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Autore: Giulietta Preston    11/04/2012    2 recensioni
Questo che ho pubblicato è il mio ultimo tema a scuola. Considerando il fatto che non riesco a vivere senza Harry Potter u.u ho fatto un tema su questo argomento creando un mondo che unisce i personaggi di Harry Potter - che in questo caso sono senza magia - ad altre, facendo una specie di fritto misto, ma invcentando il tutto... Spero che l'insalata v.v possa piacervi :)
La storia parla di un uomo, il cui nome scoprirete alla fine, che fa l'archeologo e che grazie, o a causa, del suo lavoro incontrerà qualcuno... vi lascio il resto per non rovinarvi la sorpresa ;)
Bacione, Giulietta Preston
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Pansy Parkinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Questo che ho pubblicato è il mio ultimo tema a scuola. Considerando il fatto che non riesco a vivere senza Harry Potter u.u ho fatto un tema su questo argomento creando un mondo che unisce i personaggi di Harry Potter - che in questo caso sono senza magia - ad altre, facendo una specie di fritto misto, ma invcentando il tutto... Spero che l'insalata v.v possa piacervi :)
La storia parla di un uomo, il cui nome scoprirete alla fine, che fa l'archeologo e che grazie, o a causa, del suo lavoro incontrerà qualcuno... vi lascio il resto per non rovinarvi la sorpresa ;)
Bacione, Giulietta Preston






La passione della mia vita sarà la mia condanna

Amo viaggiare! L’ho sempre amato. Adoro visitare posti di culto, ma soprattutto luoghi inesplorati, luoghi in cui nessuno si è osato addentrare per paura di leggende e miti, luoghi pericolosi e impossibili da raggiungere. Ho rischiato la vita tante volte per il mio sogno/lavoro – sono un archeologo -, ad esempio, durante uno scavo in America Centrale sotto un tempio Inca, stavo per essere sotterrato a causa di un crollo delle pareti, e, durante uno scavo in Iraq, io e mia moglie Pansy siamo stati sequestrati da dei terroristi. Quei mesi di prigionia sono stati terribili: Pansy piangeva tutte le notti ed io cercavo di consolarla dicendole che ci sarebbero venuti a prendere, anche se non ci credevo molto. Fortunatamente, dopo due mesi, siamo stati rilasciati. Non ci volevo credere. Ogni tanto penso ancora a quei mesi d’inferno che abbiamo passato, ma subito dopo penso alla bellissima vita che ho adesso e scaccio via il brutto pensiero.
 



     Quattro anni fa, a me e a Pansy – anche lei archeologa – è stata assegnata la ricerca di un canale di sfogo di una grotta in Brasile. Siamo partiti il 13 gennaio. In questo periodo, a gennaio, qui a Londra e nell’emisfero boreale è inverno, ma da loro è estate. Noi, essendo nel Manaus (regione della foresta pluviale brasiliana), sapevamo che avrebbe piovuto e anche tanto, ma mai avrei potuto immaginare la disgrazia che ci arrivò: io e Pansy, a causa della pioggia, siamo rimasti bloccati nella grotta e l’unico modo per uscire era trovare il canale di sfogo. E ci eravamo riusciti, ma a causa di una sua distrazione, Pansy è caduta da una parete in cui ci stavamo arrampicando. E’ morta sul colpo. Ho sofferto tantissimo la sua perdita e ancora adesso ne risento molto.
Quando ho raggiunto il mare e sono uscito, in un certo senso, da quell’incubo, ero distrutto. Non mangiavo più, non dormivo più, prendevo medicine anti-depressive e, cosa peggiore, volevo morire.
 



Un giorno, a esattamente sette mesi dalla morte della mia bellissima moglie, mi è arrivata una lettera scritta da un certo Blaise Zabini che mi invitava nel suo castello a passare alcuni mesi per cercare un tesoro. A quanto mi disse, il catello è chiamato Alamut e i trova nella regione del Parhan.
Mi sono detto che questa era un’occasione da non perdere e che se volevo uscire dalla mia depressione, un viaggio in uno dei posti meno conosciuti al mondo sarebbe stata una cosa positiva, quindi ho risposto al mio “amico” e gli ho detto che sarei partito la settimana dopo, infatti il 19 agosto ho preso il mio zaino ed il bagaglio e sono partito. Ho deciso di arrivare nel Parhan in aereo, ma di raggiungere il castello a piedi  così da poter visitare la zona. Prima di partire, mi sono informato sul posto ed ho scoperto che nessun viaggiatore è mai ritornato dal castello o dalla zona circostante ad esso. Quest’informazione ha suscitato in me una certa curiosità e più voglia di visitare quel posto dimenticato da Dio.
 
Quasi tutto nel Parhan è composto da sterminate e puzzolenti paludi e da folte e ombrose foreste tutte e due abitate da enormi e schifosi insetti e animali mai visti con magari tre gambe e un occhio, ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stata la vista di animali che bevevano, non mangiavano, il sangue di altri animali.
    Per raggiungere il castello ci ho impiegato due giorni e due notti e mai mi sarei aspettato di vedere un monumento tanto grande quanto magnifico. Quella magnificenza risaliva al tempo delle crociate circa, l’ho riconosciuto dallo stile e dalla presenza di finestroni di vari colori, simili a quelli di una chiesa, tutti riportanti scene essenziali delle crociate.
    Alamut è stupendo sia dentro che fuori, ha tantissime stanza, una sala da ballo, una biblioteca, che è più grande di casa mia, e un cortile magnifico.
    All’inizio le cose andavano bene, conducevo gli scavi per la ricerca di un tesoro, mi rilassavo e cercavo di scacciare i brutti pensieri, poi ho cominciato a notare la sparizione continua di molti miei scavatori e lo strano comportamento del signor Zabini che all’inizio era gentile ed affabile, ma poi non lo fu più.
 
 


 
    Una sera, mentre leggevo un libro visto che non riuscivo a dormire, ho sentito gridare e, preoccupato, sono andato a vedere cosa succedeva. Le urla provenivano da una stanza che credevo vuota ma in realtà abitata da tre bellissime donne di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Entro subito nella stanza per aiutare una quarta donna, ancora più bella delle altre tre, ma la scena che ho visto mi fece raggelare il sangue: le tre donne stavano bevendo, anzi succhiando, il sangue della quarta donna. Nel vedermi, le tre  vampire hanno mollato la donna e mi sono saltate addosso…
Fortunatamente, o forse no, è arrivato il signor Zabini che mi ha salvato dalle grinfie delle tre dannate e mi ha riportato nella mia stanza. Dopo avermi chiesto di non rivelare quello che avevo visto a nessuno, il signor Zabini, il padre/creatore di quelle dannate, esce dalla mia stanza. Io, per niente convinto di quello che mi aveva detto, visto che aveva lasciato intendere che se avessi fatto un passo falso, avrebbe bevuto il mio sangue lasciandone solo un poco così da poter morire soffrendo, ho deciso di prendere tutta l’acqua santa che avevo – me ne porto dietro almeno tre boccette, dalla morte di Pansy, così da sentirmi più vicino a Dio e, quindi, a lei -, buttarla sopra i corpi dormienti dei vampiri, salvare la ragazza e bruciare il castello…
 
 
 
 
 
    E così ho fatto: Blaise Zabini, il dannato, e le sue tre figlie sono morti grazie sai all’acqua santa, che corrode, sia al fuoco, che ne ha bruciato i resti.



  
    Ora che sono passati quasi quattro anni dall’accaduto, sono sposato con la bellissima donna che ho salvato, Hermione, e abbiamo due stupendi bambini: Scorpius e Cassiopea.
 



 
    Io sono Draco e questa che avete appena finito di leggere è una parte della mia storia.









Coraline's Thoughts:
Non è niente di speciale, ma credevo potesse piacere l'introduzione di vampiri nella storia :)
Spero possa esservi piaciuta... Fatemi sapere cosa ne pensate: se avete commenti o critiche sulla storia o su qualsiasi altra cosa, ditemelo, mi farà piacere rispondere alle vostre domande o dare delle spiegazioni :)
Ora vi saluto :D
Bacione, Giulietta Preston











  
  
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