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Autore: xUnbroken    14/04/2012    0 recensioni
Come sarebbe la vita di Cam se fosse l'unico essere soprannaturale di sesso maschile alla Sword&Cross, e se non dovesse essere in lotta con Daniel?
-“E tu? Cosa provi?” gli sussurrai con le labbra davanti alle sue.
Esitò un attimo. “Tutto quello che fin’ora non ho mai provato con nessun’altra” mi disse accarezzandomi le labbra con un dito.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno scambio di sguardi e qualche sorriso in lontananza. Tutto ha sempre inizio così.
-“Hei dolcezza” si avvicina a me come se niente fosse. Mi piaceva flirtare. Ma la timidezza mi bloccava sempre, e non ero il tipo da fare il primo passo. Ma con lui era diverso. Lui stava al gioco.
-“Ciao” risposi con un timido sorriso.
E poi c’era quel suo tatuaggio. Un sole nero tatuato sul collo. Perché bastava solo quello a farmelo piacere?
E i suoi occhi verdi che risplendevano alla luce? Erano di una bellezza incredibile.
-“Che combini?”
-“Oh nulla, me ne stavo qui a discutere con Arriane di…”
-“Discutevamo sul sesso” mi precedette lei.
-“Uhm, sesso. Mi piace l’argomento!” rispose lui.
-“Non avevamo dubbi” risposi ironica accennando un sorriso.
Ci fu un attimo di silenzio e ci guardammo tutti.
-“Secondo te chi è che vuole fare sesso con lei?” chiede Arriane indicando me.
La guardo con gli occhi fuori dalle orbite e Cam altrettanto.
-“E’ una domanda che non mi aspettavo ma sarei più che felice di rispondere. Chi è che NON vuole farsela?”
-“Si grazie, lo so. Sono una gran figa ma basta elogiarmi così tanto” risposi, e loro scoppiarono a ridere.
Cam mi guarda con il suo solito sguardo malizioso.
-“E tu invece… chi è che vorresti farti?” mi chiede.
-“Uhm… non saprei. Insomma, la scelta non è molto vasta.” Fingo di ignorare la sua proposta indiretta di dire ‘mi farei te’.
-“Gusti difficili la ragazza”
-“Naah. Serve solo uno che non è un completo coglione” dico appena prima che suoni la campanella.
Rientriamo dentro e le nostre strade si dividono. Cam va a destra e noi a sinistra.
-“Uhm… ho come l’impressione che qualcuno ha fatto conquiste!” mi fa Arriane.
-“Chi?”
-“Ma come chi? Tu! Non hai visto come ti guardava? Ti spogliava con gli occhi! E non mi sorprende affatto, sei una figa. Insomma… voglio dire. Sei timida ma sei sexy!” mi dice con una voce che cerca di far suonare sexy e che invece mi fa scoppiare a ridere.
Ci dirigiamo poi verso camera nostra per cambiarci. La sera Cam aveva dato uno dei suoi soliti festini nella sua stanza. C’era sempre alcool a fiumi e sesso, ovviamente. Insomma, era Cam.
Bussiamo alla sua porta.
-“Buona sera bellezze, accomodatevi!” ci dice invitandoci ad entrare.
Ci porge da bere e mi sta dietro come un cane con la bava alla bocca che aspetta il suo pasto.
-“Ti va di andare in qualche posto più tranquillo?” mi chiede.
Era una nuova tattica per portarmi a letto? Probabile.
Annuii e lo seguii attraverso un lungo corridoio e poi un’ampia stanza con un letto matrimoniale e un minibar.
-“E questa?” chiedo.
-“Oh, un piccolo lusso che l’unico demone della scuola può permettersi” risponde con un sorriso. “Allora, non hai risposto alla mia domanda oggi. Chi ti faresti? Voglio un nome o un cognome”
Lo guardai con un sorriso e decisi di provocarlo. “Hai qualche suggerimento?”
-“E’ probabile” dice lui avvicinandosi verso di me. Mi mette le mani sulla coscia. Le sue morbide labbra rosa baciano il mio collo, e il suo respiro su di me è qualcosa di inebriante.
No, non deve accadere così.
Ma non riesco a fermarlo, è più forte di me.
Mi è sempre piaciuto Cam. E’ sexy, è divertente ed è l’unico che mi parla.
Mi bacia ancora il collo, poi la guancia. Dolcemente. Mi tira i capelli.
Le mie mani si spostano inconsapevolmente sotto la sua maglietta. Sento i suoi muscoli scolpiti sotto le mie dita.
Mi bacia le labbra più forte. La sua lingua cerca la mia. Gliela concedo e poi mi morde il labbro inferiore.
Respiriamo l’uno di fronte all’altro. Cerca di baciarmi ancora e io mi ritraggo. Ma poi mi faccio ammaliare nuovamente dalle sue labbra così perfette.
Quando sento le mani di lui iniziare a slacciarmi i pantaloni mi fermo e lo allontano con le mani.
-“Hei, va tutto bene?”
-“Si, scusa. Devo andare” dico. Ma lui mi trattiene. Oh, quel suo tatuaggio che lo rende di gran lunga più sexy di quello che è.
-“Andiamo, resta un altro po’” mi mormora all’orecchio mentre le sue labbra sono di nuovo sul mio collo.
Esito un momento. “No sul serio, devo andare.”
Mi libero dalla sua stretta e torno in camera mia.
Stavo per fare sesso con Cam e mi sono lasciata sfuggire l’occasione. Sono proprio una cogliona.
Alcune ore dopo sono ancora sveglia e Arriane bussa alla mia porta. Apro.
-“Vuoi dirmi cos’è successo?”
-“Cioè?”
-“Stavi per fare sesso con Cam e sei scappata!”
-“Che bastardo! Te l’ha raccontato!”
-“Certo che me l’ha raccontato! Cioè ti sei fatta sfuggire un’occasione che potrebbe non ricapitarti.”
-“Non volevo fare… sesso con lui” risposi in imbarazzo.
-“Si che lo volevi. Tutte le vogliono.”
La guardai e lei dal mio sguardo capì subito.
-“Oh mio dio. Non ti sarai mica invaghita di lui?”
-“No, ma che dici? Non posso stare con Cam. Lui è… si, sexy e ci prova spudoratamente con me, ma sarebbe solo sesso. Niente di più.”
-“Sei consapevole che Cam non ti darà nient’altro oltre ad una notte di sesso, vero?”
-“Si, lo so”
La situazione si fece imbarazzante. Non sapevo più cosa dire. Perché i bei ragazzi mi mandavano sempre in tilt?
Il giorno dopo ero terrorizzata dall’uscire dalla mia stanza. Cosa avrei detto a Cam se lo avessi visto?
Ma per mia sfortuna, lui è fuori dalla mia stanza ad aspettarmi.
-“Hei” mi disse.
-“Hei”
-“Mi chiedevo se… stai bene? Ieri sei scappata sul più bello.”
-“Si si, forse avevo bevuto un po’ troppo” mi inventai.
-“Era solo un drink”
Cazzo. Dovevo inventarmi qualcos’altro. “Evidentemente non li reggo”
-“Ok” rise. “Senti, fai qualcosa dopo la scuola?” mi chiese. L’ennesimo invito al sesso?
-“No, perché?”
-“Mi chiedevo se ti andava di fare una passeggiata in spiaggia con me”
-“Si ok” risposi sorridente. Fu così che iniziò davvero tutto.
Passai tutta la mattinata nervosa. Non sapevo che cosa volesse dire quella ‘passeggiata in spiaggia’.
Ci sedemmo su uno scoglio e iniziammo a parlare.
-“Allora… come mai questo invito?” gli chiesi.
-“Così… avevo voglia di fare due passi e di parlare con qualcuno”
-“Cameron Briel vuole parlare con qualcuno? Questa è nuova!” feci sarcastica “L’ultima volta che mi hai trascinato da sola con te da qualche parte, ovvero ieri, mi hai quasi messo le mani nelle mutande.” Dissi ridendo.
Rise anche lui. “Già. Scusa” rispose con una smorfia e finto imbarazzo. Si vedeva che non era affatto imbarazzato di quello che aveva fatto. “Stasera verrai?” mi chiese.
-“Si, ma stavolta non ci cascherò di nuovo!” risposi ridendo. Mi guardò con un sorriso, come se gradisse le stronzate che stavo dicendo.
Ritornammo in camera e la gente già beveva e si avvinghiava a chiunque.
Cameron venne attirato da due ragazze, e una di loro iniziò a baciarlo.
Ero gelosa. Avevo provato delle cose assurde quando mi aveva soltanto sfiorato i capelli, e non riuscivo neanche a toccarlo. E quelle gli mettevano le mani addosso come niente.
Lui stava al gioco. Ballava con loro e le baciava a turno.
Era disgustoso. Non volevo andarmene, volevo la mia occasione. Cam mi guardò con un sorriso e mi chiamò con un dito per andare a ballare con lui.
Non ci pensai su due volte, e non esitai quando le sue mani furono sui miei fianchi. 
Il suo petto contro il mio, che mi stringeva con i suoi muscoli.
Adesso era mio. Avevo buttato fuori dalla pista le altre due. Era come se tutto si fosse fermato, e c’eravamo solo noi. Di nuovo il suo respiro sul mio collo che mi faceva perdere la lucidità ogni volta.
-“Oooh, cosa mi fai” mi mormorò all’orecchio.
Dovevo guadagnarmelo, a quanto pareva.
Sorrisi. Misi le mie mani intorno al collo e il suo bacino era contro il mio. Ci stringevamo forte e mi guardava con quegli occhi che mi facevano sciogliere. Mi abbandonai con il viso sulla sua spalla, le mani tra i suoi capelli. Baciai il lato del collo dove c’era il tatuaggio, e lo sentii emanare uno strano calore.
Quando fummo esausti ci accasciammo sul letto e ci addormentammo. Si era tolto la maglietta prima di addormentarsi, e le sue spalle nude erano una terribile provocazione. Al mattino dopo Cam non si era ancora svegliato, così uscii dalla stanza senza fare rumore.
Ci incontrammo a pranzo in sala mensa.
Si sedette accanto a me e mi schioccò un bacio sulla guancia. Poi mi sorrise.
Non avevo bisogno di altro.
Randy chiamò Arriane e restammo al tavolo da soli.
-“Mi sono divertito ieri sera” mi disse.
-“Anch’io”
Poi mi spostò i capelli dolcemente “Ho voglia di baciarti ancora” mi sussurrò all’orecchio.
Sorrisi. Al suono della campanella che indicava la fine delle lezioni Cam mi trascinò di nuovo nella sua stanza, ma stavolta eravamo soli.
La sua maglia con lo scollo a V faceva intravedere meglio il tatuaggio e il torace.
Volevo dirgli ‘smettila di provocarmi in questo modo!
Mi sbatté contro la porta e iniziò a baciarmi di nuovo, come aveva detto. Aveva voglio di baciarmi ancora.
Ad un certo punto si fermò e mi guardò negli occhi. Era impossibile fissarlo senza arrossire o sciogliersi.
-“E’ la terza volta che tento di portarti a letto, ma tu non dai segno di cedimento.”
-“Sarebbe troppo facile altrimenti” risposi con un sorriso malizioso. Volevo provocarlo. Volevo vedere fin dove era disposto a spingersi.
-“Non mi piacciono le cose difficili” mi sussurrò.
-“A me non piacciono le cose facili.”
-“Allora siamo messi male”
-“Tu credi?”
-“Già. Quasi quasi mi viene voglia di smetterla di provarci con te” rispose deluso.
-“E perché mai ti verrebbe una tale idea? Ci provi con chiunque!” quello che aveva detto non era carino.
Mi fissò più intensamente e mi sentii paralizzata contro la porta.
-“Non prendermi in giro. Ho visto come mi guardi. Ti fai usare e poi quando le cose si fanno complicate scappi via”
-“Non è vero. Non mi faccio usare.” Risposi tentando invano di tenere il mio sguardo sul suo. Ma ogni volta cadeva sulle sue labbra.
-“Si invece. Balli con me, ti fai baciare senza opporre resistenza. Ti fai toccare. Ma con gli altri non lo fai.”
-“E allora?” risposi in tono provocatorio.
-“C’è qualcosa che devi dirmi?” mi chiese stringendomi a sé.
Non sapevo cosa dire. Dovevo trovare qualcosa al più presto.
-“C’è qualcosa in particolare che vorresti sentirti dire?” gli chiesi.
-“Si” mi disse toccandomi il viso col dorso della mano. “Dimmi che cosa provi.”
-“Definisci la parola provi”.
-“Cosa senti quando ti metto le mani sui fianchi?” mi chiese fissandomi. Si aspettava una risposta che io non sarei riuscita a dargli. Mi stava provocando, e sapeva esattamente cosa provavo. “Quando ti tocco? Quando mi soffermo con le labbra sul tuo collo? Quando ti mordo il labbro inferiore?” mi sussurrò, facendo ciò che diceva.
-“E tu? Cosa provi?” gli sussurrai con le labbra davanti alle sue.
Esitò un attimo. “Tutto quello che fin’ora non ho mai provato con nessun’altra” mi disse accarezzandomi le labbra con un dito.
Gli sorrisi. “Credimi. La tua bellezza attira più di un qualsiasi culo di fuori ad una festa” mi disse. “Nessuno mi ha mai baciato come te.” Continuò, dandomi un lieve bacio sulle labbra. “E mi eccita da morire quando siamo così, come adesso, l’uno di fronte all’altra. E le tue labbra sono una tentazione troppo forte.” continuava a sussurrarmi. “Ma non vuoi fare sesso con me. Perché? Qual è il problema?”
Abbassai lo sguardo. Cam liberò la presa percependo la tensione.
-“Vuoi sapere qual è il problema?” gli chiesi.
-“Si”
-“Sei tu, Cam”
-“Io?”
-“Si, tu! Il modo in cui mi guardi, in cui mi baci. Come mi fai sentire quando siamo insieme. Il modo in cui mi tocchi. E poi ti vedo fare il coglione con le altre. E’ una cosa che mi fa andare fuori di testa. E adesso non farmi sentire come la stupida della situazione, perché so che tu mi vuoi tanto quanto io voglio te. E non riesci ad ammetterlo, perché fare sesso è più semplice che complicare le cose.” Dissi decisa.
-“Non aspettavo altro” mi disse con un sorriso.
-“Cosa?”
-“Che lo ammettessi. Che ti piaccio. Che sei pazza di me.”
-“Io non sono le altre, Cam.” risposi con un sorriso. “Posso ballare con te, baciarti, toccarti e dopo non avere voglia neanche di sapere il tuo nome. Non sottovalutarmi.”
-“E’ questo che mi piace di te. Mi tieni testa. E so anche che non dovrò trascinarti a letto con la forza, ma verrai tu da me.”
-“E questo cosa te lo fa pensare?”
-“Chiamalo istinto.” Rispose con un lieve sorriso smaliziato, come se avesse avuto la soluzione a tutto in quel preciso istante.
Mi avvicinai a lui e lo scaraventai sul letto con la forza, con il mio bacino sul suo.
-“Era questo che volevo vedere” mi disse prendendomi dalla nuca e attirandomi a sé. Mi abbracciò e le sue mani iniziarono a toccarmi. Le gambe, il sedere, la schiena, il seno.
Si spogliò con molta facilità, e non esitò nel togliermi i vestiti.
Mi prese con violenza inaudita in braccio a sé e iniziò a spingere dolcemente, poi più forte.
Si ferma più volte, non vuole venire subito. E non lo voglio neanche io.
Mi stringo a lui e cerco di non urlare. Gli tocco i capelli, la schiena, gli bacio il collo. Il suo tatuaggio brilla alla luce del sole che entra nella sua stanza.
Siamo al culmine. Lo sento stringersi più forte a me mentre veniamo insieme.
Mi tiene ancora in braccio, ed è dentro di me. Ansimiamo forte e ci guardiamo.
Mi sorride e appoggia il viso sulla mia spalla. Mi bacia ancora, come se non ne avesse mai abbastanza.
Mi sdraia sul letto senza togliermi un secondo le mani di dosso.
-“E’ così” mi dice sorridente.
-“Cosa?”
-“E’ così che mi fai sentire. Che mi baci o che mi guardi, mi fai sentire vivo. Mi fai sentire che vale la pena perdersi negli occhi, nelle labbra di una persona, piuttosto che nel suo corpo. Anche se nel tuo caso non mi dispiace fare entrambe le cose!”
Rido. Mi avvicino a lui che mi guarda estasiato e lo bacio con un po’ di timore.
-“Non l’avrei mai detto che sarebbe finita così. Io e te, insieme.” mi disse giocando con le dita sul mio corpo.
-“Te l’avevo detto di non sottovalutarmi!” risposi provocatoria.
Ci baciamo ancora.
-“Adesso mi appartieni.” Mi disse.
Bloccata in quella cieca passione per un demone, non avrei voluto essere da nessun’altra parte.



My space:
Non so, idee del genere mi vengono sempre a tarda notte! Comunque, i libri di Lauren Kate mi hanno preso troppo e non riesco a fare a meno di immaginarmi qualsiasi tipo di relazione che possa essere perfetta da pubblicare, indipendentemente che contenga personaggi della storia o meno. Li concepisco con dei caratteri puramente umani, ignorando il loro nato soprannaturale. Ma ignorare la loro bellezza è impossibile. Spero che vi piaccia :)
  
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