Life

▪Potere▪

Il cielo grigio stava per annunciare un acquazzone improvviso. Il parco recintato da un'alta rete di ferro argentea era vuoto, nessuno stava giocando al suo interno.
Più che un parco giochi per bambini, sembrava un vecchio spazio composto da erbacce e pezzi di ferro scoloriti, ormai quasi del tutto arrugginiti.
Gli unici rumori che si sentivano erano soltanto i cigolii di quelle altalene ormai consumate dal tempo cullate dalla brezza leggera.

Con il cappuccio della felpa nera in testa, Claire camminava a passo sostenuto sulla stradina parallela al cancello del parchetto. Era sola, la musica nelle orecchie sparata al massimo e il vento che le si abbatteva sul viso le scompigliava il ciuffo. I lunghi capelli dello stesso colore dell'indumento non contrastavano con il tessuto, soltanto la pelle pallida e gli occhi color cioccolato la rendevano una presenza umana se vista da lontano.
Entrò nel parco e rimase in attesa. Mentre avanzava verso la panchina di legno scheggiata si accese una sigaretta, sporcandola di bordeaux con il rossetto che aveva sulle labbra.
Ormai erano quasi le 18.00, sarebbero dovuti arrivare da un momento all'altro.
In lontananza apparvero due figure proprio mentre il cielo iniziava a brontolare.
Claire si alzò dalla panchina e gli andò incontro.

“Allora, hai tutto?”
“Tutto ciò che avevi chiesto, Peter”.

I due ragazzi dal ghigno beffardo erano ormai di fronte a lei.
Claire aprì la cerniera della felpa e tirò fuori qualcosa dalla tasca interna.

“Ecco i tuoi 90” disse Claire.
“Facciamo 110 e porto a casa anche te, che ne dici?” rispose il ragazzo.
Peter iniziò a ridere sguaiatamente, coinvolgendo l'amico in una serie di battute di cattivo gusto.
“Fottiti Peter, io non sono in vendita!” escamò lei spazientita.
“Hei, Claire, non t'incazzare! Insomma, hai bisogno di soldi, no? Io ho fatto la mia offerta!”.

La ragazza stava per andarsene, quando l'altro adolescente, Joy iniziò a parlare.
“E se facessimo 250 bigliettoni, cambieresti idea?”.

Claire si fermò a fissare i due punk. Erano gli idoli dei ragazzini della città, esempi da seguire. Da quando Peter si era colorato la cresta di verde, tra i giovani delle medie era iniziata una serie di arcobaleni nei capelli. Joy invece, più sobrio e dentro i suoi pantaloni zebrati, sapeva sempre come ottenere ciò che voleva.
“Decidi in fretta, cara: o adesso vieni a casa mia, o te ne vai a casa tua con 90 dollari”.

Non avrebbe mai potuto accettare. Non era la prima volta, ma ora aveva un lavoro. Per quanto avrebbe dovuto continuare così per rimediare dei soldi da portare a casa?
Ne aveva bisogno, e lo stipendio di quattro ore al pub ogni sera non bastava per mantenere sua madre e sua sorella. E la casa, e le bollette, e le spese.
“Coraggio, come ai vecchi tempi”.
Odiava la faccia di Peter e la ricchezza di Joy, ma aveva ancora due ore di tempo, e decise di cogliere l'occasione nonostante il prezzo da pagare.

«I thought my life was better»

«Mercy is a job for angels» - Spazio Autrice ∞

Ecco qui il primo -breve- capitolo!
Non è molto come partenza, lo so, ma abbiate pazienza e tutto vi sarà più chiaro!
Ringrazio tutti coloro che dedicheranno/recensiranno/seguiranno questa long, che è stata revisionata e corretta più volte da quando è stata pubblicata!

Chiara

Grafica e correzioni aggiornate al 12/03/2014-