Come non mai…

Un anno era passato dal loro primo incontro, tre giorni erano passati da quando Reina era stata sconfitta, e Raf, angel stagista, era lì, ferma nel punto in cui tutto era cominciato, insieme a lui, Sulfus, un davil. Entrambi avevano limpidi nella mente i rispettivi ricordi del loro primo incontro, erano nemici, e nemici sarebbero dovuti restare, e allora cosa era cambiato? Tutto, si rispose la giovane angel, era cambiato tutto, lei era cambiata, aveva conosciuto l’ amore, un amore proibito che era destinato a finire nel peggiore dei modi sin da prima che sbocciasse, ma questo non aveva impedito loro di innamorarsi, e ora erano lì entrambi, a salutarsi un’ ultima volta prima delle vacanze.

- Ma dove volevi andare senza neanche salutarmi? - Chiese Sulfus.

- Come se non lo sapessi, sto tornando a casa… A Angie Town… - Rispose lei abbassando lo sguardo.

- Questo però non mi dice perché hai deciso di partire senza salutarmi - Raf rialzò lo sguardo.

- Perché sapevo sarebbe stato troppo difficile - Disse in un sussurro. Il davil la guardò, anche per lui era difficile, perché sapeva che al loro ritorno a scuola nulla sarebbe più stato come prima, ma non voleva vederla triste, soprattutto se quella tristezza era provocata da lui. Le prese il mento tra le dita avvicinando il viso della ragazza al suo.

- Hey, non fare così -

- Il V-VETO - Balbettò lei. Lui le si avvicinò ancora di un passo e le sussurrò in un orecchio:

- Come se non avessimo mai fatto di peggio - Disse allusivo, poi si allontanò di nuovo da lei mostrando un ghigno provocatorio. Raf aveva assunto uno sguardo confuso, lei da angel qual’ era non riusciva ancora a capacitarsi delle battute maliziose con cui ogni tanto Sulfus se ne usciva.

- Se non fosse stato per quello stupido ragno non sarebbe successo nulla - Disse però un poco imbronciata.

- Vuoi dire che dai la colpa al ragno del nostro amore? - Chiese Sulfus di rimando leggermente alterato.

- No, voglio solo dire che se non ci fosse stato quel ragno mi sarei tenuta questo sentimento dentro per l’ eternità, senza dirlo mai a nessuno, e forse sarebbe anche quello che avresti fatto tu -

- Beh, se la vedi in questo modo il ragno è stato utile perché ci ha aiutato a dichiararci -

- Sì Sulfus, però abbiamo compiuto un sacrilegio -

- A proposito di questo sacrilegio che tu e Arcan amate tirar fuori in ogni momento… -

- …Io spesso mi chiedo se, dato che ormai è già stato compiuto, fosse davvero così terribile riprovarci - Finì Raf per lui lasciandolo di stucco.

- Era quello che stavo per dire io - Disse lui ritrovando il sorriso. Raf si avvicinò a lui e gli poggiò con delicatezza le mani sulle spalle.

- E tu non lo vorresti scoprire? - Disse Raf con una voce incredibilmente accattivante.

- Raf, cosa stai dicendo? Guarda che sono io il davil qui, tu sei l’ angel -

- In realtà sono nata umana e lo sai, credo sia naturale che faccia pensieri più umani che celesti no? - In realtà è proprio la natura angelica di Raf che la fa parlare così, lei è un angel, lotta per le cose buone, e per l’ amore, lo stesso amore incondizionato che prova nei confronti di Sulfus. Il suo è un sentimento vero e unico, macchiato però dalla sua natura umana, che oltre allo spirito vuole saziare anche la carne.

- Non ho certo detto che non mi piaci così - Disse Sulfus cingendole la vita con le braccia e attirandola più vicino a sé. Raf si sollevò leggermente sulle punte e lasciò che le sue labbra incontrassero quelle di Sulfus in un bacio dolce e caldo, non come il loro primo bacio, non era volto a dimostrare un sentimento acerbo e contaminato dall’ intromissione altrui, era solo un bacio, un bacio dato nel segreto, solo per confermare i sentimenti che entrambi sapevano di provare. Non erano più un' angel e un davil, erano solo loro: Raf e Sulfus, due ragazzi, uniti dal reciproco amore.