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Autore: NightsLover    11/04/2012    0 recensioni
Sono solita a riflettere con me stessa,spesso faccio scivolare tutto "su carta". Spero lo gradiate. Lasciate anche una recensione,se vi va,a me fa piacere. c:
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mi siedo in terrazzo,mi accendo una sigaretta e la tengo nel pugno,la libero solo per aspirare. Non voglio una sigaretta,voglio sentire qualcosa. Qualcosa tra le mie mani,qualcosa che mi faccia sentire viva,qualcosa che non sia il vento che mi passa addosso e io nemmeno lo sento,per quando forte sia. Ed ecco di nuovo il vuoto. Il vuoto in quello che faccio,che scrivo,il vuoto dentro di me. Mi sento piena,in realtà. Piena di idee,amore,vorrei liberarmi. Ma mi sento esterna a tutto ormai,qui è come se vivessi una vita che forse non mi appartiene,ma non riesco ad immaginarne un’altra. “Scappa” mi urla la mia mente. “Liberati” continua,forte,nella mia testa,nel mio cuore. Ma dove,se non so dove andare. Come,se non so come fare. E con chi,se non ho nessuno da amare. Amo per abitudine,amo perché non posso non amare. Amo qualunque cosa succeda. Amo per sentirmi viva,parte di qualcosa. Perché da sola che cosa posso pretendere di essere? Nulla sono fuori,niente sono per la gente che mi circonda. Ordinaria,pigra. Eppure io mi sento carica. Ho un vitale bisogno di liberarmi. Liberazione,dove come e con chi? So di appartenere a questa città,alla storia di queste strade,alla vita qui. Ne ho vissuti di posti importanti,ne ho vissuti di amori e di pensieri. Appartengo alla città di Dorian,ma sono qui,e non mi muoverei. Non appartengo a nulla allora,nemmeno a me stessa. Sono degli altri,della loro coscienza di me. Sono mia,della mia mancata consapevolezza. Vivo nei pensieri preoccupati di gente che mi è vicina sempre,ma che io non voglio sentire. Ogni oggetto è un ricordo. Ogni ricordo è un profumo,un luogo. Parlo di me consapevole del mio presente e del mio passato,ma senza un futuro. Ed ecco che piove. Vedo il pavimento rosso riempirsi di gocce che sempre più frenetiche e veloci lo cospargono,ma non le sento su di me,non mi toccano. Né me,né la mia sigaretta. Non è la nicotina a distruggermi,sono io a distruggere tutto ciò che mi sta intorno. Influenzo pensieri,idee e poi abbandono. Abbandono le persone,abbandono l’idealizzazione di loro. Abbandono gli scopi e abbandono me stessa. Sono intrappolata in un mondo. Non riesco più nemmeno ad aspirare,porto la sigaretta alla bocca e poi la poso,e straziata sebbene mai stata più tranquilla mi porto le mani al viso e poi ripeto. E il vento la consuma più di quanto faccia io. Faccio per spegnerla. La rimetto nel pacchetto,quando vorrò solo qualche tiro la prenderò,ha senso. A pochi centimetri da terra mi fermo,la osservo,la porto ancora alla bocca e lascio stare. Perché è così difficile per me? Voglio risplendere ma vivo in simbiosi con l’oscurità. Stessi gesti,stessa gente e stesse parole ogni giorno. Stessi pensieri che mi intasano la mente e scompaiono non appena rimpiazzati. Mi mostro per ciò che non sono,ma in realtà,non so che sono. Non posso pensare di liberarmi da sola,ci sarà quella persona,arriverà e tutto cambierà. Mi libererà e magari è già qua. Do tempo al tempo,aspetto. Aspetto che qualcuno mi capisca,che colga il senso dalle mie parole,che ascolti i miei occhi,gli unici a sapere davvero dove vado. Il destino è l’unico compagno,l’unico a sapere dove vado. Ma lui si nasconde,se ne va,mi lascia qui abbandonata,intrappolata. Razionalmente posso superare tutto. Razionalmente,va tutto bene. Ma dentro di me qualcosa grida. Vuoto,inconsapevolezza nuova. Voglio vedere l’alba,ma in quel momento non ne varrà la pena,e se davvero lo farò,pochi minuti dopo tornerò a dormire. Dormo meno di prima,perché prima volevo solo l’incoscienza. Volevo solo far passare le ore,far correre i dispiaceri e le preoccupazioni attraverso un velo nero e freddo. E tutto questo,fra qualche ora,lo dimenticherò e lo renderò ridicolo a me stessa. O forse proverò ancora lo stesso,e aspetterò di uscire domattina per abbandonarmi alla normalità,ad essere giudicata e annoiare. Proverò lo stesso affetto per le stesse persone di oggi e del giorno prima ancora,mi bloccherò ancora,non saprò che fare e rinvierò quanto possibile ogni cosa. E’ questo che faccio,finché aspetto. Aspetto di essere salvata,perché da sola non so come fare. Non so dove andare,se non nei miei sogni,e anche lì,non so nulla. Nei sogni non sai come sei arrivato lì,non sai quanto sia stato difficile,stai bene quanto più ti puoi immaginare di stare. I sogni sono irreali appunto per questo. Ne vale davvero la pena di salvarmi? C’è qualcuno realmente disposto a fare questo? Forse,è già passato. Forse,sono già morta.  Eppure so che non è così,perché mi sento viva,ho voglia di fare,di vivere come non ho mai immaginato. Non voglio programmare,non voglio parlare delle stesse cose,non voglio le stesse persone,non voglio convenzioni,non voglio limiti. Voglio vivere.”
  
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