Trunks accolse la carezza della madre e contrasse il viso in una smorfia, ben lontana dal sorriso che voleva mostrare.
«Sì, ma dovrà allenarsi di più se vorrà diventare forte come lui.»
Suo padre non era un tipo da giri di parole, andava dritto al sodo e feriva nel punto giusto con le armi più improbabili.
Ancora lui, ancora quel doloroso paragone.
Davanti allo specchio del salotto, gli sembrò quasi che l’altro Trunks sorridesse.
Una vita intera costretto a guardarlo, ogni singolo giorno.
«Buon diciassettesimo compleanno, Trunks.»
«Grazie, mamma.»
«Uno di questi giorni potrei tagliarti i capelli, che ne dici?»
L’altro Trunks rise, lui si sentì morire.
«Come vuoi, mamma.»
(116 parole)
Ringrazio Liena90 per i giudizi che riporto qui sotto:
Correttezza Grammaticale: 9,9/10
È tutto perfetto, solo una piccola virgola mancante: “e feriva nel punto giusto(,) con le armi più improbabili”
Lessico e Stile: 10/10
Hai un ottimo stile di scrittura, davvero. Sei riuscita a farmi appassionare, parola dopo parola, e non è una cosa da tutti. Hai usato un lessico semplice e poco ricercato, cosa in perfetta sintonia con il breve sviluppo di questa storia. Ottimo lavoro.
Caratterizzazione: 9,8/10
Anche con la caratterizzazione sei stata brava: hai colto i pensieri e le sensazioni interne di questo Trunks, riuscendo a trasmetterle su carta. Credo proprio che l’abbia passato davvero questa “competizione”, venendo in qualche modo paragonato a lui. Mi ha fatto tenerezza.
Gradimento Personale: 5/5
Come potevo non darti punteggio pieno? Sei riuscita a toccarmi il cuore con questo Trunks, mi hai fatto riflettere su quello che quel poverino possa aver passato nella sua infanzia/adolescenza. In più ho adorato il tuo stile. Complimenti.
Totale: 34,7/35
Inoltre, qui potete trovare il contest.
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