Festa? Quale Festa?

“Né, Shinichi..”
“Hm” il giovane rispose distrattamente, continuando a scrivere l’equazione.
“C-come sto secondo te?” disse la ragazza, con voce tenera.
Tenera. Da quando in qua Ran era tenera? Bastava una battutina per farle saltare i nervi,bastava un ghigno di troppo per ricevere una delle sue invincibili mosse di karate. Qualcosa non quadrava, decisamente.
Il ragazzo si decise ad alzare lo sguardo; si soffermò sin da subito sulle gambe scoperte dell’amica; percorse con lo sguardo verso l’alto fino ad arrivare al petto messo in risalto dal vestito attillato, e infine al viso. Q-quello era trucco? Un filo di matita? Quello che Ran stava indossando era un vestito?
Shinichi si maledisse mentalmente; stava arrossendo. Maledizione. Non doveva; ma ultimamente quando si soffermava a fissare la sua amica, sentiva le guance imporporarsi. Che cosa gli stava succedendo?
“Dove devi andare così ben agghindata?” chiese il ragazzo, ancora sorpreso, abbassando la testa e tornando a scrivere.
“Cosa? Non dirmi che te ne sei dimenticato! C’è quella festa a casa di Sonoko fra un’ora! Ricordi? Avevi promesso che mi avresti accompagnata!” sbottò la ragazza, guardando male il giovane impegnato a scrivere.
A quelle parole, una molla si azionò dentro Shinichi. Si alzò di scatto, gettando la penna per terra “Cavolo è vero! Ma questa sera? Non era.. Bha, che cavolo! E tu ci vorresti andare conciata così? Neanche fosse una sfilata!”
“Si da il caso che questo vestito me l’abbia regalato mia madre.. E a me piace! Poi non sarai di certo tu a dirmi cosa devo indossare, signor fanatico di Holmes.” si girò, offesa con le braccia incrociate.
Guai in vista. Litigare con Ran non gli era mai piaciuto, perciò corse subito ai ripari: “D’accordo, signora permalosa. Dopo però non venire a lamentarti se hai freddo!”
Il giovane si allontanò per un paio di minuti; tornò in salotto con un completo elegante, un regalo dei suoi genitori.
Ran, girata di spalle, non si accorse dell’arrivo del giovane; sentì una mano appoggiarsi tutto ad un tratto sulla sua spalla, facendola sobbalzare. “Ahaaaaaaaaaa! Ma che- Shinichi! Smettila di fare questi scherzi!” strinse il pugno e lo indirizzò al giovane, il quale riuscì a schivarlo per un pelo.
“Dai Ran, era solo uno scherzo innocente!” si difese il ragazzo, unendo le mani in segno di preghiera.
“Che strazio.. Quando la pianterai di fare scherzi! Mio padre sarà qui a momenti e-“ Un campanello riecheggiò in tutta la casa “Eccolo! Dai Shinichi andiamo!” disse strattonando il giovane verso la porta. “Comunque questo completo ti sta davvero bene!” continuò, arrossendo e ringraziando il cielo che fuori fosse buio.
“Ehm.. Grazie Ran.. Anche.. Anche tu.. Bè ecco..” per quanto si sforzasse, uscirono solo monosillabi: per l’amor del cielo, si sentiva andare in fiamme! La vicinanza con Ran ormai faceva solo quell’effetto; le parole appena pronunciate lo avevano imbarazzato ancora più del solito.
La giovane comprese gli sforzi dell’amico, e rispose con un enorme sorriso. Salirono in macchina, e per tutto il tragitto Kogoro non fece che lamentarsi del vestito indossato da Ran, del fatto che quel moccioso buono a nulla di un “detective” andasse a quella festa con la sua bambina..
Finalmente giunsero a villa Suzuki, dove un’elegante Sonoko attendeva i due giovani al cancello.
“Eccola! Grazie papà, ci vediamo dopo! Dai Shinichi, vieni!” scese dalla macchina strattonando un Shinichi per nulla contento di ritrovarsi in quella situazione. Solo Ran era al settimo cielo, poiché sperava che quella serata fosse una delle più belle da ricordare. Chissà cosa le avrebbe riservato il destino.

***

La serata trascorse tranquilla; con grande stupore dello stesso Shinichi, anche lui si divertì, contagiato dall’allegria della sua amica Ran. Amica? Poteva davvero definirla tale?
Solo qualche ora più tardi avrebbe avuto la risposta.
Erano al cancello di villa Suzuki, e Kogoro ancora non si vedeva. Ran chiamò suo padre: riprovò più volte, finché all’ottavo tentativo una voce femminile rispose. “Il signor Mouri? Oh mi dispiace al momento è impegnato! Riprovi più tardi!” e riagganciò. “Fantastico, e ora che si fa?” borbottò Shinichi. “Non lo so, vorrei sapere che diamine sta combinando mio padr- Etchiùù!”
“Ecco, te l’avevo detto! Tieni qui!” e con dolcezza le posò la sua giacca sulle spalle, per evitare che prendesse ulteriormente freddo. “G-grazie Shinichi..” “Di niente..” sbottò, voltandosi dall’altra parte, rosso in viso. “Credo sia meglio tornare dentro da Sonoko.. Le chiederemo se gentilmente ci ospita per questa notte.” La giovane annuì.


***

Erano ormai passati una decina di minuti, e i due erano gentilmente stati ospitati da Sonoko.
“Ma perché dobbiamo dormire qui? Cioè, Sonoko è stata gentilissima ad ospitarci, ma non poteva darci una stanza a testa?” Ran era visibilmente in imbarazzo all’idea di dormire con Shinichi.
“E lo dici a me? Devi ringraziare solo tuo padre se siamo in questa situazione! Dannazione, tutto perché le altre camere sono occupate dagli altri ospiti.. Ma proprio una matrimoniale doveva capitarci! No, qui c’è qualcosa sotto!” Shinichi stava letteralmente impazzendo. Tentò di rimanere lucido, ma invano. L’idea di dormire con Ran lo mandava letteralmente fuori di testa. E se avesse detto qualcosa di sconveniente mentre dormiva? O peggio, se facesse qualcosa di sconveniente dettata dagli istinti? Doveva calmarsi, decisamente.
I due, dopo essersi cambiati a turni alternati, andarono a dormire. Tennero le massime distanze l’uno dell’altra, attenti a non sfiorarsi, dandosi le spalle a vicenda.
“Bè allora.. Buonanotte Ran” e sprofondò ulteriormente sotto le coperte, ancora una volta rosso in viso. “Buonanotte Shinichi!”, sprofondando anch’essa sotto le coperte, rossa in volto.
Ma la distanza durò solo che un paio di minuti: ad accorciarla fu proprio al giovane, che si aggrappò alla schiena del giovane chiedendo “Ehi Shinichi, ti sei divertito questa sera?”
Alla presa della giovane, il cuore di Shinichi stava quasi esplodendo. “Ehm.. Si.. Anche se non l’avrei mai creduto.. Credevo che sarebbe stato più noioso, e che forse sarebbe stato meglio rimanere a casa a finire di rileggere Sherlock Holmes.. Ma te l’avevo promesso, no?” si girò verso la giovane, cercando di trovare il suo sguardo nell’oscurità della stanza.
I loro cuori battevano all’unisono, i loro respiri erano sincronizzati, i loro volti bruciavano allo stesso modo.. Shinichi prese coraggio e circondò la giovane con il braccio, attirandola verso di se.
Il profumo di lei lo inebriò; tentò di mantenere la calma, dicendosi mentalmente che qualsiasi sciocchezza che avesse compiuto quella notte, l’avrebbe rimpianto per sempre.
Pian piano i cuori di entrambi tornarono al giusto battito, fino a cadere nella braccia di Morfeo, abbracciati l’uno all’altra.
Shinichi si ripromise che avrebbe fatto di tutto pur di rivivere quegli istanti con la sua amica, anzi con la sua Ran. Sua e di nessun’altro.





Salve gente!
Questa è la mia primissima Fan Fiction che scrivo!
Di sicuro la troverete noiosa, piena di errori di vario tipo e insulsa.
Perdonatemi.. Spero solo di migliorare con il tempo!
Adoro inventare storie su Shinichi e Ran, il problema è che non sono per niente brava a scrivere *^*
Ma questa volta ho voluto buttare giù qualcosa, e il risultato è questo.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un saluto a tutti,
Sara ^^ 

Peace, Love and ShinxRan 4ever