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Autore: pollama    12/04/2012    1 recensioni
E' una mattina spensierata per gli studenti della scuola, non c'erano lezioni e tutti avevano altro da fare.
Ron ad un certo punto incontra un personaggio alquanto strano, Damon Salvatore.Cosa ci farà lì ad Hogwarts?
Ebbene si! C'è Damon Salvatore, il bel vampiro di The vampire diares, in questa ff.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Un vampiro ad Hogwarts
 

Quella mattina attorno ad Hogwarts fluttuava una fitta nebbia.
Gli studenti erano rintanati nelle sale comuni, e visto che quel giorno non c’erano lezioni tutti erano molto euforici.
La sala comune di Grifondoro brulicava di gente, chi andava su e giù le scale dei dormitori, chi leggeva, chi giocava a scacchi e chi chiacchierava.
Accanto all’entrata della sala c’era un ragazzo dai capelli rossi che sbatteva ritmicamente il piede sul pavimento.
«Per la barba di Merlino! Ma che fine ha fatto Harry?»
«Credo sia meglio se lo vai a cercare…» disse all’improvviso una ragazza con dei folti capelli castani.
«Si, forse hai ragione» fece per uscire dalla sala comune quando si voltò dicendo
«Ah Hermione! Se dovesse arrivare non farlo muovere da qui» la ragazza annuì e si andò nuovamente ad immergere nella lettura di un libro sulle rune antiche.
I corridoi non erano molto affollati, evidentemente tutti avevano altro da fare, quindi trovare Harry sarebbe stato più semplice.
Con passo svelto si diresse verso il cortile. La nebbia era molto marcata e non si vedeva quasi nulla. Ad un certo punto, ecco apparire un ombra che si avvicinava lentamente a lui. Ron deglutì e con voce incerta disse «Har-Harry? Sei tu?» ma quando si accorse che chi aveva davanti non era il suo amico arretrò di qualche passo.
«Salve» quel saluto secco gli fece venire la pelle d’oca e con occhi sbarrati cercava di capire chi aveva di fronte.
«Non si saluta?» continuò quasi con beffa.
«Chi… sei?»
«Va bene… saltiamo le formalità. Io sono Damon Salvatore »
«Come hai fatto ad entrare?»
«Ho i miei trucchi»
Più Damon si avvicinava più la sua fisionomia si faceva dettagliata.
Indossava una camicia bianca e una giacca di pelle, mentre i jeans era un po' stracciati sulle ginocchia.
Arrivato a due passi dallo studente, questo, poté notare gli occhi marcatamente intensi.
«Cosa stai cercando qui?»
«Nulla» disse Damon con disinvoltura ed un’ alzata di spalle, poi continuò «Volevo visitare questo posto, sembra… interessante» Poi posò lo sguardo sull’abbigliamento di Ron e rise vistosamente «Qui andate in giro con questi… cosi?» e con l’indice ed il pollice sollevò leggermente il mantello del ragazzo che con uno strattone  fece una smorfia e rispose «Cosa c’è da ridere?»
«Che caratterino…» poi tornò serio schiarendosi la voce «Che dici? Mi fai da guida?»
«E se non volessi?» detto questo arrivò Ginny che saltellando raggiunse Ron.
«Ron! Dove sta Harry? Devo dirgli una cosa» poi si voltò guardando il nuovo ragazzo e rimase intontita dalla sua bellezza.
«Ah… allora è così che ti chiami! Allora… Ron… potrei chiedere a lei di farmi da guida»  sorrise e tirò su con il naso per odorare l’aria «Mmmh… ha anche un buon odore» sussurrò.
Ron a quel punto disse quasi urlando «Ginny vai da Hermione. Ti può aiutare lei»
«Si, va bene, ma non urlare» sbuffò e si allontanò girandosi ogni tanto per guardare il bel forestiero.
«Allora? Dove mi porti?» chiese alzando le sopracciglia. Ron capì che era meglio assecondarlo e così iniziarono a camminare per i corridoi.
«Se sei un babbano, come fai a sapere di Hogwarts? E chi ti ci ha portato?»
«Un che?» disse con una smorfia tipica di chi è stato appena insultato.
«Un babbano, una persona normale, non un mago»
«Ah… normale è una parola grossa. Non sono un mago, ma non sono nemmeno normale» alzò ed abbassò ritmicamente le sopracciglia in segno di scherno.
«E cioè?»
«Se te lo dicessi, ti dovrei uccidere subito dopo»
«Co-cosa?» disse terrorizzato Ron che indietreggiò per scappare.
«No, tranquillo ho già mangiato» e si accarezzò la pancia «Sono qui per una visita guidata pel di carota, quindi rilassati!»
«Io non vengo da nessuna parte con te»
«Rilassati!» e sbuffò alzando gli occhi al cielo.
Il corridoio era deserto dato che era ora di pranzo e quindi tutti erano in sala grande.
«Miseriaccia! Sta arrivando la McGranitt» disse Ron fermandosi di colpo.
«Signor Weasley! Cosa ci fa in giro? Non deve andare a pranzo? E questo signore chi è?» la McGranitt  si stava incominciando ad insospettire vedendo anche l’espressione allarmata del ragazzo, e quando stava per dire qualcosa, Damon, la guardò negli occhi e disse con una voce delicata e lenta «Non doveva andare a pranzo?»
Le parole risuonarono tra le mura di pietra, Ron guardava la scena quasi come se fosse al di fuori dello scenario e quando vide la McGranitt annuire e allontanarsi salutandoli calorosamente si voltò sbalordito e ancora più spaventato chiese «Cosa hai fatto?»
«Cosa?»
«Lo sai cosa! Quello che hai appena fatto!»
«Non so a cosa ti riferisci» alzò le spalle, incominciò ad incamminarsi lungo il corridoio e quando  vide che Ron era rimasto lì immobile e che stava per tornare in dietro disse alzando le braccia in segno di resa «E va bene! Cosa vuoi sapere?»
«Chi sei? E come hai fatto a sapere di Hogwarts?»
«Chi sono… te l’ho detto. Sono Damon Salvatore, ma credo che tu voglia sapere di più quindi… tieniti pronto pivello perché ti potrebbero cadere tutte le lentiggini»
Ron fece una smorfia sforzandosi di far finta di non aver sentito poi aspettò che Damon continuasse.
«Sono un non morto… o meglio un vampiro!» disse con un sorriso beffardo e imitò con la punta della lingua i serpenti. Quando vide che Ron sbiancò di colpo si avvicinò e tirandolo su per un braccio disse «Mi servi ancora e vivo… quindi vedi di riprenderti… Una mia… amica… strega, mi ha parlato di questo posto e così ho pensato di prendermi una vacanza, qui… in Inghilterra. Ero curioso, tutto qui»
Arrivati accanto al campo da Quidditch, si incocciarono di nuovo con Ginny.
«Ciao» disse con un sorriso mentre impugnava la scopa.
«Guarda chi c’è? Tua sorella»
«Ma come fai…» chiese sconcertato il ragazzo.
«Il sangue non mente»
«Dove andate?» chiese interessata la ragazzina. Quando il fratello le stava per dare una risposta, Damon, si intromise e la invitò a fare il giro della scuola insieme a loro.
La ragazza entusiasta annuì e chiese bisbigliando all’orecchio di Ron «Ma chi è?» il fratello la guardò e con una smorfia le rispose «E’ meglio se non lo sai»
Damon li guardò divertito, aveva un fine udito e quindi era riuscito a sentire; battendo le mani disse, ad un certo punto, in  modo concitato «Allora ragazzi dove si va? Fatemi divertire»
Ginny lo guardò sorridendo, mentre Ron lo guardò di traverso.
«Posso farti vedere il campo da Quidditch» propose la ragazza con un gran sorriso.
«Il campo di cosa?... Va bene, non importa» disse e sorridendo a Ginny la iniziò a seguire.
Arrivati in mezzo al campo, Ginny, cominciò a spiegargli tutte le regole del gioco. Damon sembrò divertirsi e fino a quel punto Ron si sentì leggermente tranquillo.
Poi si diressero verso la gufaia.
«Qui c’è un panorama da mozzare il fiato» disse Ginny mentre apriva la porta della stanza circolare.
Damon si guardò in torno e sembrò compiaciuto vedendo tutti quei gufi intenti a bubbolare.
«Mio fratello si sarebbe divertito molto qui dentro»
«Perché? Gli piacciono i gufi?» chiese Ginny incuriosita.
«Si, ma preferisce gli scoiattoli» e sorrise.
«Ron, dove possiamo portarlo ora?»
«A casa» rispose il ragazzo corrucciato.
«Come sei scortese carotina» disse Damon assumendo un aria di finto dispiacere.
«Ha ragione! Non è questo il modo di comportarsi. Scusalo, ma Ron è molto acido in questo periodo… Ti va di vedere il platano picchiatore? » propose in fine Ginny per cambiare discorso.
La mattina trascorse così, scendendo e salendo le scale e uscendo ed entrando dal castello. Se incontravano qualcuno Damon riusciva a fargli cambiare idea e direzione con grande sorpresa dei due accompagnatori.
Ginny sembrava sempre più attratta da quel bel ragazzo moro e con quella leggera nota di mistero. Ron, invece, sembrava  sempre più insofferente.
Erano quasi le quattro del pomeriggio, quando Ginny si accorse di essere in ritardo per un appuntamento con una sua amica.
«Oh Merlino! Sono in ritardo. Damon ora devo andare. Mi ha fatto molto piacere conoscerti. Ron, ci vediamo a cena… Ciao!» e salutò correndo verso le scalinate.
«Di nuovo soli!» disse scherzoso il ragazzo. Ron non parve divertito, infatti disse «Ora che hai visto la gran parte del castello, puoi andare»
«Eh si! Posso dire alla mia amica che aveva ragione. Esiste davvero una scuola di magia… Ed io che non ci credevo. Bene, ora, mi puoi accompagnare nel cortile. Così ti lascio libero»
Ron annuì e si incamminarono verso il cortile principale. La nebbia non era mai andata via. Tutto il cielo era coperto e sembrava stesse per piovere.
«Posso chiederti una cosa? Come fai ad uscire di giorno? Credevo che i vampiri uscissero solo di notte»
«Si, ma io ho un segreto… ma non posso dirtelo sennò segreto non lo è più»
«Ma tutti i… vampiri… sono come te?»
«Ognuno ha una propria filosofia, proprio come gli umani»
«E la tua qual è?»
«La mia? La mia filosofia è squarcia, mangia, cancella»detto questo Ron sbiancò. Non credeva fosse stato mai così “calmo” affianco ad un vampiro.
«Ma tranquillo pel di carota, evidentemente i capelli rossi portano fortuna. Allora, grazie per la visita guidata. Ci si rivede»
Lo salutò con la mano e si allontanò, con le mani in tasca, sparendo tra la fitta nebbia che avvolgeva Hogwarts.
Ron poco dopo rimase solo nel cortile e pensò di non raccontare nulla sulla vera identità di Damon, non gli avrebbe fatto piacere sapere che si sarebbe potuto arrabbiare.
Si allontanò dal cortile un po’ intontito, non essendo sicuro che era tutto vero ciò che era successo quella mattina.

  
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