Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: stefania1977    13/04/2012    1 recensioni
Proprio quando viene finalmente trovata la formula per invertire il processo dell’Aptx 4869 e Conan è ormai prossimo a metter fine all’organizzazione degli uomini in nero che ha scoperto la sua vera identità grazie alla sua spia Bourbon alias Subaru Okiya, subisce un grave incidente, causato proprio da Vodka e Gin.
L’FBi preoccupata per la sorte del giovane detective decide di mettere il ragazzino e Ai nel programma testimoni e trasferisce i due bambini in una località segreta, cambiando la loro identità per proteggerli. Conan dopo un lungo periodo di coma riprende conoscenza, ma un’amara sorpresa attende tutti, il ragazzino ha perso la memoria, non solo non ricorda il suo nome, ma l’incidente ha causato anche la perdita di tutte le informazioni relative all’organizzazione che Edogawa aveva scoperto, in un anno di indagini, grazie all’aiuto della giornalista Rena Mizunashi nel frattempo anche lei improvvisamente scomparsa. Dimesso dall'ospedale Conan si trasferisce insieme ad Ai nella casa di Jodie. La scienziata si prende amorevolmente cura del giovane detective che continua a non ricordare nulla del passato...
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conan si appisolò con la testa appoggiata al finestrino dell’auto del dottor Agasa. La gita al lago insieme ai Detective Boys lo aveva privato di tutte le energie. Ai, seduta sul sedile posteriore, si sporse in avanti e guardò il piccolo detective con aria intenerita.
“Shinichi è davvero carino quando dorme, ha davvero un’espressione angelica, non trovi anche tu?” Ammiccò il dottore rivolgendo alla ragazzina un'occhiata significativa.
Un sussulto involontario e un lieve rossore sulle guance della scienziatina tradirono quelli che erano i suoi veri pensieri; una negligenza che cercò di coprire sfoderando una delle sue solite caustiche battute:
“Già, solo quando dorme però.” Distolse lo sguardo con una smorfia, il naso in aria, ostentando indifferenza. Dopo poco, però, tornò nuovamente a posare lo sguardo sul giovane detective. “La gita di oggi deve averlo davvero stancato.”
“Povero Shinichi! Genta e gli altri gli hanno prosciugato tutte le sue energie.”fu il commento laconico di Agasa.
“Ho notato, però, che in questi ultimi tempi il nostro detective ha cambiato atteggiamento, soprattutto nei confronti dei bambini.”
“Tu dici?” il dottore rimase lì per lì un po' perplesso da quell'affermazione, ma poi, ripensando a come l'aveva visto giocare con Genta e gli altri non poteva non dare ragione ad Ai. Negli ultimi tempi Conan sembrava avesse perso quella sua aria da saccentone e si era calato nella parte che avrebbe sempre dovuto sostenere quella di un bambino di sette anni.
“Oggi l’ho visto divertirsi come non aveva mai fatto...” concluse la scienziata con un sorriso bonario.
“Mi stupisco che dopo tutto questo tempo tu non abbia ancora imparato a conoscerlo. Shinichi è un ragazzo particolare…”
“Su questo non ho alcun dubbio.” Concluse Ai in tono velatamente sarcastico.
“Sei sempre la solita…” l’ammonì il dottore con tono paterno. “Dovresti cambiare atteggiamento anche tu e sforzarti di andarci d’accordo.”
“Impossibile!” fu la risposta secca della ragazza. “è così insopportabile, presuntuoso, altezzoso...” sottolineò ogni attributo con stizza.
“Si inizia sempre così…e poi, si finisce per innamorarsi. Mentre l’osservava dallo specchietto retrovisore vide l’espressione di Ai mutare repentinamente.
“Innamorata?” Esclamò sdegnata. “La prego dottore non mi faccia ridere! Come potrebbe una ragazza di buonsenso come me innamorarsi, di un tipo simile e poi…”
“Io avrei da obiettare sulla ragazza di buonsenso….” Una voce roca zittì la bambina prima che potesse finire di parlare.
Il dottore volse lo sguardo verso la figura rannicchiata sul sedile al suo fianco. “Bene Shinichi, vedo che sei già sveglio.”
Kudo si stiracchiò, sbadigliando. “Come potevo riuscire a dormire con voi due che parlate a voce così alta, anche un sordo vi avrebbe sentito!”
“Ci dispiace di averti disturbato…” Agasa assunse un’espressione contrita.
“Non si dispiaccia dottore, in realtà non stavo per nulla dormendo…”
Ai poggiò il viso sul palmo della mano e lo fissò con aria divertita “…Beh, era di certo una buona imitazione, visto come russavi.” Gli angoli della bocca le si incurvarono leggermente in un lieve sorriso.
"Ha! Ha! Sempre spiritosa...Haibara!” Proprio in quel momento il telefono di Conan prese a squillare. Il ragazzino lo estrasse dalla tasca e rispose.
“Si...”
“Sono io...Rena…” la donna aveva un tono insolito e piuttosto sbrigativo.
“Oh! Dimmi pure!”vista la situazione anche Conan assunse lo stesso atteggiamento, non voleva far insospettire i suoi amici.
“Ho ottime notizie, sono riuscita a mettere le mani sulla formula del farmaco Aptx4869,”
un lampo baluginò negli occhi del giovane detective.
“Purtroppo non posso trattenermi troppo al telefono...se ti interessa entrare in possesso del dischetto vieni al porto stanotte a mezzanotte, ti aspetterò nel magazzino 18, lì ti consegnerò quello che stai cercando. Dopo questo, considera pure rotto il nostro accordo e mi raccomando...”
lo ammonì in tono grave. “vieni da solo, e soprattutto non dire a nessuno della mia telefonata. E' molto importante e fai molta attenzione." Detto ciò, riagganciò
“Qualche brutta notizia Shinichi?” chiese il dottore notando l'espressione turbata del ragazzo.
"Era Kogoro, quello stupido va tutti i venerdì sera a giocare a majhong, stavolta però è talmente ubriaco da non avere nemmeno la forza per reggersi in piedi, mi ha pregato di raggiungerlo con un taxi per riportarlo a casa senza che Ran se ne accorga, altrimenti sia che sfuriata gli tocca subire?"
"Se vuoi, ti accompagno io, dimmi solo dove dobbiamo andare!"
"Non serve dottore, la ringrazio ugualmente, userò lo skateboard per raggiungerlo, prenderemo un taxi solo per il ritorno. Si fermi pure qui!"
Agasa seppur recalcitrante, obbedì. Fermò l'auto a pochi isolati dal suo laboratorio. "Sei sicuro che non vuoi che ti accompagni?" lo incalzò, mal celando una certa ansietà nel tono della voce. Sentiva che il ragazzo gli stava mentendo, ma non sapeva se fosse il caso di insistere, conosceva bene Shinichi era fortemente testardo e sopratutto non avrebbe permesso che altre persone corressero dei rischi per causa sua.
"Non si preoccupi, me la caverò.” Aggiunse il ragazzino scendendo agilmente dall'auto. "Andate pure a casa ci vediamo domani." chiuse la portiera, salì sullo skateboard e sparì veloce come un razzo nell'oscurità di una stradina.
Mentre lo osservava allontanarsi Ai si rivolse al dottore con espressione preoccupata.
"Neanche lei gli crede, vero?"la voce le tremò impercettibilmente.
"So che ci ha mentito, mi chiedo solo con chi abbia davvero appuntamento."
"Credo di immaginarlo, deve trattarsi certamente di quella giornalista: Rena Mizunashi"
"Allora la telefonata che ha ricevuto ha a che fare con l'organizzazione?"
"Purtroppo." Disse continuando a fissare il volto agitato del vecchio scienziato. "Spero di sbagliarmi ma ho la netta sensazione che quest’appuntamento non porterà proprio nulla di buono!"
 
  
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