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Autore: Shine_    13/04/2012    1 recensioni
Brevi storie su Shinichi e Ran tutte ricollegate a una qualche immagine/fan-art trovata gironzolando su Internet.
Dalla prima: Lei piangeva da un’ora e non gli aveva ancora rivolto una parola.
Dalla seconda: “no, Ran, non è un mostro ..” e allunga le mani di nuovo verso lo scatolone “è un gatto” e solleva il piccolo animale indifeso alzandosi in piedi subito seguito dall’amica.
Dalla terza: Era così presa dalle sue meditazioni che quasi gridò dallo spavento quando una mano le si posò sulla spalla.
QUARTO CAPITOLO PUBBLICATO
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Unfinished Memories

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“andiamo Shinichi! Me l’hai promesso!” continuava a gridare, il dito premuto sul campanello e uno sguardo deciso.

Dopo parecchi minuti -almeno mezz’ora-  in cui la determinazione della ragazza non era venuta meno la porta si aprì con uno scatto rivelando la faccia scocciata del proprietario di quella villa enorme.

“piantala di suonare Ran! Io non ti ho promesso proprio un bel niente!” esclamò tutto d’un fiato il giovane, gli occhi azzurri ridotti a due fessure.

“smettila tu, Shinichi! Ho scavalcato anche il cancello quindi tu ora ti fai da parte e mi fai entrare!” ribatté immediatamente la pazza che si trovava davanti a lui sbraitando come un’ossessa

“e io ti ho detto di no!” strinse la maniglia tra le dita e fece per chiudere la porta quando un dolore forte al piede lo costrinse ad arretrare permettendo alla sedicenne  di sgattaiolare all’interno.

“Raaaan!” imprecò guardando male l’amica che al contrario gli fece una linguaccia divertita

“così impari” si limitò a spiegare alzando con fare disinteressato le spalle mentre il giovane chiudeva con un tonfo la porta alle spalle borbottando parole sconnesse

“bene, Kudo, ora ti aiuterò io a sistemare la casa” aggiunse poi calcando sul cognome con un sorriso che le andava da un orecchio all’altro

“ti ho già detto che non ho bisogno del tuo aiuto, mammina” il tono volutamente scherzoso mentre nella mente congetturava un piano per cacciarla da casa e potersi così dedicare al libro che lo aspettava in salotto

“e invece sì che hai bisogno del mio aiuto perché sei un bambino disordinato” si era avvicinata e per calcare sul concetto  gli aveva dato dei leggeri buffetti sulla testa.

“Ran a volte sei peggio di mia madre” sbuffò il giovane allontanandosi dall’ingresso verso il salotto dove si sedette sul divano riprendendo il libro aperto sul tavolino nel punto in cui si era fermato.

“tua madre che è andata in America da almeno un mese e che mi ha chiesto di tenerti d’occhio” ricominciò con quella che era diventata una litania per le orecchie del giovane lettore che sbuffando voltò pagina continuando la lettura

All’improvviso non vide più le parole stampate sul libro ma la sua amica che con le braccia appoggiate ai fianchi lo guardava arrabbiata “e poi me l’hai promesso” mormorò infine distogliendo lo sguardo e arrossendo leggermente sulle guance.

“era solo per farti stare zitta.. e poi avevo le dita incrociate” incrociò le dita davanti a lei con il suo solito sorriso furbo

Si ritrovò il libro sbattuto in faccia mentre l’amica si allontanava a grandi passi verso l’ingresso

Era arrabbiata.
Era evidentemente arrabbiata, a giudicare dalla camminata pesante con cui si stava allontanando dal divano

Appoggiò il libro, ormai chiuso, sul tavolino e si preparò alla sua prima buona opera giornaliera. E lui che sperava di poter passare una giornata tra i suoi libri, sua madre non c’era e si ritrovava con il suo surrogato. Che per’altro era la sua migliore amica e quindi non poteva certo farla andare via così, l’indomani a scuola chi l’avrebbe sentita?
Poteva sacrificarsi, tutto pur di evitare quello che era già successo parecchie volte negli anni precedenti. Lui che per qualche motivo non aveva tempo da dedicarle e lei che per settimane non gli rivolgeva nemmeno una parola.. e non poteva certo sperare che ogni volta che litigavano saltasse fuori qualcuno che intonava ‘Amazing Grace’. Era capitato solo una volta, non sarebbe capitato più.

Ci mise pochi secondi a mettere in moto i neuroni e a fiondarsi dietro di lei

“va bene, Ran” la bloccò parandosi davanti alla porta e ritrovandosi stretto nell’abbraccio della giovane che continuava a ringraziarlo
“ma non riesco a capire cosa ci trovi di tanto divertente” borbottò poi allontanandosi ancora verso il divano e il libro, di cui ora aveva anche perso il segno

“ma perché tu sei un ragazzo. E poi mi piace pulire casa” sorrise trottandogli dietro.

“a-ah. Contenta tu” la liquidò lui sorridendo quando riuscì a ritrovare il punto esatto in cui era arrivato e ricominciando a leggere tranquillamente

Quando dopo parecchi minuti sentì ancora su di sé lo sguardo della ragazza sollevò gli occhi dal libro e li puntò di fronte a sé. E la vide. Di fronte a lui, le braccia incrociate e un’espressione per niente rassicurante in viso.

“scusa ma per chi mi hai preso?” domandò con un’accusa nella voce che preoccupò e allo stesso tempo confuse Shinichi che sollevando un sopracciglio si limitò ad emettere un  “Ehh?” molto più simile ad un verso animale che umano

“non sono un’agenzia di pulizie! Idiota che non sei altro!” esclamò la giovane perdendo le staffe e tirando un pugno in testa al giovane amico che la guardò sempre più confuso

“tu devi aiutarmi” spiegò semplicemente trovandosi davanti l’espressione sempre più allibita del giovane Kudo

“andiamo! Sarà divertente!” esclamò non riuscendo a coinvolgere nell’allegria l’amico che sospirando emise poche parole per niente convinto “se lo dici tu”

“bene, da dove possiamo cominciare?” chiese battendo le mani felice e guardandosi intorno. Ci avrebbero messo di sicuro delle ore a pulire tutto.. ma la signora Kudo le aveva espressamente chiesto di allontanare Shinichi dai libri, almeno per quel week-end.

“uhm.. non saprei.. cucina?” propose lui indicando la porta alle spalle con le labbra piegate in un sorriso che non aveva niente dell’allegro

“e cucina sia” declamò Ran trascinandosi dietro uno sconfortato Shinichi.

Quella giornata non sarebbe finita così velocemente come aveva voluto sperare.

*

“non lo dirò più, giuro.. dai, Shin.. ”

Avevano pulito e lucidato quasi tutta la casa tra battute, risate e scherzi; ad uno in particolare il brillante sedicenne l’aveva colta alle spalle, di sorpresa, facendole il solletico.

“giuri?” ripeté interessato fermando l’allegra tortura

“sì, sì. Giuro” affermò sicura lei annuendo per enfatizzare il concetto

“uhm.. e su cosa giuri?” si interessò ancora avvicinando il volto a quello dell’amica vedendola arrossire

“giuro su.. su..” fece vagare lo sguardo per la stanza alla ricerca di una qualche risposta che non aveva, la sua mente era completamente svuotata. Quegli occhi azzurri erano troppo vicini.

“su?” la esortò inclinando leggermente il capo cercando di capire quello che frullava nella mente della giovane che a quel gesto arrossì, inspiegabilmente, ancora di più.

“.. sul fatto che non finiremo mai di pulire se stiamo qui a divertirci” quasi glielo urlò nelle orecchie costringendolo ad allontanarsi e a dare degli attimi di pace al cuore che non la smetteva di battere furiosamente e alla mente che man mano ri-acquistava quelle nozioni importanti per sopravvivere

“bene. Ora ci manca solo la biblioteca” si riprese la karateka liberandosi dalla stretta di Shinichi, alzandosi velocemente dal letto e spolverandosi la gonna della salopette rosa.

“la b-biblioteca?” chiese uno Shinichi con gli occhi fuori dalle orbite ricevendo un cenno d’assenso e uno sguardo preoccupato da parte dell’amica.
“perché? C’è qualcosa che non va?” chiese poi questa guardandolo mentre si alzava anch’egli dal letto, arrossendo al ricordo di averlo avuto così vicino

“niente, abbiamo solo passato almeno tre ore a pulire tutta la casa.. per la biblioteca ci vorrà il doppio. Ma non è niente, no? D’altronde tu ti diverti un sacco a riordinare” spiegò lui ironico mentre un sorrisetto compariva sulle sue labbra e illuminava anche gli occhi

Ran mosse una mano come a cancellare quell’ultima affermazione poi voltandosi disse “anche tu ti stai divertendo tanto, ma non vuoi ammetterlo. In effetti la prossima volta potrei portarti un bel grembiule con i fiorellini” scoppiò a ridere vedendolo sconvolto e poi scappò fuori dalla stanza, perché sicuramente il suo amico non avrebbe perso tempo per vendicarsi

“non mi prenderai mai, polentone” gridò mentre correva velocemente giù dalle scale sentendo i passi dell’altro sempre più vicini.

“questo è tutto da vedere, Mouri” le rispose di rimando lui mentre la inseguiva per il lungo corridoio.
Riusciva a correre così veloce grazie agli allenamenti di calcio, ma anche la sua amica, per quanto femmina, non se la cavava male. Dopotutto era stata presa nella squadra di karate per un motivo.

Riuscì a bloccarla con le spalle ad una porta di legno, le mani da una parte e dall’altra del suo viso, entrambi respiravano affannosamente per la corsa senza sosta.

Mentre riprendevano fiato Shinichi fissò a lungo il sorriso della sua amica d’infanzia, e quegli occhi azzurri che mentre rideva diventavano più luminosi. Strano, non aveva mai notato quali sfumature potessero avere quegli occhi così conosciuti eppure così misteriosi. La conosceva da una vita eppure.. eppure non aveva mai notato come quel naso, quelle guance arrossate per la corsa, quel viso potesse essere così perfetto e .. bello?

Si accorse troppo tardi del sorriso furbo che si disegnava sulle labbra dell’amica e in neanche mezzo secondo si ritrovò con la faccia a terra. Ran scoppiò a ridere impertinente, le mani ancora strette alla maniglia.

“che hai da ridere?” andò su tutte le furie lui guardandola dal pavimento dove era seduto

“niente, niente.. ma quanto se la prende signor Detective” lo prese in giro lei scoppiando a ridere di fronte alla sua smorfia

“potevo anche rompermi il naso” continuò a lamentarsi lui, inutilmente. La sua amica continuava a ridere

“bene, ora facciamo le persone serie” esordì dopo altri minuti di risate che avevano come protagonista il ragazzo che seduto per terra continuava a tastarsi il naso in cerca di qualcosa di rotto

“dai alzati, sfaticato che non sei altro” gli porse la mano e l’aiutò ad alzarsi “dillo che era tutta una messa in scena per far riordinare solo me”

“ah ah ah. Certo, come dici tu.. mi diverto a lanciarmi a terra, io” si imbronciò lui guardandola male

“a quanto pare, sì” lo riprese lei dandogli una spinta leggera facendolo finire quasi a terra per la seconda volta

“smettila di scherzare e diamoci una mossa” disse serio allontanandosi verso i ripiani colmi di libri

“uh uh” lo prese in giro avvicinandosi e dandogli una leggera gomitata “e così ora ti piace mettere in ordine, eh? Se lo sapesse tua madre, appena torna glielo dirò di sic-”

“pff, non mi piace riordinare. Tzè per chi mi hai preso” la interruppe prendendo quanto detto dall’amica come un affronto alla sua persona

“è che sto leggendo ‘le memorie di Sherlock Holmes’, per essere precisi ‘l’ultima avventura’ .. e sono quasi alla fine.. sono nel punto cruciale, sai quando Sherlock e Moriarty stanno per..”

“ma l’avrai letto un centinaio di volte!” esclamò interrompendolo, e a giudicare dagli occhi luminosi aveva –fortunatamente- interrotto un monologo che poteva prolungarsi per ore

“ogni lettura rivela un particolare sempre nuovo” la riprese muovendo il dito come era solito fare quando aveva già nella mente vita, morte e miracoli su Sherlock e, soprattutto, non vedeva l’ora di rivelarglieli.. a lei che ormai ne sapeva anche troppe su quell’investigatore.

“sì, va bene Holmes mettiamoci all’opera” lo riportò alla realtà sperando di evitare il riassunto dettagliato di un qualsiasi caso di Holmes e affini

“e poi Watson scoprì che in realtà Holmes era a Coombe Tracey, e che di tanto in tanto andava a dare un’occhiata alla brugh*- ahi” si interruppe massaggiandosi la nuca dove l’amica l’aveva colpito prontamente con un libro

“tutti questi libri non si mettono a posto da soli, Sherlock del nuovo millennio” lo prese in giro sventolando un tomo dalla copertina rossa e le pagine ingiallite dal tempo

“quindi tu vorresti svuotare tutta la biblioteca e rimettere a posto i libri uno alla volta?” si informò guardandola scettico e incredulo al tempo stesso

“prima iniziamo, prima finiamo” ripose semplicemente mentre alle sue spalle iniziava a formarsi una gran pila di volumi

“bene, ma poi non dirmi che io non ti avevo avvertito” e l’aiutò in quella che probabilmente era la sua condanna a morte

*

 “quindi questi ultimi vanno in quello scaffale lì” si stiracchiò passandosi le mani dietro al collo per liberare tutta la tensione che aveva accumulato stando seduta a dividere i libri.

Ne prese quattro dal mucchio, stava per alzarsi quando decise di vedere a che punto fosse il suo amico che stranamente si era fatto silenzioso nell’ultima mezz’ora.

E vedendolo capì.

Era silenzioso perché dormiva, e lei era stata china sui libri a dividerli mentre lui dormiva tranquillamente?!

Stava per svegliarlo molto bruscamente quando una strana morsa le strinse lo stomaco, e senza rendersene conto si bloccò in procinto di gridare e lo fissò.

Aveva un gomito appoggiato ad una pila di libri, di quelli che precedentemente lei aveva raggruppato, e dormiva respirando lentamente. La spalla contro la sua, riusciva a sentire il suo calore anche se protetta dal maglione rosa .

Strinse il pugno, con cui voleva colpirlo, al petto; il battito del cuore aumentava. Sempre di più, al contrario del respiro del ragazzo che con una certa regolarità si scontrava con la pelle del suo collo

Non riusciva a distogliere la sua attenzione da quel ciuffo di capelli neri che le solleticava, insieme al respiro regolare, il collo.

La mano stretta a pugno sul petto, vicino al cuore che martellava come un pazzo; lo stomaco che si attorcigliava su se stesso in una morsa stranamente piacevole. E sapeva che se fosse stata in piedi sarebbe caduta, sentiva le ginocchia tremarle lievemente.

Quel giorno si sentiva decisamente strana, che le fosse venuta la febbre? Scosse il capo per rispondere alla domanda che si era posta nella mente. O forse era per Shinichi? Spostò di nuovo lo sguardo sull’amico che non sembrava essersi accorto di quello che stava succedendo dentro di lei. Dopotutto era da quando si era ritrovata bloccata tra lui e il materasso che aveva iniziato ad avere quell’accenno di febbre. Che si fosse presa una cotta per.. Shinichi?

Un piccolo sorriso aleggiò sul suo viso, respirò profondamente, si protese verso l’amico, avvicinò le labbra al suo volto.. e “SVEGLIA!” gridò con tutto il fiato che aveva preso

“Ran! Ma sei impazzita?!” sbraitò lui passandosi una mano sul viso che aveva picchiato, non appena la voce aggraziata dell’amica l’aveva raggiunto, sulla pila di libri

“così impari! E ora muoviti ad aiutarmi così posso andare io a casa a dormire” spiegò alzandosi in piedi, spolverando la gonna della salopette e mettendo nei giusti ripiani i volumi che aveva tra le braccia

“uff.. non c’era bisogno di gridare” brontolò ancora raggiungendola con gli altri libri tra le mani ed aiutandola

“e invece sì” replicò lei appoggiando l’ultimo libro sullo scaffale. Si voltò e vide alla sua destra l’amico finire il lavoro sbadigliando. Sorrise scuotendo il capo e scompigliandogli i capelli. Era solo il suo migliore amico, il solito ragazzino che fingeva di essere un detective. Non sarebbe mai cambiato niente; erano loro due, Shinichi e Ran, ed andava bene così.
Per ora.

 

* ovviamente "il mastino dei Baskerville" di Conan Doyle.

Angolo Shine:

Anzitutto mi scuso per il disastroso ritardo, non ho avuto molto tempo libero in questi mesi e le idee per quell'immagine scarseggiavano un pochino. ._.

E poi, non so, ogni tanto mi sembra che storpi i caratteri dei due piccioni ù.ù

Fatemi sapere che ne pensate, accetto qualsiasi tipo di commento. Basta che, in caso di lanci di verdura varia, mi diate il tempo di ripararmi .-.

Un'ultima cosa.. gli asterischi (*) che vedete ogni tanto (se non sbaglio sono tre <.<) servono per cambiare scena e tempo.. l'avevate capito sicuramente :))

Ora scappo sul serio, sperando di riuscire ad aggiornare un pò prima la prossima volta. Ma con la scusa che i capitoli non sono collegati ma sono pezzi di vita non mi do nemmeno una scadenza.

A presto, grazie a tutti quelli che mi seguono

Shine :)

   
 
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