Terribili lacrime ferivano il suolo, sanguinando cristallo.
Quel giorno ti incontrai in mezzo all’angoscia e mi persi nel guardarti.
Da giorni il sole non lambiva la mia finestra e non conoscevo più la luce.
Nell’incoscienza ti scoprii, vedendo le tue ali insanguinate e in quel sogno ti tarpasti le ali.
Mi chiedesti un sorriso e con esso ti accecasti gli occhi.
Ora dimmi Hermes da che parte andrai, evitando le scalinate che portano all’Inferno e salendo gli scalini per il Paradiso ghignando agli Arcangeli armati ma che non possono commettere peccato.
Visiterai i miei sogni oscurandomi l’anima e obbligandomi a non riposare.
Tornerai di giorno ad assillarmi con le tue proposte di vita immortale.
E mi porterai al suicidio, mangiando le mie ali per addomesticarmi.
Mi annullerai suonando all’anima arie prive di suono.
Continuerai a mordere la tenera carne innocente della fanciulla che vuoi marchiare. La farai implorare, godendo del suo dolore.
Ed anche se lo rifiuti, continuerai a cercarmi…solo per portarmi con te.
Rinneghi i sentimenti e vuoi la mia vita.
Le bugie sono così dolci ma, allo stesso tempo, così amare.
Ben sai che non cederò. Ma tu riesci a vedere ‘oltre’ e tra giorni o mesi sai che potrei accettare l’eternità al tuo fianco.
Perché nelle notti di sconforto, mi sai far sorridere…
Il tutto basta ad entrambi,
Hermes…