Titolo:
Se
fosse
Pairing: N° 9 –
Tachimukai x Haruna
Genere: angst, Introspettivo
Note: One-shot, flashfic
423
parole circa, spero di aver fatto un buon lavoro. c:
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Se
fosse
~
Osservava
la donna seduta sul divano, poi il fagotto che
aveva tra le mani, mentre era circondato dagli ospiti.
Facevano chiasso, ma per lui c’era solo silenzio,
c’erano solo le leggere
lamentele del bambino che teneva in braccio.
Haruna aveva avuto davvero un bel figlio.
Cercò di sorridere, ma il suo sguardo si soffermò
ancora una volta sugli occhi
rossastri del piccolo, che rideva senza dentini, scalciando
lievemente con i
piedi.
« Hei Tachimu-kun! » lo richiamò la blu
« Guarda, penso che tu gli piaccia. »
Sorrise, facendo brillare uno degli orecchini alla luce del salone.
« Già. » rispose il moro, abbozzando un
sorriso.
Pensò che non le avrebbe mai detto che a lui quel bambino
non piaceva.
Il piccolo Haruto si dimenava allegro contro il suo petto coperto di
nero,
tirandogli le orecchie.
Ma Tachimukai non riusciva a sorridere.
Alzò lo sguardo verso le gambe magre e lisce, perlacee di
Otonashi, seguendole
mentre le incrociava.
Quelle gambe che avevano abbracciato i fianchi di Yuuto, il fratello.
Era dannatamente sbagliato, che avesse avuto un figlio con suo fratello.
Perché Yuuto e non lui?
Dolore. Strinse involontariamente il
cotone azzurrino che avvolgeva le braccine di Haruto, che non fece una
piega,
continuando a festeggiare.
Geloso.
E mentre osservava quel piccolo frutto sotto il suo mento si
chiedeva come
sarebbe stato se quel bambino fosse stato suo.
Avrebbe avuto i capelli blu scuro e gli occhi marrone nocciola, e si
sarebbe
chiamato Kaoru.
Ma non lo era. Aveva i capelli neri e gli occhi rossicci. E si chiamava
Haruto,
“lontano sole”, come a significare una speranza;
Tachimukai aveva anche notato
che sembravano i nomi dei due neo-genitori fusi assieme.
Quel bambino era nato per essere amato, nonostante fosse un errore.
Il suo non sarebbe stato un errore, di figlio. L’avrebbe
amato come l’unica
donna della sua vita, Haruna, l’avrebbe reso un campione in
porta.
Sarebbe cresciuto come un ragazzo coraggioso ed ambizioso, al contrario del suo carattere imbranato e impacciato,
con i bellissimi capelli ondulati di Otonashi.
Già, Kaoru significava fragranza, perché lui
amava alla follia l’odore leggero
e dolciastro di Haruna, ora mescolato perennemente con quello di Kidou,
addossato al loro bambino.
« Tachimukai » fece una voce allegra alle sue
spalle, facendolo sobbalzare
leggermente e fermando le risatine del bambino.
« Eh, oh, s-sì? » balbettò,
impacciato, frenando i pensieri dietro agli occhi
ancora da ragazzino.
« Posso prenderlo in braccio? » Sorrise Endou,
allargando le braccia.
« Sì, certo, ecco. »
Haruto, un sole lontano.
E in effetti, era il tramonto.
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Bah, mi chiedo come io
possa ritenere qualcosa del genere adatto a un
contest.
/forchetta in fronte/
Comunque, ahem! Prima
di tutto faccio la leccapiedi
x’’ e ringrazio Maki e Miam
per aver indetto il contest c:
L’ho scritta
un po’ di getto, ma è la
prima cosa che mi è venuta in mente.
E non sono
soddisfatta. -hahachenovitàilluminante-
Seriamente, mi ritrovo
mezza distrutta dal sonno e non so cosa scrivere
qui ee
Auguro buona fortuna a
tutte le altre partecipanti! *W*
Scappo a dormire.
Un abbraccio con la
forza di un rullo compressore, Buonanotte a tutti c:
Cha.