Tempestare il muro di pugni.
Ecco cosa vorresti fare.
Ad ogni sua parola,
ad ogni sua azione.
Riempire il muro di pugni,
fino a sanguinare,
fino a romperti le ossa.
Scaricare tutta la rabbia,
tutto il rancore,
tutta la forza.
Chiudere gli occhi,
vedere la sua faccia,
e picchiare più forte.
Ecco cosa vorresti fare.
L’unica reazione logica,
per evitare di fare altrettanto
con la sua faccia.
Ogni parola,
ogni mossa,
ogni errore.
Errori su errori,
ogni giorno, ogni secondo.
Non fai altro.
Non impari da essi,
continui imperterrita a ripeterli.
Urla.
Scalpiti.
Strepiti.
Pianti.
Non sento altro.
Ogni giorno,
ogni anno.
Da sempre.
Di tanto in tanto ti fai umana.
Si riesce a parlarti,
ma per poco.
Una semplice richiesta,
sempre ignorata.
Rabbia crescente.
Fino all’esplosione.
Poi fai la permalosa,
scappi,
sibili per la rabbia,
ma non cambi.
Piccoli errori,
giorno dopo giorno.
Il vaso è pieno,
già da tempo.
Continui imperterrita,
senza badare a noi,
ai nostri consigli,
alle nostre richieste.
Piccole cose.
Goccia dopo goccia
Riempi i nostri corpi di risentimento.
Giorno dopo giorno
Nuovi e vecchi errori si accavallano,
portando con loro un carico
di odio.
Tranquillità.
Riassumi fattezze umane.
Dura poco.
È sufficiente una parola, un gesto,
una scintilla,
tutto torna come prima.
Il limbo svanisce,
si ripiomba nell’inferno.
Grazie a te.