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Autore: bbacktodecember    15/04/2012    3 recensioni
Basata sull'episodio 9x11. Se non lo avete visto non leggete.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haley James Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quest'idea mi è venuta dopo aver visto due volte la 9x11. Ho adorato la scena in cui Nathan e Haley si sono rivisti. La storia è in prima persona e ringraziamo la mia Doppelganger (ShiningDawn) che mi ha aiutato molto. Spero vi piaccia.
***

 

Gli ultimi mesi erano stati difficili, non mi ero mai sentita così sola, senza speranze, come se la vita non avesse più senso. Fin da quando ero piccola, avevo sempre avuto qualcuno su cui contare. La mia famiglia era formata da tante persone, e i miei genitori avevano sempre cercato di creare un’atmosfera di conforto e di amore in casa.
Ma la mia vita era cambiata, quel giorno in cui avevo deciso di aiutare il mio migliore amico, e non avrei mai pensato che dare delle semplici ripetizioni avrebbe sconvolto tutto il mio mondo.
Come si dice ‘il primo amore non si scorda mai’ no?
Nonostante i numerosi problemi, nonostante tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato in questi anni, siamo riusciti a rimanere uniti: una famiglia, proprio come quella in cui sono cresciuta.
Tutto era iniziato quel giorno in cui il suo partner di lavoro, e migliore amico, aveva accusato dei problemi di salute e lui, altruista come sempre, aveva deciso di prendere il suo posto, partendo per l’Europa. Non era la prima volta in cui eravamo costretti a restare lontani. Qualche anno fa, quando era riuscito ad entrare nell’NBA, restavamo lontani per gran parte dell’anno, ma allora stava vivendo il suo sogno, il nostro sogno, ed io ero felice.
Non avrei mai immaginato che questa volta la sua vita sarebbe stata in pericolo.  All’inizio avevo pensato ad un semplice ritardo, ma quell’assistente di volo era stata chiara, mi aveva detto che lui era salito su quell’aereo, era partito insieme agli altri passeggeri. In quel momento avevo capito che c’era qualcosa che non andava.
Avevo persino incolpato Dan, suo padre, anche se nel profondo sapevo che non sarebbe stato capace di fare una cosa del genere a suo figlio.
Il minimo conforto in questa situazione era la mia famiglia, Quinn e anche il ritorno di Deb . Era stata lei a farmi  capire che Dan non c’entrava nulla, e a convincermi che, invece, avrei dovuto chiedere aiuto proprio a lui e non alla polizia. Non si era mai preoccupata di ciò che stava accadendo.
Ero lì , ferma su quel divano, avevo appena riguardato un vecchio video in cui mi dichiarava il suo amore, e ora l’immagine era ferma su di lui. Sul suo volto, il suo sorriso.
Avevo bisogno di risentire la sua voce, rivedere il suo viso e sentirmi dire che tutto sarebbe andato per il meglio e che saremmo rimasti insieme, nonostante tutto, sempre... e per sempre.
Le lacrime non rigavano più il mio viso, ormai non avevo più neanche la forza per piangere. Tutto ciò che mi rimaneva erano la speranza e la fiducia in Dan. Me lo aveva promesso, avrebbe riportato Nathan a casa, a qualunque costo. Non mi importava di nulla, volevo solo risentirmi sicura fra le sue braccia forti.
“Ti prego” dissi a voce alta, e chiusi gli occhi, aggrappandomi solo a me stessa.
Improvvisamente il mio cellulare squillò. Ci misi un paio di secondi per riuscire a prenderlo, tremavo, i miei occhi erano fissi su quel fermo immagine, su di lui.
Il cellulare continuava a squillare, lo presi e lessi il suo nome. Era proprio vero? Feci un respiro profondo.
“Pronto?” risposi sperando di sentire la sua voce.
“Haley? Sono Julian. Nathan è qui con me, è con Dan. Stiamo andando all’ospedale.”
Non avrei voluto sentire Julian, ma sapere che Nathan era lì con loro mi fece respirare di nuovo.  Però stavano andando all’ospedale, perché?
“E’ ferito?” chiesi, spaventata dalla possibile risposta.
“Lui no, ma Dan si.” Rispose subito Julian “Ci vediamo lì.” Mi disse e riattaccò.
Corsi verso l’ingresso e presi le chiavi della macchina che si trovavano nella mia borsa ,poi andai verso la porta.
Quando entrai nell’ospedale non riuscii a capire nulla, volevo solo vederlo e sapere che stava bene, che niente e nessuno ci avrebbe diviso ancora. Svoltai un angolo, percorrendo un corridoio, ma non sapevo esattamente dove mi stavo dirigendo,  e  troppe persone  intralciavano il mio cammino, rallentandomi;  continuavo a voltarmi di continuo, a destra e a sinistra, ovunque, in cerca del suo volto.
Andai verso la reception ma non c’era nessuna infermiera o nessun dottore a cui potessi rivolgermi per chiedere informazioni su dove si trovasse mio marito.
Girai per un altro corridoio, stavo quasi per arrendermi. Continuai, però, a farmi spazio fra le persone, e finalmente lo vidi. Non potevo crederci, lui era lì. Erano passati giorni e poi settimane da quando l’avevo visto l’ultima volta, ma ora era lì.
Sembrava preoccupato, agitato, e continuava a camminare nervosamente avanti e indietro. Mi fermai e lo guardai senza pronunciare il suo nome, senza dire nulla. Volevo capire se fosse tutto vero o se si trattasse solo di un sogno. Un bellissimo sogno. Notai che aveva una piccola cicatrice sul volto e non sembrava in forma.
Proprio in quel momento si voltò e mi guardò.
“Ciao, Hales.” Pronunciò il mio nome come solo lui era in grado di fare, e non potevo ancora credere che fosse solo a pochi passi da me, volevo risentire la sua voce.
“Dillo di nuovo.” Gli chiesi, quasi senza fiato, a causa del groppo che mi si era formato in gola in seguito alla felicità e al tempo stesso al sollievo di averlo di nuovo con me.
“Ciao, Hales.” Disse lui sospirando, e mi venne incontro.
Mi fiondai fra le sue braccia, e quella sensazione di vuoto, che avevo provato nei mesi precedenti , si riempì prontamente. Riuscii a sentirmi finalmente completa.
Lo strinsi forte a me, non volevo lasciarlo andare, per niente al mondo.
“Non posso credere che sei davvero qui.” Gli dissi , sollevando lo sguardo per guardarlo negli occhi “Stai bene?” gli chiesi preoccupata.
“Adesso si.” Mi rispose, guardandomi come aveva sempre fatto.
Gli presi il viso, delicatamente, avvicinai le mie labbra alle sue e lo baciai. Mi era mancato da morire. Non mi importava se ci trovavamo di fronte a dei perfetti sconosciuti, lo avvicinai sempre più a me e lo baciai appassionatamente. Lui mi abbracciò, facendomi sentire finalmente protetta.
Mi staccai dolcemente, ma continuai ad abbracciarlo, avevo paura di poterlo perdere di nuovo.
“Haley.” Mi disse, sorridendo “Va tutto bene.” Continuò, mentre una lacrima mi rigava il viso, e cercò di confortarmi, come sempre.
“Ti amo” mi disse .
“Ti amo anche io” risposi subito. “Grazie per essere tornato a casa da me.” Continuai.
“Sempre..” mi rispose “ E per sempre.”
Chiusi gli occhi e cercai di assaporare al meglio quel momento, poi sentii le sue labbra sulla mia testa e le sue braccia forti che continuavano a stringermi.

  
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