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Autore: Kagome_86    14/04/2012    6 recensioni
Ashley è in viaggio per passare l'estate con sua zia Sam in Italia. Durante uno scalo a Heathrow conosce un gruppo di cinque ragazzi che saliranno sul suo stesso volo. Con quali conseguenze?
Dal primo capitolo:
«Amo i voli per l’Italia. Per quanto ti impegni saranno sempre più in ritardo di te!» mi volto verso l’autore della battuta e mi rendo conto che è un ragazzo castano con gli occhi chiari che sembra sia stato buttato giù dal letto proprio ora e che si sta rivolgendo al suo amico, un biondino tutto spettinato che sta prendendo la chitarra dalla custodia.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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18. Astinenza

«Sono tornata!» dico, mentre metto piede nel piccolo ingresso che separa la porta dal salotto.
«Ciao, amore!» Il saluto di Liam mi arriva soffocato dai suoni della televisione. Strano che non spenga tutto per venirmi a salutare, di solito lo fa. Appena giro l’angolo capisco perché.
«Ciao, Zayn!» saluto. Sono davvero entusiasta, mi fa piacere che Liam non sia rimasto da solo tutto il pomeriggio. Gli do un bacio sulla guancia, prima di sedermi sulle ginocchia del mio ragazzo e baciarlo sulle labbra.
«Mi fai perdere la corsa!» si lamenta, mentre Zayn scoppia a ridere.
«Grazie, Ash!» mi dice e taglia il traguardo con la macchinina guidata da Luigi.
«Sì, grazie, Ash. Mi devi una partita a Super Mario Kart» brontola Liam.
«Oh, su, quante storie. Non siamo fortunati al gioco, ma siamo fortunati in altro. Hai ancora intenzione di lamentarti?» gli dico, strofinando la punta del mio naso sul suo.
«No, assolutamente» dice, poi alza il viso e mi bacia.
«Me ne andrei volentieri per lasciarvi soli, ma visto che per voi non fa nessuna differenza aspetto la cena. Ormai l’abbiamo ordinata!»
L’“ahi” urlato da Zayn mi fa capire che Liam deve avergli tirato contro qualcosa. Deve avere una gran bella mira, se senza vederlo l’ha colpito. Oppure molta fortuna.

*             *             *

Stiamo rassettando la cucina, Zayn se n’è andato da poco e io e Liam abbiamo deciso di mettere in ordine prima di andare a dormire.
«Come mai avevate già ordinato la pizza?» chiedo, mentre gli passo un piatto per farglielo asciugare.
«Non sapevo a che ora saresti rientrata e non volevo disturbarti mentre eri con Harry. Avevate un sacco di cose di cui parlare» mi dice.
«Sai che non avresti disturbato.»
«Ok, non volevo che pensassi che ti stessi controllando.»
«Sei sempre così paranoico?» Mi volto verso di lui con l’ultimo piatto pulito in mano. Sgocciolo sul pavimento, ma non mi interessa.
«Solo se si tratta di te.» Mi sfila il piatto dalle mani, lo asciuga con cura e lo ripone. Poi mi stringe tra le sue braccia. «Non posso credere che tra otto giorni non ti avrò più qui a rimproverarmi di essere paranoico.»
«Continuerò a rimproverarti a distanza» ribatto, ma lo stringo forte anche io.
Le sue labbra iniziano ad accarezzare la pelle della mia spalla, risalgono verso il collo, seguono la linea della mandibola e si fermano sulla mia bocca. «Ti amo» mi dice, prima di baciarmi.
Sono talmente impegnata a stringermi al suo collo e a tenere la mia bocca salda sulla sua che a stento mi rendo conto che mi ha sollevata da terra e mi sta portando da qualche altra parte. In camera. Sul letto.
Sorrido quando sento il materasso cedere sotto il peso del mio corpo prima e del suo subito dopo.
«Non dobbiamo fare niente, se non ti va. Lo sai» mi dice, ma so perfettamente che i tempi sono maturi. Lo amo. Mi ama. Me l’ha dimostrato in mille modi, l’ultimo dei quali oggi pomeriggio. Sorrido.
«Chi ti dice che non mi va?» lo sfido e ritorno a baciarlo.

Tutto quello che succede dopo è una storia vecchia quanto il mondo. I vestiti volano via, i nostri respiri si confondono, il sudore scivola sulla sua schiena e bagna i miei polpastrelli. I nostri corpi diventano uno solo.

«Ashley…» mi chiama, con il respiro ancora affannato e il petto che fa su e giù come dopo un chilometro di corsa.
«Non lo dire. Piuttosto dimmi che mi ami e che sei felice. Perché io ti amo e sono felice.»
Se non l’avessi fermato mi avrebbe chiesto scusa o qualcosa del genere e allora sì che mi avrebbe fatto davvero male. Sarei stata costretta a rovinare il romanticismo del momento spiegandogli un po’ di fisiologia. Che è normale per una ragazza non essere completamente soddisfatta dal suo primo rapporto. Ma che il suo ragazzo deve pesare molto bene le parole e che chiedere scusa non è proprio una mossa intelligente.
«Ti amo. E sono felice. E non te lo dico perché mi hai chiesto di dirtelo. Te lo dico perché è la verità.» Mi stringe a sé. Inizio a disegnargli cerchi sulla pancia.
«Sei troppo muscoloso, per essere solo un cantante.»
«Mi preferiresti meno atletico?»
«No, sei perfetto così. Forse troppo, ecco. Magari con un paio di cubetti in meno ci sarebbero meno ragazzine a fare la fila dietro la porta» borbotto.
«Sei gelosa?»
«Un po’» rispondo.
«Solo un po’?» mi chiede mentre mi stringe più forte.
«E va bene, un bel po’. Sei cattivo» sbuffo.
«E perché sarei cattivo?» mi chiede, trattenendo a stento una risata. Non posso fare a meno di sorridere anche io.
«Perché mi hai fatto dire che sono gelosa delle tue fan» mi lamento con la vocina da bimba.
«Ti amo» mi risponde lui e mi dà un bacio sulla testa.
«Ti amo anch’io, testone» gli rispondo, poi mi accoccolo sul suo petto e mi addormento.

*             *             *

«Ritorna a letto» mugolo quando, stiracchiandomi, non trovo il corpo di Liam.
«Non posso, devo lavorare, stamattina» mi dice, però si siede vicino alle mie gambe e mi dà un bacio. «Rimani a letto ancora un po’, Ash. Riposati. Più tardi se vuoi puoi venire in studio. Cioè, vieni, i ragazzi ci terrebbero molto.»
«Va bene.» Mi giro su un fianco e abbraccio il cuscino. Mi rendo conto di non averlo neanche salutato decentemente solo quando sento il suo peso lasciare il materasso. «Liam?» lo richiamo.
«Dimmi.»
«Ti amo.»
«Non sai quanto ti amo io» mi risponde lui. Non lo guardo, ma sento dalla sua voce che è felice, come sono felice io, d’altra parte.
Con il sorriso sulle labbra, torno a dormire.

*             *             *

È brutto non trovare Liam dall’altra parte del letto per la seconda volta in una mattinata. Cerco il suo profumo sul suo cuscino, poi mi faccio forza ad alzarmi. Infilo della biancheria pulita e la sua felpa. A piedi scalzi raggiungo la cucina e mi preparo la colazione. Un paio di fette biscottate con la marmellata basteranno, è quasi ora di pranzo!
Mi faccio una doccia veloce e mi vesto altrettanto velocemente, non vedo l’ora di raggiungere lo studio. Liam mi manca tantissimo e cerco di trattenere i miei piedi dal mettersi a correre, una volta che scendo dal taxi.
Trovo i ragazzi in sala relax, tutti presi in una discussione della quale non cerco neanche di capire il senso: riguarderà sicuramente qualche videogioco.
Mi fiondo su Liam e lo bacio. «Mi sei mancato» gli dico.
«Qualcuno deve raccontarci qualcosa o sbaglio?» Niall è un idiota. Gli voglio bene, eh, ma è un idiota.
«Non sono affari vostri» risponde Liam, mentre io arrossisco dalla punta dei piedi alla punta dei capelli.
Zayn si alza in piedi ed esce dallo studio.
«Che ha?» chiedo agli altri.
«Niente, deve fare quello distaccato. In realtà si sta trattenendo dal saltare al collo di Liam e dirgli che è stra-felice per lui.»
«‘Fanculo, Louis!» urla una voce fuori campo.
«Ti amo anche io, Zayn!»
Scoppio a ridere. Sono felice e questi cinque sono dei buffoni. Beh, almeno quattro dei cinque. Il quinto se ne sta in silenzio. Sorride, ma in silenzio.
«Allora, perché avete voluto che fossi qui, oggi?» chiedo, per distogliere l’attenzione da me e Liam.
«Non possiamo ancora dirtelo, stiamo aspettando Simon» mi risponde Niall.
«Se c’è lui di mezzo inizio a tremare. A proposito di ansia, dov’è zia Sam?»
«Sono qui, Ash. E non sto in ansia, visto che so già di cosa vuole parlare Simon. Per una volta sono a piena conoscenza dei suoi piani, forse so più di quanto non sappiano i ragazzi, dato che l’ho aiutato nella programmazione.»
«Di cosa?» chiedo, tutto questo parlare non fa che mettermi curiosità.
«Intanto di una grandiosa festa di addio e di compleanno» esclama una voce ben nota.
«Mi avete organizzato una festa di addio?» È emozionante sapere che si sono affezionati a me così tanto da organizzarmi una festa di addio.
«Che sarà la stessa sera del mio compleanno?» Liam invece non mi pare troppo entusiasta della cosa.
«Non potevamo fare altrimenti, Liam, sai che avremmo evitato se fosse stato possibile» gli risponde zia Sam, poi lascia continuare Simon.
«Non solo. A questa magnifica festa, alla quale interverranno moltissimi pezzi grossi del mondo della musica – Liam, non fare quella faccia, so che avresti preferito trascorrere il compleanno a Wolverhampton – comunque, a questa magnifica festa suonerete per la prima volta uno dei pezzi del nuovo disco. Uno dei pezzi scritti da voi. Il primo singolo tratto dal nuovo album.»
Ancora non capisco il nesso tra le cose che ci sta dicendo e la mia presenza qui, e il fatto che tutti gli occhi dei presenti siano puntati su di me non aiuta.
«Perché mi guardate?»
«Perché sarai tu a scegliere la canzone che canteremo quella sera, Ash.» Harry mi fissa. I suoi occhi hanno un’intensità particolare, oggi. O forse sono solo io che ci faccio più attenzione.
«Ma…»
«Niente ma. È il regalo che io e i ragazzi vogliamo farti per essere stata con noi, averci sopportati e aiutati in questi due mesi» mi dice Liam e mi stringe più forte. Non sapeva della festa, ma che mi avessero chiamata qui per farmi scegliere il primo pezzo da lanciare sì.
«Non solo, ma abbiamo già le date del tour americano del prossimo anno e, dopo un’estenuante contrattazione con la Julliard, che ci ha fatto firmare un contratto in cui ci impegniamo a farti seguire le lezioni almeno in videoconferenza, possiamo annunciarvi ufficialmente che se vorrai sarai una dei musicisti ufficiali del tour dei One Direction.» Guardo zia Sam con uno sguardo pieno di sorpresa. Innanzitutto per quel ‘se vorrai’, e poi perché immagino che l’idea delle lezioni in videoconferenza sia stata sua per mettermi in condizione di superare gli esami nonostante viaggi con i ragazzi. E anche perché mi deve volere un gran bene, per fare in modo che io possa stare con Liam tutto il tempo del tour. «Ovviamente, e questo ci tengo a sottolinearlo, in tour vigerà la regola dell’anno scorso.»
«Cioè?» chiedo, io in tour con loro non ci sono mai stata.
Scoppiano tutti a ridere. «Astinenza.»

***

Ehm... scusatemi per l'ultima pessima battuta (che dà anche il titolo al capitolo), me la porto dietro da quando ho letto che secondo il loro entourage questi cinque dovrebbero restare casti e puri durante il tour. Vabbè, parlando d'altro... che ci scrivo oggi nelle note?

La canzone del capitolo è Everytime We Touch di Cascada, una canzone che io adoro e che spero possa piacere anche a voi.

Vi volevo dire che sul mio blog (a lungo trascurato, ma che ora ho ricominciato ad aggiornare), posterò di tanto in tanto qualche 'spoiler' dai capitoli. Spesso le idee per i capitoli mi vengono nel bel mezzo del nulla, e molte volte mi vengono in mente interi dialoghi senza alcuna collocazione logica... è questo che qualche volta vi darò la possibilità di leggere, stralci di conversazione che si collocano non si sa bene dove o quando, ma che ritroverete prima o poi nei capitoli.

In più a breve pubblicherò un elenco di extra che scriverò subito dopo il capitolo 19, con la loro collocazione precisa. Ovviamente per i prossimi extra vale lo stesso discorso del #1: alla pubblicazione sarà l'ultimo capitolo, alla pubblicazione del capitolo successivo verrà spostato dopo il capitolo a cui fa riferimento.

Perciò, ecco, magari passate, qualche volta, se volete qualche novità :)

Ovviamente ringrazio le sei ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, riempiendomi di complimenti: Alex Spunk, Love5Carrots, Mistina, SheisBen, PiccolaEl, Marti__ Grazie davvero, ragazze, spero di non aver spoilerato troppo con le risposte alle recensioni ^^.

Un doveroso grazie va anche a tutti i lettori silenziosi e a tutte quelle persone che hanno inserito la storia tra le seguite-preferite-ricordate.

Al prossimo capitolo
-K-

   
 
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