NdA: è la mia prima ff su Quinn e Rachel, l'ho scritta un po' di tempo fa. Più o meno la si può ambientare alla metà della seconda stagione, dopo che Finn lasciò Rachel all'episodio delle provinciali





Camminavo nei corridoi della scuola senza meta, il professore di algebra era assente e quindi avevo un’ora di buco. Mentre girovogavo, passai dalla choir room e intravidi Quinn che provava. Mesi prima avevamo deciso di sottorrare l’ascia di guerra, così diventammo amiche. Entrai nell’aula e aspettai che finisse di cantare “I dreamed you” di Anastacia.

“Ehi Quinnie” si girò verso di me e mi sorrise “Rach! Come mai qui? Non avevi algebra?” “Il prof non c’è” “Ah menomale, domani ho il test speriamo che si assenti” risi e appoggiai la borsa su una sedia. Abbassai lo sguaardo e iniziai a torturarmi le mani “Cos’hai Rach?” mi chiese prendendomi le mani “E’ che questo periodo non è del tutto roseo” intrecciammo le dita “Racconta” mi incitò, così continuai “Litigo sempre con i miei papà, poi c’è la storia con Finn che è finita, il Glee club che è sempre meno unito e poi..” mi fermai, era troppo presto per rivelarle quella cosa “Cosa? Lo sai che a me puoi dire tutto” quel suo sorriso mi fece del tutto dimenticare i problemi che le avevo elencato prima “Non che non voglia dirtelo Quinn, ma non ci riesco” sospirai “Vorrei che tu mi leggessi nel pensiero” il mio cuore batteva a 3000, quanto avrei voluto sparire in quel momento “Non capisco..” mi guardò e poi spostò lo sguardo sulle nostre mani “Ah…” si scostò da me “Quinn, mi dispiace” si girò immediatamente verso di me e mi abbracciò “Non dispiacerti, sono io.. io.. devo pensare.. scusami” così mi diede un bacio sulla guancia e sparì prima che io potessi ribattere.

Avevo sbagliato tutto, ancora una volta avevo perso la persona che amavo. Tornai a casa, non ce la facevo a restare a scuola. Stetti tutto il giorno nel letto, finchè non mi arrivò un suo messaggio #Devo parlarti, vieni al campetto vicino casa mia#, non ci pensai due volte e mi vestì indossando le prime cose che capitavano. Presi la macchina e la raggiunsi. Durante il tragitto cercavo di immaginarmi tutte le possibili conversazioni che avremmo potuto intraprendere, ma tutte andavano a finire male, in un modo o nell’altro. Parcheggiai e la vidi, era bellissima, seduta su una panchina giocando con un rametto secco.
Scesi e andai verso di lei “Eccomi..” alzò lo sguardo e mi fece segno di sedermi accanto a lei.
“Avevo bisogno di parlarti urgentemente”.
Le presi la mano “Non pretendo niente da te Quinn, ma se ci riesci, cancellati dal mio cuore e poi fallo all'infinito, perchè tornerò ad innamorarmi di te” sorrise e mise un dito sulle mie labbra.
“Shhh, lascia parlare me” intrecciò le nostre dita e mi sorrise ancora una volta “Non so dove mi porterà questa decisione, ma c’ho pensato tutto il giorno, e sono arrivata ad una conclusione: quando entri tu in una stanza i miei occhi brillano, quando mi sfiori sento il cuore uscirmi dal petto, mi sono resa conto che sei tutto per me.”
In quel momento rimasi shokkata e non feci in tempo a risponderle che mi baciò. Fu un bacio bellissimo, dolce, passionale. Quando ci staccammo le dissi solo quello che volevo dirle da tre anni.
“Ti amo Quinn Fabray. Sono innamorata di te da tre anni, da quando ti vidi varcare la soglia dell’aula di spagnolo” arrossì e mi baciò di nuovo.
“Ahhhh Berry, sei unica. E questo è il giorno più bello della mia vita” l’abbracciai e la strinsi a me.
“Non lasciarmi mai”
“Mai.”