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Autore: marzia ds    11/04/2012    4 recensioni
"Shiro, la prima volta che aveva portato quelle due indifese creature al Luna Park, non aveva potuto far altro che sorridere della gioia e dello stupore nei loro occhietti vispi. Subito il maggiore aveva preso per mano il minore e l'aveva trasportato ovunque, non prendendo neanche minimamente in considerazione l'idea che il suo fratellino avesse gusti diversi rispetto ai suoi in fatto di giostre. Lui li seguiva lentamente mentre i suoi occhi saettavano da una parte all'altra per poter seguire quelle due scure capigliature che non si fermavano un attimo. Il castano si faceva trasportare ovunque, la testa bassa, gli occhi nascosti dalle lenti degli occhiali e le gote rosse come due pomodori maturi. L'esorcista sapeva benissimo che il figlio minore odiava stare fra la folla e che avrebbe preferito di gran lunga nascondersi in un angolo remoto del parco giochi e leggere uno dei suoi adorati libri ma sapeva anche che il più piccolo non si sarebbe mai permesso di lasciare per suo libero arbitrio la manina del gemello."
{Rin x Yukio}
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rin Okumura, Shiro Fujimoto, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                       Fuzzy Blue Lights

Shiro, la prima volta che aveva portato quelle due indifese creature al Luna Park, non aveva potuto far altro che sorridere della gioia e dello stupore nei loro occhietti vispi. Subito il maggiore aveva preso per mano il minore e l'aveva trasportato ovunque, non prendendo neanche minimamente in considerazione l'idea che il suo fratellino avesse gusti diversi rispetto ai suoi in fatto di giostre. Lui li seguiva lentamente mentre i suoi occhi saettavano da una parte all'altra per poter seguire quelle due scure capigliature che non si fermavano un attimo. Il castano si faceva trasportare ovunque, la testa bassa, gli occhi nascosti dalle lenti degli occhiali e le gote rosse come due pomodori maturi. L'esorcista sapeva benissimo che il figlio minore odiava stare fra la folla e che avrebbe preferito di gran lunga nascondersi in un angolo remoto del parco giochi e leggere uno dei suoi adorati libri ma sapeva anche che il più piccolo non si sarebbe mai permesso di lasciare per suo libero arbitrio la manina del gemello. Questo, in un certo qual modo, gli faceva nascere un senso di tenerezza ed allo stesso tempo lo rincuorava perché sapeva benissimo che quelle due mani, ora così saldamente unite, si sarebbero cercate sempre, anche nei momenti difficili.

-Dai Papà! Vieni anche tu!-

L'uomo abbassò lo sguardo e notò due iridi blu intenso fissarlo decise mentre la lunga giacca, portata più per abitudine che per effettivo bisogno, veniva tirata senza sosta dal bambino.

Fece un leggero sospiro e si fece condurre per quel groviglio di attrazioni dal più grande, felice come da tempo non lo vedeva. La prima giostra fu quella delle macchine da scontro dove Yukio, spaventatissimo dalle brusche botte che il fratello provocava, si era ancorato saldamente alla cintura di sicurezza in cui il suo povero cuoricino confidava; la seconda attrazione che provarono fu la casa dei mostri in cui un fintamente spavaldo Rin conduceva l'impaurito gemello ormai rassegnato dalle scelte del suo coraggioso Nii-san e il loro dolce papà rideva sotto i baffi mentre si addentravano in quell'edificio che di reale aveva ben poco. Il pomeriggio passò così, provando le più disparate giostre, dal tiro a segno alle montagne russe, finché la luce abbagliante del primo pomeriggio non venne sostituita da quella del crepuscolo.

-Abbiamo tempo solo per altre due giostre, Rin che ne pensi di farle scegliere a Yukio?-

Il bruno, sentendo quelle parole aveva prima sbuffato poi, riflettendoci un momento, aveva sorriso raggiante alla volta del fratello che abbassò subito lo sguardo imbarazzato.

-Ecco, io vorrei andare su quello...-

Il sussurro del castano venne subito seguito da un ditino che indicava il Carosello mentre degli entusiasti bambini gridavano raggianti sui cavalli dalle più strambe pose. Gli occhi del maggiore erano dubbiosi e sospettosi nei riguardi di quello strano tendone da circo pieno di finti animali troppo imbizzarriti per i suoi gusti ma, nel momento in cui vide le iridi del suo Otouto incantate da quei movimenti circolari ed ipnotici che compiva seguendo l'allegra musica, decise di fare uno strappo alla regola ed accontentare il suo timido gemello.

-Andiamo Yukio, prima che parta il prossimo giro!-

Il corvino aveva trascinato con se uno stupefatto e sorridente quattrocchi, come scherzosamente adorava chiamarlo il più grande, ed insieme si erano issati sopra un bel destriero dal manto color della notte. Il girò iniziò e i due gemelli incrociarono inconsciamente le dita per darsi coraggio da quel movimento improvviso. Shiro li guardava dal recinto intorno all'attrazione mentre, armato di macchina fotografica, gli scattava le più svariate fotografie. Rin, accorgendosene, fece un ghigno piuttosto strafottente e abbracciando stretto stretto il fratello con una mano e facendo una V con l'altra guardava provocatorio il padre.

Quando scesero dalla giostra il castano espresse il suo secondo desiderio così che i due fratelli, seguiti sempre dal prete, si diressero verso la ruota panoramica. I due entrarono in una grossa cabina blu dalle grandi vetrate e dal preciso istante in cui iniziarono a muoversi, il minore si incollò letteralmente al vetro lucido che circondava l'abitacolo. Lo sguardo sognante e le gote arrossate rendevano tenerissimo il castano, cosa che non sfuggi al gemello che si lasciò sfuggire un sorriso intenerito e un arrossamento delle guance non indifferente. Lentamente arrivarono in cima e la vista si fece mozzafiato: da lì in alto il mondo sembrava minuscolo e la luce che premurosa abbracciava con i suoi tiepidi raggi l'intera cittadina rendeva il tutto un piccolo paradiso terreno.

-Nii-san, da qui si vede il nostro monastero!-

Rin, attirato dalla voce gioiosa del suo Otouto si avvicinò anche lui al vetro ma minimamente attratto dal panorama. I suoi due occhioni blu si spostarono immediatamente sul visino del gemello e, preso da un attacco di bontà e nascondendo il suo già grande orgoglio, lasciò un leggero bacio sulla guanciotta del fratellino. Yukio si girò meravigliato e gli regalò un dolce e radioso sorriso,  uno di quelli che il castano faceva rarissime volte ma che, con la sua stupenda bellezza, riusciva ad incantarti per lunghi ed interminabili minuti. Il buio iniziò a calare e la cabina, concludendo il giro, si illumino di fioche luci blu dall'aspetto di piccole stelle cadute dal cielo. I due fratelli, ancora una volta con le dita delle mani intrecciate, si dirigevano verso Shiro armato di zucchero filato e crepes.

-Yukio, è stato così brutto passare una giornata al Luna Park piuttosto che stare in casa a leggere un libro?-

-Ha ragione Papà! Cinque anni li hai solo una volta ed è bene goderseli, vero vecchiaccio?-

Dopo che il castano aveva annuito timidamente il tutore, con quel sorriso perennemente strafottente ed arrogante, li aveva presi sottobraccio e li aveva strigliati per bene per poi dirigersi tutti insieme verso casa.

I gemelli Okumura non tornarono più in un parco divertimenti fino all'estate dei loro nove anni e sebbene fossero passati solo un paio d'anni il rapporto fra i due ed il carattere del minore erano irrimediabilmente mutati. Il bruno era rimasto il solito bambino arrogante e prepotente, sempre disponibile verso chi li vuole bene e capace di mettersi contro tutto il mondo per sorreggere le sue idee; l'intera umanità lo perseguitava, non gli dava un attimo di tregua e imperterrita continuava ad emarginarlo, additandolo. Il castano era cresciuto troppo in fretta, i segreti, il sangue, il dolore e le verità sconosciute che gli erano piombate tutte in una volta sulle piccole spalle l'avevano fatto diventare quel ragazzo cinico, chiuso e troppo consapevole della malvagità del mondo. Lui sapeva già da quarantatré mesi, due giorni, quindici ore e tredici minuti che suo fratello aveva nelle proprie vene il sangue dell'imperatore di Gehenna ed era perfettamente cosciente del fatto che sarebbe potuto diventare anche lui, da un giorno all'altro, un demone. Le uniche cose in cui confidava erano la spada ammazza demoni Kurikara che sigillava i poteri del suo Nii-san ed, in minima parte, nelle sue future competenze come medico, perché il minore studiava ogni giorno per poter diventare colui che avrebbe fatto rimanere il suo amato fratellone umano.

Shiro li osservava ancora una volta e della felicità che una volta inondava i loro occhi non era rimasta che una lieve sfumatura sbiadita con il tempo. Le mani non si toccavano, non si cercavano e seppur lo sguardo allegro del maggiore nascondesse perfettamente il rammarico e la tristezza per quella angosciosa scoperta, il sorriso non del tutto reale e gli sprazzi di amarezza che divagavano nelle iridi blu lasciavano intravedere la solitudine e la mancanza di una parte di sé. Le stesse attrazioni su cui questa volta erano saliti non avevano reso interamente felice il più grande e neanche lui, nella sua ingenuità, riusciva a capirne pienamente il perché. Solamente vedeva gli occhi spenti, vacui, del gemello e una sorta di peso sul cuore affliggeva anche lui. Il tempo passava, le lancette dell'orologio facevano nuovamente il loro inesorabile percorso e ancora una volta l'oscurità prendeva il sopravvento. Quella giornata stava per terminare ed il maggiore non riusciva a darsi ancora per vinto.

-Noi andiamo sulla ruota panoramica, ci vediamo una volta giù!-

Quella frase urlata, d'improvviso, stupì tutti e quella maschera di serietà finalmente lasciò intravedere una scappatoia. Allora Rin iniziò a correre, mano nella mano con il suo fratellino dentro quella stessa cabina blu, disperato, sperando di aver fatto in tempo, aggrappandosi a quella piccola consapevolezza che gli sussurrava che non era troppo tardi. Il giro iniziò e gli occhi del suo Otouto si diressero attratti come da una calamita fuori dalla vetrata. Il bruno, notando l'espressione assorta che inconsciamente aveva preso piede sul viso del gemello, tirò un sospiro di sollievo e trascinò verso quel vetro riflettente la luce della Luna il minore. Il castano appoggiò le mani su quella superficie trasparente e contò le lucine blu che avevano iniziato a risplendere intorno a loro. Intanto il suo fratellone, rassicurato dal buio che ogni notte oscurava qualunque cosa, abbracciò di soppiatto il suo tanto amato fratellino e si abbandonò a quel momento di caldo e atteso affetto che non vedeva da tempo nei gesti dell'altro. Sapeva per certo che suo fratello li voleva bene, ma da quando era diventato più maturo ed adulto non si lasciava più andare così facilmente ai gesti che gli confermavano il loro amore fraterno.

-Ti voglio bene Otouto- e mentre lo diceva, il maggiore metteva da parte il suo prezioso orgoglio;

-Ti voglio bene Nii-san- e nel dirlo al minore si imporporarono le guance.

Quando in uno spontaneo gesto d'affetto le loro labbra si toccarono, nessuno dei due pensò che fosse sbagliato e neanche per un istante affiorò nell'animo dei due la sensazione che ciò che fecero fosse in qualche modo inopportuno o scorretto. Quel loro gesto rimase un caso isolato ed un vago e nascosto ricordo custodito gelosamente infondo alle loro memorie e quando il loro Papà gli chiese com'era stato il giro loro non poterono far altro che rispondere con un sorriso gioioso.

I due abbandonarono per un lungo periodo il posto della loro infanzia e quando ricapitò che i due adolescenti, oramai cresciuti, tornarono lì, fu come se il mondo avesse improvvisamente deciso di capovolgersi senza che nessuno se ne accorgesse. Questa volta non sono più lì con il loro amato padre adottivo ormai deceduto, questa volta non sono più solo la loro famiglia in quel gigantesco posto divertente ed accecante, questa volta sono loro, due fratelli distanti, circondati dalla loro comitiva di amici. Se vogliono provare una giostra non salgono più I Gemelli Okumura ma salgono Rin, Yukio, Shiemi, Izumo, Bon, Shima, Konekomaru e Shura. Adesso non sono più soli, sono pieni di persone che li vogliono bene eppure l'unica persona che vorrebbero stringere a sé è l'unica che cerca di mettere più distanza possibile fra se stesso ed il gemello. Soffrono e non lo danno a vedere. Nessuno si accorge del dolore che pian piano gli attanaglia senza potergli concedere una via d'uscita. Le due chiome che girovagavano entusiaste per il Luna Park non esistono più ed ogni attrazione che provano, non è la stessa provata separatamente.

Rin non credeva che una semplice uscita con i suoi adorati compagni l'avrebbe distrutto così tanto e non pensava neanche che la vista di una Shiemi tutta rossa che chiedeva al suo Otouto di fare un giro con lei sulla ruota panoramica gli avrebbe spezzato il cuore in due. Eppure, nel momento in cui aveva iniziato a correre per prendere la mano del suo fratellino e portarlo con sé all'interno della loro cabina blu, il corvino si era sentito scioccamente felice. Mentre salivano di quota si sarebbe aspettato senza dubbio che il castano li gridasse contro cose come “Nii-san, perché ti sei comportato in modo così infantile?” o ancora “Nii-san perché hai fatto una cosa del genere?” ed invece non udì neanche un filo di voce uscire dalla bocca del minore.

-Yukio, ti ho mai detto che sono infantilmente geloso del mio adorato Otouto e che non voglio che nessuno al di fuori di me lo tocchi?-

Il corvino, per poter ammettere una cosa del genere, era stato costretto, ancora una volta per colpa del fratello, a mettere da parte il suo orgoglio ed infine la cosa non gli era pesata così tanto visto quello che seguì dopo.

-Sai, Nii-san,questa sembra quasi una dichiarazione d'amore, la devo considerare tale?-

Rin alzò lo sguardo pronto ad affrontare l'espressione accusatoria ed indagatrice del fratello minore ma l'unica cosa che incontrò furono le sue dolci labbra. La coda fuoriuscì dalla T-Shirt del maggiore e il castano ne approfittò subito per giocarci mentre approfondiva quel caldo bacio. A nessuno dei due importava che qualcuno avrebbe potuto vederli, l'unica cosa di cui erano certi era che finalmente si sentivano soddisfatti e felici, completi.

-Yukio potevi anche evitare di farmi fare quella scenetta da ragazzina innamorata se mi dovevi baciare!?-

-Ma così mi avresti tolto la soddisfazione di sorprenderti, Nii-san-

Il mezzo demone possessore di Kurikara, sentendosi umiliato dal suo professore lo attirò a sé e sollevandosi di qualche centimetro per compensare l'altezza del fratello riprese a baciarlo sempre più attratto dalle sue vogliose labbra. Curioso anche lui di toccare la coda del gemello mise la mano sotto la camicia bianca a mezze maniche dell'altro ed iniziò a cercarla frenetico. Una volta trovata la rigirò prima tra le dita e poi cominciò a giocare con il folto ciuffo scuro al termine di essa. Quando scesero dalla giostra e sparirono improvvisamente nessuno si chiese il perché di un tal gesto e probabilmente l'unica che aveva capito realmente cos'era accaduto era quella timida ragazza dai corti capelli biondi. Né il giorno dopo né quelli a seguire, i loro compagni posero domande su quella repentina scomparsa e se anche per sbaglio uno di loro esternava qualche suo dubbio, loro rispondevano con un sorriso, Rin arrossendo appena e Yukio con un ghigno ambiguo e sfrontato dipinto sul volto.

Alla fin fine non era poi così difficile capire che i gemelli Okumura si amavano...

Angoletto Autrice

Allora,questa One-shot,che tanto corta non è,mi è venuta in mente sentendo appunto la canzone Fuzzy Blue Lights di Owl City. Dopo aver premesso questo (Potevi benissimo evitare -_- NdTutti),la qui presente Fan Fiction è dedicata a MysticAsters,perchè probabilmente senza di lei non avrei MAI pubblicato un sacco di storie ma sopratutto perché ogni sua storia o recnsione mi fà spuntare sempre ed inesorabilmente un sorriso sulle labbra (Mi sono affezzionata ^///^).
Probabilmente non è una delle mie storie migliori e,sinceramente,ha lasciato un pò perplessa anche me...Ho solo una cosa da dire: Adoro I Chibi Okumura Twin =3
Detto questo,dò il via ai pomodori!
Come sempre,se vorrete recensire per farmi sapere cosa ne pensate mi fareste felice,comunque ringrazio in anticipo anche chi solo la leggerà.
Bye Bye By Me ;P

  
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