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Autore: Lily_James    17/04/2012    10 recensioni
«Lillina...»
Lei alzò lo sguardo verso James.
«Zitto. Sei un idiota» piagnucolò.
«Scusami, Lillina...»
«Smettila di chiamarmi Lillina, James!» sbottò.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Petunia Dursley, Vernon Dursley | Coppie: James/Lily, Petunia/Vernon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Dillo: siamo fottuti».
«Ti correggo, Prongs, tu sei fottuto».
«Grazie, Pad».
 

«Non è assolutamente stupendo?» disse James, spalancando la porta di un ristorante babbano.
Si chiamava 'The Full English' e si trovava al centro di Londra. Era un posto molto accogliente: i muri erano pitturati di giallo ocra, i tavolini in legno erano sparsi per tutta la stanza e appesi alle pareti c'erano dei graziosi quadri.
«James, ti prego, comportati da persona matura e normale» sbuffò Lily, che quella sera era particolarmente nervosa all’idea di dover cenare con la sorella e il suo fidanzato. «Andiamo lì» disse, e indicò un tavolo in fondo alla stanza, vicino alla finestra.
«Ovvio, Evans» ribattè James, e la seguì. «Non ti pentirai del mio comportamento formale. Devo solo far finta che questa tunica, o veste, o quello che è, mi stia comoda».
«Sono jeans» mormorò Lily, trattenendo una risatina.
James sbuffò e non fece commenti. Si sedette insieme a Lily, che si affacciò alla finestra e guardò fuori. 
«Arrivano».
James si sporse dalla sedia, catturando lo sguardo infastidito di un cameriere alto e allampanato che andò verso di loro. Si fermò, con un sopracciglio inarcato.
«Vi porto qualcosa?»
James gli rivolse un sorriso radioso.
«Certo! Magari una... ehm... tizza? No... pizza?» disse, insicuro, mentre guardava il menù.
«Già» sospirò Lily, affranta. «Quattro pizze margerita, grazie» aggiunse, quando il cameriere le voltò le spalle.
«Però» commentò James con una risatina. «Lui è bello grosso!»
Indicò un ragazzo sulla ventina di anni, alto e parecchio robusto. Indossava una camicia giallo limone che evidenziava la sua – a detta di James – enorme pancia, e dei pantaloni marrone scuro. In più, il collo tozzo e gli occhi azzurri lo facevano assomigliare vagamente ad un ippopotamo. Teneva per mano una ragazza alta e magra dalla carnagione pallida. James si immaginava la sorella di Lily ben diversa: magari con una cascata di capelli rossi e due magnifici occhi verdi. Ma i capelli di Petunia erano biondi e gli occhi, come il suo vestito a balze che faceva a pugni coi pantaloni del fidanzato, erano castani.
Petunia intercettò lo sguardo di James e Lily, sbuffò e trascinò Vernon verso il loro tavolo.
«Vernon!» ridacchiò James in modo inquietante.
Lui, paonazzo in volto, gli strinse la mano con sicurezza e si presentò.
«Sono Vernon Dursley, direttore di un'azienda di trapani».
James gli lanciò un’occhiata perplessa, ma appena intercettò lo sguardo ammonitore di Lily, sorrise – piuttosto nervosamente, anche.
«Ho sempre amato i tratani. Insomma, se tu ci pensi, risolvono così tanti problemi!» sospirò, ignorando Lily che si batteva una mano in fronte.
Un po’ spaventato, Vernon guardò Petunia sedersi rigidamente vicino a Lily.
«Ciao, Lily» disse, fredda.
«Ciao, Tunia» sospirò Lily con un sorriso insicuro.
James, annoiato, si rivolse a Vernon che sedeva vicino a lui.
«Hey!» esclamò, stupito. «E quello cosa sarebbe?» indicò l'orologio che portava Vernon al polso.
«Un orologio» osservò Vernon, sempre più convinto che si trovasse dentro un covo di pazzi.
James gli afferrò il polso per osservare quello strano aggeggio con più attenzione.
«Che cose buffe, questi cosini... perché si muovono?» ridacchiò, picchiettando la superficie trasparente dell’orologio.
Petunia tossì con evidente sarcasmo.
Subito dopo calò un silenzio imbarazzante. Petunia guardava James; Vernon guardava Petunia; Lily guardava Vernon e James fissava il soffitto, canticchiando con soddisfazione.
«Allora...» Vernon si schiarì la voce, rivolto a James. «Che macchina guidi? Io una Fiat 131, l’avrai sicuramente sentita in televisione, no?»
«Io una scopa da corsa» rispose allegramente James. «Bellissima, è davvero fantastica... se vieni a casa mia te la faccio vedere... pensa che Finbar Quigley, uno dei battitori del Ballycastle Bats, gioca con quella. Poi la precisione, la leggerezza e la velocità di quella scopa è di gran lunga meglio della Nimbus 1600...»
Lily tossì, mascherando una risatina con un colpo di tosse. Petunia, al contrario, strinse gli occhi in due fessure. Vernon era semplicemente allibito.
«Ma che razza di aggeggi usano questi maghi strambi? Le loro stupide diavolerie magiche...» continuava a borbottare.
«Lily, ma non pensi che questa tizza stia arrivando un po’ in ritardo?» borbottò James poco dopo. Si picchiettò lo stomaco. «Ho fame».
«Immagino che voi maghi siate più organizzati» ribattè Petunia con irritazione.
«Già! Mio zio Albert ha sempre detto che i Babbani sono inefficienti. Mi ricordo che una volta andammo a prendere il gelato alla cioccomenta e tornammo senza niente!»
Vernon si strozzò con l’acqua. Sbatté la mano sul tavolo per riprendersi. Quando parlò, il suo volto era teso e contratto dalla rabbia.  
«Scommetto che voi maghi vivete con il sussidio di disoccupazione!»
James inarcò le sopracciglia.
«In verità, amico, i miei genitori hanno una quantità immensa di oro alla Gringott. I Potter, sai, è un’antica famiglia...» sorrise all’indignazione di Vernon.
«James, porco Merlino!» sbottò Lily a bassa voce.
Vernon era sempre più rosso e Petunia sempre più infuriata. Le sue narici erano dilatate come quelle di un Ungaro Spinato, e squadrava James e Lily con evidente disgusto.
«Credo che questo possa bastare. Andiamo, Vernon» sbottò alla fine.
Lui annuì, nervoso. Quando la porta sbatté forte, Lily scoppiò in lacrime. James la guardò, non sapendo cosa fare.
«Lillina...»
Lei alzò lo sguardo verso James.
«Zitto. Sei un idiota» piagnucolò.
«Scusami, Lillina...»
«Smettila di chiamarmi Lillina, James!» sbottò.
James si zittì.

«Ma allora questa tizza?»


«Allora, Prongs, com’è andata?»
«Non dirlo».
«Cosa? Che sono molto più sexy di te o che l'appuntamento è stato una fantastica merda?»
«L'ultima... l''ultima cosa».



Note dell'Autrice:
Mi sono iscritta su Pottermore (ditemi obbligatoriamente i vostri nick) e, beh, nella presentazione di Vernon e Petunia la Rowling ha messo dei dettagli aggiuntivi. Ha detto che loro due si diedero appuntamento in un ristorante insieme a James e Lily, e ovviamente andò tutto storto per colpa di James.
Giuro, appena l'ho letto sono scoppiata a ridere come un'idiota.
Il mio Jamie.
Quindi niente, è così che mi sono immaginata la scena.
Rido ancora.
Oh, ovviamente non poteva non esserci Sirius e il suo incredibile tatto.
Spero che vi sia piaciuta.
Un bacio a tutti! :)
Lily_James.
  
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