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Autore: Margaret Moonstone    17/04/2012    7 recensioni
Conosciamo bene gli Hunger Games, ma solo dalla prospettiva di Katniss. Come li hanno vissuti gli altri, cos'hanno fatto, cosa pensavano? Mentre lei soffriva, aveva paura, si rallegrava...cosa succedeva "dall'altra parte"? Cosa è successo a Prim, Gale, Peeta...
Non ve lo siete mai chiesti?
Io credo di sì.
(nota: il primo capitolo in realtà à solo una presentazione, la storia vera e propria inizia dal secondo...)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL CAPITOLO E’ SULLA MAMMA DI KATNISS E PRIM, E CONTIENE ALCUNI ELEMENTI CHE SONO NEL SECONDO E TERZO LIBRO. NON CREDO SI POSSA CONSIDERARLI SPOILER, PER CHI NON LI AVESSE LETTI…GUARDATE GLI ASTERISCHI!
 
 
Un grido.
 
Il rimbombo dei passi di corsa di un giovane uomo.
 
Di nuovo un grido.
L’ultimo.
 
Poi sangue.
 
Una ragazza minuta stesa a terra, con il collo squarciato.
Il ragazzo le stringe la mano, forte, come non volesse lasciarla mai.
 
Continua a stringerla, non la molla, e intanto una voce gracchiante, così orrendamente famigliare, continua a ripetere:
 
Maysilee Donner *
 
Maysilee Donner
 
Ora la voce è più forte, più nitida, occupa ogni spazio e il suono sembra inghiottire l’immagine dei due giovani Tributi.
 
Un’altra immagine si sostituisce, e ora è chiaro a chi appartiene la voce.
Daphne Miller, con due ridicoli codini azzurri, è in piedi su un palco.
Le labbra, piegate in un sorriso radioso e per questo agghiacciante, pronunciano il nome leggendo i caratteri mortali dal foglietto appena estratto.
La bocca si muove lentamente ma il suono non sembra uscire da lì.
E’ troppo forte, assordante, penetra in ogni spazio e rimbomba nelle orecchie fino a far perdere il senno.
 
Maysilee Donner
 
Una ragazza magra e tremante si fa avanti, e tutto il resto è dolore.
Dolore, dolore puro, così forte da offuscare tutto il resto.
 
E all’improvviso la ragazza non c’è più.
 
C’è un prato, verde smeraldo, e due bambine, due trecce dorate e una lunga corvina.
Le bambine sdraiate vicino al padre intrecciano corone di fiori, e ad un tratto la voce, di nuovo quella voce stridula intona una canzone.
La canzone parla di morte, di un uomo impiccato che cerca l’amata e la vuole con sé. **
Sono parole struggenti ,colme di dolore.
Le bambine piangono.
Perché piangono?
Sulle note della canzone il padre viene trascinato via.
Cade giù, sempre più in basso, intorno a lui rimbomba il suono di mille esplosioni.
Giù, sempre più giù, finché la terra non lo inghiotte del tutto portandolo via con sé.
 
Le bambine sono sul palco, ammanettate, piangono.
Perché piangono?
La donna coi capelli rosa estrae il nome.
Le labbra si muovono, ma non esce alcun suono.
Il nome galleggia nell’aria, sfugge a chi tenta di afferrarlo, è lì, sospeso, chiaro come il sole eppure indecifrabile.
 
La ragazza col collo squarciato giace a terra, il ragazzo la tiene per mano.
Non è la stessa ragazza di prima, il volto è famigliare ma anch’esso indecifrabile.
Il nome è sospeso, inquieto, è nell’aria.
Poi precipita, colpisce come un pugno in faccia.
La realtà è un pugno in faccia.
 
Everdeen
 
Il nome.
Everdeen.
 
 
 
Cadere.
 
Tutto cade.
 
Cadono i sogni.
 
Tutto cade.
 
Giù, giù, sempre più giù.
Cadono.
 
Cadono le speranze.
Cadono i desideri.
Cadono le promesse.
 
Il padre, divorato dalla terra, trasformatosi nella polvere che tanto odiava; cade.
Le lacrime sulle guance delle bambine; cadono.
I sogni di ragazzina di Maysilee, cancellati per sempre; cadono.
Il nome, cade, abbatte ogni speranza.
 
Tutto cade.
E con tutto il resto, con il nome, cado anch’io.
 
Cado.
Giù, giù, sempre più giù, precipito verso il basso senza mai toccare terra.
Paura, solo paura, è ovunque, mentre cado.
Ma continuo a cadere.
Non c’è un fondo, un terreno su cui arrivare per poi alzarsi e tornare su, o su cui fermarsi per sempre, e smettere di cadere.
Precipito nel vuoto, a tutta velocità, con un urlo disperato che non esce, soffocato dal terrore.
 
Continuo a cadere.
E non ci posso fare niente, perché nessuno mi ha spinto nel baratro.
Sono stata io a scegliere di cadere.
 
 
Un movimento nervoso della gamba mi fa svegliare di soprassalto.
Apro gli occhi di scatto, la stanza intorno a me gira, e la coperta è fradicia di sudore.
Tremo, mi sento ancora nel sogno, come se stessi precipitando nel vuoto.
Incubi.
Ma certo, oggi è il giorno della Mietitura.
Non che non faccia incubi le altre notti, ma oggi…oggi è di per sé un incubo.
Era a questo che andavo in contro, scegliendo la vita che ho scelto: ogni anno sapere che le mie bambine potrebbero essere strappate via da me e costrette a morire davanti ai miei occhi… è la cosa più terribile che una madre possa subire.
 
Mi costringo ad alzarmi.
Katniss non c’è,  sarà già uscita nel bosco con il suo amico, Gale.
L’aria di casa per lei oggi deve essere ancor più soffocante di quanto non lo sia già.
Fissando il letto vuoto mi rendo conto di quanto l’ho persa.
Se oggi dovesse essere sorteggiata io morirei, ma non credo che a lei importerebbe molto di me.
Il senso di colpa torna di nuovo, ormai ci convivo: è tutta colpa mia. Se non fossi così debole, se fossi come lei…
Se fossi stata capace di rialzarmi come ha fatto lei, ma io…io sto ancora cadendo.
Mi giro e guardo Prim, rannicchiata nel mio letto.
Un moto di infinita tenerezza mi percorre: non svegliarti piccola, dormi tranquilla…
Non permetterò che mi portino via le mie figlie.
 
Il resto della mattinata si svolge più o meno come al solito, tutti sfoderiamo la nostra aria più allegra, tentando di mascherare il disagio che minaccia di esplodere dentro di noi.
Verso le undici arriva l’hovercraft di Capitol, e gli addetti montano il palco e le transenne. Provano i microfoni e gli altoparlanti, senza risparmiarci qualche frase del tipo “Buongiorno Distretto 12, e buona fortuna a tutti quanti!”.
Quella orribile donna coi capelli rosa sembra particolarmente elettrizzata.
 
Appena prima di uscire lancio uno sguardo alle ragazze: Prim è pallida, sembra decisamente a disagio; i vestiti eleganti le stanno un po’ grandi, ma è una bambina adorabile…con un gesto affettuoso le sistemo l’immancabile coda della camicetta dentro la gonna.
Katniss è…bellissima.
Indossa il mio vestito azzurro, e le sta d’incanto. Ha lasciato che la pettinassi, forse lo ha fatto solo perché oggi è un giorno particolare, ma per me significa tanto. Nell’ultimo periodo sembra che tra noi qualcosa si stia impercettibilmente sbloccando.
Spero sia così.
Giuro, giuro che dopo questa Mietitura cambierò le cose, giuro che sarò io la mamma, non lei come è stato fin ora.
Distolgo lo sguardo e ricaccio indietro le lacrime.
 
Prendo posto in un angolo della piazza, dietro le transenne.
Da qui vedo Katniss perfettamente, mentre di Prim intravedo solo la testa bionda.
Sono così tesa che scoppierei a piangere a dirotto se qualcuno mi toccasse adesso.
Qualcosa andrà storto. Ho un brutto presentimento, so che le mie figlie sono in pericolo.
Una madre lo sa.
Quando Capelli-Rosa inizia a parlare, però, cado in uno stato di assoluta calma.
Non so se sia un bene o un male, ma mi sento assolutamente tranquilla, quasi serena.
Sarà la paura che ha passato il limite?
Una convinzione si fa strada dentro di me: non sarà  mai una di loro.
Su tutte queste persone…no, non può essere.
Sono un’egoista, lo so, ma che importa adesso?
Sono felice. Passeremo questa Mietitura, e poi mancherà un anno alla prossima, e chissà cosa potrebbe capitare?
Ricomincerò a fare la mamma, andremo avanti, saremo una famiglia.
Sì, saremo una famiglia!
La mano estrae il foglietto.
Non posso fare a meno di trattenere il fiato.
Ed ecco.
Il nome.
 
Primrose Everdeen.
 
 
Tutto il resto è caduta libera.
 
 
 
* = Maysilee è un’amica d’infanzia della mamma di Kat e Prim, zia di Madge e un Tributo durante i cinquantesimi Hunger Games, quelli di Haymitch. I due saranno alleati e poco dopo la rottura della loro alleanza lei morirà a causa di un uccello. E’ Haymitch il ragazzo che le stringe la mano.
** = La canzone è “L’albero dell’impiccato”, (terzo libro)che Katniss cantava con suo padre finchè la madre non glielo ha proibito, essendo le parole troppo drammatiche.
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CIAO A TUTTI!! ALLORA CHE VE NE PARE? HO MESSO UN PAIO DI COSE DAGLI ALTRI LIBRI PERCHE’ NEL PRIMO NON CI SONO MOLTISSIME INFORMAZIONI SULLA MAMMA…E’STATO MOLTO DIFFICILE SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, E’IL PRIMO PERSONAGGIO ADULTO CHE AFFRONTO(A PARTE HAYMITCH, MA LUI E’HAYMITCH..!!) SPERO DI AVERLO RESO BENE.
GRAZIE A TUTTI, CHI SEGUE, PREFERISCE, RECENSISCE…VI ADORO TUTTI QUANTI!
AH, SE QUALCUNO DI VOI PER CASO LEGGE L’ALTRA MIA STORIA IN CORSO, SAPPIA CHE NON L’HO ABBANDONATA, SONO SOLO IN UN PICCOLO MOMENTO DI “SCARSA ISPIRAZIONE” E QUINDI PORTO AVANTI QUESTA, IN ATTESA…
UN’ULTIMA COSA: LEGGENDO LE RECENSIONI HO NOTATO CHE MOLTI DI VOI SONO GRAANDI FAN DEL CARO PEETA…SICCOME IL PROSSIMO CAPITOLO è SU DI LUI, HO GIA’ QUALCHE IDEA, PERO’ LE SCENE DA FARE SONO COSI’ TANTE, QUINDI SE AVETE QUALCHE PREFERENZA FATEVI AVANTI!!
BENE, VI SALUTO!
BACI A PRESTOJ
* ..Lady Balck Rose..* 
  
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