L'ira di Zeus e il cosiglio segreto degli dei

Questo capitolo era pieno di errori e ripetizioni e quindi abbiamo deciso di modificarlo e di aggiungerci qualche cosa per farvi capire di più la trama: buona lettura x)

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Il mondo dei mortali era ricco di cattiveria, tracotanza e gli dei cominciavano a guardare con sdegno l’umanità fino a quando…

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Tutti gli Dei, andarono al consiglio convocato da Era, domandandosi il perché di così tanta urgenza. In seguito arrivarono anche Iside, dea Egizia della maternità e suo figlio Horus.
Arrivati tutti gli attesi ospiti, Era iniziò a parlare.
- Fratelli, vi ho convocato così urgentemente perché Zeus è ormai fuori di se. Ha intenzione di distruggere l’umanità a causa dei loro continui errori e del ritenersi addirittura superiori a noi, padroni del mondo. Ma io vi dico: questo non è un buon motivo per distruggere gli uomini. E’ vero che stanno sbagliando, ma in passato ci hanno sempre dimostrato la loro riconoscenza e ci hanno sempre rispettato. E non intendo restarmene qui a guardare mentre mio marito attua il suo piano, quindi propongo di intervenire a favore degli uomini affinché possano imparare dai loro errori e giungere alla felicità di un tempo. –
Si alzò subito Atena, sconvolta e disse: - Era hai ragione. Ma tu sai meglio di me Zeus com’è fatto: Non riusciremo mai a fargli cambiare idea! –
La sala si riempì di continui mormorii da parte delle altre divinità. Così si alzò Artemide ed esclamò a gran voce: - Miei cari fratelli, ho io la soluzione ai nostri problemi! Mia figlia semidea, Jo assieme agli altri mezzosangue riuscirà a salvare l’umanità. Basta solo che tu, Era, convinca tuo marito a dare un’altra possibilità ai mortali organizzando una specie di caccia al tesoro per metterli alla prova. –
Rispose Ares: - Oh andiamo Artemide! Tu pensi realmente che tua figlia possa salvare i mortali? Sabbiamo benissimo entrambi che Zeus non cambierà mai idea! E poi... se questo accadesse, tua figlia non riuscirebbe mai a vincere! Se mio figlio Alejandro non fosse morto poco dopo il parto, sarebbe stato  perfettamente in grado di sfidare Zeus e la sua ira... - disse il dio della guerra sospirando e chinando il capo.
- Oh fratello! Ho una buona notizia per te, tuo figlio non è morto! E’ ancora vivo! Tua sorella gemella Eris ti ha tenuto nascosto quest’avvenimento per molti anni! (tutti si voltarono stupiti e sospettosi verso Eris). Non è così, mia cara?
Ares, ancora più sconvolto, si voltò verso la gemella e pieno di rabbia aggiunse: - Eris! Come hai potuto farmi questo? Nascondermi mio figlio! Perché? -
E lei con aria di sfida guardò il fratello e rispose: - Perché? Hai anche il coraggio di chiedermelo?! Io non sopportavo quella sciocca mortale alla quale ti eri unito, e odiavo ancora di più il bambino che lei portava in grembo! Perciò, al momento della nascita, lo strappai dalle braccia della nutrice e ti raccontai che era morto! - 
Ares preso dalla rabbia, spinse Eris conto il muro e,minacciandola con la sua fedele spada, le urlò contro:
- Dimmi dov’è! Adesso! Dimmelo! -
Subito intervenne Artemide e placò l’ira di Ares dicendogli: - sta tranquillo, tuo figlio è nel mio campo di addestramento. Si sta allenando per imparare la tua danza e renderti orgoglioso di lui. -
Dopo aver udito quelle parole, Ares lasciò andare Eris e incrociò i suoi occhi scuri con quelli color indaco di Artemide: - Com’è? Mi somiglia? Come posso riconoscerlo? -
- Oh lo riconoscerai, stanne pur certo, ha gli occhi di sua madre verde brillante e per il resto è uguale a te. -  Le mormorò la dea con il sorriso sulle labbra.
Così il potente dio della guerra si recò al campo di addestramento, abbandonando così di punto in bianco la riunione.
Gli altri dei continuarono a discutere per ore, finché non approvarono la proposta di Artemide.
Una dea si alzò dalla sua sedia: era alta e snella, con lunghi capelli neri e magnetici occhi color cobalto che,senza proferir parola con nessuno, si avvicinò ad Artemide: - Sono d' accordo con lei Artemide, l'idea di questa caccia al tesoro sarà la nostra mossa vincente per fermare la pazzia di Zeus, Odino e Ra! - le sussurò la dea, aveva una voce acuta ma stranamente delicata.
- Grazie mille per il vostro appoggio, ma ho una domanda da farvi: Voi chi siete? - le chiese la dea della caccia, dato che non l'aveva mai vista sul monte Olimpo.
- Oh! Mi scusi per la mia maleducazione: io sono Iside, dea egizia della maternità e della fertilità, e questo è mio figlio Horus - le rispose la dea presentandogli un dio con il corpo umano e la testa di falco dai grossi occhi ambrati.
- é un vero piacere fare la vostra conoscenza, e grazie ancora per le gentili parole che mi avete rivolto - rispose prontamente Artemide, sistemandosi una ciocca dei suoi capelli biondi dietro le spalle.
- Non c'è bisogno di ringraziarmi. Io e mio figlio siamo venuti qui per farle una proposta... - esordì Iside catturando l'attenzione della dea.
- Io vorrei aiutarla nella sua campagna donandole l'aiuto di mia figlia mortale, Dawn, è una ragazza dalle mille capacità e sono sicura che sarà molto utile al fianco di vostra figlia - concluse, lasciando Artemide stupita per l'improvvisa proposta di Iside.
- Ne sarò più che felice! Fatela venire domani al mio campo d'addestramento. - terminò, lasciando i presenti nelle loro discussioni per avviarsi all'isola di Cipro: isola dove i figli degli dei si allenavano a combattere da valorosi guerrieri.

Angolo delle autrici:

Ehilà vi è piaciuto il nostro primo capitolo???
Ci scusiamo per il fatto che sia un pò corto, ma vi promettiamo che il prossimo sarà lunghissimo
Jo: COME SI PERMETTE QUEL DIO DA STRAPAZZO!!!!  Io sono mille volte più capace di lui
calmati Jo non è il caso di arrabiarsi tanto
*Jo comincia a prendere il coltello*
Aiutooo noi cercheremo di sopravvivere alla furia omicida di Jo, voi intanto recensite in tanti
*scappano via inseguite da Jo*

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