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Autore: suinogiallo    07/11/2006    7 recensioni
[ARIA]
Akari e Akatsuki sono solo amici, ma se invece ci fosse anche qualcosa in più?
Piccola storia dedicata ad un'anime molto poetico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akari Mizunashi, Akatsuki Izumo, Alicia Florence
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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A Side Story
by: Suinogiallo
hoho wo maderu yasashii kaze
namioto ni yurarete
karada no naka hodokete yuku yo
me wo tojite mietekuru
kaze no yuku michi ga
saa kogi dasou hikaru nami e
egao ga sugu kaboreru
nee tsutae you
kono tokimeki kaze ni naotte
anata no moto e yukuwa undiine
(OP. Undine - Yui Makino)


- Akari-chan0 - la voce di Alicia la distolse da quello che stava facendo.
Come ogni giorno stava scrivendo una mail ad Ai, su Man-Home1, raccontandole quello che aveva fatto il giorno prima e le persone straordinarie che aveva conosciuto. Per lei chiunque abitava a Neo Venezia era una persona straordinaria e quindi ogni giorno aveva qualcuno di cui scriverle.
- Si - rispose guardandola.
Vedendola cosi, con il sole che le illuminava il volto ed i lunghi capelli biondi, riusciva a capire ancora meglio come mai era considerata una delle tre Fate dell'Acqua di Neo Venezia.
Non solo Alicia era bellissima, ma i suoi modi, tutto il suo essere denotavano una bellezza interiore che chiunque riusciva a scorgere.
Akari più di una volta si era soffermata a guardarla mentre guidava la sua gondola manovrandola nei canali di Neo Venezia con una leggiadria che non aveva pari ed ogni volta rimaneva incantata a fissare quel sorriso che sembrava non abbandonare mai quel volto.
Anche quando qualche cliente non sembrava godersi il viaggio o se ne stava seduto a guardare l'ora e pensare che era una perdita di tempo andare in giro su di una gondola, lei non perdeva mai il suo sorriso e alla fine riusciva sempre a renderlo più partecipe, vuoi mostrandogli uno scorcio della città lagunare che ben poche undine2 conoscevano, vuoi fermandosi davanti ad un giardino sempre in fiore.
Spesso, quando usciva per fare pratica con Aika e Alice, provava a comportarsi come Alicia, ma ogni volta si rendeva conto che non era facile. Non riusciva ad essere concentrata nel guidare la gondola fluidamente e contemporaneamente a parlare, raccontando magari qualche aneddoto su quel canale o su quella statua.
Sorridere, quello invece si. Quello le riusciva facile, ed Alicia glielo aveva detto svariate volte facendola arrossire come ogni volta che riceveva un comportamento.
- Akari-chan, posso chiederti un favore? - le chiese Alicia.
- Si - annuì facendo dondolare le due trecce che portava ai lati del viso e per le quali Akatsuki, il salamander3, la prendeva in giro chiamandola pigtails e tirandogliele ogni volta. Era stato il suo primo cliente, cioè, non proprio vero cliente visto che lei come "single4" non poteva averne, ma una specie di passeggero. Le aveva detto svariate volte che era innamorato di Alicia e che prima o poi avrebbe trovato il coraggio di dichiararsi a lei, ma ogni volta che gli si trovava davanti non riusciva neanche ad articolare una parola di senso compiuto.
Aika lo prendeva sempre in giro chiamandolo ponyman per via della coda da cavallo in cui si acconciava i capelli ma a lei, però, era simpatico. Come tutti d'altronde. Sebbene non fosse originaria di Neo Venezia ma venisse da Man-Home, in poco tempo era riuscita a conoscere e a farsi conoscere da moltissime persone che, contagiate dal suo sorriso e dal suo carattere semplice avevano imparato a volerle bene.
- Akatsuki-san mi ha chiesto se potevo accompagnarlo a Calle dei Morti per prendere delle cose per il fratello - le disse - ma oggi non posso proprio, e quindi, mi chiedevo se potevi accompagnarlo tu -
- Ma, ma, pe...pensi che sia pronta? - balbettò confusa ed emozionata. Era il secondo incarico che le veniva commissionato ed il primo che avrebbe svolto completamente da sola.
La prima volta si era trattato di trasportare dei vetri molto preziosi per conto del fratello di Akatsuki, ma Alicia era andata con lei e si era sentita, tutto sommato, protetta dalla sua presenza.
Questa volta invece sarebbe dovuta andare da sola ed aveva paura di non essere ancora pronta.
Inoltre aveva anche paura che Akatsuki non avrebbe preso molto bene quella sostituzione. Non aveva mai fatto mistero che gli piacesse Alicia, arrivando a comprare centinaia di rose rosse per il giorno del Boccolo. Alla fine non era riuscito a dargliele e, anzi, Alicia si era convinta che le rose fossero per Akari mettendo in imbarazzo entrambi.
Non credeva proprio, insomma, che il vedersi arrivare lei al posto di Alicia l'avrebbe messo di buonumore.
- Altrimenti non te lo avrei proposto - sorrise - ti aspetta al Caffè Florian5 a piazza San Marco* - poi, si voltò e iniziò a dirigersi verso la sua gondola ormeggiata accanto alla palina* piantata vicino all'edificio della Aria Company - Akari-chan, sono sicura che farai un ottimo lavoro -
- Alicia-san - sussurrò vedendola scendere a bordo della sua gondola e poi seguendola con lo sguardo mentre si allontanava dolcemente sull'acqua.
- Uh! - esclamò poi facendosi coraggio - President Aria, andiamo? -
- Punya - le rispose il pacioso, ed obeso, gatto bianco dagli occhi blu che era da vent'anni il presidente dell'Aria Company - Punya-nya - correndo a prendere il cappello mentre Akari iniziava a sciogliere la cima che teneva ancorata alla costruzione la sua gondola.

Per un qualche malinteso, mentre era su Man-Home ed ancora non entrava nella scuola per undine, Akari era convinta che il modo corretto per condurre una gondola fosse remare all'indietro e per questo, quando era giunta su Aqua6 ed era scesa a Neo Venezia ed era salita per la prima volta su di una gondola, quella del postino dove il presidente Aria era caduto, ed aveva provato a condurla aveva creato un po' di panico per i canali.
Capite, non era di certo cosa di tutti i giorni vedere una gondola andare all'indietro.
Aveva poi capito il suo errore e vi aveva posto rimedio imparando a condurre correttamente la gondola, ma, a distanza di due anni dal suo arrivo a Neo Venezia, quando voleva davvero correre doveva ancora remare all'indietro.
Fortunatamente non c'era quasi mai bisogno di correre a Neo Venezia.
- Chi lo sa cosa dovremo portare? - domandò al presidente Aria mentre conduceva dolcemente la gondola per i canali della città tenendo sotto controllo il rollio ed il beccheggio per rendere la navigazione il più fluida e confortevole possibile.
- Punya-nya-nya - le rispose dondolandosi sulla pancia prominente e regalandole uno dei suoi sorrisi felini. I gatti dagli occhi blu venivano considerati dei portafortuna dalle undine e per questo ogni compagnia ne aveva uno come presidente. Aria per la Aria Company, President Hime per la Himeya e Maa per la Orange Planet.
Ma su Aqua, ed in particolar modo a Neo Venezia, tutti i gatti erano un po' particolari, come Akari aveva imparato quando, insieme alla sua amica Aika, "single" della Himeya, aveva seguito President Aria per i canali fino a giungere ad un posto dove agli essere umani era vietato entrare e dal quale erano potute uscire solo grazie proprio al grasso gatto che le aveva indicato la strada.
Ma quella non era stata l'unica volta che Akari aveva avuto la prova che i gatti di Neo Venezia fossero particolari. Forse c'era un qualche legame tra lei ed i gatti, e soprattutto con Cait Sith, il leggendario e gigantesco re dei gatti che, durante il carnevale si travestiva da Casanova andando in giro per le strette viuzze della città accompagnato da un gruppo di gatti mascherati che suonavano e ballavano intorno a lui.
A dir la verità nessuno sapeva che in realtà sotto quella maschera si nascondeva il gigantesco gatto ed anche Akari non sapeva dire se si era trattato di un sogno o meno quando lo aveva visto scomparire in una porta che dava in un mondo vietato agli essere umani, ma a lei piaceva crederlo vero.
In fondo le piaceva sognare e voleva credere che dietro gli occhi blu del presidente Aria ci fosse molto di più di quanto si potesse immaginare.
- Se è per il fratello, forse sono di nuovo dei vetri - ipotizzò rallentando per affrontare una svolta.
Il suo primo incarico.
Il motivo per cui gli era stato dato non era proprio lusinghiero. Akatsuki aveva detto al fratello che se cercava una undine per portare dei vetri lei era la scelta migliore. Non c'era infatti undine in tutta Neo Venezia che fosse lenta come lei.
E questo, tutto sommato era vero.
Ogni volta doveva portare qualcuno che non fossero le sue due amiche, o Alicia, veniva talmente presa dall'ansia di sbagliare che iniziava a rallentare arrivando quasi a fermarsi.
Davvero l'ideale per portare dei vetri tanto fragili quanto preziosi.
Ma lei, comunque, non se l'era presa. Era troppo contenta per quel suo primo incarico e non le importava davvero se era solo perché era lenta.
- Punya-nya - le indicò il punto dove ormeggiare la gondola. Da li avrebbero dovuto continuare a piedi fino a piazza San Marco. Era incredibile, a volte si soffermava a pensare, come Neo Venezia fosse cosi simile alla vera città, quella su Man-Home. Non l'aveva mai vista di persona, ma aveva visto molte foto. Quasi ogni cosa era stata ricostruita con una maniacale attenzione, persino il caffè dove aveva appuntamento con Akatsuki, il Caffè Florian, dove durante una particolare caccia al tesoro aveva assaggiato per la prima volta il caffè e latte*.
Ma Neo Venezia non era solo una ricostruzione fedele di Venezia, era una vera e propria città, con i suoi abitanti e le sue particolarità e questo la rendeva unica e, per lei, incredibile.
Era innamorata di quella città. Dei suoi canali, dei suoi ponti, dei suoi profumi e anche della sua acqua alta*, quando non si poteva andare in gondola e doveva tirarsi su la divisa da undine per evitare che si bagnasse.
Le piaceva andare a piedi nudi in quei giorni, le piaceva quell'alone di irrealtà che la permeava, quel senso quasi di tempo che si ferma.
Ripetendo gesti che ormai le erano familiari ormeggiò la gondola accanto a delle scale che scendevano nel canale e, preso in braccio il presidente Aria, non con poca fatica visto il peso del gatto, iniziò ad incamminarsi verso la grande piazza.

- Akari-chan - venne salutata improvvisamente da una ragazza con una divisa da undine bianca e rossa e con una gatta in braccio.
- Aika-chan, President Hime - ricambiò il saluto affrettando il passo per raggiungere l'amica mentre il presidente Aria, alla vista della gattina, si era sistemato meglio il cappello ed il fiocco che portava come un cravattino. L'aveva conosciuta poco tempo dopo essere giunta su Aqua ed aver iniziato a vivere con Alicia nella sede dell'Aria Company.
L'aveva vista più volte fuori dalla palazzina e alla fine aveva deciso di incontrarla scoprendo tra l'altro che la sua supervisore, Akira, era un'altra delle tre Fate dell'Acqua e che era un'amica di infanzia di Alicia, la sua supervisore.
In breve erano diventate amiche e avevano iniziato a fare pratica insieme, un po' come le loro due supervisori avevano fatto quando erano anche loro delle "single" e, come loro, lavoravano per compagnie diverse.
Akari sapeva che quando sarebbero diventate delle undine a tutti gli effetti, delle "prima7", sarebbero state concorrenti in affari, ma non riusciva comunque a pensare ad Aika come ad un'avversaria e, anzi, era davvero molto contenta di vedere quanto l'amica fosse brava nella guida della gondola.
- Dove state andando? - le domandò facendo scendere la gatta che, subito venne raggiunta dal panciuto gatto di Akari. Il presidente Aria aveva una vera e propria cotta per la gatta presidente dell'Himeya mentre questa, al contrario, seppur signorilmente cercava di evitarlo.
- Alicia-san doveva accompagnare Akatsuki-san da una parte, ma non può farlo e quindi mi ha chiesto di prendere il suo posto - le spiegò.
- Ponyman? - la guardò interdetta - Un'appuntamento con quell'idiota che ronza sempre intorno ad Alicia-san? - poi facendo un sorrisino - Anche se poi passa tutto il tempo con te! -
- Aika-chan! - sussurrò arrossendo vistosamente - Akatsuki-san è solo un'amico! -
- Arrossire non è permesso! - esclamò poi con una delle sue solite frasi. All'inizio Akari non riusciva a capire perché spesso Aika se ne uscita con frasi del tipo "le osservazioni imbarazzanti non sono permesse" oppure "fare questo o fare quello non è permesso", poi aveva scoperto che si trattava di un'intercalare tipico della sua supervisore.
- Invece, tu dove stai andando? - le chiese a sua volta - Hai forse un appuntamento con Al-kun? -
- N...no! - si affrettò a rispondere non tradendo però un certo imbarazzo che fece sorridere Akari. Si era accorta da tempo che Al-kun aveva un debole per la sua amica e che a lei, a sua volta, anche se cercava di non darlo a vedere, faceva un certo piacere - Sto andando a comprare del pane alla noce per Akira -
- Ti va di venire con me? - le domandò improvvisamente.
- Non voglio essere di troppo - rispose cercando di mantenere un tono serio, cosa resa piuttosto difficile dalla faccia che fece Akari a quella risposta.
Anche se le separava solo un'anno, Akari era ancora una bambina nei confronti di Aika e quest'ultima spesso se ne approfittava per prenderla in giro bonariamente.
- No, scusami davvero, ma ho promesso ad Akira-san di portarle il suo pane alle noci il prima possibile - continuò - ci vediamo - e, salutandola con la mano scomparve tra la folla che stava già affollando le strette viuzze che portavano alla piazza.

La prima volta che aveva assaggiato il caffè e latte* era stato proprio al Caffè Florian e quel giorno aveva anche conosciuto il direttore del caffè. Un simpatico signore che le aveva spiegato per quale motivo ogni tanto i camerieri spostavano i tavoli seguendo l'ombra che gli edifici intorno alla piazza proiettavano.
Da quel giorno c'era stata anche altre volte, da sola, con le sue due amiche o con Alicia-san ma non si era mai sentita cosi tanto nervosa come in quel momento.
Anche per questo aveva chiesto ad Aika se voleva accompagnarla.
Non era la prima volta che incontrava Akatsuki o che rimaneva da sola con lui, e non era spaventata dall'incontrarlo. Anche se la prendeva sempre in giro per le due trecce ed ogni tanto gliele tirava, era una persona buona.
Non la spaventava neanche la sua reazione al vedersi arrivare lei al posto di Alicia. Probabilmente si aspettava una cosa del genere e quindi non sarebbe stato neanche troppo sorpreso.
Ciò che la metteva in ansia era stata la reazione che aveva avuto il suo cuore quando Alicia le aveva chiesto quel favore.
Aveva avuto un piccolo balzo nel petto e poi aveva accelerato i suoi battiti. Pochino, un poco più svelto del normale, ma abbastanza per farle chiedere il perché.
Forse per il suo secondo incarico?
Non aveva avuto quella reazione neanche per il primo. Certo, era stata emozionata ed aveva anche balbettato un pochino, anzi no, aveva balbettato moltissimo e si era quasi messa a correre per tutta la stanza, ma non aveva avuto quella strana sensazione nel petto.
Avrebbe voluto parlarne con Aika o con Alicia ma non ne aveva avuto il coraggio, e poi, cosa avrebbe dovuto dire? Mi sono sentita strana?
Già Aika le diceva spesso che era strana, se ci si metteva anche lei a dire che si era sentita strana non ne sarebbe venuta più a capo.
- Pigtails! - la salutò improvvisamente il ragazzo afferrandola per una treccia come suo solito - Non dirmi che Alicia-san ha mandato te invece di venire lei? -
- S...si - sussurrò con un filo di voce.
- Vorrà dire che mi accontenterò - fece una faccia imbronciata che però si cambiò subito in un leggero sorriso - devo andare a prendere delle cose per mio fratello -
- Alicia-san me l'ha detto - sussurrò sentendosi ancora imbarazzata e soprattutto con il cuore che le martellava dentro al torace.
Tra un po' le sarebbe passato, si disse, cercando di mantenersi il più calma possibile. In fondo si trattava di Akatsuki-san. C'erano state altre volte in cui era stata sola con lui e poi, sapeva benissimo che per lui esisteva solo Alicia.
Anche se, ma non poteva essere, non avrebbe avuta nessuna speranza. Competere con Alicia era del del tutto fuori discussione.
Sarebbe stato come cercare di competere con Aika in velocità. Non ci sarebbe stata gara.
E comunque lei non era innamorata di Akatsuki!
Non lo era.
Adesso il difficile era convincere il suo cuore di questo.

Il morbido ronfare del presidente Aria la cullava mentre, in ginocchio sul lento guardava fuori dalla tonda finestra della sua stanza l'oceano che si univa alle stelle lungo la linea dell'orizzonte. Aveva indossato il suo pigiama ed il cappellino con le orecchie di gatto e si stava preparando per mettersi a dormire, ma prima voleva godersi ancora un po' quell'immagine. L'oceano con le luci delle stelle e della città che vi si rispecchiavano dentro, il cielo solcato dalle luci delle navette che si alzavano dallo spazio porto Marco Polo* e dall'isola volante, Ukijima, dove i salamander come Akatsuki lavoravano per mantenere la temperatura dell'atmosfera e dove lo stesso ragazzo viveva.
Le era sempre piaciuta quella vista, sin da quando era entrata in quella stanza, nell'attico dell'Aria Company. La rilassava.
Qualsiasi cosa di Neo Venezia la rilassava a dir la verità.
Il tramonto e l'alba sull'oceano, il placido essere cullati dalla corrente, il suono del wind chime, la voce di Alicia, il ronfare del presidente Aria.
Di solito si soffermava a guardare l'orizzonte con lo sguardo sognante, ma quella sera indugiò un po' di più sull'isola volante prima di chiudere la finestra e mettersi a dormire sorridendo un po' di più del solito.

copyright © 2006 suinogiallo
copyright per i personaggi e l'ambientazione Kozue Amano


Note:
* - in italiano anche nella versione originale che presenta molti termini italiani.
0 - ho scelto di mantenere i suffissi -chan, -san, -kun, per un'obiettiva difficoltà nel rendere questi termini in italiano.
1 - Man-Home sarebbe la Terra.
2 - le undine sono le gondoliere, ovvero guide turistiche per la città di Neo Venezia che accompagnano visitatori e turisti in giro su di una gondola. Solo le donne possono svolgere questo lavoro.
3 - il termine "salamander" potrebbe venir tradotto nel nostro vigile del fuoco, ma su Aqua il termine si riferisce a quelle persone che lavorano nei centri meteorologici per mantenere il clima del pianeta.
4 - il termine "single" sta a indicare che l'undine che sta ancora studiando per diplomarsi è passata ad un livello successivo e quindi indossa solo un guanto a differenza di quando era agli inizi e indossava ambedue i guanti ("pair"). Nel manga viene spiegato che questo passaggio, che si ottiene con un esame segreto sta anche a indicare che ormai l'allieva sa come usare il remo e non corre più il rischio di riempirsi le mani di calli. Quando si è "pair" non si possono portare clienti, quando si è "single" si possono portare clienti ma solo con la supervisore a bordo.
5 - Il Caffè Florian, citato nel manga e mostrato anche nell'anime, esiste davvero e si trova a piazza San Marco a Venezia.
6 - Aqua sarebbe Marte. Durante il processo di terraforming il livello delle acque si innalza troppo e il pianeta viene quasi sommerso dall'acqua, per questo motivo gli viene dato questo nome.
7 - il termine "prima" sta a indicare l'undine ormai diplomata. A differenza della "single" e della "pair" non indossa guanti.

Questa storia è lievemente OOC dato che fino ad adesso sia nel manga che nell'anime non c'è traccia di un interesse di Akari per Akatsuki, per il resto ho cercato di mantenermi il più possibile fedele alla caratterizzazione originale.

Per chi volesse approfondire consiglio wikipedia nella versione in lingua inglese e, ancora di più, in quella giapponese, oltre che la visione dell'anime attualmente alla sua seconda stagione.

Quattro Chiacchiere Con L'autore

Inizio subito con l'augurarvi e l'augurarmi che questa storia vi sia piaciuta almeno un po'.
Ammetto che non sapevo dove andare a parare quando l'ho iniziata a scrivere, l'unica cosa che mi interessava era scrivere qualcosa su di un anime (ed un manga) che mi piace particolarmente, ovvero Aria.
E credo che la storia che ho scritto rispecchi molto questa situazione, ovvero una storia scritta solo per il piacere di scriverla, di mettere su carta anche i propri pensieri riguardanti dei personaggi e delle ambientazioni particolarmente cari.
Non so se avrà un continuo. Cosi come l'ho pensata è una storia ad un colpo solo, una one shot, ed in questo periodo sono impegnato anche con altre storie, ma non penso che rimarrà un caso isolato.(e difatti, ho postato una nuova storia su ARIA e, per festeggiare metto anche qui una clip dedicata a questo anime.
Si tratta di Alicia, la sempai di Akari, in una mia personale riedizione di un fotogramma del primo episodio.)

Alicia
Per il momento, come al solito è tutto, vi ringrazio della pazienza che avrete voluto accordarmi leggendo questa mia storia e, alla prossima.


7 - novembre - 2006
Suinogiallo

   
 
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