo sguardo seguiva sempre una cucchiaiata di dolce, addentandone ciascun boccone
con tanta forza da sentire il cucchiaio gemere sotto i brutali colpi
dei suoi denti.
Un morso più violento degli altri, e anche la mascella
implorò pietà e le fece socchiudere gli occhi
per
il dolore.
Maledizione!
<<Ehi, Heathy, que pasa?>>
La risposta che Heather sputò fuori fu inizialmente un ringhio silenzioso. Il suo sguardo scattò dalla
figura di Courtney, che stava uscendo forse per andare in bagno, alla
persona che più di tutte in quel momento avrebbe voluto veder
precipitare dall’aeroplano.
Alejandro le si era seduto accanto, con
le gambe comodamente distese in avanti e gli occhi più verdi del
solito.
Il sorriso quasi innocente che per
tutto il tempo aveva rivolto a Courtney si era sciolto come un
ghiacciolo al sole: Heather notò subito che i suoi lineamenti si
erano fatti più contratti, lo sguardo più pungente, e
anche le
labbra avevano iniziato a stendersi in quella smorfia di maligna
soddisfazione che ormai lei conosceva come le sue tasche.
Scorgere quella che era la vera
faccia di Alejandro Burromuerto le fece corrugare la fronte e sentire
le guance bruciare –per la rabbia, ovviamente!
Irritata, assottigliò lo sguardo e si ficcò in
bocca un altro assaggio di mascarpone.
E un altro ancora.
<<Smamma!>> ordinò, con voce
velenosa e la bocca mezza piena. <<Sei fastidioso e mi rovini
l’appetito!>>
Si aspettò in risposta qualche
commento sarcastico, o un altro di quei suoi irritanti sorrisi
strafottenti che le facevano venire una gran voglia di prenderlo a
schiaffi.
Invece, Alejandro non disse o fece nulla di particolare: si
limitò a osservarla alzando lentamente un sopracciglio.
<<Lo sai, non ti facevo proprio tipo
da dolci.>>
Già, nemmeno lei si faceva così
ingorda: eppure, da quando Alejandro le si era seduto
accanto, doveva aver già raggiunto il suo quinto o sesto boccone
di tiramisù.
Rimase interdetta da quella
considerazione, tanto da arrestare il cucchiaio a metà strada tra il
piattino e la bocca.
"Heather, Heather, Heather", le sussurrò una vocina sghignazzante dentro l’orecchio: "Non mi
dirai che ora sei come una di quelle donne che sfogano i dispiaceri
d’amore sui dolci?"
Scosse subito la testa, mettendo a
tacere qualsiasi pensiero stupido.
Poi, con tutta la disinvoltura di cui era capace, ripose il cucchiaio nel bordo del piatto e provò a
cambiare discorso.
<<Perché non te ne torni dai tuoi amici, da
bravo secondo classificato che sei?>>
<<Ti è rimasta della crema sul naso.>>
<<E comunque,>> Heather ignorò
quel commento e lo fulminò con lo sguardo.
Dovette ricorrere a tutte le sue forze
per resistere alla tentazione di passarsi una mano sulla faccia e
cercare di pulirsi davanti a lui.
<<Se proprio vuoi saperla tutta, mi
sembra che il tuo piano non sia poi così buono come credi!>>
L’espressione di Alejandro si fece
più attenta <<In che senso?>>
<<Sì insomma, la tua sarà anche
strategia>> Heather sorrise con aria altezzosa e voltò lo sguardo
in un’altra direzione.
<<ma lasciati dare un consiglio da chi
di donne ne capisce qualcosa: non credi di star esagerando? Vedrai
che persino una come Courtney finirà con lo stufarsi di tutte queste
tue… orrende moine smielate da due soldi!, e perderai
questa stupida alleanza a cui tieni tanto!>>
Heather annuì al nulla, come per dare conferma alle sue stesse parole, e il suo sorriso si ampliò in un'espressione soddisfatta.
Volle concludere il discorso
con un altro boccone di tiramisù, ma la mano di Alejandro glielo
impedì: le afferrò il polso, con una presa talmente
delicata che in
un primo momento lei quasi non se ne accorse.
Avvertire quel contatto la incendiò
fino alle ossa.
Si girò di scatto, così in fretta da farsi male
al collo, e il fiato le si sbriciolò in bocca.
Ogni movimento di
Alejandro divenne troppo veloce per essere fermato, e troppo lento per non poter essere
elencato nei più piccoli dettagli: il suo profumo, i suoi occhi
chiusi,
le sue labbra aperte.
Il cucchiaio di Heather sparì dentro
la sua bocca insieme alla crema e al biscotto che avrebbe dovuto
mangiare lei.
Le ci volle qualche secondo per
catalogare appieno cosa fosse appena successo.
Il cucchiaio.
Il suo cucchiaio!
Nella bocca di Alejandro.
Maledizione! Maledizione!
Maledizione!
<<Mmm…>>
Alejandro si leccò le
labbra e la fissò negli occhi con quello che era forse il più
seducente dei suoi sguardi. Persino la sua voce si fece così calda
da trasformarle le ginocchia in due cubetti di gelatina.
<<Vederti
così gelosa me incanta, preciosa…>>
Heather non lo lasciò neanche
concludere: i secondi necessari per riprendere le redini del proprio
autocontrollo, e il suo piattino col tiramisù finì immediatamente
spiaccicato sul viso seduttore del Burromuerto.
Un attimo dopo era in piedi, i pugni
stretti e la faccia che pareva sul punto di scoppiare.
<<NON.SONO.GELOSA!>> scandì con furia, ignorando gli improvvisi
lamenti spagnoli su qualcosa che gli era entrato in un occhio
per dirigersi verso la porta dalla quale era appena rientrata
Courtney.
Il tempo di sentire la sua compagna di squadra soccorrere l’idiota latino ed Heather stava già marciando verso il confessionale.
Camminando, Heather digrignò i denti e affondò le unghie dentro i pugni: era perfettamente consapevole di essere arrossita senza ritegno, e questo
rese il suo sguardo ancor più furioso e i suoi passi ancor più
pesanti, come se avesse voluto sfondare il pavimento dell'aereo con
la possente forza dei suoi piedi.
Nella sua testa in fiamme scoppiò presto un frenetico ribollire di pensieri:
Maledetto reality.
Maledetto Burromuerto.
E Maledetto, maledettissimo
cucchiaio!
Era certa che non ne avrebbe più guardato uno senza desiderare di lanciarlo in faccia ad Alejandro.
°°°°°
Allora, allora... che posso dire a mia discolpa? °^°
questa cosa era nata come una semplice e innocua oneshot; ma non c'è stato molto da fare, più la sviluppavo più continuavo a scorgerne la vicenda dal punto di vista di entrambi i personaggi. Alla fine ho deciso di aggiungere anche un POV (diciamo così, visto che uso pur sempre la terza persona xD) di Alejandro, che inserirò tra qualche giorno.
La trama... è un po' banale, lo ammetto -praticamente non succede nulla °° : però non ho potuto farci molto, ho immaginato più volte questa scena e la mia mente bacata mi ha costretto a buttar giù qualcosa. Ma per le lamentele (perché mi sa tanto che ce ne saranno .-. ) dite pure a me.
Grazie infinite a chi ha letto fin qui ^^: cercherò di inserire presto la seconda parte
*il pubblico impugna i primi pomodori*
Eh-ehm... alla prossima °-°
*fugge*