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Autore: MarchesaVanzetta    17/04/2012    0 recensioni
Un piccolo momento di due sconosciute Serpeverde al sesto anno :)
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Completamente dedicata alla mia Paige, Derret. Lei e pottermore sanno perché ;)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A Derret, con amore verdeargento

“Paaiigeee” chiamò querula la ragazza bionda, disperata di fronte al calderone che fumava di verde, segno di aver fallito un’altra volta.
Alzando scherzosamente gli occhi al cielo le si avvicinò una ragazza dai capelli ricci e scuri.
“Hai di nuovo fatto un disastro, vero?” chiese retorica, scrutando con aria critica il contenuto del calderone, di un delicato color pesca, lontano anni luce dal viola intenso che doveva avere la pozione a quel punto della preparazione.
“Va bene, guarda attentamente cosa faccio, d’accordo?” le propose Paige, prendendo il suo posto al bancone per le esercitazioni. Tagliò due Fagioli Sopoforosi in modo da far uscire il succo, lo mise nel pentolone e girò in senso antiorario. Pian piano il colore si avvicinò al viola e poi al lilla.
“Ora deve riposare, quindi direi che possiamo ritirarci anche noi, che dici?” propose Paige, prendendo Adrianne per una mano e guidandola verso la sala comune. Adocchiò un divanetto libero e la trascinò con lei su quella pelle scura e morbida.
Mentre sentiva l’altra accoccolarsi addosso a lei, vide un ragazzino, un primino forse, che guardava la sua bionda con aria fin troppo interessata. Lo fulminò con lo sguardo, sillabando silenziosamente “mia”, senza farsi vedere da Adrianne.
“Grazie Paige di essere sempre così disponibile col disastro ambulante che è la sottoscritta” le disse sottovoce, le gambe raccolte al petto e la testa sulla spalla della compagna, con il naso solleticato dai suoi ricci.
“Non c’è di che. Dai, vieni qui, puoi sempre farti ripagare in altri modi” le soffiò maliziosa, facendola avvicinare. Adrianne le si sedette sulle gambe, cingendole il collo con le braccia e avvicinando i due visi.
“Immagino che tu voglia quella relazione di astronomia…” mormorò vaga, fingendo di non capire cosa le stesse proponendo la fidanzata: era così divertente prenderla un po’ in giro, giocando col ricciolo che aveva sulla nuca e vedendola sbuffare.
“Pensavo qualcosa di più terreno…” provò la riccia, accarezzandole un fianco. A quello sfioramento Adrianne annullò la poca distanza tra le loro labbra e la baciò, cercando al contempo di capire cosa ci fosse negli occhi verdi dell’altra; quando vide il suo riflesso sorrise e la baciò ancora più intensamente, ignorando gli sguardi della sala comune e l’odore di bruciato che veniva dal laboratorio.
  
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