Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Ricorda la storia  |      
Autore: Tayr Seirei    14/04/2012    3 recensioni
Il ragazzo non sapeva chi fosse questo spirito.
Né perché fosse imprigionato nel puzzle, o perché lo proteggesse con tanto accanimento.
Di una cosa, però, era sicuro.
Voleva sapere dov'era finito il suo cuore.
L'avrebbe fatto sorridere, e stavolta sarebbe stato un sorriso sincero.

Volevo fare chissà quale descrizione elaborata, ma non lo farò! ^o^ D'altronde, non sarebbe neanche in linea con la fanfic. E', molto semplicemente, davvero, il racconto di come lo Spirito si sia ricordato di avere un cuore. Un cuore che non hai mai smesso di battere.
(Ma nulla di amoroso, eh...!)
Ed è pure una mezza songfic (ho usufruito solo di metà lyrics, sì.) con la bellissima Kokoro di Rin Kagamine! (Anche se io ho usato il testo di Len. XD)
Si può cominciare!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Yuugi Mouto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ci sarà un miracolo



- I bambini non dovrebbero mai piangere. Sai che con il loro sorriso possono far nascere una fata?
Tutto ciò che quel bambino dagli occhi viola desiderava era, semplicemente, un miracolo.
Un miracolo... per non essere mai più solo.
Un miracolo... per avere sempre qualcuno con cui giocare.
Il bambino si chiamava Yuugi.
E quando trovò un puzzle dai mille pezzi dorati, un puzzle che mai nessuno era riuscito a ricomporre, decise che avrebbe realizzato l'impossibile.

Uno scienziato solitario creò un robot
che venne definito "miracolo"


Ci lavorò per anni, su quel suo personalissimo "miracolo". Il puzzle dorato fu il suo miglior compagno di giochi; l'unico cosa che, a quanto pareva, non l'avrebbe mai abbandonato.
Il tempo passava, il bambino divenne un ragazzo, e le lacrime continuavano a cadere...
E quando, poi, a causa di tutta una strana serie di circostanze, il ragazzo riuscì ad incastonare l'ultimo pezzo del puzzle, qualcosa successe davvero.
Aveva degli amici. E qualcosa da amare con tutto se stesso.
Non esisteva più l'impossibile.
E con gli amici, arrivò anche quello che, in definitiva, sarebbe davvero stato "il suo miracolo". Nascosto in quel puzzle, v'era uno spirito.
Uno spirito dagli occhi viola come i suoi.
Ma questo spirito non sapeva sorridere.

Però questo non era sufficiente
Mancava ancora una cosa che non può essere costruita
Si trattava del programma noto come "Cuore"


Si susseguirono le battaglie. Si susseguirono i giochi.
Cose orribili avvenivano sotto i loro occhi ma, davvero, nessuna di queste restò impunita.
Lo Spirito faceva del suo meglio per proteggere il ragazzo. Da ogni nemico, da ogni pericolo. Forse, soprattutto, da se stesso.
Senza mai chiedere nulla in cambio. Senza mai risparmiarsi.
Innumerevoli volte mise in pericolo la sua vita.
E, innumerevoli volte, compì anche lui delle cose orribili.
Ma cosa lo muoveva? Non conosceva la paura.
E nemmeno l'amore, dovette constatare dolorosamente il ragazzo. Allora, cosa?
Perché percepiva quel vuoto dentro di sé?
Cos'era quell'immenso senso di mancanza...?

Era mai possibile che...
... quello spirito avesse dimenticato il proprio cuore?

"Voglio insegnargli e condividere con lui
la gioia e la tristezza degli uomini"
Il miracoloso scienziato
esprime questo desiderio
l'angoscia continua
e solo il tempo passa
Una voce che cantava venne lasciata indietro e questo "cuore"


Chi era l'ombra di chi?
Ragazzo e spirito si scambiavano di posto in quel corpo, per combattere quelle battaglie che forse appartenevano all'uno, forse all'altro, o forse a nessuno dei due.
Intanto, il ragazzo si malediceva una volta di più per la sua debolezza, lo spirito... niente. Ogni tanto, raramente, gli sfuggiva un sorriso enigmatico. Il sorriso di una persona che si è dimenticata cosa significhi la parola "gioia", o meglio, forse non ne ha mai sentito parlare.
Il ragazzo non si era accorto subito di lui, in verità. Anzi, ci era voluto del tempo, prima che si rendesse conto del cambiamento. Era una cosa un po' paradossale: la presenza dello spirito lo faceva sentire più presente, più completo, ma nello stesso momento gli comunicava un dolorosissimo senso di mancanza....
... cos'era quella nostalgia...?
... e per la prima volta, pensò che forse erano i sentimenti dell'altro.
Qualunque cosa fosse, chiunque fosse, doveva sentirsi veramente molto, molto triste.
Non c'era nient'altro per lui. Solitudine.
Il ragazzo non sapeva chi fosse questo spirito.
Né perché fosse imprigionato nel puzzle, o perché lo proteggesse con tanto accanimento.
Di una cosa, però, era sicuro.
Voleva sapere dov'era finito il suo cuore.
L'avrebbe fatto sorridere, e stavolta sarebbe stato un sorriso sincero.

"Vedo il mio riflesso dentro i tuoi occhi
che senso ha l'esistenza per te?"
Il suo tempo non è infinito
Ma lui ancora non capisce


Vedersi nel senso specifico del termine, per loro, era leggermente complicato; condividevano lo stesso corpo e, in effetti, il ragazzo non era neanche sicuro di quanto l'altro avesse consapevolezza della situazione.
Ma un giorno ebbe "fortuna": quando qualcun altro senza cuore - l'ennesimo spirito solitario, forse...? - intrappolò la sua anima all'interno di una bambolina, finalmente poté vedere quel viso che ogni tanto si sovrapponeva al suo.
Un viso che era come una maschera. Non mostrava paura, fastidio, nemmeno rabbia, questa volta...
Quanto si somigliavano.
Quanto non si somigliavano.
E gli occhi. Gli occhi...
Occhi viola come quelli del ragazzo. Occhi grandi, occhi profondi, occhi... tristi?
Era una scintilla di malinconia, quella che vedeva riflessa nell'ametista?
E non lo sapeva, ma quella scintilla l'avrebbe vista ancora per lungo tempo, come un cristallo di ghiaccio prigioniero...
Nel momento in cui lo spirito lo guardò dritto negli occhi, comprese.
L'altro era consapevole. L'altro lo conosceva. E non avrebbe mai permesso che gli capitasse qualcosa di male.
Uno straordinario senso di sicurezza.
Uno sguardo che non lo avrebbe mai abbandonato.

Ed era il suo unico, bizzarro modo per dimostrare qualcosa di vagamente simile all'affetto. Almeno per il momento.
L'altro gli voleva bene. Anche se forse non ricordava più cosa questo significasse.

"Perché stai piangendo?"

Il tempo passò, inarrestabile, e ragazzo e spirito da quell'ultima volta non si erano più parlati, sebbene si fossero "scambiati" di ruolo parecchie volte. Era inutile: per quanto il ragazzo pensasse ancora a quegli occhi tristi, per quanto lo spirito fosse dentro di lui, per quanto fossero vicini... l'altro rimaneva sempre una spanna oltre la sua portata, irraggiungibile.
E quel grande, freddo vuoto era ancora al suo posto, poiché nulla era riuscito a colmarlo. Il ragazzo, però, voleva cambiare le cose.
Durante quella loro guerra, avrebbe trovato il modo per parlargli almeno una volta.
E a proposito di guerre... sembrava che tutti gli psicopatici del mondo finissero col bussare alla sua porta, prima o poi, e il ragazzo ne ebbe conferma quando, un giorno qualsiasi, un imprenditore dai lunghi capelli argentati e un occhio d'oro rapì l'anima di suo nonno.
Per una volta, lo spirito non era stato in grado di vincere la partita.
E allora via, tutti in missione! Chissà, magari il ragazzo aveva smarrito la prudenza per strada; forse faceva troppo affidamento sullo spirito, forse era semplicemente molto fiducioso, ma sentiva che l'altro l'avrebbe aiutato a recuperare suo nonno a qualsiasi costo.
A qualsiasi costo.
Il ragazzo aveva ragione, e lo scoprì su di una torre, durante un duello: lo spirito lo avrebbe aiutato a qualsiasi costo.
Ma la vita dell'altro ragazzo, quello contro cui combattevano - il quale, in fin dei conti, voleva solo salvare suo fratello - era un costo troppo alto.
Per la prima volta, il ragazzo disse "No!". Anzi, lo gridò. E lo gridò così forte che anche lo spirito, per la prima volta, lo sentì.

Girandosi lentamente, lo spirito lo vide.
Vide quel ragazzo, il suo protetto, piangere.
Una scintilla.
Un fremito.
Qualcosa che ricominciava a pulsare, nel profondo.
L'ultimo tassello del Puzzle Millenario era
veramente tornato al suo posto.
Quello non era un "ragazzo", era Yuugi.
Lo disse piano, con la sua bocca che in realtà non c'era, prima di lasciarsi ricadere dentro il Puzzle. Solo una frase.
"Mi dispiace, Yuugi."

Ma Yuugi aveva un cuore enorme, e lo perdonò.
Gliel'aveva promesso, no? Lo avrebbe fatto sorridere. Sempre e ancora.

... e grazie a quel miracolo accelerato, il fatto che fosse morto da secoli perse qualsiasi importanza. Era lì, era vivo, a suo modo.
Il suo cuore batteva ancora, da qualche parte, e null'altro importava.
Lo spirito sorrise appena, dolcemente, nelle profondità del Puzzle, in mezzo a quel buio che poteva diventar luce in ogni momento. In quell'attimo, aveva una parola sulle labbra. Una sola. "Kokoro..."



Fin


Yoh!
Ecco, questa era la tanto decantata oneshot che dovevo postare. <3 Una songfic con la splendida Kokoro!
Sì, ho aspettato appositamente perché volevo buscarmi la 500° fanfiction! Magari ne toglieranno qualcuna e scalerà, ma avrò sempre la soddisfazione di essermi accaparrata la cifra tonda. U.U Okay, a parte questa cosa discretamente idiota... La suddetta è una SPECIE di song-fic. Ho utilizzato solo META' canzone. L'avevo scritta praticamente per intero - l'ho ripresa e aggiunto il finale solo qualche settimana fa - mesi orsono. L'idea era di scrivere anche un secondo capitolo relazionato - sì, sarebbe dovuta essere una minilong. - ma... nel frattempo, ho risentito la canzone - che amo alla follia - moltissime volte, e l'ho compresa meglio. Risultato: non mi andava più di scrivere il secondo capitolo. E' molto probabile, però, che prima o poi decida di scrivere un'altra songfic utilizzando la canzone per intero. Sarebbe fAigo. ** In fin dei conti... è uno spettacolo di canzone, la mia bellissima Kokoro - l'idea era di utilizzare la versione "Kokoro x Kokoro Kiseki", quella che cantano sia Rin che Len, ma alla fine ho usato solo Kokoro dal side di Len... - siccome la suddetta canzone merita parecchio davvero, ascoltatela! *___* Kokoro x Kokoro Kiseki (quella che pensavo di utlizzare e invece userò in futuro. Il sub ita è fatto da me! *O*) Kokoro Kiseki (quella che trovate qui). La traduzione l'avevo fatta io su due piedi basandomi sulla traduzione inglese che trovata su AnimeLyrics (this.)
... Uhm, ok, mi pare non ci fosse altro da dire. Quindi vi saluto. ^o^
Bye!

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: Tayr Seirei