Non ho mai amato festeggiare il mio compleanno.
Ogni anno è sempre così: mi sveglio, mi rendo conto che è il 5 giugno e basta.
L’unica persona che mi ha sempre fatto gli auguri è mia madre. Mio padre… no; anzi, credo che non sappia neanche il giorno in cui sono nato. In 17 anni, non c’è mai stata una volta in cui si sia degnato di notare che oggi è il giorno della mia nascita.
In quanto ai miei amici… non so neanche se riuscirei mai a chiamarli amici.
Adesso, per esempio, l’unica cosa che vorrei è potermi sfogare con un amico.
Facile, dite?
Per voi forse, ma per Draco Malfoy è la cosa più difficile di questa terra.
Forse è per questo che ultimamente frequento il bagno di Mirtilla Malcontenta sempre più spesso. Almeno lei mi ascolta. E non mi dice solamente di essere orgoglioso di quello che devo fare.
Certo, a sentirli parlare è la cosa più semplice di questo mondo… ma vorrei che per un giorno chi me lo dice si mettesse nei miei panni. Se loro riescono a farlo senza rimorsi di coscienza, lo facciano! Io non ne sono capace.
Però non ho potuto fare a meno di salutarli, sapendo che forse tra pochi minuti la mia vita finirà.
Lui mi ha obbligato a farlo, io sono stato tirato in mezzo a questa storia contro la mia volontà, e ormai ci sono dentro fino al collo… e ora sono qui, che corro per i corridoi di Hogwarts, con una gran paura che mi attanaglia dentro. Non voglio farlo, e se lo faccio è solamente per i miei genitori, se non lo faccio li ucciderà, e io non voglio essere la causa della loro fine. Saranno quello che sono, ma sono pur sempre la mia famiglia.
Stringo ancora più forte la bacchetta prima di aprire la porta della Stanza delle Necessità, e faccio entrare quelle quattro persone che avrò visto sì e no tre volte in tutta la mia vita.
E ricomincio a correre. Corro come se non potessi più pensare, corro come se correre servisse ad allontanarmi da lui, invece di farmi avvicinare. Corro per la mia famiglia, per mia madre, che avrebbe preferito morire piuttosto che vedermi con un Marchio Nero sull’avambraccio sinistro; per mio padre, che invece è sempre stato indifferente verso di me, ma che sono sicuro sarebbe orgoglioso di vedermi in questa situazione.
Corro perché ho paura.
Sì, questa è la causa principale.
Ho paura, e voglio che questo momento finisca il prima possibile.
Ora sono davanti alla porta della Torre di Astronomia. Se penso che forse tra qualche minuto morirò, ho solo il rimpianto di non essermi comportato in modo giusto con le persone, ho sempre avuto quei pregiudizi che anche gli altri avevano contro di me.
Sospiro. Ormai è troppo tardi per cambiare idea. Ed entro nella Torre, esclamando “Expelliarmus”.
È lì, davanti a me. Dovrei esclamare due sole parole in questo momento, ma non ci riesco. Lui inizia a parlare, e io ringrazio un Dio in cui non credo perché mi sta aiutando a prendere tempo.
Lui parla, e io pendo dalle sue labbra. Ma è quando dice che se passo dalla sua parte, lui saprà aiutare me e la mia famiglia, che reagisco positivamente.
Sto abbassando la bacchetta quando entrano quelle quattro persone che mi stanno riprendendo per non aver ancora fatto nulla.
“Ho paura…” questo urlo mi si sta bruciando dentro, vorrei dirlo, ma se lo faccio so che mi succederà qualcosa… e non solo a me.
E poi… entra Piton. So che mia madre ha fatto di tutto per fare in modo che fosse lui a ucciderlo. Non vuole farmi macchiare di un omicidio.
E infatti è lui a farlo. E appena pronuncia quelle due parole so che la mia vita non cambierà.
Ed è mentre mi sta trascinando via, lontano da qui, che i miei 17 anni mi scorrono davanti, e per la prima volta da stamattina mi rendo di nuovo conto che oggi è il 5 giugno…
Buon compleanno, Draco.
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Ennesima fic uscita dalla mia mente malata…
Allora… che ne pensate?
Me lo lasciate un commentino, positivo o negativo??XD
Un bacio
_olly_