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Autore: chaska    10/04/2012    3 recensioni
Molto tempo fa esisteva una donna.
Era vecchia, forse più del tempo stesso, e viveva in luoghi oscuri e proibiti ad ogni altro essere vivente.
La Strega, la chiamavano, e forse lo era veramente. Eppure capite, era la creatura più bella che avesse mai calpestato qualunque suolo.
Genere: Commedia, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antica Roma, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prima di andare a dormire
 
 
 
 
«Molto tempo fa esisteva una donna.
Era vecchia, forse più del tempo stesso, e viveva in luoghi oscuri e proibiti ad ogni altro essere vivente.
La Strega, la chiamavano, e forse lo era veramente. Eppure capite, era la creatura più bella che avesse mai calpestato qualunque suolo.
Aveva gli occhi più cristallini delle chiare acque di Tauromenium e la pelle più scura della terra di Saena Julia. Ma i suoi capelli erano forse ciò che più terrorizzavano e affascinavano insieme, bianchi quanto le nuvole d’estate e leggiadri al tocco della brezza marina.
La Strega, la chiamavano, ma pareva una ninfa del mare. O almeno così la descrissero i pochi che la videro di persona: una ninfa che risaliva con divina grazia dall’infinito e maledetto mare oltre le sacre colonne.
Il suo nome era Nefele, ed era la signora della più grande civiltà mai esistita.
Nei suoi fiumi scorreva latte e miele, le pietre più spregevoli erano d’oro scintillante e ogni sua azione era benedetta dagli dei.
Il popolo più dignitoso e saggio che abbia mai visto questa terra. E così era lei, saggia e giusta.
Le sue valli erano in verità i campi elisi dei mortali.
Ma nonostante questo, un giorno gli dei le negarono tutto. La grandezza, la saggezza, la vita.
Tutto perduto, tutto sprecato, tutto abbandonato al vento per una singola stoltezza.
In realtà, per la stoltezza più grande che possa colpire l’animo di qualsiasi essere vivente. Tutto per amore, l’amore di Nefele per un uomo qualsiasi.
Esatto, non un re o l’incarnazione di un impero, né tanto meno d’un dio o d’un suo pari!
Nefele sparse tutto nel mare maledetto per un singolo mortale, che si sarebbe prima o poi estinto fra le sue braccia.
Così Zeus possente non perdonò la debolezza della sua sacerdotessa prescelta, e le negò tutto, facendola trangugiare dal mare.
E mai la terra intera avrebbe visto ancora fasti simili, per sempre. »
 
Romanus stette in silenzio per qualche momento. Oh beh, Hellas non gliel’aveva raccontata con quelle precise parole, ma una esagerazione o due non avrebbero certo fatto male.
«Che cosa? Siete ancora svegli?! »
L’impero fissò inorridito le testoline dei suoi due nipoti che sbucavano fuori dalle coperte.
«Dannazione vecchio, se vuoi farci addormentare non devi raccontarci storie così appassionanti! »
Disse il piccolo Romano con voce acuta, sboccato come al solito.
«Ma è finita davvero così? Nefele e il suo amato sono… morti? »
Quella volta toccò a Feliciano, il quale aveva già gli occhi lucidi, pronti per l’imminente pianto. Gh.
«No, no! E-ehm, perché dopo Era ha fatto notare al suo sposo che di bischerate simili ne faceva fin troppe, quindi hanno annullato tutto e Nefele e il suo sposo, che ottenne l’immortalità, vissero felici e contenti! Fine! »
«Ah, come sono felice per loro! »
Cinguettò il più piccolo rinfrancato.
«E dove sarebbe questa terra adesso? »
Peccato che l’altro non fosse poi tanto convinto dalle sue parole
«Elisi, Campi Elisi, sì. Quel posto era troppo bello per la terra, quindi li hanno portati nei Campi Elisi. »
«Non ha senso-»
«E ora tutti a dormire! Buona notte! »
E senza dare ulteriore tempo a Romano per controbattere il suo dubbio finale, spense con un soffio la torcia ed uscì di corsa dalla stanza dei due nipoti.
Dannazione, non avrebbe mai più raccontato una storia di Hellas a quei due marmocchi. Erano troppo svegli, troppo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Post-it

Ghghgh. Un paio di informazioni sparse (?)
Tauromenium e Saena Julia sono rispettivamente i nomi romani di Taormina e Siena. Quando parlo delle acque maledette oltre le colonne, mi riferisco alle colonne di Ercole, collocate nello stretto di Gibilterra, il quale, secondo il mito, nessun umano poteva oltrepassare, infatti secondo Dante, Ulisse se n’è andato all’inferno proprio perché non ha rispettato questo limite.
Ovviamente la donna di cui parla Nonno Roma è la rappresentazione di Atlantide, e questa storia gliel’ha raccontata Hellas, ovvero Madre Grecia, in riferimento al fatto che quel bischero (?) di Seneca andava pazzo per questa storia. Per quanto riguarda il suo aspetto fisico, mi sono ispirata ad un cartone della Disney (mi pare che si chiami “Atlantis” ma non ne sono sicura).
E poi boh, chibi!Feli e chibi!Lovi sono troppo spassosi, LOL x°
Infine, data la presenza della guest star di Nonno Roma nella fic, codesta storiella partecipa all’iniziativa Ci sono anch’io di Hetalia non è – the forum.
Stay tuned people! chaska~
 
   
 
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