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Autore: Oneipo_    10/04/2012    4 recensioni
Sono morto e non me ne sono accorto.
Sì, sicuramente è andata così.
Sono arrivato in Paradiso e ora posso ammirare le splendide creature di Dio che lo abitano.
Perchè lei deve per forza essere un Angelo. Non c'è altra spiegazione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono morto e non me ne sono accorto.
Sì, sicuramente è andata così.
Sono arrivato in Paradiso e ora posso ammirare le splendide creature di Dio che lo abitano.
Perchè lei deve per forza essere un Angelo. Non c'è altra spiegazione.
Così perfetta nelle sue forme da oscurare tutte le altre persone che le si trovano intorno. Così luminosa da risplendere agli occhi di chi la guarda.
Puoi rimanere pietrificato da tanta bellezza se incontri i suoi occhi azzurri.
Mi ricorda tanto la legenda di Medusa, il mostro della mitologia Greca, con dei serpenti al posto dei capelli e gli occhi capaci di trasformare in pietra chiunque la guardasse. Una donna bellissima che traeva in inganno gli uomini con il suo fascino.
Lei è così, in grado di rapirti con un solo sguardo, di obbligarti a continuare ad ammirarla nella sua perfezione per il resto della tua vita.
Solo che lei non è un mostro, lei è una dea.
E io, comune mortale, ero caduto nella sua trappola.
E ora non sapevo più come uscirne.

Come avrei potuto anche solo immaginare che sarei tornato in Italia per la terza volta nella mia vita, dopo aver accettato con gli altri ragazzi di firmare autografi a una signing session nella Capitale, e che qui avrei lasciato il mio cuore?
Perchè fra milioni di persone presenti in quella giornata, che si prospettava fin troppo stressante, io avevo occhi solo per lei. Continuavo a scrutarla e a cercarla con lo sguardo quando altre persone si mettevano tra di noi, impedendomi di continuare ad ammirarla.
Perchè c'erano infinite altre ragazze che avrei potuto guardare, ma la mia testa, il mio corpo e il mio cuore non mi permettevano di farlo.
Non avevo altra scelta che lei.
Lei e i suoi lunghi capelli biondi, ricci e leggermente in disordine, che gli ricadevano delicatamente sulle spalle.
Lei e i suoi meravigliosi occhi dello stesso colore del mare, quegli occhi che mi avevano stregato, in cui mi ero perso e da cui non riuscivo a fare ritorno.
Lei e le sue labbra rosse, che immaginavo calde ed accoglienti e che, pensai, potevano sapere di fragola. Tanto dolci da volerle assaggiare in ogni secondo.
Lei e il suo corpo, su cui fantasticavo, messo in risalto dai vestiti forse troppo attillati. Il suo seno tondo, la sua pancia piatta, i suoi fianchi un pò in carne.
E' lì, a pochi metri da me, che parla con altre ragazze.
Si morde dolcemente un labbro mentre ascolta una sua amica parlare, gioca con un riccio e si lascia trasportare da una risata. Si passa velocemente una mano tra i capelli e si guarda intorno, forse alla ricerca di qualcuno, o magari solo curiosa.

Mi domando se sia qui per me, per noi.
Se presto si metterà in fila come tutte le altre fans in attesa di ricevere un nostro saluto. Se vorrebbe avere una nostra firma su uno stupido pezzo di carta e non vede l'ora di scattarci milioni di fotografie.
Se così fosse stato, almeno, avrei avuto occasione di parlarci. Le avrei chiesto come si chiamava, dove viveva, che cosa le piaceva fare nella vita...se anche il suo cuore si era fermato quando mi aveva visto la prima volta.
Scossi la testa a quei pensieri.
Come se avessi mai avuto il tempo di farle tutte quelle domande.
Si sa come funziona a questi incontri. Non abbiamo il modo neanche di ringraziare le ragazze che sono venute a vederci, perchè la folla si accalca, la fila spinge, le persone vogliono che il loro turno arrivi in fretta.
Forse sarebbe stata solo una buona occasione per guardarla da vicino. Godere del suo viso perfetto, vederla sorridere e poi lasciarla andare.
Sorridere.
Ho i brividi se penso che lei possa sorridere per me.
Continuo ad osservarla mentre sembra essere presa nel raccontare chissà cosa alle sue compagne. Gesticola in modo eccessivo, ma anche questo mi piace di lei.
Mi interesso a ciò che dice come se stesse parlando con me, anche se in realtà non riesco a sentire neanche una piccola parola.
Non mi importa.
Mi piace pensare che stia parlando di me, di quanto non veda l'ora di stringermi la mano, di dirmi che mi ama, di ringraziarmi.
O forse sono io quello che vorrebbe farlo, dirle quelle cose, sfiorarla per un attimo.
Una smorfia si disegna sul mio viso, al solo pensarci.
Come se la situazione si fosse completamente ribaltata e lei fosse la ragazza famosa, quella che tutti vorrebbero incontrare. E io, nel mio piccolo, sono solo un giovane che ha voglia di essere notato da lei, per un attimo nella sua vita. Un ragazzino che spera di poterle rivolgere parola, di poterla abbracciare e poi tornare ad essere un perfetto sconosciuto. Tornare ad essere una tra le tante persone che si è illuso di poter far parte della sua vita.
 
Eppure dovrei aver imparato a non fidarmi delle persone. A non affezionarmi alla prima che capita solo perchè sembra interessata a me.
Dovrei aver imparato, dopo la fine della mia ultima relazione, che non sempre le persone sono come appaiono. Che da quando la mia vita è cambiata, da quando l'intera Europa, o forse il mondo intero, conosce il mio nome, anche tutta la gente che mi circonda è cambiata.
Che ci sono persone capaci solo di avvicinarmi per avere successo, per essere conosciuti, per vantarsi di essere "la ragazza di uno dei One Direction" senza mai amarmi veramente per quello che sono.
Dovrei aver imparato che non sono capace ad affrontare le delusione, le improvvise separazione.
Ma lei è lì, e da quando l'ho guardata i miei pensieri si sono offuscati. Ho perso la razionalità e messo a tacere la mia coscienza.

La osservo muovere la testa e per la prima volta i nostri sguardi si incontrano. Ma mentre il mio cuore perde un battito e il mio respiro si ferma, lei sembra non avermi neanche visto.
Non si è neanche accorta che sono qui e non riesco a smettere di fissarla. Non si è accorta che esisto.
Improvvisamente sento il mondo intorno a me crollare. Perchè era fin troppo evidente che lei non fosse lì per me.
Mentre tutte le altre ragazze cercavano, con gesti plateali, di ricevere un nostro saluto, lei non aveva neanche notato che io, seduto in questa sedia scomoda, sono qui ad aspettarla.
Un brivido mi percorre la schiena mentre penso che forse non la potrò mai più rivedere, che lei sia solo il sogno di un pomeriggio di sole italiano.
 
Ma cosa mi hai fatto? mi hai stregato?
Da quando ti ho vista sei diventata la mia fonte d'ossigeno e se te ne vai potrei non respirare.
Che cos'hai di diverso dalle altre? Niente.
Eppure tormenti ogni mio singolo pensiero.
Giurami che sei reale, che non sei frutto della mia immaginazione.
Sto sognando e presto mi sveglierò ancora nel mio letto d'albergo?
 
Mi passo una mano tra i capelli, spettinandoli leggermente, riscuotendomi da quelle mie riflessioni.
Mi guardo intorno velocemente, per assicurarmi di essere ancora nella realtà.
Da un lato lancio un'occhiata a Niall, seduto accanto a me, impegnato a farsi fuori un altro pacchetto di patatine.
Mi domando quanti ne abbia mangiati in quell'arco di tempo in cui io ero presente con il corpo e non con la mente. Trovo la risposta proprio sul tavolo di fronte a lui, dove due buste vuote sono accartocciate tra di loro, in attesa della terza busta presto in arrivo.
Chissà come fa a mangiare così tanto e a rimanere sempre così in forma. Non che io sia uno che mangia poco, ma il biondino Irlandese tende ad esagerare troppo spesso. Nonostante tutto la sua linea è impeccabile
Incontro gli occhi verdi di Harry, seduto accanto a Niall, che mi risponde con una smorfia. E' stanco e si nota. Il suo sguardo, se pur sempre allegro, non è lo stesso di tutti i giorni. E' spento, completamente. Manca di quella luce che brilla ogni volta che è felice, che si esalta per un'iniziativa avuta, che si sente bene con il mondo. Quella luce che torna solo quando Louis, nella sedia vicino a lui, si diverte a stuzzicarlo, tirandogli i capelli, scarabocchiando i fogli che ha davanti, rubando le sue cose. Si finge infastidito, Harry, sbuffando e urlando al suo amico di farla finita, ma è solo in quei momenti che vedo le sue iridi risplendere della luminosità di cui quel giorno mancano. Perchè lo so che per quanto si possano scontrare, quei due saranno sempre inseparabili. Lo sappiamo tutti, in realtà.
Sorrido malinconicamente, voltandomi dall'altro lato, alla mia sinistra, e osservando il mio migliore amico.
Zayn mi sorride, come fa sempre d'altronde.
Perchè lui lo sa, lui lo ha già capito che c'è qualcosa che non va. Qualcosa che mi sta tormentando il cuore.
E mi sorride in modo rassicurante, ricordandomi che è sempre accanto a me, che qualsiasi cosa succeda io avrei potuto parlarne con lui e insieme l'avremmo potuto affrontare.
Inclino leggermente le labbra al pensiero di cosa potrebbe dirmi se solo sapesse...
"Dio Payne, sei come i bambini! Ti innamori di tutto quello che vedi! Ancora non hai imparato? Quante altre botte dovrai prendere prima di capire che le persone vanno scelte, studiate...non ci si può mica fidare della prima che capita!"
E aveva ragione, sapevo che ne aveva, perchè ci ero passato e l'avevo provato sulla mia pelle.
 
Mi volto nuovamente verso la folla di persone presenti in quel pomeriggio, mentre un uomo sulla quarantina, pieno di muscoli e con dei grandi occhiali da sole neri agli occhi, ci annuncia che stavamo per iniziare. Osservo le ragazze urlanti che si sistemano in fila, qualcuna piange, qualcuna sembra non aver ancora realizzato, qualcun'altra è sorridente e tranquilla.
Sposto il mio sguardo verso il punto dove la meravigliosa creatura dai capelli biondi era con le sue amiche e mi sento morire quando mi accorgo che lei non c'è più.
La cerco disperatamente con lo sguardo, tra la gente, tra le ragazzine urlanti, tra le persone.
Ma lei non c'è.
Se ne è andata. E io non ho avuto il coraggio di parlarle.
Sono rimasto immobile a fissarla come un maniaco, senza riuscire a fare niente di concreto.
Me la sono lasciata scappare.
Non c'era più niente che potessi fare, perchè non avevo assolutamente idea di come potevo ritrovarla.
Io me ne sarei andato, tornando in Inghilterra, e lei sarebbe rimasta qui.
Non l'avrei più rivista.
Sento un nodo in gola al solo pensiero. Non potevo crederci che ero stato così sciocco da lasciarla andare.
Non potevo averlo fatto davvero.
 
Neanche mi accorgo della mano di Niall che mi scuote una spalla, cercando di riportarmi alla realtà, mentre mi passa le prime foto da autografare.
Due ragazze sono di fronte a me in attesa di ricevere il mio saluto, ma io non sono così convinto di volerlo fare.
Di voler veder passare di fronte a me milioni di ragazze, tranne che lei.
Sorrido inclinando la bocca, poco felice, poco presente. E so che loro se ne accorgono, perchè mi guardano alla ricerca di spiegazioni.
Mi guardano le ragazze, mi guardano i miei amici, mi guarda Zayn. Ho tutti gli occhi puntati su di me, ma non ci sono i suoi.
Firmo velocemente autografi su autografi, senza curarmi del poco entusiasmo che trasmetto.
Perchè mentre la mia mano continua nel suo gesto automatico, io sono ancora alla ricerca dei suoi occhi azzurri.
Non sento neanche più le voci intorno a me, le ragazze che mi parlano, le continue attenzioni di tutte le persone.
Non sento niente perchè non sono attento. Perchè con la mia testa sono ancora alla ricerca di lei.
Alzo lo sguardo.
Incontro occhi marroni. Sorrido controvoglia. Non è lei, ancora no.
Incontro occhi verdi. Abbasso di nuovo la testa. Non è lei, ancora no.
Incontro occhi celesti, ma troppo diversi dai suoi. Sospiro. Non è lei, ancora no.
Dove sei?
 
"Andiamo amico, abbiamo quasi finito."
Mi volto verso il punto che indica Zayn, quando mi rendo conto che non c'è quasi più nessuno. La giornata è finita e io non me ne sono neanche accorto.
Ho scritto il mio nome su chissà quanti fogli di carta, sorriso a chissà quante persone, eppure non ricordavo neanche un volto.
Se non il suo.
Un senso di malinconia e tristezza mi assale.
Perchè in fondo ci avevo sperato, che fosse in fila anche lei, che avrei alzato gli occhi e avrei incontrato di nuovo i suoi.
Che non era tutto perduto.
In fondo c'avevo sperato, inutilmente.
E ora realizzavo che tutto stava finalmente finendo, che non l'avrei potuta rivedere un'ultima volta. Non avrei potuto illudermi di averla mia, ancora.
 
Abbasso lo sguardo, mentre lascio il mio segno sull'ultima fotografia e con un gesto stanco la passo al mio amico, accanto a me.
Chiudo il pennarello nero e mi passo una mano tra i capelli, continuando ad osservare il bianco tavolo sotto di me. Ormai vuoto.
Appoggio le braccia e inizio a torturarmi le dita, in attesa.
Un altro pezzo di carta passa sotto le mie mani.
Sbuffo.
Pensavo avessimo finito.
Apro di nuovo il pennarello nero, pronto a regalare un nuovo autografo.
Firmo e alzo la testa, per non deludere un'altra ragazza, per donargli un mio sorriso spento.
Incontro occhi azzurri, proprio come i suoi, e credo di morire. Il mio cuore si ferma. Lei è lì, finalmente.
Non sto sognando, non è finzione, lei è veramente di fronte a me.
Mi sorride e io perdo un respiro.
Mi guarda con aria allegra, vispa, intelligente.
Il suo sguardo brilla di una magnifica luce.
Una luce che mi scalda il cuore, che non mi fa più sentire vuoto.
Lei è lì e io ancora non ci credo.
Sorrido di ricambio e forse ho la faccia da ritardato. Ma non mi interessa. Perchè mi sento talmente felice che credo di scoppiare.
Cerco di formulare una frase sensata, ma non trovo le parole. Non mi viene in mente niente di interessante, di giusto da dire.
Voglio solo morire guardandola.
La vedo allungarsi verso di me per afferrare il foglio su cui avevo scarabocchiato la mia firma e le nostre mani si sfiorano.
Dio, sono in Paradio, per forza.
 
"Credi nell'amore a prima vista?"
Mi domanda in inglese, con quel buffo accento italiano che mi fa sorridere, e mi riporta sulla terra.
Bella domanda.
Non lo so.
O forse sì, lo so. Perchè con lei è stato così, perchè l'ho vista e mi sono innamorato.
E non mi è più importato di nessun'altra. C'era solo lei, nel mio cuore.
Credi nell'amore a prima vista?
La sua voce rimbomba ancora nella mia testa.
Sorrido, di nuovo e mi perdo nei suoi occhi.
Forse non saremmo potuti stare insieme, forse la distanza ci avrebbe impedito di rivederci, forse il mio lavoro mi avrebbe portato lontano.
Ma in quel momento, perso nel suo sguardo, lei mi aveva incatenato lì.
Aveva pietrificato i miei arti, il mio corpo. Lei aveva pietrificato il mio cuore, costringendolo a battere per un'unica persona.
Credi nell'amore a prima vista?
Prendo un respiro profondo, prima di ammettere quella verità che stavo cercando di nascondere con fatica.
"Si, ci credo."
 
Ora fammi tuo, mia dea.
                                      
                                        

 
   


SPAZIO AUTRICE.

Ma ciaaaaao a tutti quelli che sono arrivati fin qui

e che quindi hanno letto

la mia storia!

GRAZIE!

Ho lottato parecchio con me stessa prima di decidere

di pubblicare questa OS, perchè non

mi convinceva tantissimo

e ho avuto una crisi

nello scegliere

chi sarebbe dovuto essere il protagonista.

Alla fine Liam mi ha dato l'ispirazione

ho pensato che se c'era uno dolce e romantico al punto

di innamorarsi a prima vista di una ragazza

quello doveva essere lui! :D

E poi la storia...boh mi è venuta così, più scrivevo e più avevo idee!

Quiiindi ho deciso di lasciarvi questo regalino di

post-Pasqua

sperando sia di vostro gradimento.

Se dopo aver letto vi va di lasciarmi una recensione

mi farete felicissima!

Mi piacerebbe tantissimo sapere che ne pensate.

  
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