Sospirai. Portai la testa fuori il finestrino dell’auto. Il vento mi scompigliava i capelli e il sole che brillava in alto, picchiettava i suoi raggi sul mio viso… Le auto camminavano in fila sulla strada mentre tutto scorreva veloce. I viali alberati, le villette a schiera, i negozi… la mia vecchia scuola. Chiusi gli occhi come per far tesoro di tutto, di tutti quegli insostituibili posti che erano sempre stati punti di riferimento, di ogni singolo filo d’erba, ogni singolo sassolino… dei momenti trascorsi con gli amici, quei visi di cui non avrei mai dimenticato il sorriso. Ormai sarebbe stato solo un ricordo, un bel ricordo. Inspirai un’ultima volta quell’aria fresca e frizzante che fino a quel momento era solita riempirmi i polmoni. Non avrei mai dimenticato San Francisco, la mia città natale. Rientrato il capo dentro, acquistai una posizione comoda. Poggiai la testa sul sedile e portai le cuffie alle orecchie. Premuto il tasto play del lettore musicale, la musica partì. Mi lasciai trasportare da quelle note così dolci cercando di rilassarmi, senza pensare a niente… Difficile dirlo, quel ’niente’ offuscò all’improvviso la mia mente. Avevo ancora impresso in testa il momento avvenuto qualche minuto fa, prima di salire in auto e partire per una nuova avventura.
Few minutes ago: Riuscivo a sentire perfettamente il linguaggio delle sue braccia, era evidente, m’imploravano di non abbandonarle, di restare lì ancora un po’… tanto quanto bastava per convincermi di cambiare idea, di non andare via… probabilmente per tanto tempo, se non per sempre. Mi staccai dall’abbraccio, già malinconica a quella sensazione, per volgere lo sguardo a quel viso dolce, al viso inconfondibile di Eric. Lui, uno dei più cari amici che avevo, oltre Melanie e Nathan. Le auto continuavano a infastidire la quiete pubblica con quell’insopportabile clacson. Volsi un ultimo sguardo ad Eric per poi voltarmi di spalle e raggiungere l’auto, che era rimasta ferma ad aspettare in mezzo al traffico. Non riuscì a compiere neanche il primo passo che sentì un’energica presa al polso, mi voltai di scatto e dopo pochi secondi mi trovai a baciare Eric. Mi aveva tirato a sé cogliendomi di sorpresa. Non mi aspettavo un gesto del genere. Sentivo le sue labbra morbide poggiarsi sulle mie, rimasi immobile, non osai muovere un muscolo. Anche perché confusa com’ero, non ne avevo la forza. Lo sentì staccarsi lentamente, poi mi guardò negli occhi con dolcezza. Ancora completamente frastornata mi limitai a sorridere. Dopo di che mi affrettai a raggiungere l’auto, lasciando Eric immobile sul ciglio della strada senza una risposta.
Volsi di nuovo lo sguardo al finestrino emettendo un sospiro di malinconia. La musica continuava a scorrere nelle cuffie e la mia mente sempre fissa su quel pensiero. Eric, bacio. Ecco, proprio sul bacio mi fermai a pensare, cosa avrebbe voluto significare? Se dovevo essere sincera, soprattutto con me stessa, non credo proprio che nel mio stomaco siano apparse le farfalle durante il bacio. Era, quindi, più che ovvio che io per lui non provavo altro che amicizia. Una forte amicizia che ci legava dall’infanzia, lo volevo bene ma non c’era niente che potesse andare oltre. Non era così che avrei voluto dirgli addio, l’abbraccio sarebbe stato meglio, avrebbe reso tutto più facile. Almeno in parte… la notizia di dover abbandonare amici, scuola e la mia città mi aveva colto alla sprovvista e reso alquanto triste. Non era facile, soprattutto pensare a rifarsi una vita, nuovi amici che non avrebbero mai potuto sostituire i precedenti. Mi lasciai tranquillizzare dal fatto che una volta arrivata a Los Angeles, lì dove avrei iniziato la mia nuova vita, avrei trovato qualcuno disposto ad aiutarmi, a rendermi quasi la maggior parte delle cose più semplici. Prima di trasferirci nella nuova casa, la mia famiglia ed io saremmo stati a casa degli zii per almeno una settimana, giusto il tempo di finire il trasloco. Per fortuna sapevo che una volta a casa degli zii, sarei stata in compagnia dei miei cugini, Madison, Dylan e Grace. Maddy aveva la mia stessa età, e la consideravo come una sorella, dopotutto tra cugine è circa così! Dylan era più grande avrebbe compiuto venti anni questo fine settimana e Grace, invece, era più piccola di Maddy, appena 16. Era un vero tormento!Pensai che con la loro presenza, soprattutto quella di Maddy sarebbe stato facile farmi degli amici.
Sentì scuotermi leggermente, aprì lentamente gli occhi e trovai il viso di mia madre ‘Aallie siamo arrivati’ mi annunciò con voce serena, affrettandosi a scendere dall’auto. Mi strofinai gli occhi e dopo essermi sistemata, seguì i miei a scendere dall’auto. Alzai lo sguardo e trovai una villetta circondata dal verde. Mi affrettai a raggiungere i miei che già avevano varcato il cancello. Dopo aver raggiunto l’entrata di casa, fui completamente assalita da Maddy e Grace. ‘Aallie’ urlò esuberante stringendomi forte a sé ‘Hey ciao’ dissi altrettanto allegra ricambiando l’abbraccio. ‘Ciao Grace’ abbracciai anche lei, dopo passai in salotto per salutare gli zii James ed Ellen. Sentì all’improvviso delle braccia cingermi i fianchi, mi voltai stupìta e trovai il miglior cugino che potesse esistere sulla faccia della terra sorridermi a 360°. ‘Dylaaaan’ urlai euforica saltandogli addosso ‘Aallie-bella!’ ricambiò l’euforia per poi gettarmi una mano tra i capelli e scompigliarli tutti. Lo fulminai con lo sguardo per poi sistemarli velocemente. Dopo aver salutato e abbracciato tutti decisi di recarmi in camera di Maddy, per posare le mie cose. Per una settimana avrei dormito con lei, mentre i miei alloggiavano nella camera degli ospiti. Ero contenta di vedere Maddy, ultimamente non parlavamo molto, lei non veniva quasi mai a San Francisco e per me era la stessa cosa. Ma da adesso le cose sarebbero cambiate. Ero curiosa di sapere che cosa mi ero persa dall’ultima volta che avevo parlato con Maddy, ma l’unica cosa di cui avevo bisogno adesso era un bagno caldo. Dopo essermi concessa il più totale relax decisi di uscire dalla vasca e di indossare qualcosa di fresco e pulito. Scesa al piano di sotto mi avvicinai ai miei che erano intenti a chiacchierare con gli zii. Guardai l’orario ed erano le 18:36. Di punto in bianco decisi di uscire all’aria aperta, di fare un giro. Salì al piano di sopra e chiesi a Maddy se le andava di accompagnarmi, ma era troppo occupata a parlare al cellulare. Passai per la stanza di Grace ed anche lei era intenta a fare i fatti suoi. Scesi di nuovo al piano di sotto e avvisai i miei che sarei stata nei dintorni. Mi diressi ad aprire la porta e fui fermata improvvisamente da Dylan ‘Hey Aallie-bella dove vai?’ chiese curioso con voce serena, mi voltai ‘Esco a fare un giro, vieni?’ gli chiesi sorridendo mentre con una mano aprì la porta ‘Certo’ rispose entusiasta seguendomi ad uscire. Usciti di casa e svoltato il vialetto sentì Dylan sospirare e iniziare a parlare ‘Su Aallie raccontami un po’… come ti senti?’ chiese tranquillo portando le mani in tasca e rallentando il passo. ‘Bhè… spero davvero di trovarmi bene! Voglio poter essere felice e non rinfacciare i miei di essere qui.’ Risposi con tono basso portando lo sguardo a fissare le punta delle scarpe.’Vedrai che ti troverai bene, poi ci siamo noi al tuo fianco! Aallie tu sei forte, sono sicuro che starai una favola!’ ammise ironico Dylan dandomi una gomitata affettuosa per farmi sorridere. Alzai lo sguardo e gli sorrisi ‘Tu invece che mi dici? La tua ragazza?’ gli domandai maliziosa ‘La conoscerai sabato al mio compleanno!’ si limitò a rispondere per poi aumentare il passo tutto ad un tratto. Camminavamo lungo il marciapiede, c’era molta gente per strada… Los Angeles è una città caotica, molto trafficata. Arrivammo in centro, e realizzai che non era poi così lontano da casa degli zii. Dylan ed io girammo tra i negozi dopo di che tornammo a casa per cena. A casa aspettavano solo noi, erano già accomodati a tavola. Entrai in cucina, ‘Cosa si mangia?’ chiesi in preda alla fame ‘Pollo arrostito con contorno di patatine e insalata!’ mi riferì mia zia, invitandomi a sedere. Dopo essermi lavata le mani mi accomodai per cenare. Tutti riuniti al tavolo. Era una bella sensazione. Ero felice, da tanto non mangiavamo tutti assieme. Consumata allegramente la cena, tra chiacchiere e risate, mi recai in camera seguita da Maddy, lasciando gli altri ancora a godere delle risate e dei bei momenti. Mi gettai a peso morto sul letto volgendo lo sguardo al soffitto. Maddy si avvicinò a me e si sdraiò accanto. ‘Aal a cosa pensi?’ mi chiese volgendo anch’essa lo sguardo al soffitto ‘Ai miei amici’ dissi sospirando ‘Ti mancano vero?’ chiese retorica volgendo poi il suo sguardo verso di me, la guardai in viso e risposi sincera ‘Tanto’ per poi riportare gli occhi al soffitto, di nuovo. Rimanemmo qualche secondo in silenzio poi volgendosi di nuovo verso di me mi chiese serena ‘Com’è lui?’rimasi sorpresa da questa domanda, di quale LUI avrei dovuto parlare a Maddy? Di Eric? Lui per me era ed è solo un amico! ‘Non c’è nessun lui!’ dissi sospirando avvilita ‘Non ci credo, ci deve essere per forza! Aspetta…come si chiamava… ah si Eric!’ annunciò lei soddisfatta, mi alzai mettendomi seduta con le gambe incrociate, tenendo lo sguardo basso ‘Aallie, è okay? C’è qualcosa che devi dirmi?’ mi chiese preoccupata assumendo la mia stessa posa. ‘No tranquilla, è okay…sono solo un po’ stanca’ risposi cercando di nascondere il volto avvilito. Non so perché ma un po’ mi era dispiaciuto per Eric, ma io non potevo di certo dirgli che lo amavo, o qualcosa del genere, io per lui non provo niente, il mio cuore non batte per lui! ‘Okey…ecco appunto Eric, mi ha baciato prima che io partissi, solo che io non provo niente per lui, siamo solo amici…’ sputai d’un fiato prendendo Maddy alla sprovvista ‘Io non ho avuto neanche il tempo di parlargli, non voglio farlo soffrire, io ci tengo a lui, ma come amica!’ continuai per poi terminare con un rumoroso sospiro. Maddy non disse niente, si avvicinò a me e mi accolse tra le sue braccia. Non capivo il suo gesto, ma mi limitai a corrispondere l’abbraccio affettuosamente. ‘Tranquilla, si sistemerà tutto!’ aggiunse poi dolcemente per poi sorridermi ‘Tu, invece, che mi dici del tuo lui?’ chiesi maliziosa gettandogli un’occhiata d’intesa ‘Bhè…c’è un ragazzo, Zayn Malik, ed è così attraente…credo di essermi innamorata di lui!’ rispose lei con gli occhi che le si illuminavano. Mi scappò un sorriso mentre Maddy iniziò a fantasticare su questo ragazzo. Maddy ne parlava come fosse un Dio! La perfezione in persona! Mi limitai ad immaginare questo ragazzo e dalle descrizioni di Maddy, doveva essere davvero bello! Era più che ufficiale adesso lei era a fare visita a lui sul pianeta ZAYN! ‘E dei tuoi amici, che mi dici di loro?’ interruppi il suo viaggio mentale riportandola sulla terra ‘Ah li conoscerai presto!’ mi sorrise ‘Venerdì ti porto ad una festa e li conoscerai uno ad uno!’ mi annunciò allegra per poi saltare giù dal letto e uscire dalla stanza. Dopo essere rimasta sola in camera, mi stesi di nuovo sul letto e volsi nuovamente lo sguardo al soffitto e iniziai a pensare…
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