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Autore: Simply96    15/04/2012    6 recensioni
Buona Domenica :D
Si, vi delizio con questa ciofeca.
{DucanxCourtney}
Dalla storia:
Diversamente dalle sue aspettative, Courtney aveva volto lo sguardo verso di lui.
Bè, forse non sarebbe andata poi così male, sperò Duncan.
- Si, è da molto che non ci vediamo. Quante … corna hai messo nel frattempo a quella? - sibilo, alzando un sopracciglio.
Si, alla fine, era andata proprio male.
Questa storia fa parte della serie "Il finale è ancora da decidere"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il finale è ancora da decidere.'
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Buona Domenica :D
Ok, inizio col dire che questa orribile storia l'avevo scritta una settimana fa, ma non ho avuto modo di pubblicarla ._.
Come potete notare, è una DxC, senza una vera e propria trama :3
L'inizio è venuto uno schifo, lo ammetto -_- Non sono per niente convinta.
La fine, al contrario, è stata più facile scriverla, non mi ci sono soffermata troppo a lungo :)
Non so se questa ciofeca sarà di vostro gradimento, ma lo spero x3
Mi scuso fin da subito se i personaggi non sono Ic, ma sono paranoica su queste cose.
E poi, sono sicura di aver commesso qualche piccolo errore grammaticale. Sì, piccolo xD
Almeno credo.
Bene, vi lascio a codesta cosa :)
Buona, o cattiva, lettura :D
Simply <3

Ciao, Principessa.

Courtney sapeva che andare a quella stupida festa sarebbe stata una cattiva idea.
Una pessima idea.
Già, perché sembrava che tutti gli invitati si fossero dileguati con una scusa più che banale, lasciandola sola, seduta ad un tavolo, a sorseggiare il suo buon caffè, in compagnia di Duncan.
All’inizio andava tutto a meraviglia: Geoff aveva organizzato una specie di rimpatriata con tutti i concorrenti di TD e la cosa non le era sembrata poi tanto brutta.
Se non fosse stato per il fatto che non appena Courtney avesse adocchiato Duncan, si fosse subito irritata a tal punto da restare seduta e guardarlo di sottecchi, maledicendolo mentalmente.
Tutti, eccetto Duncan, si erano accorti del suo comportamento.
Così, proprio nel momento clou della serata, gli invitati si erano dileguati con scuse più che banali, piantando in asso una Courtney perplessa e un Duncan che ancora non aveva capito nulla.
Fortunatamente gli ci volle poco per capirlo, poiché s’accorse ben presto che la stanza si era svuotata in men che non si dica e che ora si trovava solo con Courtney.
Quindi, da circa dieci minuti, la situazione era questa: Courtney che sorseggiava il suo caffè senza staccargli gli occhi di dosso mentre Duncan si dondolava sulla sedia, fischiettando in un modo che la ragazza etichettò subito come stupido e inadeguato.
Courtney continuava a ripetersi che prima o poi avrebbe smesso, ma Duncan aveva iniziato un dannato motivetto conosciuto solo da lui.
- La vuoi piantare? - sbottò lei, di punto in bianco.
Il ragazzo sembrò cadere dalle nuvole, iniziando a guardarsi intorno, spaesato.
- Oh, ma ci sei pure tu? Sai, non ti avevo proprio notata. - disse sarcasticamente scandendo il più possibile le parole.
Courtney non reagì alla provocazione ma si limitò a sbattere la tazzina sul tavolo e incrociare le braccia con fare indifferente.
Per lo meno, Duncan aveva smesso di fischiettare.
Quel silenzio li soffocava entrambi, ma nessuno dei due s’azzardava a prendere parola.
Sembrava una sfida, come se il primo che avesse parlato avrebbe perso qualcosa.
Courtney non avrebbe mai ceduto, la sentiva nell’aria quella provocazione.
Al contrario, Duncan volle metter fine a quello stupido gioco di sguardi.
- Allora, è da un po’ che non ci si vede. - proferì dopo un po’, cercando di rendere la situazione meno ... imbarazzante.
- Mh. - rispose Courtney sempre con fare altezzoso, contornando con l’indice la superficie della tazzina.
A quella risposta, Duncan decise di lasciar perdere, poiché era ovvio che la ragazza preferiva restare in totale silenzio.
Diversamente dalle sue aspettative, Courtney aveva volto lo sguardo verso di lui.
Bè, forse non sarebbe andata poi così male, sperò Duncan.
- Si, è da molto che non ci vediamo. Quante … corna hai messo nel frattempo a quella? - sibilo, alzando un sopracciglio.
Si, alla fine, era andata proprio male.
Courtney vide Duncan roteare gli occhi, segno che era infastidito.
- Pensavo già lo sapessi … - disse lui.
Stai tranquillo, non m’interessa.
- … Erano un po’ di giorni che non ci vedevamo spesso …. -
Non m’interessa.
- Lei la scuola, io il lavoro …. -
Non m’interessa.
- Penso che abbiamo fatto la scelta giusta ….-
Non m’interessa.
- E abbiamo chiuso circa due mesi fa, rimanendo comunque amici. -
… Ok, ora m’interessa.
Courtney non nascose lo stupore che l’invase nel ricevere quella notizia, al contrario: si alzò di scatto buttando a terra la sedia e sbattendo le mani contro un tavolino che miracolosamente continuava a reggersi.
- A-ha! Alla fine non vi ci è voluto molto, vero? Lo sapevo, me lo sentivo dentro che sarebbe finita così! Ho vinto io, ho letteralmente vinto io! -
La ragazza portò le mani in alto in segno di vittoria, tornando a guardare Duncan che nel frattempo cercava di farsi una vaga idea a ciò che si riferiva Courtney.
- Avanti su, come fai a non arrivarci? Io e te siamo stati insieme più o meno due anni. E questo, è da record. Invece, tu e Gwen siete durati quanto? Cinque mesetti? -
L’imbarazzante silenzio che c’era prima, fortunatamente, era stato rimpiazzato dalle scellerate risate di Courtney.
Duncan storse la bocca, leggermente infastidito, ma preferì non dir nulla.
In fondo, erano mesi che non la vedeva così allegra e vivace, e questo gli fece scappare un sorrisetto involontario. Anzi, erano mesi che non la vedeva.
- Sei sempre la solita, eh? - disse d’un tratto, fissandola.
La ragazza portò le mani ai fianchi, piegando la testa leggermente di lato.
- Sappi, Duncan, che quella che hai davanti è una donna forte e matura, futura presidentessa del Canada. Ti ricordo, che io sono l’unica ad essere stata …. -
- La capogruppo in un campo estivo. Grazie, lo so. - finì la frase lui.
Quel suo caratterino infantile e vivace non era stato rimpiazzato da nulla di peggiore, fortunatamente. Duncan si chiese come sarebbe potuta diventare la sua ex fidanzata se fosse stata una fan di grandi soap opera strappalacrime. Sicuramente, sarebbe diventata più smielata di Lindsay.
E certamente, non sarebbe stata una sua ex. Gli facevano impazzire le ragazze con un carattere forte e determinato, caratteristiche che accomunavano Gwen e Courtney.
- Cos’hai da guardare? - sentenziò lei, notando il ragazzo sovrappensiero.
Duncan si ritrasse da tali immaginazioni per tornare alla realtà, iniziando a stiracchiarsi.
- Nulla, Courtney. Ti stavo osservando e sono giunto ad una conclusione. - disse facendole l’occhiolino.
Oh, non ditemi che così pensa di essere sexy.
Poi iniziò ad alzare ed abbassare le sopracciglia.
Si, pensa proprio di essere sexy.
Notando l’espressione asciutta della ragazza, si ricompose. Più o meno.
- Non sei cambiata, ma c’è una cosa … una cosa diversa da prima. -
La mia bellezza?
La mia magnificenza?
La mia superiorità a qualunque altro individuo?
- I tuoi fianchi. Per Dio, Courtney. Dovresti metterti a dieta! - sbottò lui, prendendosi il mento fra l’indice e il pollice imitando un critico di moda.
Courtney spalancò gli occhi.
Sì, era chiaro che Duncan scherzasse, ma la ragazza non ci aveva trovato nulla di umoristico in quella frase.
- Tu … cosa … stai insinuando? - chiese riducendo gli occhi a due fessure.
Duncan non pensava di aver detto qualcosa di brutto, al contrario! Pensava che quella … specie di battuta la potesse aiutare a sciogliersi un po’.
Il ragazzo si grattò il capo, capendo che quella era stata una cattiva mossa.
Ma come cavolo gli era uscita una cosa del genere?
Si era scordato di come Courtney potesse essere terrificante da arrabbiata. A volte non riusciva a comprendere come una ragazza così disciplinata potesse avere una personalità così spietata.
La ragazza, continuando a puntare lo sguardo dritto negli occhi di Duncan, iniziò ad avvicinarsi lentamente.
- Sbaglio, o tu hai appena detto che sono grassa? -
Per la miseria, Courtney! Pensò Duncan, aggrappandosi ai braccioli della sedia.
La semplice e docile figura della ragazza di cinque secondi prima era stata rimpiazzata da un essere terrificante che continuava a puntare il dito contro Duncan e urlare quanti più insulti conosceva.
- E per tua informazione, è un miracolo se continuo ad avere un corpo così! - finì, rossa in viso, prendendo per il colletto il ragazzo.
Duncan, a sua volta, si era sorbito tutta quella scenata, cercando di non infastidirla.
- Avanti su, era solo uno scherzo! Era per … ridere un po’! - si giustificò lui.
- Mai e poi mai avrei voluto … offenderti. - continuò poi, portandosi una mano al petto.
Courtney sospirò, sedendosi affianco a lui che, a sua volta, le aveva accennato un sorrisino.
- Nemmeno tu sei cambiato molto. Sei sempre il solito idiota. - sbottò, solo per levargli dalla faccia quell’espressione.
Duncan si portò le mani dietro la nuca.
Era incredibile come la situazione, da quella iniziale, fosse cambiata.
Fosse migliorata.
Ora Duncan la guardava non come una rivale ma come una vecchia amica. Lo stesso era per Courtney, nonostante il suo sguardo cercasse di non tralasciare alcuna emozione.
D’un tratto, proprio quando Duncan voleva riprendere la parola, Courtney si era alzata.
- Ma è tardissimo! Non pensavo fosse passato così tanto tempo .. dannazione! E’ sempre colpa tua! - disse prendendo la borsa e iniziando a cercare le chiavi.
Duncan soffocò una risatina, osservando come Courtney potesse essere impacciata nel cercare qualcosa di estremamente piccolo in una borsa estremamente grande.
- Sai, mi è piaciuta la chiacchierata di oggi … -
La ragazza lo guardò passiva, continuando a frugare nella borsa. Duncan cercò di non badare a quell’espressione asciutta e continuò:
- Mi chiedevo se domani sera ti andrebbe di uscire a bere qualcosa con me. Oh, tranquilla, non sei obbligata a prendere una birra. Va bene anche se ti scolerai un succo di frutta o una limonata! -
Il ragazzo cercò di essere il più convincente possibile, aggiungendo che non l’avrebbe portata in quello squallido locale dove avevano passato la loro prima serata insieme.
A Courtney vennero i brividi a tale ricordo, poiché ogni volta che Duncan sceglieva un posto dove mangiare si ritrovava sempre a scortarlo in ospedale.
- Mh, ti faccio sapere io. Se proprio dovessi accettare a questa tua … proposta, alle sette sotto casa tua. Si, so dove abiti. Si, so anche che non m’inviterai a salire perché è un porcile. Esatto, so che è un porcile. Non ci vuole molto a capire che è uno schifo! …. Comunque, ci vediamo domani. Ciao, Duncan. -
Il ragazzo seguì con lo sguardo Courtney, non facendo a meno di sorridere.
Ciao, Principessa.

  
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