Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Phoenix_    11/04/2012    2 recensioni
Il mattino dopo, i Paciock vennero trovati distesi a terra, svenuti e grondanti sangue.
E da allora non sono più gli stessi.
È la mia prima storia e devo migliorare, le recensioni di qualsiasi genere sono graditissimissime!
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Mangiamorte
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"«Mostri spirito e ardimento, e discendi da una nobile stirpe. Sarai un Mangiamorte molto prezioso. Abbiamo bisogno di gente come te, Neville Paciock.»

«Mi unirò a te quando l'Inferno gelerà - ribattè Neville - Esercito di Silente!» Dalla folla si levò in risposta un boato che gli incantesimi tacitanti di Voldemort non riuscirono a domare."

Da Harry Potter e i Doni della Morte, J.K. Rowling

 

"La tortura peggiore è veder soffrire una persona amata."

W. Shakespeare

 

Dicembre 1980. Londra, casa Paciock. 

Un bambino di cinque mesi giusti giusti allungò le manine grassocce dal box magico. 

«Ciao amore bello. Ciao piccolo mio, tesoro della mamma. Mamma e papà sono a casa! Sei contento Neve? Sei contento?» Alice Paciock si tolse il cappotto, la sciarpa, il cappello e i guanti andando a prendere in braccio suo figlio. Indossava un grazioso tailleur color prugna, che si abbinava perfettamente con i capelli color ebano. Sorrideva, con le fossette nelle guance arrossate dal freddo. Non aveva idea di ciò che sarebbe successo di lì a mezz'ora. Non sospettava nemmeno che la loro casa così ben protetta dall'Incanto Fidelius sarebbe andata in pezzi. La fiducia negli amici...

«Merlino, non capisco perché quando lo vedi parli come una ritardata, Ali! Sempre a fare quella vocetta stridula nei confronti di questi poveri bambini... Il nostro Neville è un ometto ormai! Vero Neve? Forza, dammi un bel cinque. Dai, uno piccolino... Andiamo bello, se non sai dare un cinque nessuna ragazza ti vorrà! Non dovrò mica insegnarti l'arte del mestiere tutto da solo vero? Certo che no! Sarai un gran fusto, tutte le ragazze cadranno ai tuoi piedi!» Frank sorrise facendo il solletico al piccolo. Gli occhi color nocciola gli brillavano come non mai, ogni volta che vedeva il figlio.

«Se diventerà come te dovrà faticare un bel po' invece!»

«Grazie mamma, è bello sentire complimenti così amorevoli da parte di chi ti ha messo al mondo.» 

«Di niente figliolo, è sempre un piacere!» Augusta Paciock aveva fatto il suo ingresso nella stanza, con la fedele borsa rossa, il vestito stregonesco verde bottiglia e il cappello con quel terrificante avvoltoio impagliato.

«Io me ne vado, Alice, cara, l'arrosto è già nel forno e in quindici minuti sarà pronto. Non capisco perché ti ostini ad utilizzare quella complicata tecnologia babbana quando sei così brava nella magia! Ciao figlio mio, vedi di non ingrassare troppo in mia assenza. E dov'è quel piccolo cucciolo birichino di mio nipote?» diede un bacio sulla fronte del bambino e aprì la porta, rimanendo sulla soglia. Il gelo di Dicembre invase la stanza.  

«Grazie mille ancora, Augusta, non sapremo mai come ringraziarti abbastanza per tutte le ore che dedichi al nostro piccolo Neville».

«Ma figurati, cara, questo e altro per delle persone fiere e coraggiose come voi. Anche se preferirei che non rischiaste continuamente la vita insieme agli Auror...» 

«Mamma, ne abbiamo già parlato un milione di volte. C'è una guerra là fuori e dobbiamo fare il nostro dovere come tutti. Grazie mille ancora per Neve...» Lo squillo del timer del forno interruppe i loro discorsi.

«Andate, da bravi, che altrimenti si raffredda la cena. Buonanotte a tutti!». La vecchia signora si Smaterializzò e suo figlio chiuse la porta, mentre sua moglie aveva posato il bambino nella culla avviandosi verso la cucina. Frank andò a sedersi comodamente sul divano prendendo nuovamente il bambino in braccio, mentre Alice agitando la bacchetta apparecchiò la tavola.

«E' pronto amori miei!»

«Eccoci che arriviamo, cara!» Il padre posò il figlio sul seggiolone magico che prese subito vita facendo il solletico al piccolo Neville sotto al mento grassoccio, mentre il piccolo rideva contento.

In quel momento suonò il campanello.

«Quella smemorata di mia madre avrà di sicuro dimenticato qualcosa! Mai una volta che riesca a sedermi a tavola…»

«Amore, da bravo, non arrabbiarti - Alice gli posò una mano sulla spalla - in fondo con tutto quello che fa per noi!»

Con un grugnito il marito si sollevò dalla sedia. Ma appena si alzò, ebbe un brutto presentimento. Prese subito in mano la bacchetta e ordinò alla madre di suo figlio di nascondere il pargolo per precauzione nell'Armadio Svanitore che aveva come destinazione la casa della madre. Alice diede un bacio al bambino, già sporco di succo di zucca, e anche se un po' scettica mise Neville nell'armadio, dove subito sparì. 

Un altro suono del campanello e Frank andò alla porta. Un passo.

 

Dieci secondi ti separano dalla tortura, Frank Paciock.

 

Un altro passo.

 

Nove secondi ti separano da tutto ciò che ami.

 

Un altro passo ancora.

 

Otto secondi e nulla sarà come prima.

Sette secondi e non ricorderai più niente.

Sei secondi, la prova più difficile ti attende.

 

Per un istante gli passò per la testa l’idea di non andare ad aprire e fingere di non essere in casa, ma la scacciò via malamente. Erano Auror ben addestrati, cosa sarebbe mai potuto succedere?

 

Due secondi. Addio, giovane anima. Addio, giovane corpo. Ancora troppo giovane...

 

Arrivato sulla soglia, aprì la porta con la bacchetta puntata, stringendo al contempo la mano calda di Alice dietro di sè. 

«Buonasera. Disturbiamo?»

Non fece in tempo a vedere il ghigno della Lestrange che ricevette un Imperius dritto in fronte. La sua mente si svuotò completamente, e una sensazione di beatitudine si impadronì di lui. Una voce maschile, dolce e suadente, iniziò a parlare, ipnotizzandolo.

"Dov'è tuo figlio, Frank Paciock? Dimmi dove si trova…"

Che bella domanda, si ritrovò a pensare. Una vocetta carina… Ma proprio mentre stava per aprire la bocca per rispondere all'Anatema lanciatogli da Rodolphus Lestrange, un urlo lacerante raggiunse il suo udito da dietro. Alice. Con uno sforzo sovrumano innalzò la barriera di Occlumanzia più potente della sua intera esistenza; doveva restare cosciente. Si girò, dando però modo così a Rodolphus Lestrange, suo fratello Rabastan Lestrange e Bartemius Crouch Jr. di entrare nella casa. Bellatrix Black, intanto, aveva già lanciato una Maledizione Cruciatus su Alice, che era a terra agonizzante. Frank fece per alzare la bacchetta ma questa venne richiamata con un incantesimo di Appello dal più giovane dei loro aggressori, Barty Crouch Jr., di appena diciannove anni. 

«Tu!»

Il ragazzo ghignò, e incarcerandolo con un incantesimo ben piazzato. «Sì, io. Non sono forse di tuo gradimento, Frank?» E con un calcio di Rodolphus l'uomo cadde a terra, il fiato mozzato, mentre Rabastan andava ad aiutare la cognata contro Alice, che stava opponendo una fiera resistenza dopo il primo attacco a tradimento. 

Anche dal pavimento, Disarmato e senza speranze, Frank però riuscì a sorridere. «Dopo tutto ciò che tuo padre sta facendo… Da questa feccia potevo anche aspettarmelo, ma tu, Bartemius, figlio del più strenuo difensore del Ministero… Cadere così in basso». Un altro calcio, poi venne ritirato rudemente in ginocchio per ricevere un pugno sul naso, che si spaccò all'istante in una pozza di sangue.

«Frank! No!» La vista del rosso distrasse per un secondo fatale Alice, che stava tenendo a bada entrambi i Lestrange, che cadde nuovamente a terra. In pochi attimi ricominciarono i Cruciatus sui due genitori disarmati. 

Passò un’ora e poi un’altra. Maledizioni, anatemi e incantesimi non erano riusciti a placare la resistenza dei Paciock. Bellatrix li spedì con un solo gesto sinuoso del braccio al muro. Si strinsero la mano, un ultimo gesto disperato per restare uniti. I loro volti erano tumefatti e pieni di sangue, le cicatrici li avrebbero rigati per sempre.

E ridendo loro in faccia, la loro torturatrice arrivò a un palmo dai loro visi sconvolti e irriconoscibili. Parlò con voce suadente: «Frank, lo chiedo prima a te - cominciò a girargli intorno come un leone gira intorno alla preda, pronto a scattare - se non mi risponderai, nessuna supplica salverà tua moglie e tutta la tua famiglia dalla tortura eterna. Il Lord Oscuro ha bisogno del bambino. - Alzò la voce con tono imperioso e quasi urlando chiese: - Dov‘è tuo figlio?»

«Non dirglielo! Non dirglielo Frank!» Le urla della moglie cessarono quando la donna ricevette un pugno nello stomaco.

«Non toccarla lurido bastardo!» Rabastan Lestrange aveva già alzato la bacchetta per un Cruciatus, quando girò lentamente il capo, ghignando. Era divertito da quella situazione. 

«Altrimenti?»

«Ti cercherò, ti troverò ma non ti ucciderò, ti consegnerò al Ministero e marcirai ad Azkaban per il resto dei tuoi miserabili giorni, nelle grinfie dei Dissennatori.».

«Ma davvero? - Rigirò lentamente la testa - Crucio». E ridendo nel vederla piegata in due, Rabastan la spedì con la testa contro il muro. 

Bellatrix si rivolse allora all’uomo. «Rispondi alla mia domanda, Paciock, o tra poco non avrà più nemmeno il fiato per gridare!»

Frank girò il volto verso la moglie, che con le lacrime agli occhi gli fece un debole cenno di dissenso. Essendosi già accordati sul da farsi in simili situazioni, con il cuore che si spezzava Frank rispose senza sapere dove aveva trovato la forza, con il sangue che usciva a fiotti dalla bocca e dal labbro spezzato: «Mi unirò a te quando l‘Inferno gelerà». 

 

 

Le torture durarono tutta la notte. L’ultima parola cosciente fu in entrambi i casi ‘Neville’.

Il mattino dopo, i Paciock vennero trovati distesi a terra, svenuti e grondanti sangue. 

E da allora non sono più gli stessi.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Phoenix_