"Chi è?"
Il primo pensiero.
"Non sono io."
Convinzioni che fuggono più veloci del vento.
"No, non sono io."
 
Sirius se la ricorda, la prima volta che si era fissato, squadrato, allo specchio.
James era entrato nel dormitorio ed era scoppiato a ridere; Sirius aveva continuato a stare di fronte allo specchio con aria perplessa.

«Felpato, che cosa stai facendo?»
«Ramoso, lo sai che le ragazze mi trovano... Bello?»
«E te ne accorgi ora? Ti facevo più sveglio. Comunque, cosa diamine fai?»
«Sto cercando di capire cos'ho di così speciale.»

E lo aveva capito, alla fine.
Sirius lo sa, lo ripeteva sempre che la sua famiglia aveva almeno avuto la decenza di regalargli un bel viso.
Da giovane era oggettivamente bello.
Da giovane.
"Non posso essere io."

Capelli stopposi, disordinati, lunghi.
Una magrezza da malato.
Petto graffiato, unghie e denti spezzati.
Sporco. E brutto.

L'unica cosa rimasta uguale sono gli occhi.
Se il dolore fosse una persona, avrebbe quelli, di occhi.
Belli da perdercisi dentro. Un pozzo di orrore.
Ma troppo spesso le cose belle sono ciò che resta di un naufragio.

"No, no, no. Non sono io. Non posso essere io."







#Spazio autrice:
Perdono, ChibyLilla! Perdono, Jules! Perdono, lettori! Questa flash è penosa, non so come mi sia uscita D:
L'Ipod ogni tanto mi mette brutte musiche per scrivere *ç*
Oh bhe,  che ne dite di recensire? C:
Alla prossima!