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Autore: telesette    15/04/2012    1 recensioni
[Vampiretto]
Anton voleva molto bene ad Anna, tanto quanto gliene voleva lei, ma non se la sentiva di rinunciare alla sua vita: il suo mondo, la sua famiglia, e tutto il resto. D'altro canto Anna desiderava invece con tutto il cuore poter cambiare la propria natura per lui, se solo fosse stato possibile. Quello che provava per Anton non era una semplice cotta da ragazzina, lei ne era veramente innamorata e lo sarebbe stata per sempre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Uno dei contributi più importanti, nel campo della narrativa per ragazzi, è sicuramente la saga di Vampiretto dell'autrice tedesca Angela Sommer-Bodenburg, che ha venduto oltre 20 milioni di copie ed è stato tradotto in oltre 30 lingue. La scrittrice afferma che il suo "vampiro non è un mostro assetato di sangue, ma un vampiro con timori e debolezze che forse possono aiutare i bambini a liberarsi dalle proprie paure". Il romanzo, scritto nel 1979, è stato poi adattato per il teatro, cinema e televisione. La versione cinematografica ( "Il Mio Amico Vampiro" ), uscita nel 2000, è stata diretta da Ulrich Edel.

Posso darti un bacio, Anton?

Anna era davvero cambiata.
Non era più la piccola vampira sdentata di un tempo, anche se fisicamente era rimasta la stessa, ed era incredibile il modo in cui fosse assai più maturata rispetto a suo fratello Rudiger. Anche con le piccole bianche sporgenze dei canini, nulla aveva modificato la dolcezza e la tenerezza del suo sguardo. Eppure ora che la osservava, Anton vedeva una Anna molto più forte e sicura di sé.
In fondo era naturale: anche se l'aspetto era rimasto quello di una bambina, Anna era un vampiro da più di cento anni; le necessità legate alla sua condizione, assieme al suo istinto di sopravvivenza, l'avevano portata a "crescere" secondo la sua natura; sarebbe rimasta piccola e minuta per sempre, ma con la forza e i poteri di un vampiro a tutti gli effetti.
A volte Anton si chiedeva come fosse possibile che, rispetto a Rudiger e a Lumpi, Anna fosse l'unica della sua famiglia ad avere quella luce rassicurante negli occhi. Ogni volta che lei lo guardava, Anton sentiva chiaramente l'amore e l'affetto che la vampira aveva sempre mostrato nei suoi confronti.
All'inizio la cosa lo aveva fatto riflettere parecchio.
Sapeva che i vampiri potevano innamorarsi ( ne era un esempio Rudiger, perdutamente "cotto" di quell'insopportabile smorfiosa di Olga Seifenschwein ), ma che un vampiro potesse innamorarsi di un essere umano...
Anna non aveva mai nascosto questo suo debole per il giovane Anton, anzi glielo aveva fatto capire in molti modi diversi, tanto che Anton stesso era rimasto piacevolmente colpito da molte cose del suo carattere. Anna era dolce, sensibile, coraggiosa, orgogliosa, determinata, suscettibile, affezionata e... vampiro o no, era la persona più bella che avesse mai conosciuto.
Col tempo anche lui si sorprese nel rendersi conto di provare qualcosa per lei. Erano amici, certo, ma entrambi desideravano essere qualcosa di più l'uno per l'altra...
Anton voleva molto bene ad Anna, tanto quanto gliene voleva lei, ma non se la sentiva di rinunciare alla sua vita: il suo mondo, la sua famiglia, e tutto il resto. D'altro canto Anna desiderava invece con tutto il cuore poter cambiare la propria natura per lui, se solo fosse stato possibile. Quello che provava per Anton non era una semplice cotta da ragazzina, lei ne era veramente innamorata e lo sarebbe stata per sempre. Quante volte aveva sognato di condividere ogni momento della sua vita assieme ad Anton?
Andare a scuola con lui, sedersi assieme nello stesso banco, mangiare le stesse cose a merenda, sedersi all'aria aperta sotto la luce del sole...
Ma era solo un sogno purtroppo!
Il punto era che, per quanto squallida e triste fosse da accettare, la realtà era che non potevano stare assieme.
Anna questo lo aveva capito, lo aveva capito molto bene, e aveva finito col farsene una ragione.

- Sono venuta a salutarti, Anton - disse.
- Pe... Perché - fece il ragazzo perplesso. - Dove devi andare?

Un sottile filo luccicante scaturì lungo le gote di Anna, mentre quest'ultima si accingeva a prendere una decisione che le costava enormemente.

- Non devo andare da nessuna parte - spiegò lei, guardandolo tristemente. - Ma devo dirti addio!

Per Anton quella parola suonò come un pugno violentissimo in pieno petto.
Anna gli stava dicendo "addio"... Perché, per quale motivo?
Non poteva dire sul serio, doveva per forza trattarsi di uno scherzo, doveva essere uno scherzo.

- Perché dici così - esclamò dunque Anton, incapace di credere alle sue orecchie. - Sei forse arrabbiata con me per qualcosa?
- Oh, Anton...

Dei due, indubbiamente, Anna era proprio l'unica abbastanza matura da comprendere quella triste situazione. Anton era ancora troppo giovane, troppo ingenuo, per poter capire... Ma lo avrebbe capito anche lui, un giorno. In silenzio Anna gli passò una mano sulla guancia, sentendola calda e morbida al tatto, e di nuovo ebbe l'ulteriore conferma di quanto non potesse comportarsi altrimenti.
Lei non avrebbe mai avuto calore sulle guance, da sempre fredde come la morte, e non poteva accettare di vederlo crescere, invecchiare e morire... Per questo doveva essere lei ad avere coraggio per entrambi, e rinunciare a lui adesso, prima che fosse troppo tardi.

- Non è colpa tua - spiegò la vampira. - Non è colpa di nessuno, credimi: io ti voglio bene, oggi come ieri, e te ne vorrò sempre!
- Ma allora, perché...
- Anton - sussurrò lei. - Posso darti... Posso darti un bacio?

Sorpreso e confuso, Anton non ebbe né la forza né la prontezza di rispondere. Anna tuttavia ignorò il suo silenzio e, così come le loro labbra si sfiorarono leggermente, Anton sentì qualcosa di gelido e caldo allo stesso tempo. Il bacio di Anna era freddo, ma il calore che sentiva veniva direttamente dal cuore della vampira, e fu in quel momento che Anton cominciò finalmente a capire.
Non si era trattato certo di un bacio passionale ( uno di quelli che si vedono al cinema! ), bensì di un bacetto innocente che solo due bambini possono scambiarsi timidamente tra loro. Tuttavia in quel bacio, Anton e Anna si scambiarono tutto quello che non avrebbero mai potuto vivere insieme: l'amore!

FINE

Angolo dell'Autore:
Volendo innanzitutto rivolgere un saluto e un ringraziamento alla signora Sommer-Bodenburg ( anche se probabilmente non leggerà mai queste righe ), ci tengo a sottolineare che l'amore per la sua opera non è affatto scomparso in Italia... A dispetto di chi "vergognosamente" non ha ancora tradotto i suoi ultimi quattro libri per il pubblico.
Come molti altri ragazzi e ragazze, della mia generazione e non, io sono cresciuto con VAMPIRETTO e lo porto ancora con me: nel cuore, nella mente, e in ogni parte del mio corpo che vive assieme al ricordo dei suoi personaggi.
Grazie, Angela Sommer-Bodenburg, da un suo lettore riconoscente!

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori
 

   
 
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