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Autore: _Atlas    14/04/2012    5 recensioni
Gabriel ripiegò le ali e si avvicinò, richiamato da dei sommessi singhiozzi, ad un fagottino fragile e tremante, abbandonato rincantucciato in quel piccolo angolo di Paradiso. [...]
“Come mai non è ancora stato adottato?” Si domandò il giovane Arcangelo.
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Pronti per una dose gratuita di diabete? :3
[non slash + regalo per voi alla fine °-^]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Gabriel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
- Questa storia fa parte della serie 'Wings, Brothers... and Tears'
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(c'è un "regalino" x voi nel commento autore ^^)



First Encounter


Gabriel ripiegò le ali e si avvicinò, richiamato da dei sommessi singhiozzi, ad un fagottino fragile e tremante, abbandonato rincantucciato in quel piccolo angolo di Paradiso.
Intuì che si trattava, da quanto poteva vedere, di un Serafino; difatti dalla minuta schiena non spuntavano paia d’ali.
“Come mai non è ancora stato adottato?” Si domandò il giovane Arcangelo.
Solitamente i suoi cugini non ci mettevano molto ad accogliere i nuovi arrivati; specialmente Michele era sempre propenso ed allegro ad accogliere nuovi fratelli.
Dopotutto lui poteva permetterselo, con le sue infinite paia d’ali...
Gabriel mosse qualche passo verso il frugoletto singhiozzante  e, giuntogli vicino, si accovacciò al suo fianco.
Il piccolo, che non si era accorto prima della sua presenza, sobbalzò e lo fissò con i grandi occhi spalancati, da cui sgorgavano ancora copiosamente calde ed abbondanti lacrime.
L’Arcangelo si trovò a fissare quei profondissimi e chiari pozzi, di un blu quasi impossibile, colore che non ricordava di aver mai visto prima.
“Che ci fai qui da solo? E come mai piangi?” Chiese Gabriel, con una dolcezza che non sapeva di possedere, resistendo a fatica all’impulso di stringere a sé quel corpicino per consolarlo.
L’interessato si asciugò le guance con le piccole mani e cercò di rispondere.
“... Nessuno ha-... ha tempo per me; non-... non mi vogliono...”
Aveva una vocetta chiara e cristallina, seppur scossa dai singhiozzi.
Il più grande, intenerito, gli asciugò le lacrime con una mano e gli circondò le spalle minute con un braccio, portandoselo vicino.
“Non ti preoccupare; un posto c’è per tutti.” Sussurrò, cercando di confortare il piccolo.
Quello smise pian piano di singhiozzare e osservandolo, questa volta curioso, disse:
“Gli altri non sono gentili come te.”
Gabriel dovette ridacchiare a quell’affermazione.
“Se lo dici tu... I miei cugini mi considerano tutt’altro che gentile.”
A quell’affermazione il piccino corrucciò le sopracciglia e abbassò lo sguardo, riflettendo serio; poi riprese a guardare l’Arcangelo, confuso.
“Ma con me sei gentile; molto più gentile di loro... più gentile di tutti!” Affermò alla fine, convinto.
Il più grande gli sorrise e, scompigliandogli con affetto i capelli scuri, cercò di pilotare il discorso in punti più cruciali ed importanti della sua buona creanza.
“Di un po’... almeno ce l’hai un nome? Io sono Gabriel.”
E gli allungò una mano, che l’altro non tardò a stringere timidamente.
“Il mio nome... è Castiel.”
“Bene, allora...” Disse l’Arcangelo, alzandosi e dandosi una spolverata alla tunica; ormai, a furia di restare piegato sui talloni, aveva perso sensibilità alle caviglie. “... Mi sa che è ora di trovarti un fratello maggiore che ti doni un paio d’ali. Scommetto che l’idea di restare un Serafino non piace nemmeno a te, giusto?”
Castiel annuì convinto, tirandosi su a sua volta, aiutato da Gabriel.
“Chi mi adotterà?” Domandò curioso, e anche un po’ preoccupato.
L’altro si strinse nelle spalle. “Probabilmente Michele; dopotutto è lui che ha preso con sé almeno la metà abbondante degli Angeli di tutto il Paradiso.”
Il piccolo spalancò gli occhi, atterrito, e strinse più forte la mano dell’Arcangelo, evitando il suo sguardo.
“No! Lui mi fa paura...”
Il più grande sbattè più volte le palpebre, ragionando.
Sentiva il bisogno di aiutare quella creaturina, e gli sarebbe piaciuto terminare in fretta la questione.
Forse lui stesso avrebbe potuto..?
Indeciso, si passò una mano tra i capelli color miele e si guardò attorno; poi il suo sguardo nocciola tornò a specchiarsi in quelle iridi color ciano che lo scrutavano speranzose dal basso.
... Oh,per la miseria! In fondo quel secondo paio di ali a che cosa gli serviva?
Per volare utilizzava soltanto le primarie dalle remiganti dorate; quelle più piccole, a ben pensarci, quasi lo intralciavano.
Si ritrovò a pensare che, con quelle gradevoli gradazioni azzurrine delle piume, al piccolo Castiel sarebbero state d’incanto.
Senza permettersi di pensare oltre, prese in braccio il fagottino ai suoi piedi e, unendo il dito indice al medio della mano destra, posò delicatamente i polpastrelli sulla sua fronte, in un tocco rapido e leggero.
Entrambi furono brevemente circondati da una luce tiepida, quasi d’alba, e il dolore che in seguito sentì Gabriel fu decisamente il peggiore che avesse mai sopportato fino a quel momento; ma quando alla fine tornò a posare gli occhi su Castiel, la sensazione spiacevole svanì completamente, lasciando posto ad un calore che sentiva diffondersi dal centro del petto a tutto il corpo.
Il Nuovo Angelo si stropicciò gli occhietti e, sempre più incredulo, mosse leggermente le sue nuove ali.
“Benvenuto, fratellino.” Sussurrò l’Arcangelo, che ancora non si capacitava del perché si sentisse così stanco. In ogni caso, era felice come non mai.
“Gabriel...” Mormorò il più piccolo, aggrappandosi all’ormai fratello maggiore.
Detto da lui, il suo nome gli piaceva di più.
Gabriel strinse forte a sé il corpicino di Castiel, ancora piuttosto incredulo, e di nuovo quel piacevole calore gli scaldò il cuore.
Sfiorando delicatamente la guancia del piccino, il maggiore si domandò cosa il futuro gli avrebbe riservato; quali prove, quali gioie e quali dolori quel piccolo Angelo avrebbe dovuto affrontare...
Ma di una cosa l’Arcangelo era certo; che lui, direttamente o indirettamente, sarebbe stato al suo fianco.
 
 
 
 
 
 
L’Angolo di Zazzy


-Si si, lo so...
È una minchiata; comincio a ripetermi; è una noia; ci sono errori; blahblahblah...
Ma che vi posso dire? Dovevo scriverla! >.<
Non so con quale criterio, però almeno adesso posso sentirmi in pace con la mia insana coscienza.
Vi prego in ginocchi prostrandomi ai vostri piedi di recensire T^T
Si, io vivo per le recensioni lunghe e corpose (mi piace leggere, che ci posso fare XD), ma anche se scrivete due parole in croce mi va bene... fatemi sapere di esserci, ecco i__i
Vi faccio anche un regalo...
In esclusiva, Zazzy condividerà con voi il suo meraviglioso (e da sbav) desktop!
Mi raccomando, fazzoletti alla mano per evitare di sbavare e sporcare il computer di sangue dal naso; e poi non ditemi che non vi avevo avvertito... buone seg- hem; buona visione! X°D
http://4.bp.blogspot.com/-ktiN-zzOxEM/TgRWeg4-lKI/AAAAAAAAARA/LtUOWHtGh04/s1600/out_of_the_cage_by_nasyu-d3iga9t.jpg
 
Alla prossima!
E, mi raccomando, se avete idee (possibilmente con Gabe ^^) che non avete voglia di sviluppare... ditemi pure! Come con LunaStortaBlack farò il possibile per elaborarle al meglio e vi citerò all’infinito per ringraziarvi dell’opportunità :3
See ya! °-^
 
Bacioni <3 Zazzy
 
 
 

   
 
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