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Autore: Alexandra McAdams    15/04/2012    2 recensioni
Zayn restò muto, non si aspettava una reazione del genere. La raggiunse, e sapeva che aveva ragione, ma non riusciva a trattenersi. Alla fine era stata tutta colpa sua, e se non si fosse fatto imbambolare da dei lunghi capelli biondi ora sarebbe lui al suo fianco e non Harry.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il camino acceso bruciava ardentemente.
I giocattoli dei piccoli sparsi ovunque: peluches, macchinine, trucchi, puzzle. La maggior parte degli accessori della cucinetta erano sul gradino del camino, lo riempivano quasi tutto.
Appena scese le scale si ritrovò nel buio della notte che fuori si stava formando ed una fioca luce di quel caminetto al centro del salotto.
Quella perfezione che le era capitata la stava guardando.
Lei restò ferma sulla porta, ancora incredula di avere lui al suo fianco, non poteva essere vero. L’aveva desiderato così nel profondo che pensava di aver esaudito ormai tutte le sue possibilità.
Eppure era lì, seduto sul tappeto sotto ad una coperta bianca ed il riflesso delle fiamme che giocavano all’interno dei suoi grandi occhi verdi.
Si avvicinò, lui alzò la coperta per poterla stringere a se e si appoggiarono al  divano.
Le braccia di lui la accoglievano dolcemente, come se la forma dei loro corpi fosse fatta l’una per compensare l’altra.
-dormono finalmente?- domandò Harry a colei che era ormai diventata la sua ragazza.
Elodìe annuii continuando a guardare le fiamme del camino che la ipnotizzavano ogni volta.
Un silenzio che ad alcuni sembra imbarazzante cadde su di loro, ma fu solo un momento di rilassamento nel quale entrambi riuscivano a godersi la compagnia dell’altra senza bisogno di parole.
-grazie per avermi aiutato con i miei cuginetti oggi, non so come avrei fatto senza di te-  sussurrò lei voltandosi a guardarlo.
Lui le sorrise dolcemente, e le fossette si crearono sulle sue guancie per rendere ancora più perfetto quel sorriso che già lo era di per se.
La porta si aprì in quel momento. Gli zii di Elodìe erano tornati a casa e loro due, finalmente, potevano godersi il resto della serata.
-amore grazie mille per averci lasciato questo giorno libero. Harry- disse la zia abbracciando Elodìe e sorridendo.
Harry annuii mostrano uno dei suoi meravigliosi sorrisi e poi prese la mano ad Elodìe.
Salutarono, presero le loro cose e si diressero verso la parcheggio accompagnati dal bagliore delle stelle e della luna che guardava su Los Angeles.
-quando devi partire?- gli domandò Harry interrompendo il canto dei grilli.
-tra due settimane precise. Siamo a sabato e io riparto tra due sabati, la sera..- disse lei un po’ giù di corda.
Salirono in macchina e raggiunsero velocemente l’hotel in cui Harry e gli altri ragazzi alloggiavano per quei 10 giorni.
-senti, io parto due giorni dopo di te. Troveremo un modo poi per vederci ancora quando torniamo tutti e due a casa- disse lui cercando di rassicurarla.
Ma sapeva perfettamente che tutto ciò che stava capitando ad entrambi era quella fortuna che sarebbe svanita da li a poco.
Il suo successo con la band, finalmente aver ritrovato lei, ora essere riuscito a godersi un viaggio insieme ai ragazzi e alla sua amata. Tutto sembrava filare per il meglio, ma sospettava un brutto rientro per entrambi.
Lei tornava in Italia, lui tornava a Londra. Anche se forse una soluzione c’era.
-e se io andassi ad abitare dalla zia? Così tornerei a fare pratica di italiano, potrei starti vicino e volare a Londra se dovessi avere qualche ‘appuntamento’. Non sarebbe così difficile, i ragazzi capirebbero- sbottò lui entrando in stanza.
-capiremmo cosa?- domandò Louis sdraiato sul letto.
-niente Lou, sta sparando minchiate a gogo! Aver fatto da babysitter gli ha dato alla testa più di quanto lui sia abituato- sbottò Elodìe battendo un cinque a Zayn.
-io lo sapevo che dovevamo prendere stanze separate! Dio mio sono in stanza con Louis e mi ritrovo tutti voi a dormire nel mio letto? E che cazzo, no! –urlò quel dolce ragazzo dai riccioli meravigliosi.
Scoppiarono tutti a ridere senza nemmeno minimamente muoversi. Poi Harry si fece spazio tra vestiti, lenzuola e corpi degli altri ragazzi, mentre Elodìe prese Zayn per il braccio e lo trascinò fuori sul balcone.
Appena l’aria fresca di quella sera primaverile li investì, Elodìe si coprì il capo con il cappuccio della felpa e frugò tra le tasche dei jeans di Malik.
-sai che esistono i tabaccai in cui puoi comprare sigarette senza problemi? Se vuoi ti do io i soldi, tanto ormai..- sbuffò lui quando per l’ennesima volta quella che era la sua più grande amica le rubò dai jeans il pacchetto di sigarette.
Elodìe sbuffò rigirando gli occhi verso il cielo e senza nemmeno degnarsi di farsi problemi, rubò due sigarette dal pacchetto: una per lei e una per lui.
-vedi? Sono anche premurosa, ti prendo io la sigaretta in modo che tu non debba fare nemmeno un minimo sforzo per tirarla fuori- sorrise maliziosa lei.
Lui sorrise divertito, in fondo le era amico anche per quel lato che lui adorava di lei. Poi la prese sotto braccio e accese entrambe le sigarette.
-come è andata la giornata?- domandò lui.
-bene. Ci siamo divertiti con i piccoli, ci hanno decisamente sfinito..- rispose stringendosi a Zayn- ma io come farò senza di te?-
Lui la guardò dall’alto, confuso.
-si. Ti ho proprio chiesto questo. Alla fine con Harry so che non potrei mai esserci amica, e quindi se per causa della lontananza dovesse finire tutto, me ne farei una ragione. Ma tu sei mio amico, io ti conosco da molto più tempo di Harry e perdere anche te per colpa comunque dei vostri impegni mi fa stare male al solo pensiero- sussurrò lei chiusa da quelle braccia che l’avevano stretta nel frattempo.
Lui le baciò la fronte e poi fece un tiro di sigaretta –sai come la penso su queste cose. Io e te non potremmo mai essere divisi da niente. Nemmeno la tua storia con Harry l’ha fatto, quindi perché preoccuparsi?-
  
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