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Autore: Gabro94    17/04/2012    9 recensioni
Harry e Louis si amano, lo sanno e non lo nascondono ai loro cari. Il loro amore è, però, limitato dalla fama. Devono nascondersi, devono rimanere appartati, ma per Louis i ricordi e i bei momenti non sono assenti.
[[One-shot Larry]]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ook, questa è la mia prima One-shot e la prima Larry che scrivo ù.ù Come adoro LArry *_* credo che Harry e Louis siano i miei preferiti! Beh, vi dico solo, Buona  Lettura!
SPero possiate recensire :) mi farebbe piacere sapere il vostro parere.
A presto
Gabb


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Ora si ritrovava seduto vicino a lui, che era illuminato dal poco sole di quella giornata australiana. L'idea della giornata in barca era stata bellissima: ci voleva proprio del relax e del divertimento dopo tutto quell'impegno e quella fatica che ci stavano mettendo loro e gli altri ragazzi.

Harry aveva deciso di prendersi una pausa da tutti quei tuffi, e si era steso sulla parte anteriore dello yacht per prendere un po' di sole. Louis lo aveva raggiunto e ora lo guardava quasi con la coda dell'occhio, mentre il riccio prendeva il sole coprendosi la testa con l'asciugamano. Non era certo nulla di nuovo vedere il suo migliore amico, nonché compagno di band, a petto nudo, ma ora che erano alla luce del sole, all'aperto e in pace – nonostante la continua presenza dei paparazzi – gli sembrava più bello stare lì ad osservarlo, per quanto non stesse facendo niente di così eccezionale se non abbronzarsi.

«Hai intenzione di osservarmi così intensivamente per tutta l'ora? » Harry riportò sulla terra l'attenzione del ragazzo più grande. Louis scosse la testa e posò gli i suoi occhi azzurri su quelli verdognoli dell'amico che lo fissava tenendo il telo sollevato dal suo viso con una mano.

« Eh?... Ah! Scusami. » rispose ancora confuso. « Lo sai che mi perdo sempre quando ti guardo... » sussurrò poi, sorridendo un po' mestamente. Non poteva sorridere completamente felice, perché nei pensieri su Harry c'era sempre qualcosa che mancava: sì, la conclusione.

Purtroppo per loro, infatti, non era possibile stare insieme; e loro questo lo sapevano fin troppo bene.

 

**

 

« Ti prego, Louis, non lasciarmi la mano. » implorò Harry agitato.

Louis lo guardò con occhi rassicuranti ma curiosi. « Dai, è solo il London Dangeons, di cosa hai paura? È tutto finto! » Harry gli scosse la testa in risposta e strinse ancora di più la mano di Louis, non appena varcarono l'arco dal quale iniziava il percorso dell'attrazione. Louis arrossì nel buoi quando il riccio intrecciò le loro dita; amava sentire il tocco del migliore amico sulla sua pelle; amava sentirlo parte della sua vita, seppur con certi limiti. Erano già famosi nella nazione poiché concorrenti a The X-Factor e già sapevano che dovevano stare molto attenti alle loro dichiarazioni, e alle loro apparizioni. Era una cosa molto triste per entrambi, anche se Harry sembrava viverla più rilassatamente.

« Ho paur-AAAAH » nemmeno voltato l'angolo che già Harry urlò per lo spavento, aggrappandosi al braccio del maggiore. Altri grida di spavento rieccheggiarono alle loro spalle: anche Liam, Zayn e Niall si erano spaventati. Louis aveva fatto un piccolo salto di sorpresa ma non aveva urlato.

Andarono avanti per il labirinto e Harry non mollò per un attimo la mano di Louis. Gli altri tre riuscirono anche a scattare loro una foto rubata, e sorrisero riguardando lo scatto sul display del Blackberry.

« Puoi mollarmi la mano ora, Haz » Affermò Louis alla fine del percorso. Harry rispose al sorriso ma scosse il capo sorridendo timidamente.

« Lo sai che mi piace... » il suo tono era simile a quello di un bambino, molto dolce e soave. Si morse il labbro prima di continuare. «... stare con te. » le guance diventarono rosse.

Louis arrossì insieme a lui e sorrise timido « Sai benissimo che vale anche per me. »

I loro occhi si incatenarono, quasi famelici di sguardi. Si fermarono lì, ad un lato del corridoio buio e vicino all'uscita, e non staccarono le pupille nemmeno quando Harry si spostò di fronte all'amico, facendogli appoggiare la schiena sul muro in penombra.

« Peccato che è buio, non posso vederti quando... » il riccio sporse il viso verso quello del più grande e posò le sue labbra gentilmente sopra le sue.

Louis, leggermente sorpreso, ricambiò il bacio fugace con affetto, ma insinuando poi insistentemente la lingua per alcuni secondi. « Harry, lo sai che non possiamo. » Disse poi staccandosi e guardando verso gli altri che già stavano superando la porta luminosa dell'uscita.

« se mi avessi lasciato parlare ancora dopo il bacio, anziché stuprare la mia bocca, avresti sentito la fine della frase. » ribatté, con le labbra a pochi millimetri da quelle del ragazzo di Doncaster.

« Finisci allora. » lo incitò Louis mordendogli il labbro.

« dicevo che sono contento, però, del fatto che almeno al buio posso sentirti mio. »

 

**

 

Quella sera ci ritrovammo in Hotel per la cena. Avevamo deciso di non uscire a mangiare fuori per evitare problemi di sicurezza con le fan. Io e Zayn eravamo in ritardo e ci incontrammo soli nell'ascensore. Eravamo riusciti a liberarci persino di Paul, Derrik e gli altri, e stare qualche minuto veramente soli.

« Con Harry? Oggi vi ho visto parlare con quegli soliti sguardi. » Zayn sorrise mestamente. Era al corrente di tutto – così come Liam e Niall – ma lui la viveva in maniera molto vicina, era felice che fossimo innamorati veramente l'uno dell'altro, ma non poteva esserlo appieno per gli amici, perché non potevano stare insieme.

Louis annuì. « Già. Sono disperato. » Guardò verso il pavimento e scosse la testa. « Sei benissimo quanto lo amo, e l'idea di non poterlo avere mi distrugge. »

Zayn appoggiò una mano sopra la spalla del ragazzo più grande. « Sono certo che anche lui ti ami così profondamente. » Strinse lievemente la presa per consolarlo. « E Eleanor? »

« Non ho ancora trovato il coraggio di parlarle. » Louis rispose quasi fosse rassegnato.

 

**

 

« Qui a Manchester le ragazze urlano, eh? » Harry fece quel commento mentre si shakerava i capelli con la mano. Louis era intento a guardarsi allo specchio, fissandosi alcuni punti precisi del viso e mugugnando senza senso. « LouLou, mi stai ascoltando? » Harry cercò di richiamare l'attenzione dell'amico dopo aver aspettato invano alcuni lunghi secondi che quello gli rispondesse.

«Urlano d'ovunque, H. » commentò in ritorno Louis senza distogliere l'attenzione dalla sua operazione di pulizia del viso.

«Lo so, lo so però sembra che qui sia più... ma cosa diamine fai? » Harry gli fece la domanda all'improvviso. « Lou ti ha appena truccato. Ti taglierà le dita quando si accorgerà che hai rovinato il suo bel lavoro. » Harry aveva talmente ragione che Louis si interruppe e si girò dall'altro lato del camerino, poggiando il sedere sul tavolino dello specchio e reggendosi in equilibrio con le mani ben salde sulla base di legno.

« Ma non dici sempre che sono più bello quando non ho trucco? » Quel sorriso che Louis sfoderò colpì Harry come fosse un fulmine.

« Tu sei bello comunque, con o senza trucco. » Harry ribatté prontamente, e si avvicinò al moretto che lo guardava. Stava forse ammiccando? Il riccio fece un passo e un altro ancora, e uno in più, fino a quando non si ritrovò esattamente appoggiato al corpo di Louis. I loro bacini erano poggiati, ma i loro busti stavano a distanza. Harry aveva infilato la gamba tra quelle dell'amico e con la libera fece pressione su quella di Louis che risultava tra le sue.

Louis capì le intenzioni del più piccolo e scosse la testa sorridendo. « Hazz... » ma non fece in tempo a finire che le labbra del riccio si erano appropriate di quelle del maggiore.

Ci fu una lunga serie di baci, prima leggeri, innocenti e dolci; poi susseguirono quelli più approfonditi, più passionali e più “francesi”. La bocca di Harry si era ora spostata sul collo di Louis, ora sul pezzo di petto non coperto dalla camicia. Afferrò le bretelle di Louis come fossero corde da incatenare e lo tirò a se. Baciandolo con ancora più trasporto.

« Ti amo. » Fu quella la prima volta che Louis mise insieme quelle due parole e le pronunciò ad Harry, che si fermò immediatamente. Il più piccolo guardò l'altro con sguardo sorpreso e quasi spiazzato. « Oddio, scusami. » Disse immediatamente Louis togliendo le mani dal posteriore di Harry e portandole a tappare la bocca.

« No. » commentò secco Harry. «Ri..ridillo. » balbettò.

« Harry? » Louis lo guardò insicuro. « Vuoi che lo ridica? »

« Sì. » Harry annuì.

« Harry Styles, dopo 2 anni posso finalmente dirti che ti amo, che l'ho sempre fatto. »

Harry si buttò al suo collo. « Non sai quanto tempo ho aspettato che me lo dicessi, che mi dicessi queste due parole. » La voce di Harry era così carica di gioia e di felicità. « Louis, Ti amo anche io. Tanto. Forse troppo, visto nella posizione in cui ci troviamo. Ma non mi interessa. Io voglio amarti. »

 

**

 

La cena fu molto tranquilla, tutti i ragazzi stettero a tavola insieme, mentre la loro troupe stava in altri tavoli anche distanti, in modo da confondersi tra gli altri ospiti dell'Intercontinental Hotel, e non sembrare troppo oppressivi.

« Ragazzi, ma se uscissimo? » Liam propose l'azzardo.

« Chi sei tu? E cosa ne hai fatto del mio amico? » Niall borbottò a bocca piena mentre continuava a mandar giù cibo di qualsiasi genere: adesso era arrivato il turno del Desset, e mentre quasi tutti ci eravamo arresi, Niall aveva ben pensato di scegliere la panna cotta. Gli fece seguito Louis che si sentiva particolarmente affamato.

« Concordo. Da quanto tu proponi di uscire? » Anche Zayn domandò con tono sorpreso ma ironico.

« Beh, siamo qui, in questa città nuova, dovremo anche conoscerla un po', no? » ribatté Liam serio.

« Mhm io non ne ho molta voglia, siamo rimasti a cena qui, per evitare il casino e tu vuoi uscire? In mezzo a tutte quelle ragazze? » Harry rispose convinto indicando col pollice la direzione dietro le sue spalle, senza però voltarsi.

Liam rise « Va bene, va bene. Ho capito. » si rassegnò sbuffando « Non ne avete voglia. Allora che facciamo? Wii? PS3? » Liam riattaccò subito.

« Nahh » fece Louis con il suo solito tono da buffone. « Io credo che me ne andrò a dormire. Mi sento stanco » Stava palesemente mentendo, e lo si capì dallo sguardo accattivante che lanciò ad Harry, seduto al suo fianco. Il riccio quasi saltò sul suo posto quando incrociò gli occhi del migliore amico.

« No, Louis, dimmi che non vuoi veramente.... » Liam stette per finire la frase ma poi guardò Harry che sorrideva come un ebete. « HARRY! » lo riprese.

Risero tutti, guardandosi l'un l'altro. Persino Niall aveva ingoiato il boccone per poter liberare la sua risata argentina.

« Louis, io non ho detto nulla. Vado in camera mia da solo. » constatò in difesa annuendo, come per autoconvincersi.

« Il problema... » riprese Liam. « chi viene a trovarti... » Continuò e finì in coro con Zayn e Niall « dopo. »

« Insomma ragazzi, » intervenne Harry « Lasciatelo stare, poverino. » fece un occhiolino a Louis che sorrise.

« La fai semplice tu, che te lo sco...ccoli tutto. » Tutti guardarono strano Zayn, ma seguendo la linea del suo sguardo capirono subito il perché.

« Scusatemi ragazzi, » una ragazza giovane ma non certo piccola si era avvicinata timidamente al loro tavolo. « Ho visto che avevate finito e visto che io domani parto, mi avrebbe fatto piacere avere una foto con voi, ma non volevo disturbarvi prima. » La bionda sorrise dolcemente.

Harry fu il primo a scattare in piedi, dando la solita immagine del farfallone esperto. « Certo, no?! » disse guardando poi gli altri.

Paul, dal tavolo poco di fronte si avvicinò a loro. « Scusami, » disse rivolgendosi alla ragazza « Non so se i ragazzi siano... » venne interrotto da Zayn, che si alzò in piedi.

I due cantanti si spostarono dietro Liam, Niall e Louis e fecero posto tra di loro alla fan.

« Paul, saresti così gentile? » Domandò Liam, facendo cenno con la testa verso la ragazza, che porse la fotocamera.

« Certo! » Sorrise il manager prendendo la macchinetta fotografica. « Sorridete! » Click!

 

**

 

Louis sentì l'urgente bisogno di andare in bagno. Erano ore ormai che era seduto lì, ad aspettare il suo turno per l'ennesima selezione. Si guardò in giro e finalmente, dopo qualche passo a manca e a destra, vide l'insegna “Toilettes”. Si diresse così verso la direzione indicata dalla segnaletica e si ritrovò in un corridoio silenzioso e senza anima viva. Due porte comparivano in una delle pareti e spinse la porta che indicava il bagno maschile.

Entrò dentro e cercai subito un gabinetto. Fece il suo bisogno impellente e scattò l'acqua. Riallacciò i pantaloni, sistemò la t-shirt e uscì dalla cabina per dirigersi verso i lavandini. Aprì l'acqua, prese del sapone dal dispenser e si lavò le mani. Solo quando, con le mani ancora bagnate, alzò lo sguardo per sistemarsi i capelli lisci e quasi perfetti, si accorse della figura affianco a lui che faceva praticamente la stessa cosa. Incrociarono gli occhi attraverso lo specchio. Ecco, Louis era stato stregato. Lui, il 19enne pazzo si era fatto colpire da un ragazzino più piccolo sicuramente. Ma era così bello, e riccio, e dolce, e qualcosa di particolare.

« Ciao. » Disse quello. « Sei anche tu a fare audizioni, eh? » Che modo stupido per fare conoscenza, ma Louis non ci badò e annuì.

« Sì, immagino anche tu. » rispose.

« Già. » sorrise non molto convinto.

« Sei preoccupato? Non esserlo, sono certo che andrà bene. » Louis lo guardò con aria convincente.

« Dici? » l'altro lo guardò raggiante negli occhi. Che bel verde erano quelli dello sconosciuto. Così leggeri, ma così pungenti e attraenti.

« Anzi, sai che ti dico? » disse improvvisamente Louis. Il ragazzo lo guardò un po' storto in attesa. « Facciamoci una foto insieme. Sono certo che tu diventerai uno famoso. » Sorrise annuendo. « Voglio essere il primo ad avere il tuo autografo!! »

L'altro sorrise. « Bene! Facciamoci questa foto! »

Louis sorrise in ritorno e tirò fuori il cellulare. Si mise affianco a lui e « Cheese! »

I due riguardarono lo scatto, e risero. « Dai non è male.... » quello lo guardò in attesa del nome.

« Louis, scritto L-O-U-I-S e pronunciato alla francese, mi raccomando. Non mi chiamare Lewis! » fu subito chiaro, ma simpatico nel modo con il quale lo disse.

« Io sono Harry, scritto Harry e pronunciato Harry » Risero entrambi mentre si strinsero la mano guardandosi negli occhi.

« Che dici, Harry pronunciato Harry, torniamo di là a fare due chiacchiere? »

« Assolutamente. » il riccio sorrise ancora.

 

**

 

Louis sentì bussare alla porta. Si alzò e si avvicinò « Chi è? »

« La strega cattiva, venuta a punirti. » La voce profonda e roca di Hazza fu riconoscibilissima, e Louis non perse tempo a girare la chiave, abbassare la maniglia e tirare.

« Cosa ho fatto di male? » chiese il più grande, facendo entrare il riccio.

« Oh, per ora niente. » sghignazzò malizioso. « ma poi chissà ».

Louis sospirò « Harry, io non ci capisco più nulla. » richiuse la porta con la chiave e se ne assicurò l'effettiva chiusura. « Cosa vuoi tu? »

Harry si irrigidì. « Cosa intendi? » lo guardò storto.

« Io sto con Eleanor, lei mi aiuta, mi copre, anche se non sa di farlo. Ci tengo a lei, ma sappiamo che non posso lasciarla. » fece un respiro « Ma tu, cosa vuoi che faccia? Cosa vuoi che sia questo noi? »

« Siamo migliori amici, no? » Harry abbozzò un sorriso.

« Che si sono detti che si amano, e non nel senso di amici, che si baciano, che si.... sbattono. » Louis continuò « scusami la finezza, ma è vero. Noi due abbiamo come una relazione- non relazione segreta. » il tono del più grande era sicuro, ma non certo contento.

« Hai ragione. Ma sai che la scelta non è nostra. » Harry si avvicinò a Louis e gli accarezzò il viso.

« Io ti amo Lou, come mai ho amato sin'ora, e sono pronto a tutto per noi due, ma sappiamo che ora non è il momento giusto per vivere alla luce del sole questo noi. » Gli diede un piccolo bacio sulla fronte.

« Anche io ti amo, Haz, e so perfettamente che cosa rischiamo. Ma voglio averti mio, voglio viverti ogni istante della mia vita, non solo quando siamo in una camera da letto.

« Ma, se ci pensi, in parte lo facciamo già! » rispose positivo Harry.

« È vero. » constatò « ma sai che non è mai abbastanza di fronte all'amore. »

Harry sorrise e lo baciò intensamente « e questo un po' ti allieva il dolore? » i suoi occhi brillarono quando incrociarono quelli di Louis.

« Sì, aiuta. » rispose l'altro ricambiando il bacio.

Louis spinse Harry verso il letto e facendolo stendere ci salì sopra.

Rimanendo a cavalcioni su di lui, con le ginocchia poggiate sul materasso, si sbottonò la camicia.

Harry lo guardò sorpreso. « Così in fretta? »

Louis non rispose, si limitò a buttare via la camicia e a chinarsi per baciare il ragazzo che amava. Con le mani camminò sul suo petto e raggiunse il bordo della maglietta. Infilò due dita sotto l'orlo e la tirò su.

Harry alzò le braccia per aiutarlo, e si lasciò togliere il capo. Ripresero a baciarsi con passione. Louis portò la bocca sul collo del riccio e succhiò forte un lembo di pelle, lasciando un grosso segno rosso. Vagò poi con la bocca lungo tutta la spalla, scendendo sino al pettorale da qualche mese ben evidente e, lasciando una scia umida e calda, portò la lingua sopra il capezzolo del ragazzo. Harry non aveva smesso un attimo di gemere e ansimare, assaporando e godendosi tutto quel piacere che già solo qualche gioco di lingua.

Louis prese respiro e riniziò a vagare con la lingua, scendendo nei bellissimi capezzoli “additivi” del ragazzo che aveva sotto, e poi delineò i confini degli addominali.

Diede una piccola occhiata ai pantaloni del riccio che iniziavano già a gonfiarsi, così come i suoi d'altronde.

Harry rivoltò improvvisamente la situazione, portando Louis sotto di sé e sistemandosi comodamente nella v delle sue gambe.

Lo baciò appassionatamente, insinuando la lingua e giocando con quella del più grande. Accompagnò i baci con forti movimenti del bacino, facendo sentire il suo membro duro e voglioso contro quello altrettanto eccitato dell'altro.

Il riccio si spostò nel collo di Louis e lo baciò con passione, facendolo gemere forte. Quando sentì l'ennesimo gemito non ci vide più e si precipitò a sbottonare i pantaloni del maggiore, che si tolse le scarpe con la punta dei piedi.

Tolse via boxer e pantaloni insieme, e si ritrovò l'asta di Louis pronta per essere stimolata.

Si sfilò anche i suoi capi e si riposò sopra l'amato e si abbandonò a quello che la passione e l'amore lo portarono a fare.

Quella sera fecero sesso, fecero l'amore, si unirono e diventarono una cosa sola. Non era la loro prima volta, non sarebbe stata l'ultima ma erano certi che quella sarebbe comunque stata importante. La notte a Sydney che avrebbero ricordato per sempre.

  
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