VENIA venia venia per il ritardo biblico!Problemi con internet gente ._.
Spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento,ed è anche bello lungo per cui u.u''
The Angel
- Isa!-
- Chi è?-
- Chi vuoi che sia?Sono Loise!Aprimi
dai!-
Isabella si portò alla porta della sua
piccola dimora fuori dal monastero,aprendo a Loise,la quale entrò dentro tutta
euforica e sorridente,andando a sedersi sul letto di Isabella.
- Oh scusa Isa!- disse lei ridacchiando
vedendo che la bionda indossava addosso solo un asciugamano che le avvolgeva il
corpo.
Isabella la guardò ancora più
stranita.
- Non è la prima volta che mi vedi
dopo il bagno..che è successo?- domandò Isabella sedendosi sul letto su cui si
trovava l’amica.
- Oh Isabella!Non puoi immaginare che
cosa sia successo!- continuava quella euforica,con le guance arrossate
dall'emozione.
- Racconta dai!Ah,e quel ragazzo?Sta
bene?Che ha detto la Madre?-
- L'angelo!Oh l'angelo!Si,sta bene,è
sordo-muto!- rispose lei estasiata.
Isabella sbarrò gli occhi decisamente
spiazzata.
- Come è sordo-muto?!E perchè ne sei
così contenta Loise!?- domandò stupita dal comportamento dell'amica.
- Si,è un angelo caduto dal cielo. La
sua voce non si macchia di peccati,e il suo udito non può cogliere rumori
spiacevoli…è un angelo!- disse lei mordendosi il labbro inferiore con aria
sognante.
Isabella guardò l'amica seriamente
preoccupata.
- Loise,non è un angelo..e come può
essere sordo-muto?Cioè..è così giovane..e..-
- Ti dico che è un angelo!I suoi
capelli biondi,i suoi occhi limpidi come la volta di un giorno soleggiato,le
sue labbra morbide e rosee come i petali di fiore in una mattina ricoperti di
rugiada,il suo corpo perfetto e marmoreo e..- iniziò la suora interrompendo
Isabella.
- Ehi,ehi,ehi..calmati Loise!Ti rendi
conto di quello che stai dicendo?Fiori,marmo,cielo!- iniziò Isabella seriamente
preoccupata.
Dopotutto Loise era una suora,e da
come parlava di questo ragazzo-angelo sembrava che se ne fosse innamorata!
- Sai cosa indossi vero?Non ti piacerà
quel ragazzo?- chiese lei seria.
- Certo che lo so,ma non ha
importanza,perchè lui è un angelo,è stato mandato per soddisfare le nostre
voglie e curiosità..ed è stato stupendo!- raccontò Loise estasiata.
Isabella scattò in piedi guardando
l'amica con gli occhi spalancati.
- Frena un attimo!E' stato stupendo
cosa? E poi scusami tanto,ma secondo quel tuo Dio la curiosità e la voglia non
è peccato?- chiese ironica.
- Ehm..altro Isa..altro..e sì..un
favoloso peccato.- commentò maliziosa.
Isabella scosse il capo senza sapere
cosa dire,aprì bocca,ma la richiuse incapace di spiccicare parola.
Aveva già capito che quello era un
ordine di suore decisamente molto flessibile,ma ad arrivare a quella
determinata cosa,con un surrogato di angelo,beh quello era incredibile!
- Loise non è giusto,non avresti
dovuto..- disse poi seria guardando l'amica negli occhi.
Loise abbassò lo sguardo per qualche
istante con aria colpevole.
- E’ assurdo! Un angelo!Puah! Questa
non l’ho mai sentita te lo garantisco!- iniziò Isabella scuotendo il capo
incredula.
Era a dire poco esterrefatta. Era
inconcepibile per davvero.
- Dovresti fare questa predica anche Serena
allora!Anzi tu proprio non dovresti rimproverare nessuno!- esclamò lei scattando
in piedi.
Isabella indurì lo sguardo a quelle
parole,colpita e affondata direi,si portò alla finestra guardando il tramonto
che dipingeva di rosa la volta azzurra.
- Isa…- iniziò la suora che ormai
tanto suora non era -scusami,non volevo..mi dispiace.- tentò mortificata
muovendo le mani tra loro nervosa.
Sapeva di avere toccato un tasto
dolente,sapeva di averla ferita con quelle poche allusioni.
Isabella non rispose immersa nei suoi
pensieri.
Solo Loise sapeva tutto di quella sua
storia,e le aveva appena rinfacciato il suo passato con poche parole.
Pensarci,passarci anche solo con il
pensiero la faceva rabbrividire.
Era tutto così brutto,così triste,così
ingiusto..perché a lei era toccato quel destino?Perché doveva avere certi
ricordi?
- Isa davvero io non volevo..-
continuò Loise avvicinandosi a lei.
Isabella scosse il capo ancora assorta
tra i suoi tristi pensieri,guardando fuori dalla sua dimora.
- Non è niente.- mentì lei sospirando
e voltandosi - ma è proprio perché sono io ti dico che è sbagliato. So cosa
vuol dire,e secondo me quel ragazzo se ne sta approfittando!Fortuna che la
Madre lo caccerà via...- disse sollevata andando a sedersi ancora sul suo
letto.
Beh era dell'altro sesso dopotutto,non
poteva certo rimanere in un convento di suore,no?
- No Isa,la Madre ha detto che può
restare,e se permetti di dirmelo sembrava entusiasta della cosa quasi come lo
eravamo io e Serena..- commentò ridacchiando.
La Superiora?
Una donna estremamente gentile
ricordate,no?
- Non mi convince la cosa.- disse
Isabella scuotendo il capo con aria affranta.
- Oh avanti che c'è da convincere?E'
un bel ragazzo,lo hai visto anche tu!E poi da questo convento non esce neanche
una mosca..quindi non vedo che problema ci sia!Anzi dovresti andare qualche
volta a trovarlo!-
- Certo!Insomma ho sempre saputo che
questo fosse un ordine decisamente molto flessibile,ma questo ti assicuro che è
stato...non lo so neanche io!E poi non voglio andare a trovare nessuno!Io
teoricamente non dovrei neanche essere qui,e ripeto che secondo me questo
"angelo" se ne sta approfittando!-
- Non dire certe cose Isabella!Se lo
vedessi cambieresti subito idea lui è..-
- E' un ragazzo che vi sta prendendo
tutte per il naso!- la interruppe Isabella esasperata.
Loise sbuffò.
- Non è così ti dico!Comunque oltre a
questo,sono venuta anche per riferirti un messaggio dalla Superiora.- disse la
suora tornando seria - dato che l'angelo dovrà rimanere qui con noi,la Madre ha
detto che dovrà riposare qui e quindi tu..-
- Cosa?!- la interruppe spalancando
gli occhi.
- Isa dovresti spostarti nel convento.
La Madre ha provveduto a farti avere una stanza solo per te..-
- Oh perfetto..- commentò ironica -
quando dovrei traslocare?-
- Ora. Sono venuta qui per aiutarti.
Il ragazzo stava uscendo dalla vasca..-
Isabella annuì con esasperazione.
Comunque la gioventù è molto spesso
attraversata da pensieri fugaci che concretizzano in azioni e in questo caso
sconsiderate.
Lorenzo sarebbe riuscito a mantenere
quella sua copertura per fuggire da Gerbino?
Dopotutto deve essere difficile rimanere
in perfetto silenzio ogni istante di ogni giornata,deve essere difficile
aiutare a soddisfare le curiosità e le voglie di ogni singola suora all'interno
del convento.
Era comunque molto tranquillo quella
sera,anzi era decisamente sorridente,all'interno della sua piccola abitazione
clandestina.
Steso sul suo materasso guardava il
soffitto di legno con un sorriso in volto,ricordando con piacere come fosse
sfuggito ai leccapiedi di Gerbino,e se non fosse stato per il gran colpo preso
alla testa sarebbe stato tutto perfetto.
All'inizio era talmente confuso che
aveva giurato di avere visto una ragazza,una ragazza bellissima.
Chiuse gli occhi cercando di
aggrapparsi a quel ricordo non molto nitido nella sua mente:occhi di un azzurro
così limpido e chiaro da confondersi con il ghiaccio,viso perlaceo,i capelli
che si rincorrevano tra quello sguardo,biondi come il grano sotto il sole,e
quella bocca di rose stesa in un sorriso rassicurante,il sorriso che aveva
veduto non appena aveva richiuso gli occhi.
Scosse il capo divertito.
Probabilmente il colpo alla testa gli
aveva giocato un brutto tiro,e con quella convinzione Lorenzo si ritrovò
cullato tra le braccia della notte.
- Loise smettila ti prego!-
- Non posso Isa..è più forte di me!-
rise di gusto la giovine.
- Io non voglio sapere altro te ne
prego!-
- Va bene,va bene...aiutami a prendere
l'acqua dal pozzo per favore..- si rassegnò spegnendo lentamente la sua risata.
Le due ragazze sveglie al canto del
gallo erano circondate dalla nebbia mattutina,da quelle gocce di rugiada che si
posavano tra le foglie.
Molte suore si svegliavano a quell'ora
di mattina,mentre Isabella lo faceva solo per abitudine.
Vestita con quei quattro stracci che
nascondevano la sua natura,e con quel grosso cappello di paglia che nascondeva i
suoi lunghi biondi boccoli e il suo viso perlaceo.
- Non capirò mai perché ti ostini a
travestirti..- commentò Loise mentre issava il secchio che gli passava
Isabella.
- Perché non mi sembra giusto che
debba girovagare con i miei vestiti davanti a voi che potete indossare solo
quello..- disse con un cenno del capo - ho già abbastanza voci alle mie spalle
non ne voglio altre..- aggiunse con un sorrisetto amaro.
- Se è per quello parlano anche se sei
vestita da maschio..lo farebbero anche se fossi nuda,o altro..tutte civette!-
Isabella rise.
- Bene la cosa mi rassicura...dai ti
aiuto..- disse prendendo in mano un altro secchio.
- Grazie!Devo preparare il bagno
all'angelo!-
- Sempre lui in mezzo!- esclamò con esasperata
alzando gli occhi al cielo.
- Perché invece di odiarlo non vieni a
vederlo?Così i tuoi dubbi sulla sua incapacità di parlare o sentire si
placheranno!Sei insopportabile quando t'impunti!-
- Non dovrei essere qui ricordatelo.-
Isabella tentava solo di tenere un
profilo basso. La paura che qualcuno potesse sapere dove si trovasse la mandava
in panico.
- E beh?A chi vuoi che lo dica che tu
sia qui?- rispose ridendo Loise.
- Loise era una battuta infelice..- le
fece notare guardandola seriamente.
- Si,ma ho ragione..- disse Loise con
aria sapiente - E' sordo,ed è muto..non dirà niente a nessuno.- scrollò le
spalle mentre tentava di tenere il peso del secchio pieno. - E poi ti prego di
toglierti di dosso quella roba,t'ingrassa sai?- rise Loise camminando
attraverso il giardino.
- Ah si?M'ingrassa?- domandò Isabella con un ghigno sul volto rovesciando subito
dopo addosso all’ amica l'intero secchio d'acqua ridendo.
- Questa è guerra!- esclamò Loise
esterrefatta e senza aspettare altro passò al contrattacco.
Le ragazze passarono l'intera
mattinata in questo modo:gettandosi secchi d'acqua addosso e ridendo come due
bambine.
Il sole iniziava ormai ad affacciarsi
sull'orizzonte,ma le due ragazze continuavano a rincorrersi e bagnarsi.
- Cappello di paglia non mi scappi!-
- Ehi abbi rispetto per il mio cappello!-
esclamò Isabella rizzando la schiena e facendo un'espressione altera,scoppiando
infine a ridere.
Loise ridendo con uno scatto fulmineo
gettò in faccia alla bionda l'intero secchio d'acqua facendole cadere il
cappello.
- Eccolo il dovuto rispetto per quel
cappello da spaventapasseri!Non mi è mai piaciuto,e non mi piacciono neanche
quei sacchi che indossi!-
- Ah beh allora fammi cadere anche
quelli!-
- Ehi non è male come idea..-
- Non ti azzardare neanche a pensarlo
suora dei miei stivali!- saltò su Isabella ridacchiando.
- Sorella!-
A quella voce Loise si voltò di scatto
e vide un paio di suore che le facevano cenno di avvicinarsi sull’uscio del
porticato in pietra.
- Caspita il bagno all'angelo!Me ne
sono dimenticata!-
Isabella sbuffò strizzandosi i capelli
biondi.
- Colpa mia!Dai vai ci vediamo dopo.-
- Si,e cerca di smetterla di vestirti
da spaventapasseri,tanto hai capito dove ti trovi quindi..-
- Già direi..- disse ridendo Isabella
- a dopo!-
Si trovava in un convento molto
tarocco ecco tutto.
Isabella si diresse nella propria
nuova stanza per potersi cambiare.
La nuova stanza era al piano terra,si
affacciava al porticato di entrata,era piccolina ma accogliente. Vi entrò
posando il suo cappello da spaventapasseri sul letto. Non amava travestirsi effettivamente,
ma la sua preoccupazione di dare nell’occhio glielo imponeva,e poi come vi ho
già detto non era una ragazza vanitosa,era anzi molto umile.
Si sedette sospirando sul suo letto e
il suo sguardo azzurrissimo finì sopra il baule di legno dall’altro lato della
stanza. Lì c’erano quei vestiti che Loise avrebbe descritto con un
"wow". Si avvicinò e
inchinandosi lo aprì:si ritrovò a rimirare quei suoi vestiti che le erano
rimasti dal passato turbolento,che un tempo indossava ogni giorno con estrema naturalezza.
Sfiorò con le sue mani le stoffe pregiate,i ricami e i pizzi. Sorrise
appena,Loise aveva ragione forse. Non doveva preoccuparsi molto di ciò che
pensavano le altre,doveva solo essere un po’ più sé stessa.
Scelse un vestito di stoffa color azzurro
chiaro,ricamato da merletti bianchi che mettevano in risalto il busto,ed
evidenziavano le maniche lunghe e larghe sull'avambraccio,semplice ed elegante.
Legò i lunghi capelli a boccoli in una
lunga treccia che portò davanti,riusciva ad arrivarle sino al ventre piatto. Quando
ebbe finito di prepararsi si diresse nelle cucine dove l'aspettavano le solite
faccende.
Al suo arrivo trovò la Superiora nelle
cucine.
- Isabella!Vieni pure,ti stavo
aspettando.- l’accolse con un caldo sorriso.
- Me Madre? Per quale motivo?- domandò
la ragazza avvicinandosi.
- Volevo scusarmi per il trasloco,ma
puoi capire che quel giovanotto non può rimanere all'interno del convento
sarebbe poco decoroso.- disse con una smorfia.
Poco decoroso era ciò che faceva quel
giovanotto con le suore del convento,ma non rimango qui a
puntualizzare,credetemi è molto meglio.
- D'altronde non posso permettermi di
ricacciare fuori quella povera creatura disgraziatamente privata di voce e
udito.- proseguì la donna con una certa apprensione nella voce.
Isabella annuì preferendo,anche
lei,non puntualizzare.
- Per questo ho pensato di affidargli
il giardino. Farà il giardiniere,abbiamo vasti campi ,due braccia in più non
possono che aiutare! E può aiutare anche te Isabella cara,il convento è grande
in due farete meno fatica e sarete più veloci con le faccende.- espose la
superiora.
La ragazza non era decisamente
entusiasta di dovere stare a stretto contatto con quel ragazzo visto ciò che
faceva in quel convento, ma non se la sentiva di contrariare la donna che
l’aveva salvata e accolta senza troppi complimenti.
- Certo,due braccia fanno sempre
comodo.- confermò quindi annuendo e assecondando la donna dinnanzi a sé.
- Ottimo cara,ottimo! Ah,e un ultima
cosa: tutte noi ci stiamo già occupando del ragazzo, ma ti sarei molto grata se
ti occupassi quanto meno di procurargli il pasto se non lo fa una di noi.-
disse la donna avviandosi verso la porta – cerchiamo di occuparci di questo
giovine,l’Iddio ce lo ha mandato per qualche ragione,cerchiamo di ringraziarlo
per quanto possibile alle nostre umili mani. – terminò con un sorriso prima di
sparire dalla cucina.Isabella rimase ferma sul suo posto
interdetta per qualche secondo.
Trovava assurda quella situazione, ma
per quanto strana le potesse apparire non avrebbe disobbedito alla superiora.
Si sarebbe fatta piacere l’idea di un
uomo in un convento che approfittava di verginità che non gli appartenevano.
Iniziò subito i suoi doveri in
cucina,e iniziò anche a preparare il pranzo per le tante suore,per lei e per il
nuovo ospite.
Solitamente le sorelle non mangiavano
molto,si accontentavano di pasti molto poveri, ma Isabella era un’ottima cuoca
e si permetteva di viziarle con qualche piatto ben cucinato e saporito. Prese
una ciotola concava posizionandola su un vassoio di legno, prese anche del
pane,una brocca che riempì d’acqua e dei grappoli d’uva bianca. Il pasto per il
nuovo giardiniere era quasi pronto. La ciotola la riempì di brodo e stufato di
carne,che ancora fumante lasciava sentire i profumi speziati.
Avrebbe dovuto servire alle suore e
anche a quel fastidioso nuovo ospite… o forse no.
Qualcuno bussò al grande portone della
cucina.
-Sono qui!Venite.- disse semplicemente
Isabella trafficando con mestoli e ciotole.
Sull’uscio apparve una giovane
fanciulla,una tra le più giovani dell’ordine a dire il vero.
- Buongiorno Isabella,ti volevo
chiedere se avevi già portato il pranzo al nostro angelo.- disse tutto d’un
fiato sorridendole.
Isabella scosse il capo guardandola
appena sempre indaffarata con il pranzo da servire.
- No,non ancora. Andrò dopo che vi
servo il pranzo.- rispose gentile guardandola con un piccolo sorriso.
- Non è necessario! Tranquilla,non ti
preoccupare,glielo posso portare io!- esclamò avvicinandosi con gli occhi che
le brillavano speranzosi.
Isabella stava per risponderle,quando
ecco che sull’uscio della cucina apparve una seconda giovine.
- Clara?- domandò Isabella vedendola.
Le conosceva tutte bene o male.
- Ciao Isabella!- la salutò con un
sorriso che mai le aveva regalato prima di allora – Flaminia.- si rivolse
invece con poca curanza e una punta di stizza all’altra suora.
- Mi chiedevo se potevo aiutarti
Isabella. La superiora ci ha informato che devi occuparti dell’angelo e se
posso aiutarti ne sarei più che felice,davvero.-
- Sono arrivata prima io!- s’intromise
alzando appena la voce Flaminia.
- E allora? Non hai sicuramente
l’esclusiva!- ribatté l’altra.
- Tu gli hai già fatto il bagno questa
mattina!- esclamò quella esasperata.
Isabella si ritrovò davanti due suore
che litigavano non tanto perché volevano aiutarla,ma perché fremevano per
potere rivedere il fanciullo.
- Calme ragazze! Vi sembra modo di
comportarvi per una cosa del genere?- le riprese Isabella sovrastando le due –
andate tutte e due. Insieme. Quello è il vassoio,portateglielo e basta.-
concluse con risolutezza,mentre si occupava di prendere il pentole per il
pranzo e sempre più veloce uscì dalla cucina lasciando le due fanciulle ad
accapigliarsi per un misero vassoio.
La situazione era davvero assurda,non
c’è che dire.
Rainbow Line
Jenni loves guys: Ahahah quel film vale la pena vederlo anche solo per Lorenzo xD Eccoti il nuovo capitolo!Come scritto su,ho avuto problemi con la linea,e mi ero rassegnata a non averla più per cui mi sono un pò bloccata ecco ._. spero che questo capitolo sia di tuo gradimento,ci tengo ad una tua recensione u.u aggiornerò il prima possibile il nuovo capitolo è quasi pronto :D
Cleo_Sam: Grazie mille :3 spero ti piaccia anche questo capitolo,abbastanza lunghetto e pieno di contenuti! La situazione in convento degenera xD Dimmi che ne pensi!