Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: reina86    14/04/2012    12 recensioni
Un futuro apocalittico, sogni infranti da uno scienziato assetato di vendetta nei contronti di un sayan dal cuore nobile, e relazioni spezzate da un destino crudele e beffardo...
Tutto ciò porterà il giovane Trunks, erede del grande guerriero Vegeta, a viaggiare indietro nel tempo e salvare i suoi amici, cambiando cosi le sorti dell'intera umanità una volta per tutte.
Amicizia, passione e lealtà, questi i sentimenti di cui tratterò tra flashback e ricordi di ogni tipo, dando particolare attenzione al rapporto che si è creato tra Bulma e Vegeta in questa dimensione, perchè a volte una struggente storia d'amore riesce a superare anche i vincoli della vita e della morte .
"Pensava di resistere Vegeta, ma i sentimenti a volte sanno essere maligni, aggrediscono alle spalle proprio quando si è più deboli e indifesi mentre tutto si consuma rapidamente; quando poi risorge il sole e compaiono i segni dell'aggressione, restano le ferite per le quali serve solo il tempo, spesso troppo, e lui quel tempo non l'aveva più".
Posso solo augurarvi buona lettura e ringraziare anticipatamente chi vorrà lasciarmi una recensione o un semplice commento.
Reina
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di immergervi nella lettura è bene che io faccia qualche piccola precisazione...

Amo la dimensione di Mirai Trunks per la sua nostalgia e la malinconia che trasmettono i suoi meravigliosi occhi azzurri ogni qual volta gli tornano alla mente le perdite che ha subito durante la sua giovane vita.

Vive rincorrendo il ricordo di un padre importante come lo era Vegeta e che non ha mai conosciuto, lasciandosi cullare dai ricordi che sua madre e il suo migliore amico Gohan gli hanno trasmesso.

Non sarà stato facile per lui affrontare tutto questo, ma questa storia ci insegna che la speranza che alberga in ognuno di noi non muore facilmente, e che anche le storie più difficili a volte hanno un lieto fine.

Scriverò proprio di questo, della voglia che ognuno di noi ha di rialzarsi dopo una brutta caduta, perchè dopo ogni temporale il sole esce sempre più trionfante, e dopo delle lacrime vi è sempre un sorriso a riportare la pace dentro i nostri cuori.

Amicizia, amore e umiltà, questi i sentimenti di cui parlerò sperando di non annoiarvi troppo...

Buona lettura a tutti voi.

Reina

CAPITOLO 1

 

Ci sono solo due giorni all'anno in cui non si può fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e principalmente vivere”.

 

 

Un giorno come tutti gli altri, un giorno che si sarebbe dovuto confondere tra i tanti episodi di quell'anno, pieno di gioia ma soprattutto di dolore; attese, rinunce, abbandoni e illusioni, tali da spezzare anche l'animo più forte.

Quello avrei tanto voluto che fosse, solo un giorno qualunque.

Solo e semplicemente un giorno qualunque...

 

La notte era il momento più proficuo per lavorare, per me lo era sempre stato, e da quando ero madre lo era ancora di più. Lo schermo del computer era l'unico punto di luce nella mia stanza, mentre il ticchettio delle mie dita sui tasti era l'unico rumore che si riusciva ad udire.

Lasciavo sempre i calcoli più complicati alla mattina successiva quando la mia mente era più fresca e sveglia, mentre le equazioni e gli algoritmi, più facili da gestire, mi facevano compagnia la sera, sempre quando Trunks non decideva di farsi coccolare tra le mie braccia. Chiusi la cartella di lavoro, eliminai qualche file che non serviva più, e poi apparve lui, la foto del mio piccolino sullo schermo del PC, ormai faceva parte anche del mio lavoro quotidiano; era sempre presente, anche solo come screensaver, per testimoniare ogni volta quanto la mia vita fosse cambiata per amore. Ero e sono sempre stata una madre orgogliosa, e poi quei suoi dolcissimi occhi blu tanto simili ai miei, riuscivano a conquistare tutti tranne il cuore di suo padre...

Raramente lo aveva degnato di qualche fugace sguardo, e quando lo guardava con quei suoi occhi di brace, riusciva a trasmettere solo indifferenza e noncuranza; allora sconsolata lo prendevo in braccio e lo stringevo sempre più forte, cercando in qualche modo di colmare quel vuoto che lasciava negli occhi di nostro figlio ogni volta che lo osservava.

Non avrebbe dovuto conoscere cosi suo padre, non doveva nemmeno assomigliargli quanto ad orgoglio e freddezza, lui era un sayan è vero, ma era pur sempre mio figlio e l'amore era un sentimento che avrebbe dovuto conoscere ed apprezzare.

Da quando Vegeta era tornato sulla terra, gli avevo spiegato che Trunks era suo figlio, che era nato dopo la sua partenza per lo spazio aperto, e solo Dio sa quanto avrei voluto un altro tipo di reazione a quelle mie parole. Lui sembrò solo meravigliato e al tempo stesso deluso, deluso di se stesso, di aver avuto un figlio mezzosangue, indegno di portare avanti il nome di una stirpe cosi gloriosa come quella dei sayan. Lui era la testimonianza tangibile di quella debolezza terrena che aveva avuto nei miei confronti durante la sua permanenza in casa mia, un'umiliazione che non si sarebbe mai perdonato, ma che al tempo stesso non avrebbe mai nemmeno scordato.

La sua partenza per lo spazio fu dolorosa, anche perché non sapevo se sarebbe mai ritornato da me prima o poi; conoscevo la sua smania di migliorare, di arrivare al massimo e diventare un super sayan, cosi come lo era diventato Goku dopo lo scontro con Freezer, ma non sapevo quali erano i suoi reali sentimenti verso di me, l'unica debole ed insignificante terrestre per cui riuscì a provare qualcosa.

Purtroppo non aveva fatto i conti con un destino beffardo e crudele, poiché quello stesso destino che mi aveva permesso di amare un sayan spietato e omicida, mi aveva tolto il più caro amico di sempre. Solo poco tempo prima Goku era morto per una malattia cardiaca incurabile che non gli aveva lasciato il tempo di salutarci, di sorriderci un'altra volta e vivere la sua vita tranquilla come aveva sempre fatto. Che giustizia era mai quella che prendeva le persone migliori e lasciava sulla terra quelle più meschine e crudeli?

Avevo sofferto immensamente, mai come prima di quel momento, una ferita che sanguinava ancora e che probabilmente non avrebbe mai smesso di farlo.

I suoi sorrisi e i suoi abbracci saranno immagini che porterò sempre nel mio cuore, la sua ingenuità e la sua bontà d'anim un giorno come un altro...

Cosi credevo, solo un altro normalissimo giorno...o rimarranno sempre impresse nella mia mente, ci ha salvato tutti più e più volte, senza chiedere mai nulla in cambio, mai... era un eroe inconsapevole di esserlo, un grande uomo, un grande amico.

Vegeta tutto questo non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo, per lui Goku o Kakaroth, come spesso lo chiamava, era solo un ostacolo, un nemico da combattere e distruggere perché aveva osato batterlo ed umiliarlo appena arrivato sulla terra.

Il principe dei sayan, il più orgoglioso e solitario guerriero dell'universo, la sua rivincita non l'avrebbe mai più avuta, e questo in cuor suo bruciava terribilmente, più della sconfitta subita, più della consapevolezza di essere secondo ad un suo infimo suddito.

Da quando glielo avevo detto, il suo sguardo si spense, non una parola usci' dalla sua bocca, orgoglioso e testardo com'era non mi avrebbe mai dato questa soddisfazione, e poi a mala pena riuscivo a credere che si fosse stabilito di nuovo a casa mia, continuando i suoi soliti allenamenti e riprendendo le vecchie abitudini che accompagnavano le sue giornate tutte cosi monotone ed uguali. Ero convinta che fosse tornato solo per dimostrare a Goku chi fosse davvero il più forte dell'universo, e sapevo in cuor mio che lui come me, soffriva della sua assenza.

I miei sentimenti per lui erano immutati, nonostante il suo abbandono, il mio cuore apparteneva a lui e cosi sarebbe stato per l'eternità, questa volta ero sicura di ciò che provavo e anche se avevo sofferto moltissimo, non avrei mai potuto cancellare nemmeno un singolo momento trascorso con lui.

La sua apparente indifferenza nei nostri confronti però era dolorosa e terribile da sopportare, soprattutto perché avrei tanto desiderato che Vegeta fosse stato un buon padre per il mio Trunks ed invano attendevo il giorno in cui avrebbe accettato il suo ruolo paterno. La cosa che più mi stupì fu il mio essere masochista ed accettare di vivere nuovamente con lui sotto lo stesso tetto, pur trattandomi da completa estranea.

La mia famiglia ed il mio bambino mi erano sempre accanto, ma volevo di più,

ogni giorno che trascorrevo senza nemmeno ricevere un suo sguardo, mi faceva cadere in un baratro sempre più profondo dal quale era certa che non avrei mai più rivisto la luce. Di lui e del suo amore mi era rimasto Trunks, il mio dolcissimo bambino, e dentro di me speravo tanto che un giorno sarebbe somigliato a suo padre. Molto probabilmente avrebbe avuto la sua forza e la sua determinazione, ed uno sguardo che avrebbe rispecchiato il suo orgoglio e la sua caparbietà; sarebbe stato un suo degno erede e Vegeta lo avrebbe amato prima o poi, era solo questione di tempo.

Avevo gli occhi stanchi, spensi il computer e con le mani sciolsi i capelli che prima erano legati, e pensai che dopo tutto la mia vita non era poi tanto male, avevo un lavoro duro ma appagante, una famiglia bellissima ed un figlio adorabile. Non avrei dovuto lamentarmi come spesso facevo in quel periodo, dopo tutto ciò di cui avevo bisogno era di buttarmi a capofitto negli affari, anche solo per non pensare, volevo avere una solida routine in cui immergermi e spegnere il cervello una volta per tutte.

Non dovevo pensare alla perdita di Goku, e nemmeno a Vegeta, perché ormai non poteva essere più mio; dovevo abbandonare i miei sogni da bambina e fare l'adulta, la madre e soprattutto credere nel futuro, credere che nei giorni seguenti avrei avuto nuove opportunità e nuovi sentimenti da coltivare.

Guardai l'orologio della mia camera, era la mezzanotte del dodici di maggio, l'inizio di quello che sarebbe stato un giorno qualunque, solo e semplicemente un giorno come un altro.

 

Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: reina86