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Autore: Little Fanny    11/11/2006    17 recensioni
Sequel di "Pagine di giornale".

“Sono dei veri incompetenti!”
“Concordo! Ma, vedi, come si fa? Dico: come si fa! Da destra!”
“Cosa?” ribattè l’altro con un’espressione indecifrabile sul volto. Da destra? E cosa voleva dire?
“Ma non vedi papà? Mi hanno fotografato da destra! Da destra dico!”
“Come?”
“Non vedi che il mio lato migliore è il sinistro?” rincarò il biondo mostrando la parte menzionata al padre.
“Effettivamente…” rispose questi soppesando bene le sue parole. Non voleva sbagliarsi, ma, doveva dare ragione a quello sciagurato di suo figlio!
“Eh si! Hai davvero ragione! Non ci sono più i fotografi di una volta.”
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella Sala Grande della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts si stava svolgendo la colazione in tutta tranquillità, incur

Finalmente ecco il continuo di Pagine di Giornale.

Vedremo un Lucius Malfoy alle prese con le strane manie della nuova generazione della casata Serpeverde.

 

 

Un grazie a Nonna Minerva,

per il sostegno morale e perché mi sprona a continuare a scrivere.

A Stateira,

per le pazzie che spuntano nei nostri pomeriggi al solito posto, solito tavolo e durante i viaggi in treno.

A tutti quelli che hanno recensito la prima parte di questa storia.

 

Little Fanny

 

 

Spoiled honour of the great and ancient house of Slytherin

 

 

Nella Sala Grande della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts si stava svolgendo la colazione in tutta tranquillità, incuranti dalla tempesta che si sarebbe scatenata nel giro di poco.

 

Lucius apparve in uno dei tanti camini che riscaldavano la sala comune dei Serpeverde, speranzoso di trovare il figlio nei proprio alloggi. Tuttavia la fortuna quel giorno non doveva essere dalla sua parte, in quanto incontrò solo Pansy-carlino-Parkinson che con la sua voce stridula compiangeva la morte del suo tanto adorato Signore Oscuro.

Era accucciata ai piedi di una statua in marmo nero, che raffigurava a grandezza naturale Lord Voldemort.

La sua figura, avvolta nel consueto mantello nero, si ergeva orgogliosa in un angolo della comune di Serpeverde.

Il volto era in ombra. Molti pensavano che questo fosse una scelta voluta a creare una sorta di mistero intorno al proprio personaggio, o per incutere timore. In realtà non voleva mostrare i boccoli biondi che gli davano un’aria troppo da bravo ragazzo… altro che Signore del Male!

La mano che impugnava la bacchetta veniva usata dai componenti della casata Verde-Argento per appendere i propri abiti. Questo ovviamente lui l’aveva capito dagli improperi che la ragazza stava lanciando all’indirizzo dei propri compagni.

-Com’è caduta in basso la rinomata casa di Salazar Serpeverde…- pensò Lucius sgattaiolando fuori dalla stanza, ancora inorridito dal comportamento della Parkinson.

 

Percorse i corridoi e le scale che lo separavano dalla Sala Grande e finalmente giunse alle porte che spalancò con un gesto teatralmente calcolato.

Tutti gli occhi si posarono sulla sua figura. In molti trattennero il respiro. Eh si, doveva ammetterlo: anche se non era più nel fiore degli anni aveva ancora un certo fascino.

Non sapeva ovviamente che gli sguardi erano caduti sui suoi piedi.

Scrutò con attenzione gli studenti riuniti per colazione, fino a che il suo sguardo si posò sui capelli biondi di quello che doveva tenere alto il nome della famiglia dei Malfoy.

 

Attraversò la Sala con sicurezza fino a fermarsi davanti al ragazzo che alzò stupito gli occhi fino a incrociarli con quelli di ghiaccio del padre.

“Padre… a cosa devo questa visita?” disse questi appena si riprese dalla sorpresa e facendo mente locale sugli ultimi avvenimenti della settimana che potessero in qualche modo spiegare la presenza di Lord Malfoy a scuola.

 

L’interpellato non rispose, preferendo porgere al figlio il giornale incriminato.

Il giovane lo prese e rimase sbigottito. Scorse tutto l’articolo che lo riguardava per poi osservare meglio la foto.

“Non è possibile!” esclamò infine sconvolto, gettando il giornale sul tavolo e alzandosi in piedi.

“È quello che dico anch’io…”disse l’uomo con voce pacata riprendendo in mano l’articolo incriminato e facendo cenno al figlio affinché si risedesse. Non voleva attirare troppo l’attenzione degli altri studenti, che ancora seguivano i suoi movimenti con un sorriso derisorio stampato sul volto.

 

“Sono dei veri incompetenti!” concluse stizzito dopo aver dato una riletta veloce al pezzo.

“Concordo! Ma, vedi, come si fa? Dico: come si fa! Da destra!” riprese Draco sempre più arrabbiato.

Cosa?” ribattè l’altro con un’espressione indecifrabile sul volto. Da destra? E cosa voleva dire?

Ma non vedi papà? Mi hanno fotografato da destra! Da destra dico!”

“Come?” rispose Lucius indispettito, dimenticandosi completamente del motivo per cui si era presentato a scuola e agguantando il giornale per osservare con maggior attenzione la foto che aveva mandato in escandescenza il figlio.

“Non vedi che il mio lato migliore è il sinistro?” rincarò il biondo mostrando la parte menzionata al padre.

“Effettivamente…” rispose questi soppesando bene le sue parole. Non voleva sbagliarsi, ma, doveva dare ragione a quello sciagurato di suo figlio!

“Eh si! Hai davvero ragione! Non ci sono più i fotografi di una volta. Concluse il Lord con un movimento lento del viso volto a sottolineare la validità delle sue parole. Si portò la tazza di caffè alle labbra e con questo il discorso si potè definire concluso.

 

Malfoy senior stava gustandosi il secondo caffè bollente della mattina quando anche questo rischiò di andargli di traverso.

Infatti era arrivato il motivo dello scompiglio mattutino: Harry James Potter.

Questi si era seduto di fianco al biondo e gli aveva schioccato un bacio sulla guancia.

“Buongiorno scoreggina mia…” disse dolcemente.

“Buongiorno minestrina… vuoi un po’ di torta?” rispose Draco con uno sguardo innamorato porgendogli la forchetta col dolce.

Ormai la Sala Grande era così abituata alle effusioni mattutine da non farci più caso, ma per Malfoy Senior tutto ciò era… come dire, una novità sconvolgente.

“Potter!” urlò infine alzandosi in piedi e attirando l’attenzione su di sé.

Questi alzò lo sguardo sul padrone dell’urlo rispecchiando gli occhi verdi da cerbiatto impaurito in quelli color del ghiaccio completamente furenti.

“Oh! Signor Malfoy…” disse con il tono di colui che cade dalle nuvole.

“Come mai è venuto a farci visita? Il mio pasticcino ha finito il bagno schiuma?” domandò con tono angelico facendo scorrere il suo sguardo fra i due Malfoy.

“Draco? Hai finito già finito il bagno schiuma?” disse l’uomo facendogli da eco, ma aggiungendoci una nota seccata. “Hai fatto fuori tutta la scorta di 300 tipi differenti di bagno schiuma?” riprese alzando ancora l’intonazione della voce.

Il ragazzo, sentendosi preso in causa, si affrettò a negare tutto con evidenza. Non voleva ritrovarsi con un padre e un fidanzato furenti: uno per la quantità di soldi da dover nuovamente sborsare e l’altro per la mancanza dei loro bagni profumati.

“Ma allora, Potter, che mi vieni a raccontare?”

“Io?? Cosa ci fa lei qui piuttosto!” rispose il giovane indignato. “E poi… oh! Che belle pantofole!!”. Il suo tono era radicalmente cambiato, quelle pantofole con gli orsacchiotti gli piacevano troppo! Sembravano così morbide e comode, inoltre pareva che tenessero caldo. Niente di più perfetto per i sotterranei Serpeverde. Finalmente avrebbe avuto i piedi caldi e non avrebbe più dovuto congelare il suo compagno durante i loro incontri. Quindi doveva assolutamente sapere dove Lord Malfoy le aveva trovate. Quello sarebbe stato lo scopo della mattinata.

“Dove le ha comprate?” continuò esaltato e assolutamente deciso di scoprire tutto su quel paio di scarpe.

Lucius guardò attentamente i suoi calzari. Come aveva potuto essere così sbadato e essersi dimenticato di mettersi il suo paio di mocassini in vera pelle di drago? Nessun Malfoy che si rispetti esce mai senza.

Oh, ma l’avrebbe fatta pagare cara a Narcissa!! Si, si… le avrebbe bruciato tutti gli inserti di moda del giornale, ecco!

Un ghigno si dipinse sul suo volto e Harry iniziò a pensare al povero animale che avrebbe dovuto brutalmente uccidere per poter anche lui possedere quell’adorabile paio di pantofole. Ma per quelle avrebbe fatto di tutto!

Lucius, placcato da vicino dalle domande del moro, non sapeva più a quale santo votarsi, i suoi occhi scrutavano la massa degli studenti in cerca d’aiuto, fino a quando non si incontrarono con quelli del professore di Pozioni. Erano amici e non si rifiuta mai l’aiuto ad un amico, giusto?

Severus, afferrato lo sguardo supplichevole, si avvicinò allo strano terzetto pronto a zittire le insistenze del moro.

“Buongiorno Lucius. Grazie mille della tua visita… e…” disse questi sedendosi accanto all’uomo. “ehm… grazie di avermi riportato le pantofole…” riprese sottovoce, ma con un tono abbastanza alto in modo che Potter potesse sentire.

Ma guarda cosa non gli toccava fare per mantenere un’amicizia, ma soprattutto per non perdere le giornate in piscina Malfoy!!

“Oh! Uhm… prego!” rispose il Lord un po’ titubante.

-Chissà cosa mi dovrò sopportare quest’estate… lui con il suo costume hawaiano per tutte le vacanze…- pensò questi rabbuiandosi un poco.

“Freni freni freni…” disse Harry intuendo che lì c’era qualcosa che non quadrava. “Quelle non sono le sue pantofole!”

COSA? Come osi, tu, piccolo e insulso Grifondoro, contraddire le mie parole! Verranno tolti 50 punti per la tua insolenza!”

Ma ha ragione, zio Sev!” intervenne Draco a difendere a spada tratta il suo compagno. “Le tue sono rosa! Sono dei maialini!”

A quel punto la Sala Grande scoppiò in una fragorosa risata.

E finalmente Silente decise di intervenire per non far degenerare troppo le cose, anche perché sembrava che i quattro fossero molto propensi a ricorre alle loro bacchette.

“Signori silenzio!” disse alzandosi in piedi e con la sua sola presenza riportare l’ordine. “Mi stupisco di voi ragazzi… non siete sempre i primi a scoprire quali sono le cose di maggior tendenza?”

Dei bisbiglii concitati si diffusero per tutto il salone. 

“È risaputo ormai che le pantofole con gli animali sono di moda fra i purosangue! Ragazzi miei, ma dove vivete?? Dico io… ma le leggete bene le riviste di moda camuffate da libri di studio” e a questo punto fu guardato con occhi sempre più sconvolti. “Si, signorina Granger, le so queste cose. Come so anche che il libro di storia della magia nell’epoca preistorica, che lei legge assiduamente, non è altro che l’ultimo inserto sulle tendenze babbane di autunno/inverno.”

Detto questo Silente tornò alla sua colazione, mentre gli studenti guardavano con occhi diversi la giovane. Allora anche lei era umana!

 

Harry si sporse a sussurrare qualcosa nell’orecchio del proprio ragazzo, qualcosa che tipo suonava come: “Allora domani ad Hogsmeade dobbiamo andare a comprarne un paio con i draghetti!!” e lasciò che le loro mani si incontrassero sul tavolo.

Solo allora Lucius notò un particolare.

All’anulare sinistro del ragazzo moro faceva bella mostra di sé un anello in argento, semplice. Una fascetta sottile con una strana incisione a forma di serpente. Riconobbe subito l’oggetto come un cimelio di famiglia. Era l’anello di fidanzamento ufficiale dei Malfoy.

Si ricordava del giorno in cui l’aveva donato a Draco. Era una fredda serata invernale, tuttavia loro erano al caldo davanti a fuoco scoppiettante del camino del maniero Malfoy. Era stata una serata particolare, nessuna lite, nessun morto, nessun Signore Oscuro nei paraggi; così aveva pensato di passare in eredità a Draco il prezioso tesoro. Lo aveva anche istruito per bene, su cosa comportasse un fidanzamento ufficiale nell’alta società, tutti gli obblighi e le regole a cui avrebbe dovuto sottostare.

Ma tuttavia si vede che non aveva insistito troppo sulla figura della sua compagna della vita. Perché prima di tutto di compagna si doveva trattare.

E invece no! Suo figlio doveva farlo penare… ma, vabbè, avrebbe guardato oltre al fatto che lei in realtà fosse un lui…

Però: almeno fosse stato un purosangue!

No! Un mezzosangue!

Serpeverde? Un nobile serpeverde?

Ma figurarsi! Cosa c’è di meglio di un coraggioso Grifondoro?

Almeno una cosa di buono aveva fatto suo figlio, quello doveva riconoscerglielo. Si era accaparrato un buon partito, bello, perché era veramente bello (se solo si fosse sistemato meglio quel nido che aveva al posto dei capelli…), ricco (conosceva l’ammontare del patrimonio dei Potter) e abbastanza stupido, così sarebbe stato semplice da manovrare.

Ma purtroppo anche dietro a questa facciata si nascondeva l’arcano: lui era Harry James Potter. E loro erano i Malfoy. Due famiglie agli antipodi, come il giorno e la notte, il bene e il male. E come tali erano rimasti sui due fronti opposti. In poche parole avevano cercato di uccidersi vicendevolmente.

Ma si sa… -l’amore è cieco- si disse Lord Malfoy.

Con un sospiro di rassegnazione di alzò dal suo posto e guardò il sangue del suo sangue negli occhi.

“Auguri e figli maschi, Draco.”

Fece per andarsene quando una voce lo raggiunse, quella del suo futuro… un brivido le percorse quando realizzò il fatto che Potter sarebbe diventato… -suo genero!-

Mi spiace, papà, ma sarà femmina!” disse Harry accarezzando con dolcezza il ventre di Draco.

E in quel momento si fece tutto buio.

Lucius Malfoy era disteso a terra. Svenuto.

 

Fine

 

 

   
 
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