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Autore: bbacktodecember    14/04/2012    0 recensioni
Era un giorno come tanti a Wilmington, North Carolina ma non per Amanda. Non aveva idea che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata del tutto.//
C'è sopratutto Cory in questa FF ma ci sono anche tutti gli altri.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Amanda era furiosa, tornò a casa e scaraventò la borsa sul letto, prese il telefono e lo spense. Non poteva pensare che Cory non avesse preso le sue difese. Tutti la pensavano colpevole. Ma lei non aveva fatto nulla, qualcuno l’aveva incastrata e lei sapeva chi era. Maria. Lei la odiava perché stava con Cory e perché Lea era sua amica. E lei era semplicemente “quella nuova”.
Ma aveva architettato tutto alla perfezione.
Amanda si buttò sul letto e chiuse gli occhi. In mente gli ritornò lo sguardo di Cory. Lui l’aveva guardata come se non la conoscesse. Come se fosse deluso. Era rimasto lì fermo e non aveva fatto niente.
L’avevano umiliata. Aveva capito che nessuno di loro la conosceva veramente.
Sentì una porta chiudersi, Dianna era tornata a casa. Amanda non si alzò e non aprì gli occhi, sapeva che la sua coinquilina sarebbe andata a chiederle spiegazioni. Sentì qualcuno sedersi sul letto.
“Stai dormendo?” le chiese Di gentilmente.
Amanda aprì gli occhi e si mise seduta con le gambe incrociate appoggiando la schiena al muro vicino al letto.
“Cosa cavolo è successo? Lea mi ha mandato un messaggio. Ti hanno licenziato? Sei stata tu a rubare quelle sceneggiature?” chiese Dianna guardandola. Amanda cercò di mandare giù il groppo in gola che le se stava formando di nuovo.
“Secondo te?”
“No. Secondo me non sei stata tu. Ti conosco, non avresti mai fatto una cosa del genere. E Lea la pensa come me.”
“Allora perché non ha preso le mie difese lì?” chiese Am arrabbiata
“Non lo so. Non c’ero. Mi ha detto che dopo viene, che vuole parlarti. E vuole scusarsi.” Le rispose Di, poi si avvicinò e si mise vicino a lei. Le mise una mano sul ginocchio per darle conforto, sapeva che stava per scoppiare.
“Non ha preso le mie difese Di. E’ stato lì fermo e zitto. Perché? Pensa che davvero vi farei una cosa del genere? Siete diventati la mia famiglia perché dovrei tradirvi? Lui..non ha preso le mie difese.” Amanda iniziò a piangere e poggiò la sua testa sulla spalla dell’amica. Dianna era lì ferma, voleva farla sfogare.
“E’ proprio un cretino” disse Dianna dopo un paio di minuti. “Lo voglio prendere a pugni.” E fece finta di dare un pugno, Am rise, alzò la testa e si asciugò gli occhi.
“Grazie Di. Davvero.” Gli disse sorridendole
“Di cosa? Avrei voluto essere lì per prendere le tue difese e far capire a tutti chi sei.”
Amanda abbracciò l’amica. Poi decise di andarsi a fare una doccia per cercare di togliersi di dosso quella mattinata ma quando uscì tutto quanto le tornò di nuovo in mente.
Sentì che Dianna stava parlando con qualcuno, si asciugò i capelli, si mise la tuta e andò verso il soggiorno. Lì vide Di e una ragazza mora di spalle che appena la sentì si girò.
“Am, mi dispiace davvero tanto.” Gli disse Lea e si alzò per abbracciarla. “Va bene Lea.” Disse lei con un tono apatico.
“No non va bene. Avrei dovuto reagire o almeno starti vicino come Darren. E invece ero così sconvolta dalla cosa che sono rimasta ferma. In più mi aspettavo che qualcun altro reagisse.” Amanda sapeva a chi si riferiva Lea. Poi ritornarono sul divano e le due amiche cercarono di far dimenticare ad Am quella mattinata.
“Vi posso chiedere un favore?” disse lei all’improvviso
“Certo.” Rispode Di
“Cosa?” chiese Lea
“Dovete cercare di far confessare Mary. E’ stata lei ne sono sicura.”
“Quindi dovrò provare ad essere un detective?” chiese Lea sorridendo
Amanda rise.
“Dovrei avere il vestito giusto per quello.” Disse Dianna
E iniziarono a ridere tutte e tre e per un secondo, un solo secondo, Amanda si dimenticò di quello che era successo ma tutta la rabbia e la delusione tornò quando riaccese il telefono e vide che c’erano solo due chiamate di Darren e nient’altro.
Andò a dormire sperando di dimenticare quel giorno.
Passò una settimana e Cory non si fece sentire, Amanda non lo cercò. Per una volta lei non aveva fatto nulla e lui si stava comportando da perfetto idiota.
Quando la situazione venne chiarita e Maria disse che era stata lei a prendere gli script, Am fu riammessa a lavoro e anche se non aveva voglia di tornare lì, provò a dare una seconda occasione a tutti, o quasi.
“Non parliamo da due settimane. E io non ho intenzione di fare il primo passo e lui si sente troppo in colpa quindi per me possiamo rimanere così a vita.” Spiegò Am a Lea.
“Ma--” “NO! Niente ma poteva chiedermi scusa subito come hai fatto tu. Ma no. Doveva essere sicuro che non fossi stata io” e addentò nervosamente un pezzo della pizza. “Fine del discorso.”
“Va bene.” Disse Lea. “Ora ti posso lasciare da sola?”
“Si tranquilla. Vai, io ti raggiungo fra poco. Finisco di mangiare” le rispose Am.
“Okay allora a dopo.” Lea le sorrise e si alzò.
Amanda tirò fuori le cuffiette dalla borsa e le attaccò al cellullare, selezionò una canzone a caso e continuò a pranzare. In quel momento qualcuno si avvicinò a lei, quando alzò lo sguardo vide che era Cory.
Lui le sorrise, come se non fosse successo nulla. “E’ libero?” gli chiese e indicò il posto davanti a lei.
“Si.” Gli rispose Amanda e ci mise pochi secondi a raccogliere le sue cose per poi alzarsi. Alzò il volume della musica per non sentire se lui la stava chiamando e continuò a camminare fino al camerino di Lea.
Cory rimase lì seduto a fissare il suo pranzo, gli era passato l’appetito così buttò tutto e andò diretto verso il set.
 
  
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