She smiled like angels.

La prima cosa che mi aveva stupito di lei erano i suoi occhi. Li avevo notati subito.
Non era forse per il loro colore -cobalto, limpido e incorruttibile, mari che s'increspavano cullati da sogni di ragazzina- nè per la loro forma -erano dolci, gli occhi di Yuri, come disegnati da un pennello sottile-, ma per la luce che vi dimorava all'interno.
Splendeva di testarda ingenuità, di serena vivacità, di amabile sfacciataggine ma specialmente di forza: quella forza inarrestabile, quella forza che il suo corpo esile e delicato non dimostrava, quella forza così simile alle mie fiamme blu.
La sua luce, però, divampava nelle iridi senza distruggere. Senza fare del male. Era solo capace di amare, Yuri, immune a qualsiasi sentimento gretto ed empio, immacolata e pura creatura che neppure Satana in persona era riuscito a intorbidire.
Ma non era rimasto niente di lei, oramai. Soltanto lo sfuggente ricordo di un bagliore zaffiro, di quello sguardo trasognato e fiducioso di ciò che la vita poteva offrirgli. Amava, quella ragazza perennemente bambina: e perciò non riusciva a vedere la crudeltà -veleno troppo comune che contamina il mondo fin dalla notte dei tempi e continuerà a farlo- da nessuna parte. Amava incondizionatamente. Yuri era un sole, capace di scaldare e irradiare chiunque le stesse vicino.
Così la ricordo. Bianca, sorridente, felice. Aveva solo diciassette anni, ma accanto a lei e alla sua candida saggezza mi sentivo impacciato come un infante.
Riusciva, per lunghi interminabili istanti, a farmi sentire umano. Gli istanti più vividi nella mia memoria stanca.
Amava sempre. Non risparmiava mai, ad una creatura come me, il suo affetto e il suo splendente sorriso armonioso -sorrideva come lo fanno gli angeli, la mia Yuri.
Io sono il male. Lei era il bene. Era inevitabile che, prima o poi, la rovinassi.
Ogni secondo passato con lei, che riesco a rivangare fra ricordi di confusa felicità, lo rivivo e lo rievoco in continuazione.
Correva nei prati, s'immergeva nelle sorgenti, intrecciava fiori primaverili. Una ninfa dei boschi. Intanto io la osservavo rapito, sentendomi sciocco come gli umani che tanto disprezzavo.
"Odio queste classificazioni senza senso. Tutti noi esseri viventi abbiamo un cuore che batte, tutti proviamo gioie e dolori, tutti meritiamo amore. Siamo figli della stessa terra, perchè distruggerci a vicenda? Ma finchè esisteranno gli umani e i demoni, nessuno capirà cosa intendo dire."
Le sue parole non svaniranno nel buio del passato, non moriranno riecheggiando semplicemente nella mia testa. Non saranno dimenticate.
Ecco perchè realizzerò il suo, il nostro desiderio, quello in cui noi due avremmo potuto guardare l'alba nascere baluginando di rosa ogni mattino.
Lei è morta, ma le sue fiamme -le fiamme che non solo nei suoi occhi danzavano, ma anche nel suo cuore- non si spegneranno mai.
Le fiamme di Yuri Egin, morta per dare alla luce i suoi sogni.

































Note dell'Autrice: Hello everybody! Come va? Bene? (ignoratemi...)
Forse se è meglio se parlo della storia, vah!
Eh, già. Amo Yuri, è un personaggio che ritengo semplicemente adorabile. Il suo rapporto con Satana, poi, è qualcosa di speciale. Di unico. Sono una coppia dolcissima, mi sono piaciuti subito! Quei flashback sono una delle parti che preferisco di tutta la serie! (sì, ho un certo amore per i flashback. ^-^ Ma non può fregare di meno a nessuno!)
Immedesimarsi in Satana non è proprio una cretinata, ma io ho tentato. Mah.
Vabbè, vado. Sarei molto contenta se mi diceste cosa ne pensate!
Lucy