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Autore: Cilyan    15/04/2012    4 recensioni
Ringrazio Arayan che mi ha fatto venire l'idea con la sua One shot "When the whale becomes butterfly" , ve la consiglio se avete tempo.
trama: Una storia, la storia della mia vita e niente più. la storia di una ragazza semplice come le altre, una ragazza come tante che ora si ritrova in casa di un padre, un padre come tanti, all’apparenza un padre che sempre solo preoccuparsi per la propria figlia, un padre che sembra solamente voler salvare la sua “amata” Kayla dalla “MADRE CATTIVA” che la percuoteva di botte. Un padre falso e meschino, che è peggio di quella madre che ora è in carcere per maltrattamento minorile. Ma io non posso che accettare tutto ciò e stare con il ” lupo cattivo “ perché in fondo in fondo, forse non proprio così in fondo, non sono una ragazza normale, non some come tutte le mie frivoli compagne sedicenni, non sono conforme alle “regole” dettate dai giovani, ma sono una ragazza bulimica, con ottimi voti a scuola e una situazione familiare disastrosa
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1:  " The unlucky girl"

POV KAYLA

Si, non ho mai pensato che la gente avesse colpa per tutte quelle volte in cui mi ha “snobbato” o mi ha preso in giro , per tutte quelle volte in cui mi ha guardato incurante della mia malattia, la bulimia.
Tutti hanno paura di avvicinarsi a me, tutti mi guardano storto per i miei continui cambiamenti corporei, il dimagrire, e l’ingrassare a sproposito in base al periodo, per il mio rimpinzarmi ogni volta che sono nervosa, per il mio rendimento scolastico più che ottimo, per il mio lassismo a non voler cambiare la situazione.
Non ho mai fatto trasparire, però i miei problemi davanti ai professori, i quali hanno sempre attribuito i miei cambi improvvisi di peso allo stress pre verifiche, anche perché erano quelli i periodi in cui ingrassavo di solito.
E la mia famiglia? Tutti degli odiosi, senza cervello, a partire da mia madre, fino a mio padre. Non mi hanno mai voluta e me lo ripetono sempre, che sono stata uno sbaglio. Alla mia nascita mia mamma era sola, aveva già abbandonato quel marito ingrato e non mi stupisco che ripercuota su di me la sua frustrazione per aver perso il suo più grande amore. Quindi, non mi stupisco ogni qual volta lei mi picchi e non mi ribello, perché è vero che io sono un errore, solo un brutto errore e la gente ha un estrema paura di avvicinarsi a me. Girano leggende sul fatto che io sia un belva aggressiva che picchia chiunque non sia un professore, ergo che il mio comportamento con i prof sia solamente una copertura. Ed io, d’altronde, non faccio nulla che possa far cadere queste credenze, nulla di nulla, solo mi preoccupo che mio padre possa denunciare mia madre per maltrattamento minorile.
Mi spiego meglio, lui ha preso ad odiarla da quando è rimasta in cinta di me, poi, per ripicca, ha fatto il “bravo maritino”, si ,erano sposati, e l’ha abbandonata il giorno del parto, quello più importante. Lui non ha mai voluto figli perché li ha sempre considerati una seccatura ed ora vorrebbe denunciare mia madre di maltrattamento minorile, così lei vada a finire in carcere e la mia custodia venga affidata a lui, che, come faceva mia madre, continuerà a picchiarmi. Anzi, peggio, ogni fine settimana che passo da lui è un inferno, non mi picchia, solo mi rinchiude in una stanza buia e mi fa uscire solo domenica sera, niente finestre, niente bagno, niente cibo, ne acqua , oppure mi lega ad una sedia, dopo avermi denudata e la pone in una stanza , spalancando la finestra, ma tenendo le tende chiuse così che nessuno mi veda , e mi lascia li per tutto il tempo della mia permanenza da lui, così da farmi gelare e, come nel caso precedente, non mi da niente da mangiare, e non posso nemmeno gridare aiuto, perché lui mi mette un bavero sulla bocca, oppure si inventa qualche altra cosa malefica.
L’altra settimana, ad esempio ha riempito una vasca piena di latte scaduto e ghiaccio e mi ci ha costretta a stare dentro per sei ore, sempre legata ovvio, al buio ancora una volta,e solo prima che morissi congelata, mi ha tirato fuori. << Non posso avere nessuno sulla coscienza, nemmeno la persona che odio di più al mondo , soprattutto la persona che odio di più al mondo!>> mi disse urlando, anzi me lo ripete ogni volta, lui mi odia? Mia madre mi disprezza? Ed io? Sono un rifiuto umano e l’unica cosa che posso fare è piangere e non lamentarmi, nemmeno la mia morte mi consolerebbe, perché sono troppo codarda per uccidermi, troppo credente per farla finita. Attendo solo che, grazie alle mie preghiere, quel Dio in cui ho tanta fiducia mi ammetta nel suo mondo, attendo che la pace eterna venga da sola, unicamente per chiedere a quell’essere in cui credo tanto, mi dica perché cavolo non mi guarda, perché cavolo non mi aiuta! Secondo alcuni filosofi , tipo Leibniz, esiste un ordine prestabilito, si prestabilito da Dio , ed io ci credo in quello che dice questo filosofo, che Dio ha già deciso tutto per cui io non posso contrastare il suo volere. Per cui, come già detto sto qui,attendo e basta.
 
 
Dopo un fine settimana da schifo, mi ritrovo a scuola, unico luogo in cui mi sento libera, nei momenti in cui non vengo presa di mira dai bulli, ovvio. Si, insomma, non saprei come metterla, quando mi ignorano e mi guardano mangiare le mie “provviste” di merendine di cui è pieno il mio armadietto, non me ne frega niente, tanto rifiuto umano sono e da rifiuto umano mi comporto, ma quando mi picchiano, quegli incompresi dei bulli, comincio a pensare di non essere sola, di non essere l’unica a sentirsi esclusa da qualcuno, perché è questo quello che sono, esclusi, emarginati sociali proprio come me che se la tirano soltanto, che hanno bisogno dell’aiuto di qualcuno e se lo volessero io, il mio gli e lo darei volentieri.
Proprio oggi, che sono in un periodo molto duro per me, perché mio padre stamattina è andato a denunciare mia madre accusandola di maltrattamento minorile, prima che mi venisse a prendere la polizia per interrogarmi i soliti bulletti mi si sono avvicinati.
Io ero intenta a strafogarmi come il maiale che sono di dolci e merendine e loro mi si accostano proprio facendomelo notare:

<< Hey piccolo maialino! La vuoi finire una buona volta di prosciugare le risorse dolciarie dell’umanità?! Per te sono uno spreco, perché invece non ce le dai a noi che ne mangiamo un po’ alla volta e non a palate come fai tu?>>
mi ha detto beffardo un moro, il cui nome è Zayn, mentre uno dei suoi amici Louis, mi teneva ferma e Liam, un altro dei loro, metteva in un sacco tutta la mia scorta.
L’unico del gruppo, che tra l’altro era il più in della scuola, Harry, era stranamente quieto quel giorno, e se ne stava appollaiato ad una colonna, lontano dal mio armadietto, anche se dalla mia posizione potevo benissimo vederlo.
Una volta finita l’operazione “RUBIAMO LE PROVVISTE DELLA BULIMICA” i ragazzi mi lasciarono, non senza che Zayn mi picchiasse a sangue riempendomi di lividi.
Io non cedetti e, chiuso il mio armadietto me ne andai verso l’aula di arte, in cui mi sarei ritrovati quei tizi in classe, per la precisione tra di loro avevo come compagni di banco: Harry alla mia destra, Zayn alla mia sinistra e Liam dietro. Louis? Lui stava all’ultimo banco a destra; l’unica fortuna nell’averli vicini era il fatto che, siccome stessimo davanti, non potevano darmi fastidio perché i prof li avrebbero sgridati. Quindi, come dal solito copione entrarono tutti quanti ,uno dietro l’altro, in modo da potersi fare notare dalle ragazze, e si sedettero ai propri post, che poi mi domando come facciano a morire dietro a dei tipo che vanno in giro a picchiare quelli che definiscono “sfigati”, bha, mistero! Dunque, dicevo l’insegnante non era ancora entrato così c’era un grande casino in classe. Harry si sedette vicino a me , ovvio era il suo posto!, dicevo, si sedette vicino a me, e sembrava non essere proprio in forma, forse era quello il vero motivo per il quale non mi aveva riempito di morsi sulla schiena come faceva di solito, si a volte pensavo che fosse un carnivoro, ma non ci facevo caso, mi dispiaceva vederlo così, so che vuol dire soffrire o non stare bene, così, scioccamente gli chiesi cos’avesse e lui , dopo una breve risata, disse:
<< sai, è ironico che tu chieda a me, che sono uno di quelli che ti pesta ogni giorno, come sto e che cosa ho fatto, ma sai, non lo dire agli altri, ho sempre avuto un debole per te, hai un so che di attraente mentre ti strafoghi>> rise, poi tossì e continuò: << ma non penso che ti interessi davvero perché sto così! >>.
Inizialmente tacqui, poi, dopo una breve riflessione dissi:<< mmm… forse hai ragione , ma io penso che voi siate solo degli incompresi che hanno bisogno di attenzione, per cui, si se posso, vorrei aiutare anche chi mi pesta, perché so che vuol dire soffrire>> sorrisi timidamente, poi stessi zitta, lui mi puntò le sue iridi cangianti, che oggi erano verdi, addosso e mi arruffò i capelli lunghi, biondi e ricci,dicendo mentre sorrideva: << sai adesso sto meglio, ma non ti prometto che non ti morderò più! comuque, non so, penso semplicemente di avere un po’ di febbre, tu ne capisci di più di me?>> annuii, e senza esitazione  gli misi una mano sulla fronte per constatarne la temperatura. Era vero scottava e per di più era pure pallido.
Per fortuna gli altri  bulletti non erano ancora arrivati e quasi sicuramente avevano deciso di saltare la lezione con qualche scusa, che tanto i professori, data la loro alta rendita, gli facevano sempre passare. L’unico che andava sempre a lezione era Harry  perché, almeno a quanto ho sentito dire, aveva bisogno di ascoltare le lezioni se no non riusciva a studiare.
Mi alzai di scatto, non appena tolta la mano dalla sua fronte e, poiché il professore era entrato gli andai vicino e gli dissi all’orecchio che Harry Style aveva un urgente bisogno di tornare a casa dato che era febbricitante e gli dissi che, dato che aveva bisogno prima di un po’ di riposo, lo avrei accompagnato in infermeria. Il professore acconsentì alla mia richiesta e lo scrisse sul registro. Tornai al mio banoc e presi Harry per un polso  per poi trascinarlo, con tutta la forza che avevo, in infermeria, dove lui mi seguì senza fiatare.
Una volta che lo ebbi fatto accomodare sul letto, andai a cercare qualche medicinale; l’infermiera non c’era così mi arrangia e presi termometro e tachipirina.
Gli misi il termometro dopo che si fu sdraiato e lo coprii. Quando gli e lo tolsi notai che aveva un febbrone da cavallo, così gli diedi subito la medicina, dopo avergli chiesto se non fosse allergico, visto che a volte capita, e mi sedetti di fianco a lui. Tutto quel movimento mi aveva fatto salire la fame. Era uno dei periodi no, ed ero arrivata a pesare 90 chili, dai 50 di soli 7 giorni prima. Non stavo per niente bene ed i pugni ricevuti nello stomaco,da Zayn mi avevano fatto venire la nausea, ma cercai di non farlo notare ad Harry, il bulletto che stavo “accudendo”.
Dopo quel lungo momento di silenzio che era durato dalla nostra uscita dalla classe lui prese la parola, ma io, non riuscii a sentirlo per via delle forti fitte allo stomaco che mi stavano prendendo in quel momento.

POV HARRY

Mi sono ritrovato a parlare con Kayla, che ho trovato sempre una bella ragazza, ma che ho dovuto maltrattare per non essere escluso dal mio gruppo di amici, sono sempre stato un codardo e non ho mai avuto il coraggio di reagire. L’ho vista tirarmi per mano e portarmi in infermeria, dopo tutte le cattiverie che gli ho fatto, i segni sulla schiena che le lasciavo sotto consiglio di Zayn, dopo tutto questo, lei mi stava vicina. Doveva essere una ragazza d’oro,e mi chiedo perché i genitori non facciano niente per farla guarire dalla sua malattia. Tutti a scuola la isolano, persino gli isolati, e non le parlano per paura che lei possa aggredirli. Baggianate , penso io , ma pensare non basta, forse posso aiutarla di nascosto, ma non ho mai trovato il coraggio di parlarle;ma lei non sa chi i miei amici, non sono cattivi, e si comportano così solamente perché hanno dei problemi, gravi problemi e, rivedendo se stessi in lei, l’hanno presa di mira. Certo a scuola tutti ci adorano, perché siamo la band che rappresenta l’istituto, i”ONE DIRECTION”, e perché siamo di bell’aspetto, ma nessuno ci conosce veramente, e poi anch’io ho molti problemi, come tutti loro, siamo divenuti un gruppo proprio per risollevarci di morale, ma se continuiamo a maltrattare a destra e a manca, specialmente Kayla, non arriveremo a nessuna conclusione e i professori? Loro fanno finta di non vedere e questo mi fa soffrire, moltissimo, perché io non ho voglia di comportarmi così!
Stavo per piangere a vederla cercare di resistere dal dolore, che visibilmente le si dipingeva sul viso, ma tutto quello che, da codardo quale sono, riuscii a dirle fu: << hey, che fai adesso ti senti male?!>> sembravo quasi ironico, ma lei , probabilmente non riuscì a capire nulla e svenì sulla sedia.
Purtroppo non avevo molte forze, per portarla su un altro letto così, dopo essere riuscito ad alzarmi la posi,il più delicatamente possibile, sul mio letto e poi mi ci sdraiai accanto, abbracciandola, perché , da bravo codardo non sapevo come comportarmi o che cosa fare, addormentandomi mentre assaporavo il suo dolce profumo di vaniglia.
Dopo una mezz’oretta, almeno penso, mi svegliai. Nessuno dei miei amici era ancora venuto per fortuna e lei stava ancora tra le mia braccia. Mi sentivo meglio, ma la testa aveva cominciato a farmi un gran male. Cercai di svegliarla e dopo qualche minuto aprì gli occhi, mi guardò e si alzò.
Non disse nulla,ma prima che io potessi aprire bocca entrò l’infermiera dicendo:
<< Kayla Rosmary è qui?>>
e lei rispose
<< si sono io!>>
<< bene signorina Rosmary, la desiderano all’ingresso, deve uscire>>
<< e perché?>>
chiese lei perplessa e confusa, forse a cusa del suo stato attuale di salute.
<<  perché la polizia le vorrebbe porre alcuni interrogativi!>>
la guardai uscire in silenzio dall’infermeria, dopo avermi guardato con un’aria da cane bastonato, almeno così mi è sembrato, ed ora sono qui, solo e non so cosa fare, se non sollevarmi dai miei pensieri, dormendo ancora un po’.

POV KAYLA

Bene siamo ritornati al presente, come avevo già detto, la giornata già è cominciata da schifo ed ora mi stanno chiedendo come mi sono procurata i lividi che ho addosso, ed io che rispondo? Che sono caduta!!hahahah questa non regge e mio padre? E lui recita la parte del padre perfettivo ed io non posso fiatare?
Ormai mia madre è spacciata dopo l’intervento di mio padre, che dicendo che io sono ancora sotto shock, riesce a convincere il giudice sulla colpevolezza di mia madre, la quale, d’altronde, alla fine sapete che fa? Si fa arrestare, perché mi disprezza talmente tanto da fregarsene!
Forse quando ha ricevuto la notizia della mia nascita poteva pure esserne stata contenta, ma sono diventata spazzatura dal momento in cui mio padre, il suo più grande amore, l’ha abbandonata. Io, la spazzatura della famiglia Rosmary.

MY space
Hello minna! come va? allora questa è una nuova ff, spero vi piaccia, nient'altro da dire recensite per favore! Chi vota per la causa recensori? io certo!!!mah se recensiste anche la mia unica one shot ne sarei grata! xdxd





  
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